E
adesso giuro faccio le
valigie
E scappo via in un'altra dimensione
Son stanco delle vostre facce grigie
Voglio un mondo rosa pieno di colore
Voi comprate amore con le carte Visa
Con le facce intrise sì ma di sudore
E adesso giuro faccio le valigie
E scappo via dalla dolce Marlena,
“Mika
sicura di stare bene?”
“Si,
infondo non funzionava da tempo
con Jean, ha detto che per me non provava più quello di
prima, non gliene posso
fare una colpa, sono cose che capitano. Giuro che se faceva passare
ancora due
settimane glielo dicevo io che doveva mettersi con Marco. Si vede
lontano un
miglio che sono fatti per stare insieme, come se fosse destino.
Comunque siamo
rimasti amici, sta sera mi dice com’è andata, non
si è ancora dichiarato.”
“Vabbè,
sono felice che tu l’abbia
presa bene, ma se ti serve aiuto ti ricordo che io fatto
karatè.”
“Sasha,
hai fatto una lezione a 6
anni e poi sei scappata”
“Che
vuol dire… Vabbè, al massimo lo
mordo”
La
corvina rise di gusto e si
strinse forte alla sua migliore amica
“Lo
sai che se hai bisogno io ci
sono”
“Certo
che lo so”
“Però
vai a ordinare da bere, e
cerca di non fare troppe stragi di cuori nel tragitto”
“Sasha
smettila”
“Ma
per favore, già sei una gnocca
da paura e con quel corsetto con i dettagli in pizzo è
già tanto che non sia
venuto un infarto al buttafuori”
La
ragazza, si alzò dal tavolo
ridacchiando e si diresse al bancone del bar, il suo sguardo fu
catturato dalla
schiena del barista, in particolare i suoi capelli castani legati in
una
zazzera spettinata le diedero uno strano senso di dejavu, ma
cercò di non farci
caso.
“Scusami
quando hai un secondo
potr-”
Le
parole le morirono in gola quando
gli occhi smeraldini del barista si specchiarono nei propri, non solo
perché
fosse estremamente bello ma qualcosa le disse che quel momento lei lo
stava
aspettando da molto tempo.
Marlena
sì portami a
ballare
stasera Marlena, Marlena
sì portami a ballare stasera Marlena
Marlena sì portami a ballare
stasera Marlena, Marlena
sì portami a bailar
“Si?
Le serve qualcosa?”
“S-si,
mi faresti due spritz
perfavore?”
“Se
li prendete con il Martini fiero
vi regaliamo le magliette”
“Andata,
siamo sedute lì”
Amico
mio devi essere
felice
perché il nuovo mondo sta per arrivare
E non c'è taglio non c'è cicatrice
che questa passione non possa curare
Io, io dalla polvere come Fenice
son risorto ed ho imparato anche a volare
Soltanto perché ho fatto le valigie
Ed ho baciato la dolce Marlena
Il
barista le sorrise e indugiò per
un attimo con lo sguardo ad osservare la nuca della ragazza dai tratti
asiatici
che si allontanava, come se non potesse farne a meno. Quando il castano
si
voltò con l’intento di preparare i cocktail fu
colpito da un mal di testa
improvviso, come se qualcuno gli avesse improvvisamente piantato un
coltello
nel cranio
“Eren,
ti senti bene?”
Chiese
il suo collega che lo aveva
visto accasciarsi a terra improvvisamente
“Si
Armin non ti preoccupare, sai
che ho spesso delle emicranie”
“Ma
non ti ho mai visto quasi
svenire per il dolore”
“Stai
tranquillo. Senti, quella ragazza
che mi ha chiesto gli spritz, l’hai già
vista?”
“Ha
qualcosa di famigliare, ma non
saprei dirti. Tu la conosci”
“Credo
di averla già incontrata, ma
non riesco a ricordare dove”
Il
mal di testa tornò per un istante
e il castano fu costretto a reggersi la testa con la mano
“Vabbè
preparo questi cocktail prima
che se ne vadano”
Marlena
sì portami a
ballare
stasera Marlena, Marlena
sì portami a ballare stasera Marlena
Marlena sì portami a ballare
stasera Marlena, Marlena
sì portami a bailar
Nel
frattempo da quando Mikasa era
tornata al tavolo Sasha non aveva fatto altro che spingerla a chiedere
di
uscire al ragazzo dagli occhi verdi
“Sasha
smettila”
“Senti,
sei una bellissima ragazza
che si è appena mollata e appena ti sei girata per tornare
al tavolo ho notato
che ha continuato a guardarti, secondo me gli interessi… E
comunque anche lui è
parecchio figo”
“Senti,
ma tu lo hai visto prima
d’ora?”
“Non
credo, perché Mika? Tu lo
conosci?”
“Non
ne sono sicura, ha un aspetto
famigliare”
“Ecco
i vostri cocktail ragazze,
quando avete finito se venite al bancone vi do le magliette”
Mikasa
non aveva smesso per un solo
istante di osservare quei smeraldi incastonati al posto degli occhi che
gli
dicevano che quel ragazzo doveva assolutamente conoscerlo meglio, fu
l’istinto
a farla muovere
“Scusami,
posso chiederti come ti
chiami?”
“Eren”
Per
la ragazza fu come se qualcuno
le avesse gettato addosso una secchiata d’acqua gelida, anche
se non seppe dire
il perché
“Eren,
noi vorremmo andare a ballare
dopo, avresti un posto da consigliarci?”
Il
ragazzo quasi ebbe un infarto
sentendo il proprio nome pronunciato da quella ragazza intrigante ma
che gli
sembrava di conoscere da una vita
“A
dieci minuti da qui c’è una bella
discoteca che dà sul lago, e se gli mostrate lo scontrino
del nostro locale
entrate a metà prezzo”
“Davvero?
Allora ci andremo di
sicuro… Ti andrebbe di unirti a noi?”
I
loro occhi si incatenarono e tutto
parve scomparire
“Io
stacco tra un’ora, mi piacerebbe
tanto conoscerti meglio …”
“Mikasa,
mi chiamo Mikasa”
Il
ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo di Marlena
Eren
e Mikasa ballavano in mezzo
alla pista come se lo scopo della loro intera esistenza fosse stare
incollati,
niente e nulla aveva importanza, la musica era un lontano sottofondo
mentre
loro si bastavano l’un l'altra.
Sasha
aveva intuito la situazione e
appena un ragazzo carino le aveva offerto da bere aveva colto la palla
al
balzo. Per sua fortuna si era rivelato una persona incredibilmente
gentile e spontanea,
a fine serata si sarebbe ritrovata il numero di Niccolò
salvato in rubrica.
Ad
un certo punto il castano si
specchiò negli occhi grigi della ragazza con cui stava
ballando e come spinto
da un incantesimo avvicinò la propria mano alla guancia di
lei che arrossì in
risposta.
Le
loro labbra si sfiorarono, per
entrambi fu come se avessero appena ripreso a respirare dopo una lunga
apnea,
il bacio crebbe sempre di più, lingue intrecciate, la mano
di lei tra i capelli
di lui mentre il ragazzo aveva la presa salda sui fianchi della
corvina: poi si
staccarono di colpo
Un
mal di testa fulmineo li colpì
all’unisono, ma ciò che sconvolse entrambi fu la
valanga di ricordi che li
investì senza preavviso: i giganti, la devastazione, la fuga
di Eren, l’ultima
volta in cui si videro, la consapevolezza di quello che avevano vissuto
lì fece
barcollare.
Per
Eren fu un sogno, lui aveva
sempre saputo che in un’altra vita si sarebbero incontrati
ancora e finalmente
era successo.
Aveva
la possibilità di farsi una
vita con l’unica donna che lui avesse mai amato, quella per
cui aveva
sacrificato tutto e tutti.
Con
un sorriso si avvicinò a lei, si
erano scambiati appena un bacio e per lui erano già
diventati un droga di cui
non poteva farne a meno ma; quando le sue labbra erano a un soffio da
quelle
della corvina ricevette uno schiaffo così forte da fargli
girare la testa,
Mikasa si allontanò incazzata nera sotto i suoi occhi
sconvolti.
Marlena
sì vienimi a
parlare ti prego Marlena
Marlena io ti starò ad ascoltare
Ti prego Marlena
Marlena insegnami a lottare
Ti prego Marlena
Marlena sì portami a bailar
“Mikasa!”
Nel
frattempo la ragazza era uscita
sul terrazzo in una zona desolata volendo stare da sola, ma infondo
sapeva che
lui l’avrebbe raggiunta.
“Mikasa
aspetta!”
“Non
mi toccare”
“Cosa?”
“Mi
hai abbandonata e hai gettato
alle fiamme il mondo intero, pensavi davvero che ti avrei
perdonato?”
“Ma
tutto quello che ho fatto l’ho
fatto per te, avrebbero raso al suolo l’isola, ci avrebbero
ucciso tutti”
“Tu
sei morto lo stesso”
“Ma
tu no. Tu sei sopravvissuta e
hai potuto rifarti una vita. Per me è un valido motivo,
l’unico motivo che mi
ha spinto ad avanzare”
“Hai
fatto tutto sapendo che io ti
avrei ucciso!”
“Non
ne ero sicuro ma lo speravo”
“Hai
idea di cosa voglia dire
convivere tutta la vita sapendo che hai ucciso l’amore della
tua vita?”
Il
ragazzo per la prima volta esitò
“Tutte
le notti risognavo quel
momento, io non sono mai stata in grado di perdonarmi”
Il
ragazzo cercò di avvicinare la su
mano alla guancia della ragazza
“E
non sono mai stata in grado di
perdonare te”
“Mika,
mi dispiace. Io sarei morto
in qualsiasi caso, se non fossi stata tu allora sarebbe stata la
maledizione di
Ymir a portarmi via”
La
ragazza per la prima volta da
quando erano riaffiorati i ricordi lo guardò negli occhi
“Il
mio unico desiderio era che tu
potessi vivere libera, visto che io non avrei mai potuto. Quel giorno,
in cui
ti ho detto che ti odiavo e ho picchiato Armin… ho fatto
tutto perché voi
poteste agire contro di me.
Lo
so il mio era un piano folle, se
mi guardo la mano posso percepire il sangue di tutte le persone che ho
ucciso,
e il senso di colpa mi divora ma era l’unico modo in cui tu
ti saresti potuta
salvare”
“La
mia vita non vale più di quella
di tutte le persone al di fuori delle mura”
“E
invece si. Per me si”
“Eren…”
“So
di aver sbagliato, ma era
l’unico modo che ho trovato per tenere al sicuro te e i
nostri amici. Inoltre
giorno dopo giorno i ricordi del futuro condizionavano le mie scelte,
diventava
persino difficile comprendere qual era il passato il presente e il
futuro,
ormai per me non c’era più differenza”
Il
castano si specchiò negli occhi
grigi pieni di lacrime
“Mikasa
io ti amo, ti ho amato sin
da quando eravamo piccoli, questo sentimento non cambierà
mai ma; se non vuoi
più vedermi capisco, ho fatto delle cose imperdonabili. A me
basta sapere che
tu sei viva.
Addio”
Il
ragazzo si allontanò, per quanto
l’unica cosa che volesse fosse stringerla tra le sue braccia
si rendeva conto
che già una volta aveva imposto la sua volontà su
di lei, ora basta.
Era
quasi rientrato nella sala
chiassosa della discoteca quando sentì qualcosa stringergli
il braccio.
“Aspetta!
Non
sarebbe giusto e dopo tutto
quello che mi hai fatto passare non te lo meriteresti.
Ma
io ho passato la maggior parte
della mia vita senza di te, consapevole di aver posto fine alla tua
esistenza.
Io
me lo merito di stringerti di
nuovo tra le mie braccia.
Ricominciamo
da capo”
Il
castano senza parole le rispose
con un sorriso spontaneo, poi si gettò nuovamente sulle sue
labbra, in un bacio
che stavolta sarebbe durato per sempre.
Il
ballo
della vida
Il ballo della vida
Il ballo della vida
Il ballo della vida
Angolino
dello sproloquio
Spero
che questo mio primo esperimento (molto breve) con le songfic vi sia
piaciuto, da amante della Eremika volevo dargli un lieto fine.
Grazie
per aver letto fino a qui
Alla
prossima