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Autore: aki_penn    16/12/2022    4 recensioni
[IwaOi - Superheros!AU]
Oikawa è un avvocato che sta cercando il nipote scomparso misteriosamente. Iwaizumi è l'unico supereroe che Oikawa possa permettersi.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Takeru Oikawa, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Ehilà, ecco un nuovo capitolo! Temo che non sia utilissimo, ma alcune cose mi servivano per quello che arriverà dopo, quindi spero almeno che vi facciate due risate. 

Come al solito, un immenso grazie per aver letto. <3

 

How to hire a superhero on a tight budget

Dodicesimo capitolo

Oikawa

 

Senza aspettare che qualcuno le rispondesse Yachi si mise a correre verso gli ascensori estremamente veloce per una con indosso dei tacchi così alti. 

Oikawa la sentì imprecare "Stupide scarpe!" ma non la vide rallentare. Iwaizumi iniziò a correre un attimo dopo, seguito da Kageyama e Hinata. Fu solo quando si rese conto di essere rimasto da solo che anche lui si mise a correre, imprecando mentalmente quasi quanto Yachi, le gambe gli facevano ancora male da quando l'avevano pestato. 

Yachi ignorò l'ascensore e, con suo grande stupore, imboccò le scale senza rallentare un attimo. Iwaizumi si fermò indeciso a guardare Oikawa, facendosi superare dagli altri due, e domandandogli silenziosamente se avesse bisogno di aiuto. "Sto bene" ansimò lui, non sentendosi affatto bene. Aveva male dappertutto e i polmoni gli stavano per scoppiare. All'andata quel corridoio non era parso così lungo. 

Iwaizumi non tentò di sollevarlo e di caricarselo su una spalla, come Oikawa l'aveva visto tramare, ma gli infilò un braccio sotto l'ascella conducendolo su per le scale. 

La scalata verso la superficie sembrò infinita, ma finalmente si trovarono all'aria aperta. La discarica era molto più ampia di quanto Oikawa avesse immaginato: vedendola su Google sembrava un piccolo fazzoletto di terra, ma il sali e scendi di colline di immondizia dava tutt'altra impressione. 

L'odore era orrendo, ovviamente, ripensandoci era molto meglio lavorare alla distruzione di rifiuti tossici con Kageyama nei sotterranei. 

"Cos'è successo?" domandò Kageyama ad alta voce, rivolgendosi a un uomo più basso e dalla testa rasata che veniva loro incontro con una carpetta sotto l'ascella. 

Oikawa si appoggiò un poco a Iwaizumi, che non si spostò di un millimetro, neanche fosse stato un masso. 

"Qualcuno si è intrufolato oltre le mura e ha depositato materiale senza registrarlo!" urlò l'uomo. Oikawa pensò che avesse l’espressione di uno che avrebbe potuto azzannare il travalicatore, se l’avesse incontrato.

Kageyama aggrottò le sopracciglia, non espresse il pensiero in maniera conscia, ma era ovvio si stesse chiedendo quale fosse il problema. Certo bisognava pagare per depositare rifiuti in discarica, ma non gli sembrava niente di così grave. 

Oikawa fu molto innervosito all'idea di pensarla nello stesso modo di Kageyama. 

Fu Hinata a formulare le perplessità di tutti, quasi senza averle pensate "E qual è il problema?".

L'uomo con la testa rasata strinse così tanto le dita sulla cartellina che le nocche gli si sbiancarono, il pensiero si materializzò nel suo cervello un secondo prima della risposta "E' un cazzo di cadavere!"

Tutti si irrigidirono e Oikawa sentì passare un generale flusso di coscienza negativo. Tutti tranne Yachi che, pur fingendosi sconvolta, esclamò internamente 'Cazzo, lo sapevo!'.

"Dove si trova il corpo, signor Tanaka?" domandò invece, con la voce che le tremava. Oikawa la guardò strabuzzando gli occhi, le doti recitative di quella ragazza erano strabilianti. 

"Nell'area est" disse il signor Tanaka, indicando distrattamente un angolo della discarica "ma non è necessario che tu lo veda. Provvedi a chiamare la polizia e..." lanciò un'occhiata a Iwaizumi e Oikawa "...questi chi sarebbero?". Yachi arricciò il naso, ricordandosi solo in quel momento dei due ospiti "Oh" il suono che le uscì dalla bocca fu un po' troppo civettuolo, ma nessuno ci fece caso a parte Oikawa "sono parenti di Takeru, sono venuti a prendere le sue cose". 

Tanaka li guardò a occhi stretti "Beh, sarà meglio che tornino un'altra volta. Come vedete abbiamo un sacco da fare e non possiamo perdere tempo con voi due!"

Iwaizumi stava per rispondere a tono, ma Oikawa si scostò da lui e gli fece il più radioso dei suoi sorrisi "Ci scusi signor Tanaka, ce ne andremo subito, ma dato che lei è stato così gentile da assumere mio nipote per uno stage sarò felice di farle da avvocato personalmente se dovesse averne bisogno" indicò con vaghezza la discarica "con questa incresciosa faccenda".

Oikawa sentì la mente dell'uomo vorticare tra l'interesse alla proposta, perché un avvocato serviva sempre, soprattutto se ti trovavi con un cadavere tra i piedi, e la voglia di menar le mani. Il signor Tanaka doveva essere uno che preferisse i fatti alle chiacchiere. Se non si fosse ricordato benissimo i volti dei ragazzotti che gli avevano rotto il braccio e fatto saltare il dente avrebbe detto che Tanaka potesse essere uno di loro. 

L'uomo alla fine annuì "Vi farò parlare con mia moglie" disse con il tono di uno che sta pensando a una scusa per spaccarti le gambe"Ora però seguite Yachi e andatevene".

Yachi sussultò e si mise sull'attenti "Certo, signor Tanaka!" e così dicendo si affrettò sui tacchi verso la reception, imprecando mentalmente perché le stavano facendo perdere tempo prezioso che avrebbe potuto passare a esaminare la scena del delitto e le telecamere della discarica. 

"Il mio amico avrebbe bisogno di andare il bagno" Oikawa alzò il braccio sano, come se fosse in classe e le sorrise amabilmente indicando Iwaizumi con un cenno della testa. L'altro lo guardò strabuzzando gli occhi, senza capire cosa stesse combinando. 

Yachi che ormai era un fascio di nervi, tra il dolore e l'irrequietezza, indicò una porta "Di là! E quando avete fatto, l'uscita è quella!" e indicò le porte scorrevoli dalla quale erano entrati neanche mezz'ora prima. 

Oikawa annuì "Sì, credo che riusciremo a uscire". 

"Cosa stai facendo?" domandò Iwaizumi nella conchiglia del suo orecchio, mentre Yachi si sedeva alla sua scrivania già dimentica di chi fossero. Il sospiro del ragazzo lo fece rabbrividire in maniera inappropriata, ma deglutì e finse indifferenza, concentrandosi di nuovo sul piano "Quella è matta come un cavallo e nasconde qualcosa. Fingi di andare in bagno e esci solo quando vengo a chiamarti".

Iwaizumi lanciò un'occhiata a Yachi e Oikawa lo sentì pensare 'La ragazzina?'. Oikawa annuì "Vai a pisciare, io ti aspetto qui su questi comodissimi divanetti!" disse a beneficio della loro ospite che li degnò di un fugace sguardo, prima di rimettersi a guardare il computer.

Iwaizumi si chiuse la porta alle spalle imprecando quasi quanto Yachi. 

Oikawa fece un altro sorriso alla ragazza, ma lei sembrava essersi dimenticata di lui mentre inseriva la password. 'Camarasaurus' digitò, Oikawa si strinse nelle spalle: buono a sapersi. 

La password era corretta e Yachi andò subito a controllare la sezione delle telecamere. Estrasse una chiavetta USB dalla tasca e copiò i video della giornata, li avrebbe controllati a casa, l'importante era che nessuno li manomettesse. Si augurò che non fosse già troppo tardi.

Si alzò con l'intenzione di dirigersi il più velocemente possibile a cercare il corpo, ma un crampo la bloccò. Lanciò un'occhiata d'odio al bagno occupato da Iwaizumi e il suo viso tondo si contrasse in una smorfia. 

Guardò Oikawa, ricordandosi solo in quel momento della sua esistenza "Crede che ci metterà molto?". La voce era un sussurro strozzato. Oikawa fece un gran sorriso e annuì e questa volta Yachi non si prese nemmeno la briga di rispondere e girò i tacchi, imboccando il corridoio che portava allo spiazzo. 'E va bene, lo farò in mezzo ai rottami!' la sentì tramare con rabbia. 

Oikawa si alzò con uno scatto e andò a bussare alla porta "Sbrigati, dobbiamo seguirla!".

Da dietro la porta arrivò il rumore dello sciacquone che veniva attivato e un secondo dopo Iwaizumi uscì dalla porta "Ma hai usato davvero il gabinetto?".

Iwaizumi si strinse nelle spalle "Beh, già che ero lì". L'altro alzò gli occhi al cielo e lo prese per mano, affrettandosi dietro a Yachi. Il contatto gli fece sentire una scossa, ma ignorò la sensazione e girò l'angolo. 

Vide una porta a vetri che si chiudeva e si fermò a guardare fuori: Yachi con i tacchi alti stava procedendo con in mezzo all'immondizia e digitava qualcosa sulla tastiera del cellulare. 

Oikawa guardò il compagno e annuì, attraverso la porta non poteva sentire i pensieri di Yachi.

Il ragazzo gli lasciò la mano e con tutta la delicatezza possibile spinse il maniglione antipanico e la aprì. 

Yachi era ormai troppo lontana per notare il 'click' della porta, inoltre sembrava che i suoi pensieri fossero tutti assorbiti dal dolore che provava. 

Con uno scarto da velocista si avviò dietro una collina e Oikawa la vide sparire, senza però smettere di sentire i suoi pensieri 'Devo aspettare, devo almeno togliermi i vestiti se no combinerò un casino. Ma non ce la faccio più'. Oikawa non aveva mai sentito nessuno piangere nei propri pensieri, ma a quanto pareva era esattamente ciò che stava facendo Yachi in quel momento. 

D'un tratto il dolore cessò e Oikawa sentì i pensieri della ragazza rilassarsi. 

Si bloccò subito dietro la collinetta e Iwaizumi fece lo stesso. Gli chiese mentalmente cosa fosse successo e lui si strinse nelle spalle "Forse si è pisciata addosso".

"Cosa?" questa volta la domanda proruppe così forte che Iwaizumi non poté fare a meno di esporla anche a parole. Peccato che il volume della voce fosse più alto di quanto avesse creduto. 

Dall'altra parte della collina Yachi si irrigidì. Oikawa imprecò mentalmente. 

Yachi rimase ferma al suo posto per qualche secondo, mentre loro trattenevano il fiato come se servisse a qualcosa. Era indecisa sul da farsi, a quanto pare non poteva rischiare di farsi vedere 'così', anche se Oikawa non aveva idea di cosa intendesse, ma allo stesso tempo non poteva non controllare. Se c'era un cadavere nella discarica forse c'erano anche degli assassini e Yachi era la persona con i pensieri più sospetti che avesse incontrato nell’ultimo periodo.

I pensieri di Yachi erano in subbuglio: se qualcuno l’aveva seguita doveva andare a controllare.

Oikawa spalancò la bocca quando la sentì pensare che, anche se era un'extra in quelle condizioni avrebbe fatto fatica a combattere contro dei semplici ordinari, aveva lasciato la pistola nel cassetto della scrivania perché non riusciva a nasconderla sotto quello stupido vestito. 

Iwaizumi lo guardò con aria interrogativa. 'Yachi è un extra' sillabò e Iwaizumi tornò a guardare il lato della collina dove la ragazza era sparita. "Non dovrebbe essere pericolosa però" aggiunse con un sussurro. 

Alla fine Yachi decise di alzarsi, imprecando contro le scarpe. Se le tolse e si mise a camminare a ritroso verso di loro. 

"Sta venendo verso di noi!" 

"Allora arretriamo!" 

Oikawa non se lo fece ripetere ed entrambi iniziarono a camminare all'indietro, sempre più lontani dal punto dove Yachi era sparita. Si nascosero dietro un frigorifero industriale ammaccato e attesero con le ginocchia strette al petto. 

"Cosa sta facendo?"

"Si è fermata, credo." Rimasero fermi in silenzio per qualche altro attimo, poi Oikawa esalò un lungo respiro "Sta pensando di essersi immaginata il rumore, se ne sta andando. Forse possiamo dare una sbirciatina".

Senza aspettare che l'altro esprimesse a parole la sua opinione contrastante si sporse oltre il margine del frigo per spiare la figura di Yachi che se ne andava. 

Singhiozzò quando si rese conto che la persona che stava guardando andarsene via non era affatto Yachi, portava i suoi vestiti, ma decisamente non era la piccola segretaria del Tanaka Recycling Lab. 

La persona che non era Yachi si voltò di scatto e lo vide. 

"Oikawa!"

"Tsukki!"

"Cosa ci fai qui? Ti avevo detto di andartene!"

"Mi sono perso!"

Rimasero entrambi zitti per un lungo momento, era evidente che quella scusa non avesse senso. 

"E tu cosa stai facendo?" chiese alla fine uscendo alla scoperto mentre Tsukishima cercava faticosamente di infilarsi delle scarpe con il tacco di una misura evidentemente troppo piccola per lui. 

Oikawa notò in quel momento che la giacca sembrasse sul punto di esplodere sul petto troppo largo del ragazzo.

"Sto lavorando." 

"Su cosa?" 

"Su un caso chiamato 'non sono cazzi tuoi'." Oikawa annuì sentendolo pensare alla Mano di Onice, Ushijima gli aveva raccontato che il caso fosse stato chiuso. 

"E..." lo indicò "sei un crossdresser?".

Tsukishima gli lanciò un'occhiata di fuoco "Sono un infiltrato". 

Oikawa gli fece un gran sorriso, mentre Iwaizumi lo raggiungeva guardingo “Non sapevo di questa tua capacità”.

Tsukishima si limitò a guardarlo male, ma pensò tra sé che fosse ovvio che Oikawa non lo sapesse, i suoi file erano secretati. 

"Te lo chiedo di nuovo: cosa ci fai qui?" Oikawa si strinse nelle spalle "Voglio capire cosa sia successo a mio nipote, non so se Ushijima te l'abbia detto, ma è scomparso". 

Tsukishima annuì, i suoi pensieri si ammorbidirono un poco "Sì, ma non credo che tuo nipote c'entri qualcosa con questa storia. E' un adolescente, non vedo cosa possa avere a che fare con il racket dei rifiuti tossici". 

Oikawa si mordicchiò le labbra "Takeru stava facendo uno stage in questo stabilimento quando è sparito. Un giorno non è più tornato a casa". 

Tsukishima scosse la testa "Non ti preoccupare. Il corpo che hanno trovato non è sicuramente suo, non ti angustiare". Lo stava dicendo perché ci credeva, ma anche perché voleva che lui e Iwaizumi smammassero. Solo in quel momento l'idea terribile che quel cadavere potesse essere effettivamente quello di Takeru lo colpì. Fino a un secondo prima non l'aveva nemmeno presa in considerazione come ipotesi. 

Si costrinse a scacciare il pensiero e a deglutire "Va bene. Allora ce ne andiamo. Ti sarei grato se non dicessi a nessuno in centrale, a parte Ushijima, che ci hai visti qui".

Tsukishima strinse gli occhi "Vi sarei grato se non diceste a nessuno di avermi visto qui, soprattutto a Ushijima!".

Oh, a quanto pare quella non era un'indagine autorizzata. Oikawa alzò le sopracciglia nel vedere una carrellata di ricordi di Tsukishima che lo immortalavano nel chiedere al commissario Tanji Washijo di riaprire il caso della Mano di Onice. 

Annuì "Okay, non c'è problema. E comunque complimenti, sei bravissimo a camminare sui tacchi, dove hai imparato?".

Tsukishima gli fece un sorrisetto e gli disse di fottersi, prima di avviarsi verso il centro della discarica. Quando ebbe fatto qualche altro metro lo vide rimpicciolirsi, mentre i capelli gli si allungavano: era di nuovo Yachi. 

Oikawa si voltò verso Iwaizumi "A quanto pare tutta la famiglia ha il dono della metamorfosi. Suo fratello ha imparato a usare le scarpe con il tacco per andare personalmente ai colloqui con i genitori e fingersi la propria madre. A quanto pare però sono comunque riusciti a beccarlo quando è stato bocciato". 

Rimasero a osservare la discarica in silenzio per un po’. 

“Quindi non abbiamo trovato nulla di utile nemmeno questa volta.”

“Già.”

Iwaizumi sospirò “Andiamo, non ne posso più di questo posto”.

 
   
 
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