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Autore: Patman17    02/01/2023    1 recensioni
Quanto può esser forte l'amore per affrontare l'odio? Ikeda Kenta è un ragazzo delle superiori che odia profondamente l'autunno ma è proprio da qui che la sua bizzarra storia d'amore ha inizio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Il festival culturale sembrava solo un lontano ricordo.
Da allora io e Chiaki non parlammo più.
Soffiava una brezza fredda, dentro di me era come se avessi perso nuovamente qualcuno.
Chiaki qualche volta provava a parlare con me ma, dopo l'ennesima volta che la ignoravo anche lei decise di smetterla di parlare con me, da allora i pettegolezzi terminarono.
Io e Fuyumi ci avvicinammo sempre di più, passavamo parecchio tempo insieme, Natsume non ne era felice ma a me non interessava. Io e Fuyumi eravamo soliti incontrarci davanti ad un grande parco, lì passavamo la giornata a parlare, ci divertivamo così.
Ci raccontavamo un sacco di cose, comprese storie su mio nonno. Era l'unica persona a cui avevo confidato certe cose, per qualche motivo anche Chiaki ne era a conoscenza ma ormai era storia vecchia.
Da allora io smisi di sognare quella bambina. Pensai ci fosse un collegamento al riguardo e giunsi alla conclusione che per troppo tempo ero rimasto ancorato a lei, come con Chiaki diedi addio in maniera definitiva anche a quella bambina sconosciuta.
Ero parecchio fomentato nel dover passare il natale in compagnia di Fuyumi, dopotutto lei faceva gli anni durante la vigilia sarei stato entrambi i giorni da solo con lei.
Junpei ed Iroha non avevano alcuna intenzione di perdonare il mio comportamento nei confronti di Chiaki, anche loro smisero di parlarmi. Haruka era irritata dal modo di fare di Fuyumi ma non poteva fare molto, lei per cose più importanti non poteva passare il natale con me, in parte ne ero felice.
Ero probabilmente da solo, la nonna non era felice delle mie azioni verso Chiaki ma non avrei mai cambiato idea per nulla al mondo.
Aki anche se da lontano provava a supportarmi, notavo che un po' non era felice di sentire che ero così cocciuto ma apprezzavo il voler supportarmi.
Avevo quasi tutti contro di me, potevo esser felice solo con Fuyumi.
“Kenchan?” Fuyumi avvicinò le labbra al mio orecchio destro, un brivido mi passò la schiena... Odiavo quando mi veniva fatto perché la cosa mi scombussolava – eccitava – “Kenchan!” Fuyumi era divertita dal vedere le mie reazioni, ero completamente rosso in volto.

“Per favore puoi evitare? Mi crea... Fastidio...”

Balle.
“Ma sei così carino quando ti imbarazzi...” Sbuffò dondolandosi seduta accanto a me.
“Sai Kenchan sono contenta che tu abbia deciso di passare le vacanze con me e soprattutto sono contenta che tu ti sia aperto con me.” Era davvero contenta, era davvero carina.
Mi sentivo in colpa per quello che si era creato intorno a questo rapporto con lei... Mi sentivo in colpa per aver abbandonato i miei due migliori amici. Forse, mi sentivo anche vuoto.
“Kenchan? Tu non sembri felice...” Fuyumi era una tipa molto intelligente, non le potevo nascondere nula.

“Forse dovrei chiedere scusa a Junpei ed Iroha sai? Da quando ho smesso di parlare con Chiaki i miei rapporti con loro sono peggiorati, ed è tutta colpa mia.”

Mi sentivo molto infelice, vuoto... solo. Junpei era il mio migliore amico ed Iroha la mia migliore amica. Fin dalle medie siamo stati sempre insieme, non abbiamo mai passato più di una settimana lontani, la cosa mi stava distruggendo.
Mi sentivo così male.
“Kenchan se ti senti così perché non vai a scusarti con loro? Natale si fa vicino magari è una occasione buona per fare a loro un regalo!” Fuyumi aveva ragione, aveva completamente ragione.
Mi alzai dalla panchina con un sorriso, mi inchinai e corsi via, verso casa di Junpei.
Tirai fuori il telefono ed iniziai a chiamare incessantemente Junpei.
Una, due, tre... Quattro.. Cinque volte e così via fino a che non arrivai davanti casa sua.
Bussai e suonai il campanello e fu solo allora che Junpei venne ad aprire.
I nostri occhi si incrociarono, entrambi pieni di disagio... Nessuno dei due sapeva cosa fare.
Lui non aveva perso l'occasione di sfoggiare intimi appariscenti e degli occhiali da sole – a Dicembre – lui era il mio migliore amico.
“Kenta cosa ti porta qui? Stavo dormendo dannazione... Potevi chiamarmi più tardi. Forza entra che fa freddo.”
Era incredibile come aveva sviato completamente i convenevoli ed era subito passato al farmi entrare in casa.
Casa di Junpei era come la ricordavo: totalmente in ordine e con un buon profumo di fiori. Sua madre era una maniaca della pulizia e per questo si scontrava costantemente con il figlio.
Salimmo in camera sua, completamente in disordine e con una puzza nauseabonda. Era pieno di riviste per adulti sparse per la camera come se nulla fosse.
“Allora dimmi un po' mio caro Kenta come te la stai passando con la tua nuova fidanzatina!” Esclamò Junpei con un grande sorriso... Si era tolto addirittura gli occhiali da sole per guardarmi negli occhi, quell'imbecille mi voleva nascondere che era felice di vedermi.

“Idiota sono venuto qui per scusarmi per la mia testardaggine.”

Dissi scoppiando a ridergli in faccia.
“Pervertito non mi servono le tue patetiche scuse, non sono mai stato arrabbiato con te... Ne io e ne Iroha. Ti conosciamo da così tanto tempo che saremmo ipocriti ad arrabbiarci per così poco, tu sei sempre Kenchan e per questo che noi due saremo amici per sempre.” Le parole di Junpei mi colpirono il cuore, era la prima volta che compresi quanto lui tenesse a me... Ero sull'orlo delle lacrime quando la porta si spalancò e da lì entrò Iroha con una molletta sul naso.
“Ed ecco la reginetta che si è finalmente decisa ad arrivare!” Disse Junpei atteggiandosi da duro.
“Avevo promesso a me stessa che non sarei mai tornata qui dentro ma appena mi hai detto che Ikeda-kun ti stava chiamando non ci ho pensato due volte ad arrivare.” Davvero valevo così tanto per loro? Era la prima volta che me lo facevano capire.
Ora che finalmente siamo tutti riuniti, Kenta c'è una cosa di cui dobbiamo parlarti.”
Calò il silenzio, Iroha si sedette accanto a Junpei... I loro volti seri mi facevano impazzire, di cosa volevano parlarmi? Forse finalmente si erano decisi ad uscire insieme quei due? Sarebbe stato magnifico.
Cosa hai visto che ti ha portato a non parlare più con Chiaki?” Domandò Iroha. “Non vogliamo costringerti a farci pace, vogliamo solo sapere cosa è successo.” Aggiunse Junpei.

“Ricordate ad Okinawa? Ecco Chiaki mi disse che era innamorata del suo amico di infanzia. Il giorno della recita mi ero deciso a dichiararmi ma quando l'ho vista così felice con un ragazzo... Il mio cuore si è frantumato. Non l'avevo mai vista così felice e la cosa mi ha fatto pensare che con me non sarà mai felice come con lui. Io non sono che altri un fastidio.”

Iroha e Junpei si guardarono negli occhi, aspettarono un paio di minuti prima di parlare.
Era la prima volta che sentivano dire certe cose a cuore così aperto da parte mia, era difficile da replicare.
“Kenchan tranquillo, se ti fa stare meglio lontano da lei io ti supporterò, non ti fissare troppo però, voglio che tu passi un bel natale.” Disse Junpei pattandomi la spalla, ero un po' disgustato dal farmi toccare da lui... Ma non volevo rovinare il momento.
20 giorni a Natale.

   
 
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