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Autore: Karmilla    27/01/2023    11 recensioni
Non c'è pace per Oscar e André. Il caso della collana si è appena chiuso e un nuovo pericolo è in agguato. Una misteriosa donna seduce i nobili, li deruba e lascia come segno di riconoscimento una carta da gioco. Una nuova missione nella quale Oscar e André agiranno in incognito, una missione che li costringerà a fare i conti con se stessi e con i loro sentimenti.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dama.15

Non dico niente e pubblico...meglio non spiegare. Questa assenza prolungata non è certo voluta, ma la vita è strana, troppo strana. La Dama di Picche è un mio cruccio, mi tormenta e mi chiede una fine alla sua storia, lo so. E adesso, complice un viaggio estivo a Parigi, con appartamento in una traversa di Rue de St Antoine e tantissimi richiami alla storia di Oscar e André mentre facevo la turista, eccoci qui. A voi la scelta se leggere, rileggere, cominciare a leggere per la prima volta o passare oltre. Ciao!


Le carte dispiegate davanti a lei non sono un innocente diversivo per trascorrere il tempo. No, sono le pedine di questo assurdo gioco di strategia e astuzia. Doveva aspettarselo che il biondo comandante si sarebbe gettato nella mischia; dopotutto, le sue imprese sono leggenda persino per lei, che non era nemmeno nata al tempo di quegli eventi.

La Regina di Cuori, il Re di Cuori, La Regina di Fiori, il Cavaliere di Fiori, la Dama di Picche, il Re di Picche: sono tutti là, davanti a lei, burattini nelle sue mani. E poi l'ultima carta, il Cavaliere di Cuori...un colpo di fortuna inaspettato! Adesso sì che si sarebbe divertita...Avrebbe distrutto le loro vite in un colpo solo, così come loro avevano distrutto quella di sua madre. Dopotutto, a Versailles la reputazione è tutto! Anni di fatica per costruirla, un attimo per distruggerla. E lei li avrebbe distrutti tutti, uno per uno.



Strano che la Dama stanotte non abbia colpito.

Ho fatto bene i calcoli, sono sicura che non sia uno di quei giorni. Ho contato con esattezza le settimane, non posso essermi sbagliata. Ma sentimi! Parlo come Nanny, sempre attenta al calendario e a come intervenire in tempo. Certo che almeno un vantaggio questi abiti femminili ce l'hanno, la mia divisa bianca è, obiettivamente, un bel problema...

Ho deciso, appena finisce questa missione, chiedo alla Regina un cambio di colore nella divisa, almeno nella parte inferiore. Penso di essermi meritata almeno un favore, dopo tutta questa tortura, no?

Ahhh, che confusione, non divaghiamo!

Allora, la Dama non si è vista, ma il Duca d'Orleans è stato piuttosto elusivo. No, non si è sentito in pericolo ma sì, ha ricevuto le visite di una donna...

Chi è questa donna? Sarà una delle sue numerosa amanti, immagino. Che poi, come fa uno viscido così ad avere tutta 'sta schiera di donne pronte ad infilarsi nel suo letto! Capisco fosse almeno affascinate come Fersen, o bello come il mio André, ma nemmeno quello! Neanche la soddisfazione di dire che Madre Natura è stato generoso con lui dal punto di vista estetico. Mah...

Comunque, il fatto che la Dama non si sia vista non è stato poi così male. Almeno ho avuto modo di concentrarmi solo su André e sul nostro ballo insieme. Giuro che se solo un mese avrei passato a fil di spada chiunque mi avesse fatto un elogio di queste serate danzanti ma adesso...adesso...non vedo l'ora che ce ne sia un altro per potermi perdere nel verde dei suoi occhi, e per sentire il calore del mio corpo vicino al suo. E' incredibile come André mi sia entrato sotto pelle in così poco tempo, e la cosa non mi disturba affatto, anzi! Ora come ora vorrei solo trascorrere del tempo da sola con lui, nella nostra casa di Arras. Nostra, sì, perché quella è sempre stata casa nostra, l'unico luogo in cui siamo sempre stati noi stessi, senza barriere ed imposizioni. Sarebbe bello tornarci adesso, ora che anche l'amore ci unisce.

Oddio, credo che se tornassimo ad Arras adesso, non usciremmo neanche dalla camera da letto! Oscar, sei proprio una impudica sfacciata!


Entro in camera di Oscar accompagnato dal fido cugino Victor, e la visione che mi si para davanti mi lascia senza parole.

Oscar è persa chissà dove, in piedi, vicino alla finestra, con una mano che stringe forte la tenda e sorride, con le guance rosse e la fronte appoggiata al vetro.

Sei bella da togliere il fiato e darei tutto ciò che ho per sapere a cosa stai pensando, perché è evidente che è un pensiero piacevole. Dannazione, spero di essere io, il tuo pensiero piacevole. Come aveva detto quello là? Il mio regno per un cavallo! Ecco, cosa posso dire io? Il mio abito di velluto per un suo pensiero! No, poco credibile, non regge il paragone e il pathos.

Girodelle cerca di risvegliare Oscar dal suo torpore e solo al terzo (o quarto? Non so, sono più distratto di lei) “Pianeta Terra chiama Oscar” la bella addormentata si sveglia e ci degna di considerazione.

Oh, scusatemi. Non mi sono accorta del vostro arrivo”

Ma dai! Pensavamo stessi contando i fiorellini di lillà che ci sono nel giardino!

E poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo, ti avvicini a me, e mi sfiori le labbra con un bacio, salutandomi con un buongiorno che parte dagli occhi ancora prima della tua voce, e mi chiedi come sto.

Potrei morire in questo istante, e morirei felice, con un sorriso ebete stampato sulla faccia. Qui giace André Grandier, ucciso da un buongiorno della sua donna.

Sono felice, veramente felice. Tu sei naturale, spontanea, sicura di te e non fai fatica a dimostrarlo anche davanti a Girodelle, che ormai si è rassegnato al ruolo di chaperon, poverino.

Se all'inizio temevo che questa folle missione potesse allontanarci, adesso vorrei che non finisse mai, perché temo cosa potrà accadere quando tutto tornerà come prima, quando tu tornerai ad essere il Comandante delle Guardie Reali e io il tuo fedele attendente.

Ma adesso non pensiamoci, dobbiamo concentrarci a risolvere questo intricato mistero.





Dunque, al lavoro!

Girodelle, André ed io ci mettiamo subito all'opera cercando di intuire le prossime mosse, e mentre facciamo appena in tempo a srotolare la piantina della Reggia sul tavolo del mio salotto, veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta.

Mio cugino, solerte come sempre, va ad aprire e sbianca leggermente quando viene investito dalle parole che Fersen pronuncia, ancora prima che dalla presenza fisica del Conte.

Oscar, André, dovete ascoltarmi, è successa una cosa terribile! Oddio, non so neanche da dove cominciare, è davvero incredibile! Tutto mi sarei immaginato fuorché questo, è una notizia che ha dell'incredibile!”

Ma buongiorno anche a voi, Conte! Soprassediamo un attimo sul fatto che non avete degnato il povero Victor neanche di uno sguardo, dopo averlo tramortito entrando come una furia cieca, ma poi, cos'è tutta questa agitazione? Hanno perso una delle vostre parrucche? O forse no! Stanno sperimentanto una cura che possa far aumentare l'acume mentale e voi volete fare da cavia! Ottimo, perché se è così, avete la mia benedizione. Ite, cervellum est!

Vedo André paonazzo per lo sforzo di non ridere, Victor con gli occhi talmente rotondi che la famosa O di Giotto al confronto è un opera da dilettante e io che evidentemente devo aver ben scritto in faccia la mia reazione, perché il Conte baltico si ferma all'istante.

Oh, scusate...forse sono stato un po' irruento..”

Un po', giusto un po'...

Ritrovo il mio contegno e lo faccio accomodare.

Fersen, cosa vi ha turbato così tanto, diteci”, cerco di dire con un tono che ricorda quello di Nanny quando deve spiegare ad una nuova cameriera di casa Jarjayes perché mi deve chiamare “conte” e non “contessa”.

Ecco...vedete, ieri sera sono per caso andato negli antichi appartamenti del Beneamato e sono rimasto colpito da uno dei quadri raffigurante la Contessa Du Barry. Ho riconosciuto uno dei suoi orecchini! E' quello che abbiamo trovato noi nella camera del Duca di Germain!

Ora, come glielo dico con gentilezza? E soprattutto, quanto devo contare per non esplodere di rabbia? Noi?!?!?! Non mi sembra fosse presente il quel momento...


Conosco quella quiete che presagisce la tempesta! Se non intervengo subito, Oscar è capace di ridurre a brandelli Fersen e rimandarlo in Svezia all'interno di tabacchiere.

Conte”, mi intrometto “grazie davvero per questo importante contributo. Effettivamente non state facendo altro che confermare una nostra teoria. Vedete, siamo riusciti anche noi a farci aprire gli appartamenti del defunto Luigi XV (e non per caso...che poi, ditela tutta, vi siete appartato e non volete svelare i vostri incontri amorosi, ecco cos'è) e siamo giunti alla stessa conclusione.

E dato che la Contessa è reclusa e non passerebbe di certo inosservata se cercasse di rientrare a corte, abbiamo pensato che possa essere qualcuno o incaricato dalla Du Barry, o legato a lei, che sta cercando vendetta, perché tutte le vittime sono legate dal fatto che erano suoi sostenitori che l'hanno poi abbandonata quando è caduta in disgrazia”.


Grazie André, tu non lo sai ma hai davvero evitato una strage. Come sempre il tuo sangue freddo e la tua calma ha fatto sì che non perdessi il controllo.

Ma proprio mentre sto per ringraziarti, ecco che bussa un valletto in cerca di Girodelle.

Gli chiede di recarsi negli appartamenti del Duca d'Orleans, e se possibile di cercare anche il Comandante delle Guardie Reali e il suo attendente.

I nostri sguardi non tradiscono né l'agitazione, né le nostre vere identità. Girodelle, da perfetto soldato qual è, comunica che saremo tutti al cospetto del Duca quanto prima.

Essere al cospetto del Duca d'Orleans mi fa sempre uno strano effetto. Non mi fido, non mi fido per niente di quest'uomo! Ho i nervi tesi, i sensi all'erta e soprattutto la sensazione che lui stia facendo il doppio gioco, e non ho ancora capito perché. 

Il Duca era uno dei sostenitori della Du Barry, ma non ha ancora  subìto l'attacco della Dama di Picche, perché? La conosce, di questo ne sono sicuro. Osservo i miei accompagnatori e noto sia in Oscar che in Girodelle la stessa apprensione che ho io. Non si fidano neanche loro. Bene, almeno siamo tutti all'erta. Ci accomodiamo e comincia il racconto di una storia tanto singolare quanto inverosimile. eri sera, mentre il Duca si trovava in uno dei suoi appartementi privati nella Reggia, qualcuno è entraro in quello ufficiale e ha lasciato uno strano regalo: una maschera, delle carte da gioco, l'orecchino gemello di quello già in nostro possesso e una pergamena legata da un nastro blu.

E' una sciarada davvero interessante quella che ci è stata presentata. Un rompicapo bello e buono...Sono già intento a scervellarmi sul significato delle carte qundo Girodelle chiede al Duca se possiamo leggere la pergamena.

Il Duca, con un sorriso mellifluo, la srotola davanti a noi:

Stupendo è l'amore, quando può essere svelato,

La Regina di Cuori brilla di luce rossa come la passione

ma triste è lo stesso, perché il suo cuore deve tenere celato

e il suo Re di Cuori non riesce a ricordarle la sua posizione.

La Regina di Fiori, insieme al suo Cavaliere,

sa che la catastrofe può arrivare per un semplice errore

e fa scudo ai sovrani di Cuori, cercando di non far vedere

specialmente quando traspare inaspettato l'amore.

La scure su di loro abbatterà, e lacrime porterà.

che anche loro son parte dell'inganno,

Della Regina gli azzurri occhi la tenebra del dolore oscurerà

e capiranno che su Fato potere non hanno.

Il Cavaliere di Cuori vittima sta per perire,

e la “sua” Regina di dolore finirà per impazzire .


Eccola la sciarada! Che assurda follia. Ma almeno è svelato il mistero delle carte da gioco, sono i personaggi di questo folle enigma che siamo portati a risolvere.
La Dama ha lanciato la sua ultima sfida, quella decisiva e la più crudele, questa volta, perché ha in mente di mietere una vittima. E' una corsa contro il tempo, la nostra. Dobbiamo risolvere questo rompicapo e abbinare le identità alle carte, prima che il Cavaliere di Cuori, chiunque egli sia, possa soccombere.
Ci aspetta una lunga nottata, e lo sappiamo bene tutti i tre, il nostro mutismo e il nostro pallore parlano per noi.
Ci congediamo, pronti a metterci all'opera ma mentre lasciamo quei ricchi appartamenti nessuno di noi tre può fare a meno di notare il ghigno sul volto del Duca.
Mentre rientriamo, si para davanti a noi la Contessa di Polignac...direi di bene in meglio, oggi. E poi cosa manca? Non so, un meteorite direttamente sulla Reggia? Fersen che dice una cosa intelligente? Il padre di Oscar che ci dà la sua benedizione? Cos'altro?
La perfida donna si ferma davanti a Girodelle e gli chiede, con quella sua finta aria da santarellina che fa solo salire il sangue alla testa, dove sia la sua splendida cugina Françoise  adesso, perchè gradirebbe taaanto fare due chiacchiere con quella graziosissima giovane.
Il problema è che questa frase la pronuncia guardando Oscar negli occhi.
Ha capito, la Contessa ha capito, e di certo non permetterà che la ridicolizziamo davanti a tutta la Corte.
Siamo.Nei.Guai,
Oscar come sempre, mantiene il suo contegno e non abbassa lo sguardo.


Ma dico io, pure la strega ci mancava! Ha capito tutto, ha capito chi sono e me la farà pagare, lo so. Ho troppi conti aperti con quella donna e ci mancava giusto giusto questa pantomima in cui faccio la damina!
Mannaggia a me e a quando ho accettato....
Se non fosse per il fatto che dobbiamo risolvere questo dannato indovinello le smonterei pezzo pezzo quella assurda acconciatura che si ostina a portare fiera e tronfia!
Congedata la Contessa, ci dirigiamo tutti e tre verso il mio appartamento e appena siamo sicuri da essere al riparo da orecchie indiscrete ci lasciamo andare a tutto il nostro sgomento, e non sono certo parole nobili ed educate quelle che escono dalle nostre bocche, soprattutto dalla mia.
Un divertito André e uno sgomento Victor tacciono, colpiti dalla mia verve.
"Ohhhh, avanti Victor, comando uomini da quando avevo quattordici anni, cosa vi aspettate, un linguaggio da educanda?"
"No no, per carità", esclama lui alzando le mani, "è solo che a volte fate paura, Oscar, davvero..."
"E non avete ancora visto niente", commenta divertito André.
Sì, è vero, e forse il mio bel moretto ha bisogno che gli rinfreschi la memoria.
Calmati gli animi, ci mettiamo al lavoro.
Dunque...cominciamo....
La maschera...troppo semplice. Tutti indossiamo una maschera e questo personaggio non è da meno. Il messaggio è chiaro: il soggetto in questione getterà, volente o nolente, la maschera.
Anche l'orecchino non è un mistero. La Dama ci ha semplicemente detto che siamo sulla strada giusta e che da adesso si gioca a carte scoperte. Le carte, appunto...
"La Regina di cuori...è una donna felice, innamorata di un amore clandestino che però palesa questo sentimento", Victor riflette ad alta voce e subito tutti abbiamo la stessa idea
"La Regina Maria Antonietta!" esclamiamo all'unisono.
"Giusto", continua Victor " e quindi il Re di Cuori è Luigi XVI, che non riesce a tenere a bada l'irruenza della moglie.
"Può essere", continua André. "E  di conseguenza la Regina di fiori e il suo Cavaliere sono delle persone molto vicine ai sovrani, che li aiutano e li proteggono..."
"Mhhhh", borbotta Victor. ""Potreste essere tu ed Oscar", dice.
"André?", chiedo io. "No, è impossibile. Non è così in vista e sopratutto non credo che il resto della corte lo reputi importante quanto in realtà è.
Vedo i tuoi occhi che brillano mentre dico questo, André, ma è vero, sono sincera. Se solo tutta questa massa di bifolchi incipriati capisse quanto vali!
"Potreste avere ragione, Oscar", continua Victor. "Purtroppo è da escludere che i nobili capiscano il valore di André. Ma allora chi è il Cavaliere di Fiori?"
"Voi, Victor?" suggerisce André.
Lo guardiamo incuriositi
"Ma sì, può essere. Victor è il tuo secondo Oscar, quindi nelle le carte è il tuo cavaliere, se tu sei la Regina di Fiori. E', dopo di te, la persona più vicina ai Sovrani, li consiglia e li protegge."
In effetti il ragionamento di André ha senso, decisamente.
"Va bene" continuo io, "quindi presupponendo che abbiamo identificato i personaggi, chi è il Cavaliere di Cuori?"
E qui un gelido André, spaventato lui stesso per quello che sta per dire, sussurra...


"E' ovvio, no? E' Fersen. Il Cavaliere che ha rubato il cuore della Regina di Cuori, e che con un passo falso la può distruggere. E quale passo falso migliore che farlo cadere vittima della Dama di Picche e constringere la Regina a gettare la maschera? Leggete bene queste righe: Della Regina gli occhi azzurri la tenebra del dolore oscurerà...e lo scopo è farla impazzire dalla disperazione per farla tradire e confessare pubblicamente il suo amore clandestino e proibito.
Orribile, crudele, impossibile solo pensare una situazione del genere. Se dovesse capitare alla mia Oscar, io impazzirei davvero. Sono quasi impazzito quando è svenuta dopo aver implorato per la mia vita, e anche quando è stata aggredita dai sicari della Polignac.
Alzo lo sguardo verso di te e vedo nei tuoi occhi un'emozione nuova: la paura. Hai paura, come ne ho io, perché ora che siamo una coppia, capisci anche tu cosa vuol dire sentire il proprio cuore dilaniato. Impazziresti anche tu, se mi succedesse qualcosa. Mi stai dicendo questo, ho capito.
Ma è un attimo, un attimo velocissimo, perché si riaffaccia subito il soldato, che ordina di seguire Fersen come un'ombra, di non lasciarlo mai solo.
Ci sarà un ballo domani, e Fersen è il bersaglio.
Finiamo di definire il piano e poi salutiamo Victor, che decide di congedarsi da noi.
Rimasti soli, ti sollevo il mento piano piano e ti bacio con dolcezza, perché in questo momento la passione è davvero fuori luogo, siamo tutti troppo scossi,
"André...", mi sussurri "Andrà tutto bene, vero? Riusciremo a salvare Fersen e la Regina?"
"Lo spero, Oscar, lo spero davvero"
Ma i tuoi occhi dicono altro, lo so, li conosco. Non sei convinta, lo vedo.
"E' troppo semplice, André...la soluzione...è troppo banale..."
No, Oscar, non è banale per niente. Sei tu che hai paura e stai cercando un'altra interpretazione perché questa è troppo da accettare. Che qualcuno voglia ferire un innocente che ha la sola colpa di essersi innamorato di una donna inarrivabile è un'opzione che la tua lealtà e bontà non riesce a comprendere. Ma è la realtà, amore mio. Il male esite, ed esistono persone disposte a percorrerlo fino in fondo pur di raggiungere il loro obiettivo.
Ti stringo ancora una volta prima di suggerirti che è il caso di cambiarsi, siamo in missione e non possiamo continuare ad indossare i nostri soliti abiti, il salone di Versailles ci attende.
Mi fai cenno di assenso ma mentre mi dirigo verso il mio appartamento non mi sfuggono i tuoi occhi spalancati mentre sfilo il nastro blu che lega i miei capelli.





   
 
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