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Autore: Soleyl    01/02/2023    1 recensioni
TRAMA
Octavia è la figlia di Rebastan Lestrange, un mago purosangue ed uno dei più fedeli seguaci del signore oscuro. Lei ha solo due anni quando suo padre viene rinchiuso ad Azkaban, assieme agli zii Rodolphus e Bellatrix per aver utilizzato la maledizione Cruciatus sugli Auror Frank e Alice Logbottom.
Con sua madre che morì il giorno della sua nascita in circostanze misteriose, la bambina rimane senza famiglia. Essendo apparentemente gli unici parenti benestanti ancora in vita, il ministero decide di affidarla ai suoi lontani zii: i Malfoy. La bambina cresce, venendo istruita con gli stessi ideali che suo padre per molti anni aveva inseguito. Ma nonostante il tentativo di Lucius e Narcissa, sente dentro di se di non appartenere completamente a quel mondo. La ragazza non riesce ad accettare le tradizioni senza porsi un’infinità di domande. La curiosità ed il dubbio fanno da sempre parte del suo carattere, e uno volta arrivata ad Hogwarts scoprirà il perché.
La protagonista ha un anno in più di Harry, perciò la storia parte un anno prima della pietra filosofale.
(personaggi conosciuti presenti fin da subito: Tonks, Percy, Fred, George, Charlie, Draco, Cedric, Cho, Katie Bell e i professori di Hogwarts)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Lestrange, Famiglia Rosier, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO 3 - LO SMISTAMENTO

Era ormai da una decina di minuti che gli studenti del primo anno attendavano pazientemente in una saletta vuota oltre la sala d'ingresso. Tutti erano tesi come corde di violino ed i fantasmi che parlavano come se non ci fossero, non aiutavano di certo. La professoressa McGonagall, una donna dall'aspetto piuttosto severo con occhiali a forma di mezzaluna ed i capelli neri raccolti in uno chignon, apparve dicendo semplicemente "è tutto pronto, seguitemi e mettetevi in fila". Aveva ovviamente già spiegato loro il funzionamento delle case, definendole come la loro famiglia nel tempo che avrebbero trascorso ad Hogwarts. Aveva detto che infrangere le regole avrebbe tolto punti alla casata, mentre ottenere dei 'trionfi' gliene avrebbe fatti guadagnare.

Uscirono da quella stanza tornando nella sala d'ingresso, per poi varcare un paio di doppie porte e trovarsi nella sala grande. Essa era illuminata da centinaia di candele sospese in aria, sopra quattro lunghi tavoli, attorno a cui erano disposti gli studenti che li osservavano curiosi e quasi divertiti. Tra di loro vi era seduto anche qualche fantasma qua e là. In fondo, potevano intravedere un ulteriore tavolo a cui sedevano solo gli insegnanti e fu' proprio davanti ad esso che li fecero fermare.

Vicino a loro c'era uno sgabello con quattro gambe e sopra un cappello a punta, consumato, rattoppato e pieno di macchie. Probabilmente suo zio Lucius aveva fatto una smorfia di disgusto a vederlo durante il suo primo anno.

Esso iniziò poi a contorcersi e uno strappo vicino al bordo si spalancò come una bocca. Iniziò così a cantare una filastrocca:

"Forse pensate che non son bello
ma non giudicate da quel che vedete
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette,
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che al posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi e ascoltate
qual è la Casa in cui rimanere.
E' forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!
Venite dunque senza paure
e mettetemi in capo un istante
con me sarete in mani sicure
perché io sono il Cappello Parlante!"

Non appena ebbe finito, un applauso caloroso partì dagli studenti, al che il cappello rispose con un inchino verso i 4 tavoli.

La professoressa McGonagall si fece avanti "quando vi chiamerò, metterete il cappello sopra la testa e vi siederete in attesa di essere smistati".

E da lì, si susseguirono alcuni nomi, seguiti dall'urlo del cappello parlante. Alcuni ci mettevano qualche secondo, altri uno o due minuti.

"Octavia Lestrange" la chiamò poi. Come si aspettava, gli studenti presenti iniziarono a parlottare tra di loro.

"ha detto Lestrange?" "è proprio lei?" bisbigliava qualcuno.

Dal tavolo dei serpeverde si udivano frasi come:

"vedrai che sarà dei nostri" "una purosangue non può che essere la benvenuta"

Al contrario i Grifondoro:

"una figlia di maghi oscuri" "con una famiglia come quella, non può che essere uguale a loro".

Le altre due casate d'altro canto, si astennero dal commentare il suo cognome, esprimendo di fatto il fastidio per quegli stessi pettegolezzi.

"Grifondoro.. sempre i soliti.. non riesco a capire come a volte siano estremamente amichevoli, per poi allo stesso tempo avere sempre questo tipo di pregiudizi" commentava un Tassorosso.

"Non ti da fastidio quando i Serpeverde fanno certi discorsi?" chiedeva un corvonero ad un compagno "è come se valutassero il cognome più della persona stessa.. è del tutto illogico".

Procedette a passi lenti e si sedette compostamente sullo sgabello, adagiando poi il cappello sulla propria testa, facendosi scivolare via ogni sguardo o diceria che le venivano addossati. Ci avrebbe pensato sicuramente dopo il giudizio del cappello parlante, ma quello non era il momento.

"mmm... molto difficile" sussurrò una voce nella sua testa "vedo un'attitudine al duro lavoro ed una lealtà non indifferenti, ed anche un coraggio straordinaro, tipici rispettivamente di tassorosso e grifondoro.. mm.. ma, queste non sono le doti che si notano per prime. Mmm..." il tempo scorreva ma il cappello non sembrava essere convinto "direi di no. La prima cosa che salta all'occhio è di sicuro la tua intraprendenza e l'ambizione. Per non parlare di tutta quella astuzia. Tutte queste sono caratteristiche che brillerebbero nei Serpeverde" si prese un attimo per pensare "eppure la tua ambizione e la tua astuzia non sono altro che una conseguenza della tua enorme intelligenza. Come la tua intraprendenza è uno sviluppo della tua grande curiosità e della tua creatività. Qual è dunque la casa più adatta a te, Serpeverde o Corvonero?" rifletté a quel punto su ciò che le stava dicendo. Tutti i Malfoy e tutti i Lestrange appartenevano ai serpeverde, perciò non era certo contraria alla casata di famiglia; allo stesso tempo però non era nemmeno ossessionata col volerci finire a tutti i costi. Come aveva detto, per lei una valeva l'altra. Le interessava solo poter imparare più cose possibili in ogni ambito della magia, ed era disposta a finire anche in tassorosso o grifondoro, le due casate che più erano odiate dai suoi zii, se ciò le permetteva di raggiungere il suo scopo "interessante.. nonostante le tradizioni della tua famiglia, riesci già a ragionare al di fuori di tutti gli insegnamenti che ti sono stati imposti, il che è sorprendente vista la tua giovane età. Mmm.. Sì, forse la casata che ti si addice di più è proprio quella di coloro che usano l'intelletto per pensare fuori dagli schemi ordinari.. Certo, ora ho capito.." e poi urlò a gran voce "CORVONERO".

Felice di sapere finalmente la sua casata, dopo tutti quei minuti, ammiccò un sorriso furbo e si alzò cautamente, gettando un'occhiata prolungata ai grifondoro, da cui provenivano prima quelle maldicenze. Questi ultimi, proprio come Percy sul treno, la guardarono interdetti e si ammutolirono davanti a quella sfida diretta che c'era negli occhi della bambina.

Poi, togliendosi il cappello dalla testa e porgendolo alla professoressa che la guardava sorpresa, si avviò verso i suoi nuovi compagni di casata, rivolgendo però prima un sorriso più morbido ai Tassorosso ed un cenno con la testa ai serpeverde che si erano anche uniti all'applauso dei Corvonero.

Parlando dell'applauso, quello che si era alzato dal tavolo della sua casata era stranamente rumoroso. Fino a quel punto avevano evitato di fare chiasso, essendo più una caratteristica dei tassi e dei grifoni. Prese posto accanto alla ragazza del suo anno dai lineamenti asiatici che doveva chiamarsi Cho. Prima di riuscire a sedersi però, una decina di persone vollero stringerle la mano. Ma che diavolo..

"non sorprenderti, la tua fama ti precede Octavia Lestrange, e poi, è un evento più unico che raro assistere allo smistamento di un testurbante" le spiegò una ragazza che le stava di fronte.

"testurbante?" chiese non capendo.

Lei annuì "un testurbante è qualcuno che allo smistamento risulta compatibile con più case. Gli ultimi testurbanti più famosi sono stati la professoressa McGonagall e il professor Flitwick. Il cappello impiegò circa 6 minuti per assegnarli. Entrambi erano adatti sia a corvonero che a grifondoro. Con te ci ha messo una decina di minuti quindi devi aver avuto compatibilità, anche minima, con tutte le case. Non era mai capitato prima, è un onore averti con noi".

Sorrise educatamente "come hai detto che ti chiami?".

La diretta interessata sembrò cadere dalle nuvole mentre nel suo sguardo si faceva largo un po' di timore "oh, scusa non mi sono presentata. Penelope Clearwater, quarto anno" disse con un po' di esitazione. Figlia di babbani. Constatò, tenendo per se quel commento. Suo zio Lucius le aveva fatto imparare a memoria i nomi delle famiglie purosangue parlandole anche di quelle che per lui 'avevano tradito' sposando qualche nato babbano. Il suo cognome non lo ricordava, perciò dedusse che fosse una nata babbana. Ripensò poi istintivamente al treno e alla ragazza dai capelli rosa. Tonks... perché continuava a sembrarle così familiare? Non era una famiglia purosangue, ma era quasi certa di aver sentito pronunciare quel cognome da sua zia Narcissa. I suoi pensieri vennero interrotti appena percepì un soffio d'aria alla sua sinistra. Si voltò, per vedere una donna, interamente di colore argenteo, seduta al suo fianco. Il suo sguardo sembrava triste "lei è Elena, conosciuta anche come la dama grigia, è il fantasma della nostra torre."

Quest'ultima parlò con tono pacato "spero che quest'anno avremo più possibilità di vincere la coppa delle case. Serpeverde ha vinto le ultime 5 ed il barone sanguinario non fa altro che pavoneggiarsi".

La risposta di Octavia rimase sospesa quando udì "Brayan Nott" guardò il ragazzo che era appena stato chiamato per lo smistamento: mentre teneva il cappello in testa, il suo volto sembrava corrucciarsi man mano che il tempo passava "GRIFONDORO".

Dire che fosse stupita era riduttivo, perché sul treno le pareva tutto meno che un grifondoro. Pensò al modo per nulla coraggioso con cui aveva cercato di escludere i Rosier davanti ai loro coetanei e si domandò come fosse possibile che la sua casa fosse il grifone.

Ce ne furono altri 7 dopo di lui, 2 corvonero 3 tassorosso e 2 serpeverde.

"Rosier William" udì poi pronunciare. E avrebbe giurato di aver sentito un fremito nella voce della professoressa. Notò anche che alcuni professori sembravano essere impalliditi di colpo. Il cappello ci mise solo qualche secondo prima di urlare "SERPEVERDE". Octavia applaudì lievemente per poi concentrarsi sulla gemella.

"Rosier Nathalie" chiamò subito la donna. Con lei ci volle invece un intero minuto prima che il cappello urlasse "TASSOROSSO".

La sua bocca prese la forma di una 'o'. Applaudì ancora lievemente mentre la osservava prendere posto tra i colori gialli della sua casata. Le sue guancie si tinsero lievemente mentre i nuovi compagni, di qualche anno più grandi, la accoglievano con alcuni abbracci.

Lestrange si fermò poi a riflettere su un particolare: come avrebbero preso quegli smistamenti le loro famiglie? I nonni dei Rosier sarebbe stati fieri di William, e allo stesso tempo indignati per Nathalie. Sì, indignati, visto che nelle famiglie purosangue c'era un disprezzo generale per quella casata. Probabilmente perché, tra le 4, era quella che accoglieva un po' tutti e secondo le statistiche, tasso rosso aveva avuto il minor numero di maghi oscuri. Nemmeno il padre di Nott sarebbe stato contento nello scoprire che suo figlio era stato assegnato ai grifoni.

Per quanto riguardava lei, probabilmente i suoi zii avrebbero un po' storto il naso sapendo che non era finita nella casata di famiglia, ma lo avrebbero accettato, visto che corvonero aveva da sempre molto in comune con i serpeverde. Anche gli studenti delle due case sembrano trovarsi bene ed andare d'accordo. Pensò poi a Draco e sorrise. Lui avrebbe iniziato la scuola l'anno dopo, quindi sarebbe bastato raccontargli qualcosa del castello per distrarlo completamente dal discorso della casata. La ragazza era del tutto ignara che il cugino la conosceva talmente bene, da sapere già che il cappello parlante avrebbe avuto difficoltà a smistarla e che alla fine avrebbe deciso per i corvonero, visto che le loro caratteristiche erano quelle che spiccavano di più in Octavia.

La giovane seguì in silenzio il resto dello smistamento e notò che erano in perfetto equilibrio: 10 per casata. In tutte c'erano 5 femmine e 5 maschi. La McGonagall nel frattempo, aveva portato via il cappello parlante e arrotolato la pergamena. Albus Silente si era alzato in piedi, sorridendo a tutta la sala. Lo sguardo che Octavia gli lanciò era pieno di curiosità. Aveva letto molte cose su di lui. A partire dalla sua battaglia contro il mago oscuro Gallert Grindelvald, passando per le sue varie scoperte negli anni come i dodici usi del sangue di drago, o i vari riconoscimenti ottenuti, finendo con tutte le materie in cui si era specializzato. Silente era il mago più potente al mondo, l'unico alla pari, se non più potente, di Voldemort.

"Benvenuti!" iniziò "benvenuti ad Hogwarts per un nuovo anno. Vorrei dare il benvenuto alla professoressa Rowanock, che prenderà il posto di insegnante di difesa contro le arti oscure" la presentò, indicando una donna dai capelli lunghi, che cadevano a boccolo e biondi. Poi il preside iniziò a dire qualche parola a caso e sconnessa l'una dall'altra. Molti risero battendo le mani e una quantità enorme di cibo si presentò davanti a loro.

L'ora successiva, la ragazza la passò mangiando e chiacchierando con alcuni suoi compagni e con il fantasma della torre, anche se quest'ultima non sembrava propensa alla socializzazione. Per tutto il tempo ebbe però la strana sensazione di essere osservata. Si rese presto conto che quegli sguardi, venivano direttamente dal tavolo dei professori. Sembravano fissarla a turno. La prima era stata la McGonagall, a seguire fu il professore di incantesimi e direttore dei corvonero, Flitwick. Vista la sua statura doveva avere dei lontani parenti Goblin. Poi fu il turno di una donna di colore, che doveva essere la professoressa di astronomia, Sinistra. L'ultimo fu' un uomo, seduto all'estremità del tavolo, dai capelli neri e lunghi, avvolto in un mantello dello stesso colore. Ma dal momento che dopo un battito di ciglia stava già guardando altro, la ragazza suppose che in realtà stesse solo osservando tutti gli studenti.

Aveva appena finito il dolce, quando Silente si alzò di nuovo per parlare e nella sala calò il silenzio. "ora che siamo tutti sazi di cibo, ho da darvi alcuni annunci di inizio anno" cominciò "gli studenti del primo anno devono ricordare che l'accesso alla foresta qui intorno è proibito a tutti gli alunni".

La foresta proibita. Si diceva che girassero le più strane creature al suo interno: dagli Unicorni alle Chimere, dalle Fate ai Centauri. Ed essendo una persona molto curiosa, Octavia ne era ovviamente affascinata.

"il signor Flich, il custode, mi ha chiesto di ricordare a voi tutti che è vietato usare la magia nei corridoi tra una lezione e l'altra" a quel punto scoccò un'occhiata ai due gemelli Weasley nella tavolata dei grifondoro.

"le selezioni di Quidditch si terranno durante la seconda settimana dell'anno scolastico. Chiunque sia interessato a giocare per la squadra della sua casa è pregato di chiedere a Madame Hooch".

Uno sbuffo lasciò le labbra dell'undicenne a quelle parole "non ti piace il Quidditch?" domandò sottovoce curiosa Cho.

"certo che mi piace, è proprio questo il punto" le spiegò tenendo un tono basso "è un peccato che quelli del primo anno non possano partecipare alle selezioni".

"sono d'accordo con te. Tu per che squadra tifi? Io per i Tornado" la ragazza sembrò sull'orlo di esplodere di gioia.

"Holyhead Harpies" ammiccò lievemente sapendo già quale sarebbe stata la sua reazione.

Lei infatti si rabbuiò "All'ultima partita ce le avete suonate di santa ragione" commentò ripensandoci.

Si ammutolirono non appena sentirono gli altri studenti iniziare a cantare. Volsero lo sguardo verso il nastro orato sospeso a mezz'aria che formava le parole del motto di Hogwarts e si unirono poi al coro.

Quando tutto cessò, ogni studente del primo anno seguì i propri prefetti. I corvonero, si diressero nel lato ovest del castello. La loro sala comune, a quanto pareva, era su una delle torri. Dovettero camminare una decina di minuti, salendo anche una scala a chiocciola, prima di poter arrivare davanti alla porta d'entrata. Notarono con stupore che non vi era nessuna maniglia. C'era solo un'aquila di bronzo e quando il prefetto bussò, essa iniziò a parlare "ho sette chiavi, ma non riesco ad aprire le serrature. So essere veloce, alta e allegra. Cosa sono?".

Era un indovinello. È questo il modo per entrare nelle Sale comuni? Si chiese Octavia

"la musica" rispose il prefetto, e a quel punto la porta si spalancò "le altre case hanno delle parole d'ordine, noi abbiamo un indovinello. Può sembrarvi un metodo poco sicuro, eppure nessuno che non fosse di corvonero è mai riuscito ad entrare in mille anni" spiegò mentre camminavano.

I novellini del primo anno, spalancarono la bocca, incantati dalla sala comune che dava l'idea di una stanza vasta e ariosa. 

Alle pareti si ergevano enormi finestre ad arco

Alle pareti si ergevano enormi finestre ad arco. Sulla moquette, c'era lo stesso motivo decorativo del soffitto: un cielo stellato. Il tutto era arredato con un tessuto di bronzo, un tavolo e dei divanetti. Dritto di fronte a dove erano entrati, si ergeva una scultura di marmo levigato. "quella è Priscilla Corvonero, una delle quattro fondatrici. Il suo motto, e quindi anche il nostro, era 'un ingegno smisurato per il mago è dono grato'" spiegò. La donna era stata scolpita con un sorriso ironico sulle labbra: bello ed intimidatorio.

Mi piace! Pensò la giovane.

"vi avviso già, essendoci un solo piccolo camino, d'inverno la nostra sala comune è soggetta al freddo e alle intemperie. Se non avete portato nulla di pesante ad Hogwarts, vi consiglio di farvelo mandare dalle vostre famiglie" poi indicò delle scale a chiocciola "i dormitori sono in fondo alle scale. A sinistra i ragazzi e a destra le ragazze. Troverete una porta con scritto il vostro anno" spiegò "vi consiglio di andare a letto. Sarete stanchi e domani dovrete essere pronti per le lezioni. L'orario lo trovate sulla bacheca".

Si diressero immediatamente a guardare l'orario per scoprire le materie del giorno seguente e poter preparare il materiale.

"oh... iniziamo subito con pozioni" si lamentò un ragazzo "ho sentito dire che il professor Piton favorisce sempre la propria casata.. dicono anche che sia molto severo".

Lessero poi a fianco, dove videro che per quell'ora sarebbero stati coi tassorosso. "poi che cosa abbiamo?" domandò Octavia, avendo 5 teste davanti.

"storia della magia coi serpeverde. Il pomeriggio invece abbiamo Incantesimi e Difesa Contro Le Arti Oscure, entrambe assieme ai grifondoro." Le rispose uno dei compagni.

Lo ringraziò, per poi avviarsi su per le scale. Trovò facilmente la sua stanza ed entrò senza indugio. Per terra la moquette era blu, come il colore delle coperte dei 5 letti a baldacchino presenti. Qua e là c'era qualche decorazione nera, che completava i colori della casata. I bauli erano già posizionati davanti ai corrispettivi letti.

Octavia aprì subito il baule estraendone una pergamena ed una piuma, con cui scrisse una lettera ai suoi zii per informarli della casata in cui era stata smistata. Non la completò, in quanto, dovendola spedire il giorno dopo, poteva già aggiornarli anche sulle prime lezioni.

Si cambiò, per poi passare una decina di minuti a chiacchierare con Cho ed un'amica di quest'ultima di nome Marietta. Presto però le palpebre iniziarono a farsi più pesanti e, lentamente, si addormentò.

 

Angolo Dell'Autrice

Ciao a tutti! volevo ringraziare soprattutto chi segue la storia su EFP Fanfiction che mi sta dando un supporto immenso tra recensioni, preferiti ecc... grazie anche alla decina di persone che cotninua a seguire la storia su Wattpad <3 un Grazie doppio all'utente Amore Proibito che commenta tutti i capitoli su entrambi i siti <3 mi raccomando ricordate la stella se il capitolo vi è piaciuto <3 fatemi sapere fino ad ora cosa ve ne pare

 

   
 
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