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Autore: ArrowVI    06/02/2023    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 16-3: La forza di Asteroth [2-2]


Da quando Asteroth ripartì all'attacco, lo scontro continuò a imperversare senza neanche un istante di tregua, i suoi attacchi sembravano essere implacabili, mostrando una forza che mai, prima di quel momento, mostrò consciamente.
Quello, per lui, sarebbe potuto essere il suo ultimo scontro. Sapeva che ci fossero umani più forti di lui, nella capitale, ma non sarebbe scappato. Quella sarebbe diventata la sua tomba, o quella dei suoi avversari. Non avrebbe accettato nessun altro risultato.

Ben pochi furono in grado di bloccare la sua offensiva: nonostante stessero dando il massimo, neanche Tesla e Neptune furono in grado di contrastare una forza bruta così elevata, nemmeno lavorando insieme. 
"Demone più debole", non era per nulla così. 
Ben presto i presenti realizzarono che, in quell'avversario così potente, non ci fosse nulla di "basso livello". 

< Uh. E' più forte di quanto ricordassi. >
Disse la voce di Azael, nella testa di Michael, attirando la sua attenzione.

< Potrebbe anche essere in grado di rivaleggiare Asmodeus e Belzebub, anche se credo sia leggermente più debole di loro due. >
Continuò subito dopo.
Quelle parole non fecero altro che mandare Michael nel panico. 


Qualcuno in grado di rivaleggiare Belzebub... Un demone così potente che nemmeno Arthur era riuscito a sconfiggere... Come avrebbero mai potuto contrastare un nemico di quel magnitudo?



<< Ok, come prima, dovremo dividere i nostri ruoli. >>
Disse Xane, ordinando ai suoi compagni di fare quello che fecero in precedenza, contro Nergal.

Xane avrebbe attaccato da lontano con le sue magie. 
Jessica avrebbe dato supporto, per quanto possibile, senza avvicinarsi.
Seryu avrebbe attaccato da vicino, cercando di sfruttare i punti deboli del suo avversario.

Questa volta, però, Michael era perfettamente in grado di usare le fiamme di Phoenix. Anche lui avrebbe dato una mano.


Ciononostante, sembrò quasi come tirare frecce di legno contro un muro.
Xane tirò contro quel titano alcuni dei suoi incantesimi migliori, senza neanche fargli un graffio. Per aggiungere la beffa al danno, il demone non sembrava neanche intenzionato a evitare i suoi attacchi: era quasi come provare a buttare giù una persona con degli schizzi d'acqua.

Anche gli attacchi di Michael non furono da meno.
Nonostante fosse in grado di usare le fiamme di Phoenix, la differenza tra la sua destrezza e quella di Vermilion era abissale: non sarebbe mai riuscito a rivaleggiarla.


<< Il tuo controllo delle fiamme è buono, ma necessiti di ulteriore allenamento. >>
Disse la ragazza, subito dopo una sessione di allenamento mentre gli allungò un asciugamano.

<< Quanto dovrei allenarmi? >>
Sbuffò il ragazzo.

<< Sicuramente non abbiamo abbastanza tempo, attualmente. In ogni caso, non penso che provare a copiare il mio stile di combattimento sia la scelta migliore che tu possa prendere, ma è decisamente la più veloce per usare le fiamme, al momento. >>
Continuò la ragazza, sedendosi sul pavimento vicino a lui.
Il suo sguardo era attento e autorevole, un insegnante che stava cercando d'indirizzare il suo studente verso la strada migliore da imboccare.

<< Io sono una maga. In realtà sono specializzata nelle magie curative e difensive, ma non posso sempre restare nelle retrovie, quindi ho dovuto lavorare per anni a magie offensive uniche nel loro genere, che potessero mettere in difficoltà i miei avversari... >>
Spiegò, poi un grosso sospiro deluso uscì dalle sue labbra.

<< E, spesso, non è stato comunque abbastanza... >>
Continuò, con rammarico, per poi cambiare rapidamente argomento.

<< In ogni caso. Ciò che sto cercando di dirti è che dovrai trovare un metodo che si addica al tuo stile di combattimento, che rispecchi le tue abilità senza limitarle. Ti ho insegnato alcuni incantesimi base, ma questi non ti porteranno lontano. L'unica cosa che potrai fare è usarli come trampolino di lancio per sviluppare incantesimi unici che ti calzeranno a pennello. >>
Sorridendo, Vermilion si rialzò per poi allungare una mano verso di lui.

<< Andiamo, riproviamo ancora qualcosa. Facciamo qualche straordinario. >>



Michael strinse rapidamente i pugni, con forza.
Sapeva che il suo livello attuale non bastasse. Digrignando i denti, sollevò lo sguardo verso i suoi compagni, notando come tutti combattessero in modo diverso.

Seryu e Mikoto, nonostante avessero stili di combattimento simili, si muovevano in modi diversi e attaccavano con movimenti completamente contrastanti.
Seryu restava nell'ombra, provando a colpire il demone alle spalle, mentre Mikoto preferiva colpire frontalmente, nonostante non sembrasse avere molta efficacia.

Helena e Jessica, con le loro cure e scudi, provavano a supportarli da lontano.

Tesla e Neptune, erano gli unici due che provavano a neutralizzare quel demone. Senza successo, ma non si arrendevano.

Xane invece ha sempre avuto la sua calma, le sue abilità da leader e le sue svariate magie da usare contro i suoi avversari.

Lui... Cosa poteva fare, Michael, in quella situazione, se non essere una versione più debole di Vermilion? 


<< Vuoi... Diventare un soldato? >>
Domandò suo zio, quando tornarono a casa dopo quella parata.
Quel giovane Michael era felice, ciononostante dietro quell'enorme ed entusiasta sorriso, George fu in grado di vedere la grande tristezza e la rabbia che il ragazzino si continuò a portare dentro per tutti quegli anni.

<< Si. Voglio essere come loro, zio. Anche io... Anche io posso essere speciale, anche se non so usare le magie! >>
Esclamò il ragazzino.

<< Non essere usare le magie non ti rende meno speciale, Mike. Significa solo che- >>
Prima che potesse finire quella frase, un urlo infastidito del ragazzo lo interruppe.
Era la prima volta che lo sentì urlare con tanta disperazione.

<< No! >>
Esclamò, quasi scoppiando in lacrime.

<< Io... Non voglio più invidiare i miei amici... Voglio essere come loro! Se quell'uomo è diventato importante anche senza sapere usare la magia, allora posso farlo anche io! >>
Continuò, correndo poi verso suo zio e afferrandolo per i vestiti, strattonandolo senza alcuna intenzione di lasciarlo andare.

<< Eri nell'esercito, zio! Insegnami! Insegnami tutto quello che sai, così che io possa partire in vantaggio! Ti prego! >>



Non era mai cambiato.
Nascose le sue insicurezze dietro quel falso sorriso, nascose le sue preoccupazioni dietro una facciata sincera e gentile.
Lui non era come gli altri e lo aveva sempre saputo. Nascose la sua invidia e provò a raggiungere tutti gli altri, senza mai guardarsi alle spalle.
Non sapeva se quella fosse una qualità positiva, o negativa. Non si fermò mai a chiedersi se stesse provando a fare dei passi troppo più lunghi della sua gamba.

Sarebbe potuto restare indietro ancora una volta.
Forse, neanche stavolta, a causa delle sue preoccupazioni, sarebbe riuscito a usare quelle fiamme che così intensamente ammirò.

< Se vuoi, posso prendere il controllo del tuo corpo. >
Disse la voce di Azael, facendolo tornare finalmente in se dopo qualche istante che si perse nei suoi pensieri.

< Nonostante sia più forte del previsto, conosco alla perfezione i suoi movimenti. Se mi permetti di scendere in campo, potrei anche sconfiggerlo da solo. >
Quella offerta... Per poco Michael non l'accettò.

< No. Ho intenzione di aiutarli per conto mio, tu stanne fuori. >
Pensò il ragazzo.

< Contento tu. >
Dopo quelle parole, Azael non si fece più sentire.




<< Tu maledetto...! >>
Ringhiò Vermilion, mentre Asteroth superò il getto di fuoco che gli scagliò contro senza mostrare nemmeno un graffio.

<< Sorpresa! >>
Esclamò il demone, colpendo la ragazza in pieno ventre con un pugno, per poi afferrarle il volto con una mano e scagliandola con forza nel terreno, mandandolo in frantumi.


Mentre il demone cominciò lentamente a stringerle la faccia con tutta l'intenzione di stritolarle il volto, e del sangue cominciò a uscire dalla sua bocca, naso e orecchie, la ragazza cominciò a recitare la formula di un incantesimo che non avrebbe voluto usare così presto dopo la prima volta.

<< 
"O' luce che illumina l'oscurità e mi guida nel Giusto Cammino, rispondi alla mia Chiamata..." >>
Disse sottovoce, attirando l'attenzione di Asteroth che mostrò uno sguardo confuso.

<< Che stai dicendo? >>
Le domandò.

<< "...Per combattere questo ingiusto Destino, per vedere ancora una volta quella notte di stelle Costellata... " >>
In quell'istante Asteroth la scagliò in aria, colpendola nel mento con un potente montante.

<< Chiudi il becco, stronza! >>
Ruggì.

Vermilion, ignorando il dolore, allungò entrambe le mani verso il demone, cogliendolo alla sprovvista.
Fiamme incandescenti si riversarono nel palmo delle sue mani, creando intensi vortici infuocati che ustionarono ancora una volta le sue braccia, che Ehra curò l'ultima volta specificando di non usare quell'incantesimo per una seconda volta.

<< "...Riduci in cenere i nostri Nemici, metti fine a questa terribile Prova: Fiamme di Mille Fenici: Blazing Nova! " >>
Ruggì, nonostante la sua voce stesse tremando.

<< Va all'inferno! >>
In quell'istante un gigantesco raggio di fuoco avvolse il demone per intero, che non fu in grado di reagire ad un attacco così imponente a così corto raggio.

L'attacco fece terra bruciata durante il suo cammino, collidendo con il muro e trasformandolo istantaneamente in cenere, mentre l'attacco continuò per il suo cammino devastando il giardino del palazzo e collidendo perfino con alcune delle abitazioni della città prima di esplodere con un boato che riecheggiò per l'intera capitale nascondendo per qualche istante perfino i fulmini causati da Amon.



I presenti rimasero increduli a fissare i danni causati da un incantesimo di così alto livello con occhi scioccati e spalancati. Quell'attacco era incredibilmente più potente di quello che Tesla usò contro Asteroth per la prima volta.

Ansimando, Vermilion continuò a fissare il terreno fumante con le braccia allungate verso il vuoto. Poi cadde nel terreno, esausta e ringhiando dal dolore.
Helena e Jessica corsero rapidamente in suo soccorso, cercando di curarla per quanto possibile per evitare che ci fossero danni permanenti.

<< Non preoccuparti, ci penso io a queste ferite! >>
Esclamò Jessica, mentre una energia rosa chiaro avvolse le due ragazze per intero. Le ferite di Vermilion cominciarono lentamente a rigenerarsi, ma sembrò non avere effetto nelle ustioni delle sue braccia.


<< E' stato... Terrificante. >>
Ringhiò Tesla. Non riuscì a credere che la differenza tra lui e quella ragazza fosse così elevata.

Fu però l'urlo di Seryu a farlo tornare con i piedi per terra.

<< Tesla, fai attenzione! >>
Sentendo quelle parole il ragazzo fece appena in tempo a evocare il suo Spirito, bloccando con le braccia un potente pugno che Asteroth aveva indirizzato dritto nella sua faccia.
Il corpo del demone era nero come la pece, la sua espressione era furiosa e stava fumando. Il suo corpo era incandescente e bastò solo il contatto con il suo pugno per bruciare anche la sua pelle.

Scattando all'indietro, il ragazzo riuscì a prendere distanza dal demone che, ansimando, sollevò lo sguardo ancora una volta verso i suoi avversari.
Tesla osservò quindi le sue braccia, dove intercettò l'attacco del demone, realizzando che anche lui fosse rimasto ustionato al semplice contatto. Si domandò quanto dovesse essere caldo il corpo del demone se fosse bastato toccarlo per così poco, per ustionarsi anche lui.


<< Mi prendi... Per il culo... >>
Imprecò Vermilion, realizzando che il suo avversario fosse ancora intatto.

<< Quello era... Il mio incantesimo più forte... >>


Una espressione terrificante si fece rapidamente largo nel volto del demone, mentre del sangue scuro cominciò rapidamente a fuoriuscire da sotto le squame che ricoprivano il suo corpo.

<< Quello ha fatto un cazzo di male, stronza...! >>
La sua voce era cupa e rabbiosa. 


Rapidamente Tesla si voltò verso Neptune, chiedendogli di fare quello che fecero la prima volta: Tesla avrebbe usato di nuovo l'attacco che usò contro il demone.
Asteroth, però, non diede loro la chance: scattò ancora una volta all'offensiva. Nonostante fosse indebolito e fisicamente provato dopo quell'attacco, neanche un tre contro uno di Tesla, Neptune e Mikoto fu in grado di tenerlo a bada. Con un rapido calcio, fu in grado di scagliare Neptune verso un muro, facendogli perdere i sensi all'impatto e facendolo tornare alla sua forma umana.

Quando Asteroth saltò ancora una volta in aria, però, fu in quel momento che una infinità di spuntoni di ghiaccio sbucarono dal terreno ai suoi piedi.
Molti spuntoni andarono in frantumi non appena collisero con la sua armatura, ciononostante alcuni sembrarono penetrarla.

Con uno sguardo scioccato e incredulo, il demone cominciò a ringhiare dal dolore mentre il suo sangue cominciò a gocciolare nel pavimento e negli spuntoni.



<< Deve avere un punto debole...! >>
Borbottò Xane, mordendosi la lingua, mentre continuò a pensare a cosa avrebbe potuto fare per ferire quel demone.

<< Ho una idea... Non so se sia perfetta, ma in linea teorica dovrebbe funzionare anche contro qualcuno come lui. >>
Disse Seryu, attirando l'attenzione del suo compagno.

<< Hai la mia attenzione. >>
Rispose Xane.


Seryu spiegò brevemente che nessun tipo di armatura fosse perfetta: per permettere all'individuo di muoversi, doveva avere dei punti "deboli", strutturalmente, che potessero permettere al soldato di muoversi. Indifferentemente dal tipo di armatura, questi punti deboli erano, bene o male, sempre gli stessi.
Collo, occhi, ginocchia, ascelle, gomiti. Se quei punti fossero perfettamente coperti, allora sarebbe impossibile muoversi. Nonostante le squame di Asteroth sembrassero impenetrabili, Seryu ricordò che, mordendolo nel collo, Neptune fosse riuscito a penetrarle. 

<< Quindi... Stai dicendo che in prossimità di quei punti, le squame devono essere flessibili o più deboli? >>
Domandò Xane, realizzando ciò di cui stesse parlando.
Seryu annuì: nonostante non ne fosse sicuro, era l'unica cosa a cui riuscì a pensare.


Furioso, Asteroth esplose in un ruggito rabbioso, mandando in frantumi gli spuntoni di ghiaccio e rivolgendo il suo sguardo verso Xane, che ricambiò con un sorriso, gongolando.
Mentre le vene del demone cominciarono a pulsare istericamente, scattò verso il suo nuovo bersaglio, non realizzando che fosse però caduto ancora una volta nella loro trappola.


<< Fermo! >>
Esclamò Xane, allungando un braccio nella sua direzione.
Improvvisamente Asteroth cadde con forza nel terreno come se improvvisamente il suo peso fosse aumentato.

Fu in quell'istante che vide una grossa palla di fuoco volare nella sua direzione, scagliata da Michael. Prima che potesse contrastare il campo di gravità intorno a se, venne pervaso ancora una volta da fiamme incandescenti che esplosero non appena collisero con il campo di gravità, generando una gigantesca fiammata che scagliò il demone a qualche metro di distanza, facendolo rotolare nel terreno.



Furioso, Asteroth colpì con forza il terreno, mandandolo in frantumi.
Quando cominciò a rialzarsi, però, venne rapidamente intercettato alle spalle da Seryu che lo colpì dietro alle ginocchia, facendolo cadere faccia a terra ancora una volta nel suolo.
Non appena lo fece, le mine di Vermilion si attivarono ancora una volta, causando una seconda esplosione che lo scagliò per aria.

Cogliendo l'occasione al balzo, Mikoto usò ancora una volta gli scudi di Helena per scattare in aria, usandoli per raggiungere il suo bersaglio.
Una sfera di energia azzurra si materializzò nel palmo della sua mano poi avvolse il suo pugno.


Non appena colpì il suo bersaglio in pieno volto delle radici uscirono dall'energia che avvolse la sua mano, bloccandolo in una morsa che gli impedì di muoversi durante la sua caduta nel terreno.
Usando la sua forza bruta, Asteroth fu rapidamente in grado di liberarsi da quelle radici, ma con la coda dell'occhio vide una luce che sembrò accecarlo.
Bloccato a mezz'aria, non fu in grado di evitare neanche quell'attacco.

Vide un intenso getto di elettricità muoversi nella sua direzione a tutta velocità: era lo stesso attacco che lo colse alla sprovvista la prima volta che li affrontò.
Allungò le mani in avanti provando a intercettare quel potente incantesimo, venendo rapidamente avvolto ancora una volta da quell'attacco che collise con il soffitto con un ruggente boato, mandandolo in frantumi e salendo verso il cielo con fragoroso vigore.


Quando cadde al suolo, Asteroth rimase per qualche istante immobile nel terreno. Il suo sguardo spento, il suo respiro affannato.
Era la prima volta che veniva messo così tanto alle strette... Se lo sarebbe dovuto aspettare, dopotutto... Erano troppi avversari da affrontare allo stesso tempo, nonostante la sua forza bruta, non poteva usare incantesimi come qualcuno come Belzebub e non possedeva una forza fisica dirompente come quella di Azael.

Lentamente il demone si alzò ancora una volta dal terreno. Poté sentire il suo corpo strillare dal dolore, ma ignorò ogni singolo segno che normalmente avrebbe obbligato chiunque a gettare la spugna.
Questa volta, lasciò una enorme pozza di sangue ai suoi piedi. Continuò a fissare il terreno, mentre vide alcune delle sue squame cadere nel terreno: a causa di tutti quegli attacchi, anche la sua apparentemente impenetrabile armatura aveva cominciato a mostrare i suoi limiti.

Nonostante tutto, Asteroth cominciò a ridere di gusto. Era palese che quella fosse una risata forzata, ma fu comunque abbastanza per far congelare il sangue nelle vene dei presenti.


<< Ah... Si, questo va bene... >>
Continuò a ridacchiare, nascondendo i dolori lancinanti che continuarono a pervadere il suo corpo. Poi posò ancora una volta il suo sguardo verso quel gruppo di nemici contro cui non si sarebbe mai arreso. Stava tremando e gli sembrò che sarebbe potuto crollare da un momento all'altro.

<< Ma se volete uccidermi, dovrete fare molto di più... >>
In quell'istante, tutte le squame che avvolgevano il suo corpo cominciarono rapidamente a cadere nel terreno, rivelando ancora una volta la pelle nuda al di sotto.
Era piena di enormi graffi, ferite, bruciature e lividi che si era fatto durante quella breve ma intensa battaglia.

Ridacchiando, il demone cominciò quindi a ruggire mentre delle nuove squame presero il posto delle vecchie creando una seconda e intatta armatura.

<< Non è finita... Finché avrò fiato in corpo... >>
Ridacchiò il demone, sputando poi il sangue che si stava accumulando nella sua bocca, nel terreno.

<< Quindi... Non deludetemi... >>
Continuò, mentre il suo sguardo si fece ancora una volta cupo e determinato.

<< Riprendiamo da dove ci siamo fermati... >>



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Fine del capitolo 16-3, grazie di avermi seguito e alla prossima!



 

 

   
 
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