Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: lmpaoli94    09/02/2023    0 recensioni
Il sentimento è forte.
Ogni parola presa dal tuo cuore per me è una poesia.
Mi sento protetta vicino a te.
Ogni abbraccio, ogni bacio sincero. Per me questo è vita.
Siamo giovani. Siamo felici. Ho voglia di innamorarmi.
E mentre mi incammino in mezzo a tutte le difficoltà invisibili, io mi sento invincibile accanto a te.
Il tuo tocco è sempre caldo, anche in ogni tempesta che mi porterebbe via da te come un vortice troppo forte.
Ma io sono sempre qui. Sono troppo fiero e fortunata di aver fatto parte di un destino che mi lega a te.
E mentre i tuoi occhi senza emozioni vorrebbero dirmi tanto e tutto, io ti ascolto.
Sorridente. Nel mio totale silenzio.
Perchè tu riesci a parlarmi con gli occhi. Ed io colgo ogni tua parola e la assaporo con tutta l'armonia del nostro legame.
Fino a quando tutto sembra rompersi per sempre...
Genere: Angst, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Asako Kurumi/Alissia, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Akito/Fuka, Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati anni da quando io ed Heric avevamo deciso di vivere insieme.
Un lungo amore sbocciato tra mille difficoltà che adesso guardo con sorriso, con un futuro gioioso pieno di soddisfazione.
Ma quel momento sembra essersi accantonato per sempre.
Una volta che ci siamo trasferiti negli Stati Uniti, io ero divenuta una consulente di marketing mentre Heric si era tuffato nello sport.
Per la precisione, allenava una squadra di football di ragazzini che si divertivano ad inseguire una palla ovale in mezzo a quel marasma e a quel dolore.
In fondo dovevano farsi le ossa in uno degli sport più brutali di sempre e mentre il mio giovane fidanzato aveva continuamente la mente occupata per il suo lavoro, io mi sentivo sola.
Non riuscivo a capire il motivo del suo distacco e ogni volta che cercavo il suo amore o il suo consenso per sapere se ancora mi rispettava, ricevevo solo del dolore misto ad indifferenza.
Non voleva far parte di quelle responsabilità che lo potevano contraddistinguere, come ad esempio mantenere il nostro appartamento vivibile.
Io facevo di tutto per costruire una famiglia, ma sembravo una separata in casa.
Quel trauma silenzioso che va avvolgere i miei pensieri mi hanno fatto pensare che il mio futuro non sarebbe stato negli Stati Uniti, ma in Giappone.
Una terra che ancora non avevo capito che cosa potesse significare e tutta la sua arte e quella gente così fiera e felice mi spingevano a credere che in fondo quella era la mia dimensione.
Ma come poterne parlare con Heric? Come pensare di far breccia nel suo interesse se non mi guardava nemmeno?
Tutto questo dolore dovevo accantonarlo cercando di prendere il toro per le corna.
Cercando di bloccarlo una di quelle tante sere che si apprestava ad uscire di casa misteriosamente, ecco che il mio ardore prese il sopravvento in mezzo a quel silenzio.
< Ehi, dove vai? >
< Vado un po' a svagarmi. Anche oggi è stata una giornata molto pesante. >
< E non puoi svagarti rimanendo accanto a me? Magari facendoci qualche coccola o guardando un film insieme. >

< I film che guardi tu Rossana non mi piacciono affatto. Sono troppo melensi. >
< Allora possiamo guardare qualcosa che ti piace. Per me l'importante è rimanere assieme. >
< Non ti piacerebbe perchè tutti i film che preferisco trattano di sport. >
< Farò un eccezione questa sera. >
< Mi dispiace Sana, ma ho davvero bisogno di rimanere da solo. >
Non riuscivo a capire cosa lo potesse disturbare e la mia presenza doveva essere un pensiero fisso per lui quella sera e la vicinanza nomn poteva mancare.
< Heric, è da molto tempo che ti comporti in maniera strana. Si può sapere cosa ti succede? >
< Non aspettarmi alzata. Farò tardi. >
Non venivo considerata.
Non accennava minimamente a rispondermi.
Tutto ciò non potevo soffrirlo, anche a costo di separarmi definitivamente da lui.
< Ho detto che tu rimani qui! Chiaro?! >
< Sana, non ho voglia di litigare... >
< Invece io sì. E tu starai qui anche a costo di inchiodarti al pavimento. >
< Con ciò non risolveresti niente... >
< Ma voglio capire che cosa ti succede! Perchè ti comporti così? Mi stai facendo piangere. >
< Mi dispiace farti provare un certo dolore, ma io... >
Improvvisamente, la voce di Heric si ruppe.
Lui voleva parlare, ma c'era qualcosa che lo tratteneva.
< Avanti Heric, parlami. >
< Tu stai già soffrendo per la mia presenza. Ma non possiamo continuare così. >
< Vuoi forse mollarmi? >
< Non farmi una simile domanda. Ti prego... Io non riesco a provare quei sentimenti che un tempo ci univano e ci contraddistinguevano. Non ce la faccio proprio. Credevo che venire fin qui avrebbe dato un futuro diverso alle nostre possibilità, ma quello che provo adesso è... frustrazione. >
< Frustrazione? >
< Voglio fare quello che mi pare. E tu non puoi niente contro il mio volere. >
In quel momento mi balenò l'idea che potesse avere qualcun'altra.
< Tu mi stai tradendo. >

< Cosa? >
< Perchè allora non mi dici cosa fai quando non siamo insieme? >
< Perchè sono fatti miei. >
< Non puoi comportarti come un ragazzino ribelle. Adesso sei un uomo. E quindi ti devi comportare come esso! Io sono quella che ha deciso di mollare tutto per inseguire il sogno di rimanere insieme a te. E tu non puoi fare quello che ti passa per la tua mente stupida e frivola. >
< Ah sì? Sarei quindi frivolo e stupido^? >
< Non volevo dire ciò, Heric. Scusami. >
< Eppure l'hai fatto. >
< Perchè mi hai spinto a farlo! > gridai inviperita < Non riesco a riconoscerti più n0on vedo più quel ragazzo senza emozioni di cui mi sono innamorata. Sei troppo diverso. >
Mentre lo guardavo riflettere sulle mie parole, Heric, mi guardo con il suo solito sguardo senza emozioni con occhi spenti e privi di interesse.
< Allora? Non vuoi dirmi niente? >
< Che cosa vuoi che ti dica? Hai già fatto tutto tu. Io me ne vado. >
Tirandolo per il braccio contro di me dopo averlo preso a schiaffi, non c'era modo per fargli cambiare idea.
< Credi che picchiarmi potrà cambiare qualcosa tra di noi? >
< Sì se cercherò di fare breccia nella tua mente. >
< Non voglio più considerarti, Rossana. Ormai non fai più parte del mio essere. Io ti lascio. >
Quelle ultime parole furono come la distruzione di una vita.
Una vita fatta di sacrifici che mi aveva spinto verso di lui per cercare di comprenderlo e di stargli accanto nei momenti più difficili.
Ma solo adesso avevo capito che avevo solo perso tempo con lui.
Solo adesso ho creduto che il mio dolore sarebbe stata l'unica possibilità della mia lontananza.
Ormai non voleva più saperne di me.
Io per lui non sarei più esistita.
< Adesso avresti ancora il coraggio di bloccarmi? O posso andarmene liberamente? >
< Devo proprio risponderti? >
Con gli occhi iniettati di sangue e le mie lacrime che non smettevano di colare, non volevo assolutamente starlo più a sentire.
< Ti ucciderei se potessi. Ma non potrei macchiarmi di sangue solo perchè sei un vile egoista che mi ha preso in giro per tutto questo tempo. <
< Mi dispiace. Ma non avrei mai pensato che tu mi mettessi dinanzi ad un fatto compiuto. >
< Hai deciso tutto te! Bastardo! Ti odio! >
< Lo so, Sana. Non sono mai stato l'uomo per te. Io sono molto problematico. >
< No. Tu sei solo un figlio di... >
< Dillo, se vuoi. Non me la prenderò. >
< Sai cosa ti dico, Heric? Vattene. E non fare mai ritorno qui... Prenderò il primo volo per tornare in Giappone e fino ad allora non avrai il permesso di tornare nel nostro appartamento. Non voglio più vederti. Non voglio più sfiorarti. >
< E' giusto. Prenditi tutto il tempo che vuoi. >
non riuscì nemmeno a dirmi addio.
Non riusciva nemmeno a guardarmi negli occhi, come se quel legame voleva interromperlo solo lui.
Io era diventato il suo male.
Quella parte marcia da eliminare assolutamente.
E dopo che finalmente ha sputato tutto il suo veleno contro di me, dovevo assolutamente tornare a vivere.
Ma c'erano troppi ricordi che mi legavano a lui.
Troppi momenti che mi facevano ancora soffrire.

   
 
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