Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Signorina Granger    14/02/2023    0 recensioni
Raccolta di OS a tema San Valentino💖💘
I. Alphard & Anjali
II. Joël & Sabrina
III. Hector & Adela
IV. Erik & Maxine
V. Marley & Malai
VI. Hiro & Tallulah
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
VI. Regali tra piccoli nerd 




 
“Non so cosa regalare a Tallulah per San Valentino!”
Shou Park stava iniziando ad odiarlo davvero, il San Valentino. Quando Malai era capitato al tavolo dei Serpeverde disturbando il suo pranzo per esporgli un’altra mappa concettuale contenente le diverse opzioni per il regalo di Marley Shou aveva desiderato di sparire, ma quando anche Hiro lo aveva raggiunto sedendo accanto al Tassorosso per esporgli lo stesso problema il Serpeverde sfiorò mentalmente l’ipotesi di alzarsi e gettarsi dalla finestra più vicina. Il vetro avrebbe riportato un buco a forma di studente disperato e la Preside lo avrebbe ucciso, ma almeno sarebbe fuggito da quell’agonia.
“Voi due dovete spiegarmi una cosa semplicissima: io sono esperto di far pendere le ragazze dalle mie labbra, che è diverso di essere esperto di relazioni, perché come mia cugina ama ripetere giorno e notte io una relazione un briciolo seria non l’ho mai avuta. Quindi perché venite a chiedere aiuto a me?!”
Accigliato e, per una volta, sprovvisto di una risposta Malai prese a sfogliare il suo quaderno a spirale con i dinosauri, incapace di trovare una risposta in mezzo a tutte le sue congetture in vista di San Valentino:
“Questo punto non c’è nella mia presentazione! Dovrò rivedere qualcosa.”
“Perché siamo disperati. Dite che le ragazze sono prese meglio di noi?”
Hiro parlò inarcando un sopracciglio prima di voltarsi dubbioso in direzione del tavolo dei Corvonero e più precisamente di Tallulah, che stava confabulando con Priscilla e con una Lilian visibilmente scontenta di essere stata inglobata in quella conversazione. Forse in fin dei conti i Park non erano poi tanto diversi, si disse Hiro con un sorrisetto mentre Malai, accanto a lui, chiudeva il quaderno annuendo serissimo:
“Sicuro. A noi è più semplice fare regali.”
 
 
“Non so cosa regalare a Hiro per San Valentino!”
In teoria lei, Lilian e Priscilla si erano recate in Biblioteca per studiare e terminare una ricerca che avrebbero dovuto consegnare a Lumacorno il giorno seguente, ma da diversi giorni a quella parte tutto ciò a cui Tallulah Rice riusciva a pensare era San Valentino e il suo regalo per Hiro. Era il suo primo San Valentino con un ragazzo – naturalmente i suoi genitori avevano avuto la premura di farlo sapere a tutti i parenti spedendo gufi a destra e a sinistra per l’Inghilterra e gli Stati Uniti, con gran gaudio della giovane strega –, il suo primo regalo e non poteva fallire. Ma disgraziatamente non aveva lo straccio di un’idea.
“Ma chi caspita l’ha inventata questa festa insulsa?! E chi ha deciso che bisogna farsi dei regali?!”
Lilian Park non chiedeva altro che finire la sua ricerca e andarsene ad ascoltare un po’ di musica in santa pace, lontana da tutte le coppiette melense e zuccherose che si stavano sempre più rincoglionendo man mano che San Valentino si avvicinava. In particolare la Grifondoro non ne poteva più della faccenda regali, che in teoria nemmeno avrebbe dovuto riguardarla. Se non altro anche Shou, da quel che ne sapeva, era nella sua stessa situazione. Priscilla invece tacque, impegnata a scrivere qualcosa sul suo rotolo di pergamena con la sua bella calligrafia ordinata, troppo gentile per avere qualcosa da ridire.
“Il problema è che siamo bloccate qui, perché altrimenti potrei ordinargli qualcosa su Internet! Che vita di melma.”
Tallulah chiuse il libro di Pozioni Avanzate provocando un tonfo sordo che riecheggiò per tutta la Biblioteca e fece guadagnare qualche occhiataccia a lei e alle amiche da parte dei tavoli vicini, ma la Corvonero non ci badò, troppo impegnata a contemplare la sua sfiga onnipresente – pensare che avevano organizzato la gita in paese proprio a San Valentino, quindi non avrebbe potuto comprare qualcosa nemmeno ad Hogsmeade – mentre Lilian, come colta da un’illuminazione improvvisa, puntava gli occhi a mandorla su di lei con rinnovato interesse:
“Aspetta, hai detto Internet? Torno subito.”
Lilian si alzò scostando rumorosamente la sedia all’indietro facendo grattare le gambe sul pavimento di pietra e destando altri sguardi torvi da parte degli studenti vicini prima di allontanarsi in tutta fretta sotto gli sguardi attoniti delle due amiche, che la seguirono con gli occhi finchè la Grifondoro non sparì dietro uno scaffale.
“Non dirmi che sta andando a dire alla Preside di darci il Wi-Fi.”
“Conoscendola non mi stupirebbe.”
 
Lilian non aveva fatto ritorno al loro tavolo con un router ma in compagnia di Marley, e dopo aver spiegato alla Tassorosso il problema di Tallulah la Battitrice si era limitata a consigliare alle tre compagne di farsi trovare al terzo piano, davanti alla Statua della Strega Orba, quella sera alle dieci. Né Tallulah, né Priscilla né tantomeno Lilian erano particolarmente entusiaste all’idea di sfidare il coprifuoco e rischiare una punizione, ma la prima era talmente disperata da decidere di seguire l’indicazione di Marley e finire col costringere le amiche a fare altrettanto: “Se vado a fondo verrete a fondo con me.”
Quella sera alle 10 Lilian aveva lasciato la Sala Comune di Grifondoro per dirigersi al terzo piano, rincuorata dalla consapevolezza di essere un Prefetto e che difficilmente qualcuno si sarebbe interrogato eccessivamente vedendola in giro per i corridoi del castello. Giunta davanti alla statua indicata da Marley Lilian si era presto imbattuta in Tallulah e Priscilla, entrambe come lei con la vestaglia allacciata sopra al pigiama e le pantofole ai piedi.
“Continuo a non capire il perché di questo appuntamento.”
“Lo capirai presto.”
Sorridente, rilassata e al contrario delle altre tre vestita di tutto punto Marley si avvicinò alla statua prima di sfoderare la bacchetta, picchiettarne la gobba e mormorare un incantesimo. Con gran sgomento di Lilian, Priscilla e Tallulah la gobba si aprì, rivelando l’ingresso di quella che aveva tutta l’aria d’essere una galleria completamente buia.
“Che accidenti è?!”
“Un passaggio segreto che porta ad Hogsmeade dove, guarda caso, credo proprio che i telefoni prendano. Non per niente vi ho detto di portarne uno. Forza, andiamo, c’è un po’ da camminare.”
Dopo aver acceso la bacchetta con un Lumos non verbale Marley s’infilò all’interno della gobba come se l’avesse già fatto un miliardo di volte, e dopo l’iniziale stupore Lilian, Tallulah e Priscilla si affrettarono a seguirla, anche se Priscilla piagnucolò qualcosa riguardo all’espulsione che sarebbe toccata loro se le avessero scoperte.
“Da quanto tempo conosci questo passaggio?”
Tenere il passo con Marley non era un’impresa facile vista la falcata particolarmente energica e sostenuta della Tassorosso, ma Lilian fece del suo meglio per affiancarla guardandola stranita abbozzare un sorrisetto e stringersi nelle spalle mentre Tallulah e Priscilla ciabattavano dietro di loro guardandosi attorno con le bacchette accese.
“L’ho estorto a quell’allocco di Albus Potter tre anni fa, eravamo finiti in punizione insieme.”
“Però è divertente. Mi sento un po’ in Occhi di Gatto… O le Charlie’s Angels.”
“Peccato che quelle fossero tre, fighe e non girassero in vestaglia, Miss X.”
 

 
*

 
Marley aveva condotto le amiche fino alla fine della galleria e ad una scala di legno dai pioli talmente scricchiolanti da destare più di qualche preoccupazione in Lilian, Tallulah e Priscilla quando le tre si accinsero a salirla dietro la Tassorosso, che arrivata in cima afferrò il gelido manico d’acciaio di una botola per sollevarla di qualche centimetro producendo un tetro cigolio.
Dopo essersi assicurata che nessuno fosse in vista Marley sollevò lo sportello della botola e si issò agilmente in piedi per aiutare Lilian a fare altrettanto porgendole la mano, permettendo alla Grifondoro di ritrovarsi in quella che si presentò agli occhi della Grifondoro come una stanza gelida e completamente buia. La ragazza rabbrividì un poco mentre si stringeva nella vestaglia, estraendo la bacchetta per accenderla e fare un po’ di luce mentre anche Priscilla raggiungeva lei e Marley sul pavimento di legno, seguita da Tallulah.
“Dove siamo esattamente?”
“Nel magazzino di Mielandia. Molto comodo se si ha voglia di dolci, ma non siamo qui per questo. Tallulah, guarda se qui il telefono funziona.”
Anche se con scetticismo Tallulah obbedì, sfilandosi il telefono dalla tasca della vestaglia rosa confetto per provare ad accenderlo. Nei pressi di Hogwarts lo schermo era solito accendersi ad intermittenza prima che il telefono iniziasse a vibrare per poi spegnersi definitivamente, ma con gran stupore della Corvonero lì si accese normalmente donandole un po’ di speranza.
“Si è acceso! Incredibile! Ok, fate silenzio, chiamo mio padre.”
Sperando che suo padre fosse sveglio e che non iniziasse a farle troppe domande in merito a quella telefonata inconsueta Tallulah si accostò il telefono all’orecchio, attendendo con impazienza che qualcuno rispondesse finchè non sentì la familiare e sorpresa voce di Duncan salutarla.
“Papà? Sì, sono a scuola, circa, è una storia lunga, ti spiegherò. Senti, devo ordinare delle cose che arriveranno a casa nei prossimi giorni e poi tu e la mamma me le dovreste spedire a scuola, ok? È importante, devono arrivare entro il 14.”
Tallulah fece una pausa mentre ascoltava ciò che suo padre aveva da dirle e le sue amiche stavano in religioso silenzio. Lilian non riuscì a cogliere di preciso ciò che la voce di Duncan disse alla figlia, ma dal modo in cui subito il viso di Tallulah si rabbuiò ebbe modo di intuirlo, costringendosi a non ridere:
“Papà, fingerò che tu questa domanda non me l’abbia mai chiesta per salvaguardare il nostro rapporto. Mi mandi il numero della tua carta? Sì, poi ti risarcirò. Saluta la mamma, ciao.”
Tallulah pose fine alla telefonata con un sospiro esausto e Lilian le sorrise, divertita, morendo dalla voglia di sapere che cosa la avesse detto:
“Che ti ha chiesto?”
Non voglio dirlo a voce alta. Ora ordiniamo tutto, muoviamoci prima che mi venga voglia di svaligiare gli scatoloni delle Cioccorane per completare la collezione.”
“A me manca solo Gregory il Viscido…”
Marley si gettò un’occhiata desiderosa attorno, trattenendo l’impulso di fare incetta di Cioccorane per trovare l’ultima figurina che le mancava prima di ridestarsi e scuotere la testa con decisione, imponendosi di tornare a concentrarsi sulla loro missione:
“Ma siamo qui per i regali, forza.”
“Ragazze, mi sembra di sentire dei passi, forse dovremmo muoverci…”
Priscilla parlò con tono incerto mentre gettava un’occhiata ansiosa al soffitto sopra di loro, portando le altre tre ad imitarla prima che Tallulah, imprecando a mezza voce, si affrettasse ad aprire l’app di Amazon cercando di ignorare la sua infinita wishlist di prodotti nerd.
“Mi sento in colpa a scoccargli il Wi-Fi, ma con tutti i soldi che ho speso in dolci qui negli anni direi che possono considerarsi ampiamente risarciti.”
 

 
*

 
Mentre Marley e Malai si scambiavano i regali seduti ad un tavolo dei Tre Manici di Scopa Hiro e Tallulah fecero altrettanto, seduti a qualche metro di distanza rispetto ai due amici.
Un principio di sospetto si era insinuato in Tallulah quando, dopo aver porto ad Hiro il suo regalo, lui aveva ricambiato consegnandole con un sorriso un pacchetto della stessa forma. Ma non era possibile che si fossero regalati le stesse cose come a Natale, si disse la Corvonero mentre strappava la carta – con i dinosauri? Doveva esserci lo zampino di un certo Tassorosso – per svelarne il contenuto sotto lo sguardo divertito di Hiro, che la stava imitando accennando un sorriso:
“Sì, la carta me l’ha data Malai. Non ne avevo altre.”
“Naturalmente. Porca Soia! Mi hai regalato Vegeta! E Sailor Moon!”
Tallulah dimenticò totalmente la carta con i dinosauri e tutti i dubbi provati fino a quel momento quando si trovò a stringere tra le mani le confezioni di due delle Funko Pop che mancavano alla sua collezione e che più desiderava ardentemente. La ragazza guardò adorando la miniatura del suo personaggio animato preferito – Vegeta sembrava scazzato anche in quella forma, perfettamente fedele all’originale – prima di aggrottare le sopracciglia color grano e tornare a rivolgersi al fidanzato: come aveva fatto ad ordinarle?
“Sono bellissime, grazie. Ma, aspetta…”
“Mi hai regalato il Maestro Muten e Goku con la nuvola d’oro! Era l’unica sua che mi mancava! Grazie, le adoro.”
Hiro sembrò preda del suo stesso entusiasmo quando vide il suo regalo, non stupendosi tanto per l’aver avuto la sua stessa idea, ormai ci stava facendo l’abitudine, quanto più per il fatto che in qualche modo anche la sua fidanzata doveva aver avuto accesso ad Internet. Come Tallulah anche Hiro aggrottò le sopracciglia mentre riportava lo sguardo su di lei, ricambiando l’occhiata stranita della ragazza:
“Ma come hai fatto ad ordinarle?!”
Per un istante i due si limitarono a guardarsi perplessi, finchè Tallulah non spostò lo sguardo sul tavolo di Marley e Malai, guardando il ragazzo infilarsi la felpa nera che Marley gli aveva regalato sotto lo sguardo entusiasta e adorante della ragazza. Hiro la imitò, voltandosi sulla sedia per seguire la direzione del suo sguardo e accennando un sorriso quando scorse Marley:
“Marley?”
“Shou?”
“Ovviamente. Ora tutto ha senso.”
 

*

 
“Fatemi il favore di spiegarmi perché siamo qui.”
“Beh, non potevamo certo andare ai Tre Manici di Scopa con i nostri amici, tutti in coppia, a San Valentino, non ti pare?”
“Però il tè e i dolci sono buonissimi.”
Priscilla si strinse debolmente nelle spalle prima di addentare una deliziosa focaccina alla marmellata prelevandola dalla ricchissima alzata per dolci bianca che era stata sistemata in mezzo al tavolo occupato da lei, Lilian e Shou, entrambi decisamente cupi e non proprio di ottimo umore.
“Prisci, lascia stare, tu vedi sempre il lato positivo e sei adorabile per questo, ma è una tragedia. Qui sono tutte coppiette sbaciucchiose e… e questi dannati coriandoli a forma di cuore stanno per nausearmi! Basta con questi coriandoli!”
Shou sollevò la testa per maledire il cherubino che continuava a lanciare coriandoli cuoricinosi a destra e a sinistra sul loro tavolo: la sua testa e il suo caffè ormai erano pieni di coriandoli rosa, bianchi e fucsia e Shou cercò di spolverarsi la chioma bionda dopo aver invitato il cherubino a farsi un giro, pena l’essere preso di mira da una raffica di scones imburrati.
“Ma perché la luce è così soffusa, non vedo niente!”
“È per l’atmosfera Lily. Hai presente, qui a parte noi sono tutte coppiette!”
“Immagino sia perché siamo in tre.”
Priscilla si strinse serafica nelle spalle mentre si guardava attorno nella sala da tè in cui lei e gli amici si trovavano, cercando di non focalizzare eccessivamente la propria attenzione sulle coppiette che li circondavano e che di tanto in tanto gettavano occhiate stranite verso di loro.
“Saremmo in due se Shou non ci si fosse incollato addosso come una sanguisuga. Che ne è delle tue mille ragazze, cugino? Ci stai venendo dietro per impedire a qualcuno on l’accento francese di accollarsi a Priscilla per caso?”
Lilian gettò un’occhiata in tralice al cugino mentre si portava la tazza di tè alle labbra, trattenendo a fatica un sorrisetto quando vide il cugino assumere una sfumatura molto simile ai coriandoli dei cherubini e alle tovaglie rosa che ricoprivano i tavoli circolari della saletta.
“No di certo. Solo mi andava la vostra compagnia. Quanto a Prisci, non deve nemmeno provare ad alzarsi da questo tavolo finchè resteremo qui.”
Shou decise di affogare la disperazione nel cibo e prelevò dall’alzata per dolci una gigantesca crostatina farcita da crema pasticcera e frutta assortita, togliendoci i pezzi di fragola a causa della sua allergia mentre la Corvonero, giusto in procinto di alzarsi per andare in bagno, lo guardava stranita:
“Ma io veramente dovrei andare in bagno...”
A Shou quasi andò di traverso la crostatina sentendo che l’amica aveva intenzione di alzarsi, e si ritrovò a tossicchiare attirando ancora di più l’attenzione sul loro tavolo prima di farle cenno di restare dov’era con sguardo implorante e terrorizzato al tempo stesso:
“Prisci sei impazzita, non puoi alzarti! Se ci vedono seduti da soli qui, oggi, la gente penserà che esco con mia cugina!”
Lilian stava per sorseggiare un altro po’ di tè ma le parole del cugino le fecero totalmente passare la voglia di ingurgitare qualsiasi cosa, destandole invece uno sgradevole modo di nausea che le risalì rapidamente la gola. La strega rimise la tazza al suo posto sul piattino, deglutendo a fatica prima di fare cenno al cugino di tacere senza nemmeno avere il coraggio di guardarlo.
“Ti prego non dirlo mai più, solo a sentirlo ho avuto pensieri di morte… Finirà prima o poi, questa stupida festa!”

 
*

 
“Dove pensate che siano Shou, Lily e Tallulah?”
Hiro parlò tenendo il braccio destro stretto attorno alle spalle di Tallulah, in piedi fuori dall’ingresso dei Tre Manici di Scopa insieme a Marley e a Malai. Non vedevano i tre amici da quella mattina, quando si erano avviati in direzione del paese.
“Immagino che siano andati a bere qualcosa da qualche altra parte… Ah, eccoli! Volete venire da Zonko con noi?”
Marley sfoggiò un gran sorriso quando vide i tre avvicinarsi camminando verso di loro lungo la strada principale e coperta da un soffice strato di neve del paese, chiedendosi il perché delle facce lugubri dei Park mentre agitava la mano libera avvolta da un guanto di lana giallo verso di loro in segno di saluto, l’altra stretta da quella di Malai.
“Dove eravate?”
Quando l’amico si fu abbastanza avvicinato Hiro rivolse a Shou un’occhiata incuriosita, ma il Serpeverde non rispose e tirò dritto in direzione di Zonko mentre Tallulah chiedeva spiegazioni a Lilian in merito alla sua faccia cupa e Priscilla cercava faticosamente di non ridacchiare.
“Non voglio parlarne. Non vorrò mai parlarne.”
Per Malai, il più alto del gruppo, non fu difficile adocchiare qualche minuscolo coriandolo rosa che aveva tutta l’aria d’essere a forma di cuore in mezzo ai lisci capelli biondi di Shou e il Tassorosso si ritrovò ad aggrottare le sopracciglia mentre s’incamminava dietro di lui insieme a Marley, chiedendosi dove se li fosse procurati.
“Shou, perché hai dei cuori tra i capelli?!”
“Ancora?! Non me ne libererò mai, dannati cherubini!”
“Cherubini? Non sarai andato…”
Malai non finì la frase mentre Shou si spolverava i coriandoli superstiti dai capelli imprecando a mezza voce in coreano, scambiandosi un’occhiata con Marley prima di scoppiare fragorosamente a ridere. Lilian, che camminava dietro di loro tenendo Priscilla sottobraccio, divenne paonazza e desiderò di scavarsi una fossa lì, sul marciapiede, per sparire per sempre: si erano ripromessi di non farne mai parola con i loro amici e avevano già fallito dopo appena dieci minuti.
“Che avete da ridere?! È stata un’esperienza traumatizzante, non c’è niente di divertente! Madama Piediburro ci ha persino detto quanto fossimo una bella coppia quando siamo andati via, volevo morire!”



 
 
 
 
 
Mi rendo conto che Priscilla, Lily e Shou da Madama Piediburro non ha grande pertinenza con il resto, ma l’idea di quei tre bloccati in mezzo a coppiette zuccherose e cherubini lancia coriandoli rosa era troppo allettante per resistere. Scusate Shou e Lily💙


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Signorina Granger