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Autore: ValeAlcazar    28/02/2023    2 recensioni
Io e Manu Roja ci siamo cimentare in una storia prendendo una frase tratta dal manga
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 1 – UN INCONTRO FORTUITO

Cap. 4 – INCONTRO SOTTO LA PIOGGIA


Parigi, inizio autunno 1774

La taverna della " La Vigne Blu" era situata nel sobborgo del Marais, antico quartiere periferico di Parigi, poi inglobato all'interno della cinta cittadina.

L'osteria da poco sorta, faceva parte delle nuove commissioni di Mousier Andouins, fu non soltanto per questo ma anche per la stretta amicizia che legava Agnes a Marie la figlia di Padron Bourgeaud che la trattenne in conversazione nel retrobottega per l'intero pomeriggio.

Agnes dopo aver contrattato le nuove ordinazioni con l'oste, era ben lieta di potersi fermare qualche ora in piacevole compagnia, in frivole chiacchiere giovanili.

I rumori dei clienti che iniziavano ad affluire nella locanda distolsero Agnes dai suoi discorsi, portandola ad accorgersi che stava ormai calando la sera.

Era alquanto pericoloso, inoltrarsi dopo il crepuscolo tra le vie cittadine, per questo motivo la ragazza, si affrettava una volta uscita dalla porta sul retro a raggiungere casa sua situata non molto distante.

Quasi correva durante il percorso, in quanto una fine pioggerella che bagnava l'asfalto, si stava trasformando in un acquazzone, uno di quei cruenti temporali che rompevano il cielo di fine estate, che imperversano furiosi.

André, come era solito fare nelle serate in cui Oscar era occupata alla Reggia per impegni di organizzazione con il Generale Bouillè, andava a passare la serata in qualche locanda a Parigi.

Quella calda sera aveva notato in lontananza delle nubi che si sarebbero avvicinate di lì a qualche ora alla città, si disse che sarebbe rientrato presto per evitare quell'acquazzone.

Ai primi bagliori del temporale che si avvicinava in groppa ad Alexander si avviava verso Palazzo Jarjayes.

Iniziava a scendere una lieve pioggerellina che in brevissimo tempo si trasformò in un violento acquazzone, cercò di ripararsi sotto qualche balcone quando notò una giovane fanciulla che sorpresa dalla violenta pioggia correva per la via cercando un riparo.

Molto cautamente le si avvicinò per non spaventarla e sembrare uno di quelli che si aggirano per le vie cittadine in cerca di giovani donne per incontri fugaci.

"Mademoiselle, voglio solo aiutarla, non voglio spaventarla. Io..."

"André, sei tu?" chiese la ragazza

"Agnes? Agnes che ci fai sola a quest'ora di sera in città da sola?" disse con tono apprensivo

"Ero a prendere l'ordine alla taverna " La Vigne Blu" del Padron Bourgeaud, sono molto amica di Marie la figlia, mi sono attardata a chiacchierare con lei nel retro bottega e non mi sono accorta che si era già fatto buio, per giunta è venuto giù quest'acquazzone." spiegò

"Vieni con me. So dove andare a ripararci finché non smette e staremo anche al caldo."

Si avviarono per le strade cittadine fino ad arrivare davanti ad un vecchio Palazzo che, dallo stato in cui versava, doveva essere disabitato ormai da parecchio tempo anche se tenuto bene, infissi e porte erano ben chiusi e non avevano alcun segno di incuria o cedimento.

Si diressero sul retro del Palazzo, dove attraverso una porta si accedeva alle cucine che André apri con una chiave, posta sotto una mattonella della balaustra in pietra che facevano da ringhiera ai gradini dell'ingresso della cucina.

"André, conosci questo Palazzo? Chi sono i proprietari?" chiese Agnes

"È il vecchio Palazzo dei genitori del Generale Jarjayes. Lui e Madame Marguerite hanno sempre vissuto a Jossigny da quando si sono sposati, per via che essendo vicino a Versailles era più veloce raggiungerla in caso i Sovrani avessero avuto bisogno di lui, quando era ancora Colonnello delle Guardie Reali.

Questo Palazzo è disabitato ormai da molti anni, ma è ancora tenuto bene, il Generale se ne è sempre preso cura. Vieni entriamo, dovrebbe esserci della legna così accendiamo un camino per poterci asciugare e scaldarci"

Aprì un cassetto di una credenza, posta accanto all'entrata, prese delle candele, ne accese qualcuna per non lasciare Agnes da sola al buio.

"Ecco, intanto facciamo un po' di luce...aspettami qui, torno subito."

Agnes si guardava intorno, con in mano una delle candele accese si avvicinò alla porta che dava sul corridoio.

Avanzava piano piano finché arrivò ad una porta che immetteva in uno dei saloni.

Il mobilio era stato sapientemente coperto da teli per evitare che la polvere e l'incuria rovinasse e deteriorasse tutto.

Si guardava intorno e immaginava la gente che frequentava quel Palazzo, le voci e le feste che vi si svolgevano, chiuse gli occhi e come trasportata dal tempo immaginando una melodia nella sua mente si mosse a passo di danza verso il centro della sala.

André nel frattempo aveva trovato della legna che era stata sapientemente custodita in una delle cassapanche, in un piccolissimo casotto attiguo adibito a legnaia.

Non trovando la ragazza in cucina si premurò di andarla a cercare.

La trovò nel primo salone, che al silenzio spettrale del Palazzo, si muoveva e ondeggiava come a danzare.

Si fermò per un attimo a guardarla sorridendo, poi gli si avvicinò cingendola per la vita e danzando con lei.

A quel contatto Agnes sobbalzò

"Scusami André, mi avevi detto di aspettarti in cucina ma sono stata presa dalla curiosità di vedere cosa ci fosse oltre quel corridoio." spiegò imbarazzata

"Non preoccuparti, ho sentito dei rumori come un fruscio provenire da qui e ti ho trovata...danzi bene anche da sola sai?" le disse sorridendo

"Grazie Mousier " rispose facendo un inchino

"Adesso però andiamo, vieni ad asciugarti o prenderai un malanno."

Aveva acceso il camino in uno dei piccoli salottini che utilizzavano di solito le donne di casa impegnate nella lettura o nel ricamo.

André tolse la giacca e la poggiò su una delle poltroncine accanto al fuoco che rischiarava il piccolo ambiente, disegnando lunghe ombre sulle pareti.

La ragazza guardava ammirata la stanza quando iniziò a tremare, André accorgendosi dell'abbraccio che Agnes si dava sfregandosi le braccia per scaldarsi, si accostò a lei e l'avvolse nel suo abbraccio.

"Ti conviene toglierti questa roba bagnata di dosso...vado a guardare in qualche camera se è rimasto qualche vestito o qualcos'altro per cambiarti."

Nel frattempo Agnes seguì il suo consiglio iniziando a togliersi i vestiti zuppi, quando André tornò, la trovò seduta a terra davanti al camino che abbracciava le sue gambe con solo la camiciola di cotone che la copriva fino ai piedi.

André gli si fece vicino, coprendola con una pesante veste da camera che trovò in uno degli armadi della camera padronale, probabilmente appartenente alla madre del Generale.

Agnes sentendosi abbracciata si girò verso di lui alzò il viso, il profumo di lavanda e muschio di André la inebriò, accostò timidamente le labbra e lo baciò, all'inizio un po' titubante poi sempre con più trasporto a cui André in un primo momento sembrò ricambiare.

Le piaceva Agnes, dal primo momento era stato attratto da lei, così diversa da Oscar, iniziò a stringerla a sé, spostò i suoi baci dalla bocca al collo, lievi mugolii di piacere uscirono dalle labbra di Agnes...André si bloccò, la guardava imbarazzato

"Che succede André?" chiese

"Mi dispiace Agnes, davvero, ma non posso farti questo. Tu mi piaci ma non posso stare con te, non sono la persona adatta a te."

"Perdonami se ho fatto qualcosa di male...non volevo. Tu mi piaci tanto André. Dopo tanto tempo avevo trovato in te la persona di cui mi sarei potuta innamorare. Mi sei piaciuto da subito e credevo che anche io ti piacessi.

Vedi...io fino ad un anno fa stavo con un ragazzo che amavo tanto, si chiamava Hyppolite, lavorava nelle vigne dove mio padre si rifornisce per l'uva.

Ci amavamo tanto, volevamo sposarci poi un giorno con le lacrime agli occhi mi confessò che mi voleva bene che teneva a me ma che si era innamorato di un'altra ragazza che conosceva da qualche tempo. In un primo momento aveva rifiutato i sentimenti che aveva iniziato a provare per lei, ma poi, resosi conto che erano più intensi di quelli che provava per me e non poteva più negarli anche perché lei ricambiava con la stessa intensità i suoi sentimenti. Non mi ero accorta di nulla, ero sicura dell'amore che ci univa...è stato il primo per me pensavo ci saremmo sposati, lo amavo. Mi ero concessa a lui sicura dei suoi sentimenti, le sue promesse il suo modo di dimostrarmi il suo amore, nulla mi fece dubitare e presagire che tra noi non sarebbe finita con il matrimonio, che cos'ho di sbagliato, io..." raccontò in lacrime.

"Shhhh! Tranquilla Agnes, non è successo niente. Mi dispiace per ciò che hai passato e non sei tu ad essere sbagliata. Non hai niente che non va."

La ragazza in preda al pianto si accasciò a terra, André la strinse a sé accarezzandole i capelli cercava di calmarla finché non ci riuscì.

Il temporale fuori imperversava , i due ragazzi erano abbracciati a terra accanto al fuoco.

André guardava Agnes vedendo in lei una donna e non una ragazzina, anche a lui era piaciuta da subito.

Si chiedeva come mai era così attratto da lei, che fosse Agnes la donna con cui doveva stare e non Oscar? Com'era possibile che una giovane donna fosse entrata nella sua vita in modo così irruento da far vacillare il sentimento che provava da sempre per Oscar.

Agnes, al lieve tocco di quelle dita che scivolavano leggere sul suo corpo trasalì, tanto che cercò ancora il contatto con le labbra di André, quel dolce balsamo che prima l'avevano inebriata, i baci da accennati a fiore di labbra si fecero sempre più arditi.

André, assaporò gli effluvi di quel corpo giovanile che cingeva, ella lasciò che le sue mani si posassero sui suoi seni, candidi germogli rigogliosi che attendevano le sue carezze.

Agnes, affondava le sue mani, in quella capigliatura d'ebano che scendeva fino alle spalle, contemplando quel corpo dalle fattezze di una scultura greca, mentre André dolcemente continuava ad esplorare il suo ventre, fino a perdersi nelle profondità del suo intimo.

Lei gemeva piano, quasi a non voler rompere quell'atmosfera che si era creata, quando André entrò in lei si cullò nella ritmica cadenza di quella danza primitiva e ancestrale che trasporta il delirio d'amore per poi esplodere nelle contrade della passione.

Il dolce sonno dell'amore sopraggiunse davanti al fuoco del camino cullati dal rumore della pioggia che batteva violenta sugli scuri delle finestre.

Quel dolce tepore dei loro corpi avvinghiati al chiarore della fiamma del camino che ormai aveva quasi consumato la sua brace ma che ancora donava il suo tepore ai corpi accoccolati nelle sue vicinanze, disegnava sulla vicina parete un'unica figura come se vi fosse un solo corpo su quel giaciglio improvvisato.

André si svegliò sentendo muovere Agnes che dormiva placidamente tra le sue braccia.

Si alzò appoggiandosi sul gomito, la guardava con tenerezza quella giovane donna con cui aveva appena condiviso un momento di passione, le accarezzò lievemente i capelli.

A quel tocco gentile Agnes si svegliò girandosi verso di lui, incontrando quegli occhi verdi che la guardarono dolcemente.

"André..." disse con gli occhi lucidi

,"No non piangere Agnes ti prego." le disse stringendo a sé

Stettero così ancora qualche istante, senza dire niente, poi si staccarono dal caldo e delicato abbraccio che ancora li cingeva

Il rumore del temporale si era gradualmente attenuato, nel cielo in lontananza si notava ancora un baluginare di lampi che tagliava l'oscurità.

Era ormai notte fonda, era meglio approfittare di quella tregua della pioggia per far ritorno a casa, in fondo il cammino non era molto da percorrere.

Agnes si vestì velocemente, attendendo che André sistemasse quelle poche cose che avevano utilizzato in quella breve permanenza nel vecchio Palazzo.

Una lieve sensazione cullava le membra di Agnes, tanta era la sua felicità provata in quegli istanti di passione che l'avevano avvinta, poi André così tenero, rassicurante, da farla sciogliere nelle sue carezze.

Durante il percorso a cavallo che li avrebbe ricondotti verso le loro abitazioni, Agnes non riusciva dall'imbarazzo ad incrociare il suo sguardo con quello di André, notando sul suo volto un accenno di sorriso mentre tranquillo portava il cavallo al passo.

Anche se non lo avrebbe più visto, quegli istanti passati con lui sarebbero rimasti indelebili nella sua mente.

   
 
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