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Autore: Colpani392    03/03/2023    0 recensioni
(WENCLAIR)
La maledizione degli Addams, poco menzionata al di fuori del circolo familiare, la maledizione di essere legati per la vita alla persona scelta per noi dal nostro cuore e dal destino.
Il vincolo del legame, seppur sempre più raro nel mondo moderno, ogni lupo mannaro è legato irrimediabilmente a qualcuno sul piante con un legame che va bel oltre le concezione umana.
La maledizione degli Addams non è immediata, il confine tra amore e odio è sottile e tutti conoscono la propensione per l'odio di una Addams in particolare.
Il vincolo del lega dovrebbe essere immediato e folgorante per un lupo, eccezion fatta se l'altro non è un licantropo.
Sole e Luna, arcobaleno e nuvole di temporale, amore e odio, vita e morte, il destino sì è proprio divertito stavolta ad intrecciare a doppio filo le nostre studentesse della Nevermore preferite.
Genere: Drammatico, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Enid, Gomez, Mercoledì, Morticia
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Alla fine Mercoledì non ha versato nemmeno una goccia di sangue, beh sì un piccolo rivoletto di sangue dalla bocca della signora Sinclair le è uscito quando si è presa la bastonata sulla nuca con tanto di scossa ed è finita di faccia sul terreno ma insomma niente di grave e questo faceva ribollire di rabbia Mercoledì, lei voleva fare a pezzi quei Lupi, aveva con sé abbastanza lame, abbastanza argento che non avrebbero neanche dal test del DNA avrebbero capito di cosa fossero i resti per come li avrebbe voluti ridurre, ma nella sua testolina c’era una vocina che diceva ‘Enid non vorrei che la sua famiglia venga massacrata’ e Mercoledì ha dovuto ascoltarla.
 
Sono ormai le 08:30 di sera passate quando ormai ritorna al cottage dove conferma con Lurch che li non ci sono stati problemi.
“Lurch, riponi tutte le armi nel bagagliaio, tieni magari il tuo soliti tira pugni a portata di mano, io terrò i miei soliti coltelli, mano…… è mano. Adesso io vado a controllare Enid… c’è stata qualche novità?”
Il maggiordomo emette un grugnito e fa cenno di no con la testa.
Mercoledì annuisce ed entra in casa, lentamente comincia ad avviarsi verso il soppalco, gli sembra quasi di andare incontro alla morte, di star per andare a poggiare la testa sotto la scure del boia ma non in senso Addams positivo.
Arrivata davanti al letto, Enid è raggomitolata in posizione fetale e sta tremando, Mano in qualche modo sembra cercare di consolarla scuotendole e accarezzando la spalla ma la ragazza non reagisce in nessun modo, soltanto quando sembra odorare qualcosa la ragazza si calma e anche l’appendice nota la presenza di Mercoledì.
A quanto pare la tua presenza la calma deve aver sentito il tuo odore me e lei è bastato per calmarsi.
Mercoledì non degna neanche di un'occhiataccia la mano, gli fa solo cenno di andarsene, Mano dal canto suo vuole evitare problemi o di assistere a scene che l'avrebbero portato a morte certa, lui in cuor suo, se si può dire per un umano, sperava che le due o almeno sperava che Mercoledì accettasse il legame e quello che adesso Enid rappresenta per lei.
Mercoledì si avvicina sempre lentamente al letto, si siede sul bordo praticamente sul punto di cadere, non vuole avvicinarsi troppo alla ragazza che quasi subito, senza spostarsi, protende il corpo verso la ragazza con le trecce, come un'attrazione magnetica anche Mercoledì di suo non può resistere da accarezzarle il viso e sistemarle i capelli, continua così per una decina di minuti, accarezzandole il viso, lasciandogli i capelli, accarezzandole il viso e lasciandogli i capelli.
Mano non aveva resistito e dalla cima delle scale sbircia, è intenerito dalla scena, mai aveva visto Mercoledì occuparsi di qualcuno con tanta premura, neanche il suo scorpione nero era stato beato di un simile tocco.
Ad un certo punto Enid sembra rinvigorirsi leggermente e allunga la sua mano fino a sfiorare quella di Mercoledì che in un movimento automatico, senza che neanche se ne renda conto, intreccia la sua mano con quella di Enid. È stato un gesto talmente naturale il suo che l'ha terrorizzata, la sua mano si è intrecciata con quella di Enid in moda naturale come respirare. Mercoledì per la prima volta in vita sua provo un terrore oltre qualsiasi cosa.
“Mer…….co…..ledí”
In un lieve sospiro, Enid pronuncia il nome della ragazza che ha accanto e questo basta per far spegnere il cervello alla corvina, si lascia andare e Mercoledì si appoggia con la schiena sotto lo schienale, Enid come resasi conto che Mercoledì ha abbassato le barriere e comincia a muoversi senza apparentemente svegliarsi, si trascina fino a lei e gli si sdraia sul grembo e col viso sul petto, Mercoledì la avvolge con le braccia e comincia ad accarezzarla ed a cullarla finché entrambe non si addormentano.
Mercoledì è svegliata dal sonno forse più pacifico e confortevole mai fatto da un gorgoglio incessante.
Una specie di guaito proviene dal suo stomaco ma quando finalmente si decide di aprire gli occhi a guardar sotto di sé, capisce di non essere lei stessa l’origine del rumore ma bensì la biondina che ancora sonnecchiava sul suo ventre.
Facendo due conti, probabilmente Enid è quasi due giorni che non mangia e il suo stomaco comincia a protestare, la ragazza poverina si ritrovava guaire nel sonno.
Mercoledì vorrebbe alzarsi ma non riesce fisicamente a spostare la ragazza da sé, riesce però ad allungarsi a sufficienza da dare una pacca a Mano per svegliarlo.
“Mano per favore puoi dirmi che ore”
Il povero che era molto restio ad alzarsi, si trascina fino al comodino doveva messo il cellulare di Mercoledì, batte due volte sullo schermo per far accendere il display e nota che sono le 04:00 di mattina quindi prendo il telefono e lo gira abbastanza irritato verso la proprietaria.
“Ci possiamo fare ben poco Enid ha fame, posso ipotizzare che è parecchio che non mangia. Lurch di sicuro è svegliò, puoi chiedergli di cucinare qualcosa so che non è il suo forte ma di sicuro è sempre meglio di niente o della tua cucina”
Mano, seppur offeso, salta giù dal letto e si dirige zampette al piano di sotto dove Lurch si mette ai fornelli o per meglio dire al microonde, dato che nella casa sicura di zio Fester non c’era altro che cibo in scatola a lunga scadenza, che più che scaldare il microonde dopo averlo tolto dalla lattina, non puoi fare.
Il tonfo fatto da Mano quando è saltato giù dal letto è stato sufficiente per far svegliare Enid, che subito fa scattare gli artigli, si alza in piedi e si slancia all’indietro pronto ad attaccare chiunque la minacci.
“Enid per favore calmati, calmati, sono io Enid, sono Mercoledì, sei al sicuro”
Enid è visibilmente confusa e spaventata. L’ultima cosa che ricorda è di essere nel bosco che si trascina verso quella che molto probabilmente sarebbe stata la sua fine e adesso si ritrova in una confortevole camera da letto con davanti a sé la sua vecchia compagna di stanza della Nevermore.
 “…….Mercoledì?”
Mercoledì annuisce cercando di non fare movimenti bruschi per non far innervosire in altro modo la ragazza di fronte a lei.
 “Sei….sei davvero tu?”
Ancora la corvina annuisce usando solo la testa.
“Dove siamo? Come sono finita qui? Perché tu sei qui? Io….. perché ho i vestiti a pezzi? Cosa…cosa è successo? Io non ricordo!”
Enid sembra avere un mancamento e si accascia sul letto e subito Mercoledì si precipita da lei, prima sembra volerla toccare ma poi ci ripensa e ritrae le mani. Fa un respiro profondo e riprende la sua espressione neutra e col suo solito tono comincia a parlare alla povera Enid.
“Hai litigato con tua madre, non sei riuscita a trasformarti questo l'ha delusa oltre ogni limite e ti ha fatto a pezzi senza convenevoli, ah, per mio disgusto noi due abbiamo sviluppato un legame, il mio, la mia maledizione Addams mi Lega a te, che dovresti essere l'unica persona per cui potrei, anche se non lo farò, sviluppare dei sentimenti romantici e a quanto pare da parte tua c’è il legame del lupo, quello per cui la te interiore ha scelto come tua sola e unica compagna di vita, ad ennesima dimostrazione del tuo terribile gusto. Questi due legami mi hanno portato a te, ti ho trovato nella foresta e tratta in salvo, ma le tue ferite erano già guarite da sole.”
Enid aveva smesso di ascoltare a ‘sarai l'unica persona che potrei mai amare’ questo era quello che ha sentito, poi il suo cervello si è spento, non ha sentito nessun'altra delle parole della sua amica, soltanto il DIN del microonde dal piano di sotto e l’odore di carne in scatola la risveglia dal suo stato di trance.
“Devo presupporre dal rivolo di saliva che ti esce dalla bocca, che tu abbia fame, Enid prego accomodati è solo per te, io ho già mangiato”
“Questa è palesemente una bugia ma in questo momento sono troppo affamata per contestare”
Enid vorrebbe precipitarsi al piano di sotto, ma si ritrova con un fisico ancora debilitato e reggendosi prima al letto, poi all’armadio ed infine alla balaustra delle scale riesce a raggiungere il piano di sotto, da dove Mano guarda male Mercoledì per non aiutare Enid a scender le scale e si becca di rimando l'ennesima occhiataccia.
Quando Enid finalmente riesci a sedersi a tavola, Lurch le mette davanti un piatto fumante di carne in scatola e fagioli, nell'aspetto e nell'odore non sono il massimo ma in questo momento la ragazza lupo mannaro si mangerebbe qualsiasi cosa, quindi senza neanche l'uso delle posate affonda mani e insieme nella carne, cominciando a mangiare, Lurch non fa una piega Mano ‘si gratta la nuca sconsolato’? mi è difficile spiegare gli atteggiamenti di una mano se non si è capito Mercoledì è disgustata.
“Enid ti prego non strafogarsi stare male di nuovo”
 “mhm cosa Mercoledì? Hai detto qualcosa?
La ragazza si gira con la faccia totalmente ricoperta di sugo e con pezzettini di carne intorno alla bocca, le mani ancora nel piatto sono pure peggio.
“Niente, finisci pure di mangiare poi dobbiamo parlare, a quanto pare di sopra non mi hai sentito, dubito che saresti così allegra e spensierata”
Non ci vogliono neanche tre minuti che il piatto sembra appena uscito dalla lavatrice, Enid ha ripulito il piatto, così come le mani e il viso, non con un tovagliolo ovviamente, è riuscita a mangiare qualsiasi pezzettino di cibo in circolazione, a momenti con gli artigli non ha infilzato Mano nel momento in cui gli è passato accanto e ancora si sta scusando per aver cercato di mangiarlo.
“Mano dai mi dispiace, è che mi sei passata a 2 cm dal piatto mi sembravate delle salsicce, non volevo cercare di infilzarti coi miei artigli”
Enid neanche si accorge che dare delle salsicce alle dita di Mano non è esattamente un complimento e di sicuro non risolve la situazione anzi la peggiora.
Mercoledì fa un risolino interno ovviamente fuori la sua solita faccia dall’espressione neutra.
L’appendice è offesa, salta giù dal tavolo e ritorna al piano di sopra dove si rimette a dormire.
“Lurch ti prego anche tu riposati. Enid a quanto pare sta meglio di quanto avevamo immaginato domani partiremo subito per la tenuta Addams”
“Cosa? No aspetta Mercoledì, io devo tornare a casa, i miei genitori saranno preoccupati”
“Forse non mi hai sentito, tua madre ha provato a farti a pezzi senza troppi problemi, quando sono andato a cercarla ieri sera non era in triste, non era in pensiero per te, al contrario del resto della tua famiglia, anche se eccetto tuo padre, ai tuoi fratelli non sembrava importare al un granché”
“Avevano già impacchettato le tue cose le avevano lasciate in cortile”
Enid è abbattuta, dire che ha una faccia da cane bastonato è un eufemismo.
“Quindi non me lo sono sognato… mia madre….. lei ha cercato davvero di uccidermi… quello che mi ha detto non è stato un sogno….”
“Temo di no Enid”
“Quindi le ultime parole che mi ha detto mia madre ‘hai tre giorni per venire a prendere la tua roba poi gli darà fuoco’ prima di addentrarmi la spalla e scagliarmi contro gli alberi…..”
In quel momento Enid si tocca la spalla, l’aveva chiaramente sentita lacerarsi e quasi staccarsi quella sera ma adesso è lì come se niente fosse, i vestiti sono ancora gli stessi, lacerati con il sangue incrostato su di essi, ne sente odore ma quando si tocca la pelle la sente liscia come è sempre stata senza alcun segno di cicatrici o ferite di alcun tipo.
“Com’è possibile io non ho nessuna ferita. Mercoledì sei stata tu?”
“Per quanto mi piacerebbe appropriarmi del merito di aver miracolosamente guarito le tue ferite mortali, hai fatto tutto da sola, quando ti abbiamo trovato erano già ridotte praticamente a graffi ed è stato giusto necessario il tempo per portarti fino a qui che si erano totalmente rimarginate. Sapevo che il fattore di guarigione dei Lupi era eccezionale ma per la quantità di sangue che immagino tu abbia perso questo è oltremodo straordinario.”
“No! No, no, un lupo non può rigenerarsi da quelle ferite, certo forse riuscirebbe a sopravvivere un po’ di più di un essere umano ma no, non c'è la farebbe ma neanche se intervenissero subito per cercare di salvarlo, io l'ho sentita squarciarmi il ventre…. il petto, sentivo che l’unico motivo per cui riuscivo ancora a parlare era all'adrenalina ma so che non dovrei essere viva.”
“Ma lo sei l'importante è questo!”
Mercoledì altera il naturale tono di voce, vuole davvero confortare Enid, questo le fa perdere per un attimo la sua compostezza e rabbrividisce alla sdolcinatezza delle sue parole. Per sua fortuna Enid non si rende conto che questa frase è totalmente out character da parte di Mercoledì.
“Puoi dirmi per favore di nuovo come hai fatto a trovarmi”
Mercoledì fa un lungo sospiro, di certo non gli piace parlare della sua maledizione e del legame del lupo che divide con Enid la cosa la mette fin troppo disagio.
“Molto bene Sinclair ma questa è la l'ultima volta che te lo spiego la cosa mi mette alquanto disgusto”
Enid annuisce, il suo viso è curioso vuole sapere ma è anche terrorizzata, dopotutto cosa può davvero spaventare e disgustare Mercoledì Adams a tal punto.
“La mia famiglia è da sempre affetta da una maledizione, antecedente pure alla mia antenna da Goody, di cui forse ricorderai le gesta, non sappiamo chi l'ha lanciata né perché sappiamo solo una cosa, ogni Adams è destinato a trovare la sua metà, a trovare qualcuno a cui legarsi e quando la maledizione si attiva l’Addams non potrà amare o anche solo provare attrazione se non per quella persona, il non esser ricambiati o il non sviluppare il legame nel modo corretto potrebbe portare alla follia, alla pazzia, sia contro se stessi che contro gli altri, ho letto di Adams che hanno compiuto massacri e genocidi. Secondo te perché una famiglia così sopraelevata come la mia è così poco diffusa? Genocidio, spargimenti di sangue all'interno stesso della famiglia purtroppo non sono una novità, la maledizione degli Adams ha fatto molte vittime.”
Enid ha la bocca spalancata. Immaginava che gli Addams fossero strani, l'aveva constatato sulla sua stessa pelle, ma una maledizione che ti costringeva a innamorarti di una persona e solo di quella e di portarti alla follia tanto da massacrare anche i membri della tua famiglia se per caso non venissi ricambiato è davvero spaventoso ma Enid è comunque sufficientemente lucida da capire che la parte spaventosa di per Mercoledì era l'amore e non il genocidio.”
“Parlando di te invece, a quanto pare io sono la tua compagna, il tuo lupo ha scelto me per formare il suo legame”
Se la bocca di Enid prima era aperta adesso si è staccata ed caduta sul pavimento, era da quando si è svegliata in quella casa fin troppo confortevole che sentiva qualcosa con Mercoledì, fino a quel momento la fame e la stanchezza l'avevano distratta però ora lo sentiva chiaramente un'attrazione….una forza magnetica che la attirava verso la corvina, ogni volta che respirava e inalava il suo odore era una boccata d'aria fresca, sembrava come rinascere, solo adesso il suo corpo cominciava ad assimilare la consapevolezza di chi avesse accanto, di con chi stesse parlando.
Enid lentamente si alza in piedi e cominciato ad avvicinarsi verso Mercoledì, non sembra minacciosa ma la ragazza è terrorizzata.
“En….Enid cosa vuoi fare? Stai indietro!”
Mercoledì mette una mano avanti come per tenere a bada il lupo ma Enid fa qualcosa che non si sarebbe mai aspettata, strofino il viso contro la mano di Mercoledì e ne inspira il profumo, in qualunque altra circostanza se si fosse trattato di un'altra persona o anche di un tenero cucciolo di cane, avrebbe spezzato il collo all’interessato ma questa si muove ancora una volta da sola e avvolge il viso di Enid cominciando ad accarezzarle lo zigomo col pollice. Enid si avvicina di più a Mercoledì fino a che con uno scatto avvolge la vita della corvina con il braccio e poggia delicatamente la fronte contro quella della Addams.
“Enid sappi solo che è soltanto per la natura di questa situazione che tu non sei già morta e che il mio corpo in questo momento non mi appartiene è preso da una qualche forza che io non riesco a controllare altrimenti ti avrei già uccisa”
Enid si allontana per sistemarle delicatamente la frangia per poi piantare come coltelli affilata i suoi occhi in quelli di Mercoledì lasciando totalmente di sasso
“Addams….se tu mi avessi voluta morta lo sarei, sa tu non avessi voluto avrei in vita sarei ancora in quella foresta e per questo la mia anima è dannata perché io lo vedo Mercoledì Addams, la tua anima è così pura…. tu lo neghi cerchi di mascherarlo sotto le minacce e le peggiori azioni che potresti mai pensare.”
Enid comincia ad accarezzare dolcemente al volto di Mercoledì che comincia a brillare di un leggero rossore.
“Ma tu hai un'anima pura, sarai anche un corvo il tuo potere deriva dall'oscurità, ma è l’oscurità più pura che esista in questo mondo, non c’è scritto né in cielo né in terra, né in paradiso né all'inferno che l’oscurità deve essere malvagi e debba portare solo dolore e sofferenza, che deve restare da sola”
Mercoledì è basita ma proprio basita, cioè tanto basita, Enid le ha appena tirato fuori un discorso che manco Dante avrebbe scritto a Beatrice che lei è senza parole. Mercoledì Addams per la prima volta è totalmente, assolutamente, inesorabilmente senza parole.
   
 
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