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Autore: ladypink88    11/03/2023    2 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Mentre passeggiavano verso la stazione per andare a prendere il treno, Laura non proferì parola.
L'ultima frase che le aveva detto Anna, la madre di Manuel, continuava a rimbombarle nella mente e non riusciva a fare a meno di pensarci e sentirsi oppressa:

" Se vuoi liberarti delle maledette, in primis dovrai liberarti delle cause che ti hanno portata a prenderlo..." 

Non c'era niente da dire a proposito. Anna aveva perfettamente ragione. Solo che aveva degli enormi vuoti di memoria a riguardo,  ricordi vaghi, estremamente vaghi che derivavano dai sogni, o meglio dire incubi che faceva sempre più spesso di notte e da cui si svegliava sempre in preda ad un profondo senso di angoscia.

Era talmente presa dai suoi pensieri che non si accorse che Manuel l'aveva chiamata almeno un paio di volte, quando ad un certo punto il suo tono preoccupato la fece tornare in sè.

" Ehy puffa, stai bene? " esclamò il biondino con un tono di voce piuttosto preoccupato.
Laura sorrise.
" Sì, anche se...." sussurrò con una voce tremolante.
" Anche se... " parafrasò lui con dolcezza.
" Anche se so che tua madre ha ragione, io ho paura di ricordarmi la ragione per cui prendo quelle gocce. Il punto è che non me lo ricordo. Ho come un vuoto... solo di notte, nei miei incubi alcune immagini tornano alla mia memoria e voglio solo dimenticarmene." esclamò tutto d'un fiato, quasi sentisse dolore a dire quelle parole.

Manuel la ascoltò e non disse nulla.
Le strinse la mano e dopo un paio di minuti disse pacatamente :
" Chiaramente provi angoscia perchè hai paura di ricordare. Però , forse il punto è superare quella paura. Devi avere fiducia in te. Sei perfettamente in grado di sconfiggere quella paura."

Laura sorrise nuovamente e ricambiò la stretta della sua mano.
" Non avevo mai considerato questo punto di vista. In fondo la paura più la eviti e più ti insegue..."
" Sì è vero, considera anche che più fuggi dalla tua paura più questa diventa grande fino a diventare quasi insormontabile!" affermò lui.

In quel momento il treno arrivò e salirono. La moretta osservò Manuel di profilo e si chiese dove esattamente la stava portando. Era decisamente curiosa di sapere quale sapere quale fosse la sorpresa che il ragazzo aveva preparato per lei.

Non appena presero posto sul treno Manuel prese l'iniziativa :

" Sono curioso di sapere chi sarebbe questa persona di cui ti fidi.... " sussurrò con un tono alquanto indagatore.

Laura annuì e lo accontentò al volo.

" Ma certo, fai riferimento a Barbara! Devi sapere che è stata Serena a propormela. Si tratta di una signora che ha un'erboristeria da tanti anni vicino all'Accademia di Brera e ieri pomeriggio ho fatto una chiaccherata con lei. All'inizio non mi ha fatto una grande impressione perchè ha un'aspetto un pò ... alternativo! Vive nel suo mondo fatto di erbe medicinali e unguenti creati da lei..."

Manuel l'ascoltava con molta attenzione.
Lei proseguì: 

" Ma c'è da dire che spesso un libro non va giudicato solo dalla copertina, e in questo caso ho fatto proprio bene a non farlo. Non appena si è seduta con noi per il colloquio ha assunto un'aria davvero professionale di chi sa il fatto suo. Ha iniziato a farmi domande per capire meglio la situazione, e devo dire che mi sono sentita compresa. Mai in nessun modo giudicata. Mi ha inoltre spiegato che devo cambiare tipo di benzodiazepina in base al ciclo di emivita..."

Manuel aggrottò le sopracciglia non comprendendo bene cosa volesse dire :
" Mi sa che devi spiegarmelo con parole più semplici perchè non ho capito bene cosa intendi!"
La moretta sorrise :
" Certo, ci mancherebbe. Allora il ciclo di emivita corrisponde a quanto quel farmaco rimande in circolo nel sangue. L'alprazolam, chè è la sostanza che sto prendendo ora , rimande in circolo per un periodo molto minore rispetto al diazepam, e quindi devo fare una sorta di sostituzione, perchè con il diazepam sembra essere più semplice."
Manuel assentì e Laura continuò :
" Ciò che ho fatto stamane è stato andare dal medico di famiglia e chiedere la ricetta di questo diazepam, spiegandogli per bene la situazione. Lui mi ha detto delle cose molto simili a quelle che mi ha detto Barbara, e mi ha anche parlato della clinica di Verona..."

Manuel era positivamente colpito nel vedere Laura così decisa :
" Quindi quando tornerai da questa Barbara le farai calcolare l'equivalenza di questo diazepam. Corretto? "

" Sì, esatto. Anche se, da quel che mi pare di aver compreso sarà comunque una sostituzione graduale, proprio perchè l'obiettivo è non stressare troppo il corpo!"
" Se vuoi quando andrai ti accompagnerò volentieri! " Esclamò Manuel con entusiasmo.
" sì, mi farebbe davvero tanto piacere!" rispose la moretta.

Giusto in quella il treno era arrivato a Milano Cadorna e i due ragazzi scesero ritrovandosi nel costante via vai di persone.
Il biondino afferrò Laura per mano e le disse :
" E adesso andiamo a fare una bella passeggiata!"

Quando si ritrovarono sul piazzale Manuel fu davvero lieto di vedere che il meteo era migliorato : non sarebbe stato di sicuro il massimo andare a fare una passeggiata sotto la pioggia.
" E dove andremmo di grazia ?" chiese la ragazza incuriosita.
" Bè, questa è una sorpresa!" esclamò lui.
" Mi hai stupito ieri quando mi hai invitata ad un appuntamento... ad essere sincera non me lo aspettavo!" finì la frase quasi con un tono di voce intimidito.
A questo punto quello incuriosito fu lo stesso Manuel :
" E perchè mai non te lo aspettavi?"
" Perchè... " Laura iniziò a cercare le parole giuste, ma sembrava non riuscire a trovarle " Bè, perchè ci vediamo spesso e da una parte non vedevo la necessità di un appuntamento... ma dall'altra parte questo tuo gesto mi ha fatta sentire speciale!"

Manuel non rispose, ma strinse la sua mano ancora di più.
Dopo un pò aggiunse con un filo di voce : " Bè, in un certo senso è proprio così! Siamo sempre assieme è vero, però sai a volte è bello ritagliarsi uno spazio un pò più intimo diciamo... e poi mi dispiace per quello che è successo l'altro giorno... sono stato piuttosto impulsivo!"

A quel punto si sentì due braccia attorno al collo che lo circondavano stretto. 
" Non ti scusare in fondo ti sei preoccupato per me... anche io sono stata un pò superficiale nel fermarmi a chiaccherare con Ale... il problema è che sono rimasta parecchio indietro con le lezioni e di sicuro il fatto che a volte di notte io non riesca a dormire non agevola lo studio!" sussurrò con voce un pò triste. Ma non smise di abbracciarlo.

Manuel sorrise :
" Sei proprio una puffa!"
E ricambiò il suo abbraccio. Poco dopo i due ragazzi ripresero la loro passeggiata e Laura si accorse che stavano entrando nel parco Sempione. Le era sempre piaciuto quel parco. In mezzo a quella distesa di cemento che era Milano le pareva l'unica area verde che dava un pò di respiro alla mente e allo sguardo.

" Certo che è proprio strano! Ridendo e scherzando siamo qui tutti i giorni tra una lezione e l'altra, ma non abbiamo quasi mai la possibilità di goderci uno spazio bello come questo... " esclamò Manuel.
" Sì, è vero! Sai che io a dire il vero non lo conosco così bene questo parco? Ora che ci penso bene non penso di essere mai andata oltre questo punto ! " rispose Laura.

Manuel non le rispose e la portò verso il laghetto. Era la parte del parco che preferiva in assoluto. 
" Che bello qui... non ci ero mai stata!" esclamò sempre più sorpresa la ragazza.
Il biondino individuò un chioschetto e le propose se le andasse di prendere qualcosa. Lei accettò.

Dopo qualche minuto entrambi erano seduti ad un tavolino sorseggiando una bibita fresca.
" Devo dire che alla fine il tempo è cambiato...fa perfin caldo ! " sussurrò Laura con fare spensierato.
Manuel la guardò e sospirò.
" Sai puffa, anche io ho qualcosa da dirti..." accennò con fare serioso.
" Certo, dimmi tutto"
" Ecco...giusto ieri ho chiamato mio padre al telefono..". Si interruppe per un momento. Sembrava essere in difficoltà. Non era affatto abituato  a parlare di sè, e ancora meno di questo argomento.
" Mi è sembrato stanco, ma ho percepito contentezza nel suo tono di voce. Penso fosse sinceramente contento della mia chiamata." 
Sembrava che formulare quella frase gli fosse costato più di quanto non avesse voluto ammettere, ma lei lo comprese. Manuel era così : estremamente empatico e abile ascoltatore, ma tutt'altro che avezzo ad aprirsi.

Lei sorrise e gli chiese semplicemente :
" E tu? Come ti sei sentito dopo averlo chiamato? " .
Manuel la osservò sorpreso. Non si aspettava questa domanda. Eppure decise di risponderle.
" Bè.. io... sono stato meglio. Penso che ... avrei dovuto farlo prima!". Sorrise anche lui, soddisfatto della sua risposta.
" Questo è ciò che davvero importa. Che tu abbia fatto qualcosa che desideravi davvero, al di là di ciò che ti possono dire gli altri..."
Lui annuì. Certe volte la semplicità di Laura lo sorprendevo e allo stesso tempo lo affascinava. Aveva quella straordinaria capacità di arrivare al fulcro delle cose con la leggerezza di un sorriso.

" Ti va se proseguiamo la nostra passeggiata? " propose.
" Ma certo... più che volentieri!" .

Qualche minuto dopo i due ragazzi stavano attraversando quello che a Milano veniva chiamato " Il ponte delle Sirenette". Un ponticello antico molto grazioso che aveva ai quattro estremi 4 sirene finemente cesellate in ferro battuto.
La moretta osservò il luogo.
Quel ponticello e quel laghetto nel parco Sempione erano letteralmente a meno di mezzora a piedi dall'Università dove studiava quotidianamente, ma le sembrava di fatto di trovarsi in un'altra dimensione.

" Questo posticino è così incantevole! Grazie per avermi portata qui! Mi piace moltissimo!" esclamò felice.
A quel punto Manuel comprese che era arrivato il momento di darle quel regalo che le aveva preso il giorno prima. Aprì il suo immancabile Eastpack grigio ed estrasse con attenzione il pacchetto che aveva preparato il giorno prima.
" Per te!" sussurrò sorridente porgendoglielo.

Lei era senza parole tant'era sorpresa.
" Per me?... Ma perchè? " chiese.
" Ci deve essere un motivo? Perchè.. mi andava così " 
" okok. Posso aprirlo ?" sussurrò con voce quasi impercettibile.
" Direi che devi!" esclamò lui.

Lei prese il sacchettino che gli porgeva Manuel e vide che vi erano due pacchettini decorati di tutto punto. Prese il più piccolo e lo aprì con cura. Non appena aprì la scatola vide un bracciale in argento con un ciondolo finemente cesellato : osservò con attenzione e si rese conto che era il simboli dell'albero della vita.
Era semplicemente splendido : tanto fine, quanto elegante . Esattamente lo stile che piaceva a lei.

Era talmente sorpresa che faceva fatica a parlare :
" Manuel è bellissimo!" esclamò commossa.
" Mi fa piacere!" disse lui contento.
" Mi aiuteresti ad indossarlo ?" chiese lei. 
E lui fu lieto di aiutarla. Quel bracciale sul polso di Laura sembrava ancora più bello e scintillante.

Ma restava ancora un pacchetto un pò più grande. Quando la moretta lo aprì rimase di stucco. Dentro vi era un iphone. E si convinse che non poteva accettare. Era assolutamente un regalo esagerato !
" Manuel ma perchè? Sarà costato una fortuna!" esclamò lei.
" Per caso non ti piace?" chiese lui con fare indagatore.
" Sì, è bellissimo, ma davvero..." 
" Se ti piace a me fa piacere regalartelo... consideralo un regalo di compleanno in anticipo!" spiegò lui.

Lei pensò a quando due giorni prima le si era rotto il cellulare mentre era con Manuel. E comprese al volo. Il biondino aveva deciso di regalarle il telefono perchè aveva pensato che avrebbe potuto averne bisogno dato che il suo si era danneggiato.
Però c'era cellulare e cellulare. Sapeva che Manuel non aveva problemi economici. E sapeva anche che era un ragazzo molto maturo.
Senza tergiversare troppo lo abbracciò e lo ringraziò sentitamente.

" Grazie Manu, non dovevi, ma lo apprezzo moltissimo!" sussurrò contenta.
Manuel ricambiò l'abbraccio e le accarezzò i capelli. Dopo qualche attimo avvicinò il viso della ragazza al suo e la baciò teneramente.
Lei ricambiò con affetto.
" Ti voglio bene puffa. Tantissimo. Grazie di ricambiare i miei sentimenti..."

Una lacrima attraversò il viso di Laura. Ma era una lacrima di calda felicità . Sapeva che la sua vita non era semplice. Ed era consapevole che la strada per abbandonare le maledette non sarebbe stata facile. Ma con il sostegno e l'amore di Manuel tutto le pareva più leggero e sostenibile.

Le sirenette del ponticello in ferro battuto osservavano con sguardo impassibile i due giovani scambiarsi effusioni. Ad osservarle meglio però ad un certo punto sembrava che anche loro soridessero di fronte all 'amore così giovane e sincero dei due ragazzi.
Una leggenda narra che chi si dichiara amore sul ponte delle Sirenette del parco Sempione avrà la loro speciale protezione per sempre. Però era ormai una leggenda in disuso e nessuno sa se fosse vera o meno....

Angolo dell'Autrice :

Ragazzi buonasera! E lo so che non aggiorno da un mesetto circa, ma come ben sapete a volte, la vita prende il sopravvento... l'importante è tenere botta e andare avanti , anche se a volte a passi un pò più lenti...
Devo dire che questo capitolo è stato un pò più faticoso di altri da scrivere, soprattutto perchè era da un pò che non vedevamo i nostri due piccioncini assieme soli soletti, e volevo che questo fosse un momento speciale.

Spero che ve lo siate gustato anche voi e a presto :)
Lady
   
 
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