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Autore: asia20    24/03/2023    0 recensioni
La Terra di Mezzo ha conosciuto un periodo di grandi sconvolgimenti tecnologici, arrivando ad un grado di progesso simile a Coruscant (Star Wars). Ora, mentre la Quinta Era si avvicina velocemente, una mezz'hobbit con madre Elfo, un Nano, e due Elfe dovranno evitare il ritorno dell'Oscurità.
(Copione di un gruppo Gioco di ruolo a tema TolkienStar Wars, che gestisco su facebook)
La storia continua in Lord of the Rings: Darkness Return Stagione 2
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sauron
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 6: Il risveglio


Vader: *La navetta Lambda di Darth Vader atterra nello spazio porto del Pelagir a immagine e somiglianza di un cigno, sollevando dense nubi di polvere. Ma a discapito del suo aspetto leggiadro, è portatrice di un'oscurità che farebbe impallidire molte delle creature della Terra di Mezzo, perfino coloro che hanno combattuto sotto lo stendardo di Sauron.

L'imponente figura del Sith fuoriesce dal mezzo di trasporto in un turbinio delle vesti nere, accompagnato dallo sbuffo di azoto condensato.

Le sue orbite rosso sangue scrutano i suoi dintorni, valutando ogni singola presenza vivente dello spazio porto con la precisione di una macchina, in cerca di potenziali minacce o risorse.

Molti degli addetti rabbrividiscono alla vista dell'uomo, quasi potessero percepire l'aura di morte e disperazione che lo circonda da capo a piedi, avvolgendolo come una coperta. Il suo respiro sibilante e marcato è l'unico suono che lo accompagna.*

 

Luthel: *stavo controllando gli schermi quando ho notato un piccolo Shuttle Lambda della Galactic Alliance. So che il mio collega ha dato il permesso per atterrare, in fondo...questo spazio porto è sempre vuoto....Non partono molte navi da Pelargir. Essendo il capo, qui...fra i compiti, rientra quello di salutare e informare i turisti delle località più importanti da visitare e controllare i loro bagagli per cibi o oggetti proibiti. Perciò, aspetto che il nostro visitatore scenda dalla sua nave*

 

Razzet (Uruk): *Una sagoma nera esce dallo shuttle e l'uruk addetto alla sicurezza sente il colletto dell'uniforme stringere l'improvviso nodo in gola.

Si avvia verso lo shuttle con i piedi che pesano tonnellate negli stivali, un istinto atavico lotta strenuamente affinché invece di avvicinarsi volti la schiena e corra più lontano possibile.*

Benvenuto su Pelargir Signore, devo chiederle se ha qualcosa da dichiarare

*Quando la figura oscura volta quella maschera verso di lui e lo fissa da orbite incassate e rosse non riesce a evitare di trasalire e fare un passo indietro come un qualsiasi pivello*

 

  Kela (umana): *tiene d'occhio contemporaneamente la sua collega e la figura appena scesa dall'astronave rimanendo ferma nonostante quelle orribili orbite * dovremmo anche controllare i suoi bagagli se ne ha

 

 Bolg,( Uruk) : *Si avvicina con passo deciso, chiunque sia quella figura inquietante che sembra terrorizzare anche i suoi compagni abituati alle creature della Terra di Mezzo.

Mantiene una distanza sia di sicurezza che di rispetto poiché capisce che chiunque sia non è un turista spaziale qualsiasi.*

Benvenuto in Arda, viaggiatore spaziale

Io sono Bolg, responsabile del settore sicurezza dello Spazio Porto e controllore generale.

Come l'hanno già informata per completare la procedura di sbarco ed autorizzare il suo passaggio a terra, abbiamo bisogno che risponda ad alcune domande di prassi

Una pura formalità ma purtroppo imprescindibile, spero che comprenda

 

Vader: *Vader osserva l'umana per quasi mezzo minuto, in silenzio, con il suono sibilante del suo respiratore che lo circonda. Poi, lentamente, estrae il cilindro della spada laser.*

Questo è l'unico bagaglio in mio possesso *dichiara con la sua voce fredda e baritonale... mentre attiva la lama rosso sangue, illuminando quella sezione del porto. Non ha alcuna intenzione di usarla, solo dimostrare a questi nativi che non è qualcuno con cui dovrebbero scherzare.

Poi, disattiva l'arma e si rivolge alla creatura deforme.

L'ultima cosa che vuole al momento è perdere tempo... ma non vuole nemmeno rischiare di attirarsi le ire della legge che vige su questo pianeta. Almeno per ora, risponderà a questi sciocchi convenevoli.*

Molto bene. Procedi *ordina con un tono al limite tra il cortese e il minaccioso.*

 

Luthel: *Mi avvicino di qualche passo...anche se, quella lama, mi ha fatto rizzare i capelli...che ci fa un sith qui? su Arda....non è da loro atterrare qui...questo Pianeta è protetto dai Jedi* che ci fa uno del tuo ordine, qui? non è vostro territorio questo...Arda è protetta.

 

 Razzet: *Osserva lo straniero con sfiducia e disgusto. È ovvio che non sia un amico, e come nemico deve essere un osso duro. *

"Ci vogliono due belle balle quadrate per atterrare da solo su un pianeta protetto dagli Jedi"

*Pensa l'uruk. E tuttavia è deciso a fare il suo lavoro il più scrupolosamente possibile, se riesce a trovare un modo per ricacciarlo da dove è venuto tanto meglio.*

Signore, dobbiamo controllare che il mezzo non abbia armamenti celati oppure che abbiate introdotto oggetti proibiti dalle nostre leggi, anche se in buonafede. Immagino non sarà un problema...

*Sarebbe pronto a scommettere che sarà un problema eccome* "probabilmente mister maschera nera si crede il padrone dell'universo, lo dimostra la spudorata sicumera che ostenta "

*ragiona tra sé e sé.

 

Kela: *comprende la paura ed il disgusto dei colleghi ma non possono permetterselo* con il vostro permesso potrei iniziare io con la perquisizione del mezzo , in modo da poterci sbrigare il più in fretta possibile

 

 Bolg: *Anche da quella distanza riesce a percepire potere, molto potere, ed autorità provenire dalla misteriosa figura coperta dalla maschera.

E come Uruk ammira e nello stesso tempo teme il potere.

Ripensa al lampo di luce che ha attraversato Arda poco tempo fa, ai mormorii sentiti tra gli Uruk di Adar su misteriosi accadimenti a Barad-Dur in stanze segrete...e comprende che forse anche se il motivo sfugge alla sua comprensione, il misterioso straniero non è lì per caso*

Può stare tranquillo e lasciare che i miei colleghi si occupino dei controlli di routine sull'astronave e del disbrigo di tutte le pratiche burocratiche.

Garantisco io per il loro operato e per il rispetto dell'astronave e di ogni cosa che contenga.signore

*Non sa con che titolo appellarlo, spera di averne usato uno consono*

Lei se desidera può contare su di me nel caso abbia bisogno di ragguagli sulla Terra di Mezzo e come raggiungere il luogo a cui è diretto.

Se posso esserle utile sono a sua disposizione.

Signore

 

 Vader: *Vader riesce a mala pena a trattenere uno sbuffo sprezzante.

Jedi... il semplice termine riesce a suscitargli ricordi a dir poco spiacevoli. Individui apparentemente retti, difensori della giustizia, convinti della propria, indiscussa superiorità morale. Quanto erano durati contro le sue armate, una volta posti di fronte alla minaccia di una sconfitta imminente? A mala pena un giorno.

Era stato lui a dar loro la caccia nei vent'anni successivi dell'Impero, portandoli quasi all'estinzione. Di fronte a qualcuno che aveva cacciato e ucciso Jedi come se fosse solo un passatempo... simili affermazioni non erano NIENTE.*

Non sono un semplice Sith *risponde, freddamente* Ma Darth Vader, comandante Supremo del Neo-Impero. E giungo su questo pianeta non come nemico... bensì per aiutarvi. Nonostante questo pianeta sia "protetto", ho avvertito un pericolo imminente per tutti coloro che brandiscono la Forza. è mia intenzione risolverlo prima che diventi una minaccia per loro e per la Galassia stessa.

*Si rivolge all'unico tra loro che sembra disposto ad ascoltare la ragione ed emette un ronzio contemplativo.*

Ammetto di non essere mai stato prima d'ora su questo pianeta. Potrei aver bisogno... di una guida. Ditemi, cosa si trova in quella direzione?

*E, detto questo, punta il dito corazzato verso l'origine del disturbo, al di là dei confini dello spazioporto.*

 

Luthel: *seguo il dito verso il punto in cui indica....* là c'è l'antico regno oscuro del Maia Sauron, signore....il grande nemico che faceva tremare questo Pianeta. Nessuno entra più lì da anni....solo i pazzi che, ogni anno, percorrono la via della Compagnia dell'Anello...si inoltrano in quelle terre. *e molti di loro non tornano, dovrei aggiungere. Il vulcano non è attivo da tempo, ma restano numerosi pericoli all'interno. Se non si sa dove mettere i piedi, si finisce mangiati...o peggio* Là, gli Ururk sono selvaggi,...mangiatori di Uomini. Non come le due tribù che vivono nel regno di Gondor. *guardo un attimo verso Bolg, lui è l'unico a portare uno strano stemma a forma di occhio...non lo ricordo a Gondor.* la nostra capitale planetaria è splendida. Può visitarla, se vuole...Minas Tirith ha anche ottimi alberghi a prezzi moderati, dove sapranno prendersi cura di lei...con ottimi centri spa e piscine riscaldate

 

 Razzet: *Non riesce a credere alle sue orecchie, colui che ha davanti è lo Sterminatore degli Jedi, l'assassino di quasi tutti i membri della sua famiglia.

L'odio gli ribolle nelle vene ma si rende conto che gli altri sono come soggiogati, le loro parole pregne di umile servilismo.*

"Tsk! Se è venuto per aiutarci e non per conquistarci io sono più bella di Inmwe"

*Pensa l'uruk soffocando un sogghigno e cercando un qualsiasi stratagemma gli permetta di disturbare i piani del Sith.*

"Potrei offrirmi di accompagnarlo...e magari allungare la strada facendo lo stesso percorso della Compagnia. Magari potrebbe accadere un incidente"

*resta in attesa del momento opportuno, valutando le possibilità.

 

Kela: *comprende la rabbia della collega ma non era il momento di farsi prendere dall'emozione * parlate di pericolo Signore. Che genere di pericolo se posso chiedere?

 

  Bolg: *L'espressione del viso resta fredda e composta, ma un ringhio sommesso vibra in gola mentre scocca un'occhiata fulminante a Razzet*

"Ricordati per cosa sei qui e quali sono i tuoi doveri nei confronti dei viaggiatori"

*È il messaggio che cerca di trasmettere con l'occhiataccia e spera di esserci riuscito.*

Come le ha correttamente spiegato il mio collega Luthel, in quella direzione si trovano i resti di quella che fu la gloriosa Mordor, ai tempi di Sauron l'Oscuro Signore

Ora terra di Uruk, così come aveva sempre desiderato il nostro Capo e Padre, Adar.

*Alza fieramente il capo, cercando di fissare la maschera impenetrabile in un qualsiasi punto che non siano quegli occhi che sembrano infuocati*

E non tutti gli Uruk sono selvaggi o mangiatori di uomini.

*Prosegue rivolto verso Luthen*

Molti, come me, si nutrono grazie a speciali cibi proteici fornitici dai mercati che arrivano dallo spazio.

La condurrò a Mordor o le fornirò i mezzi per raggiungerla in autonomia se è quella la sua destinazione Comandante Vader.

*Ha la forte impressione che sia il tipo di persona che arriverà comunque dove desidera, se serve pure passando sui loro cadaveri.

E lui non può far correre rischi né a chi lavora lì né alla struttura, è sua responsabilità.

Lo avrebbe aiutato comunque, magari il suo intervento capitava anche a fagiolo, ricordava bene l'arrivo della Valie con la scorta e la reazione di Adar a proposito...*

 

  Vader: *Lo sguardo di Vader scatta brevemente verso il primo Uruk... quello che più di tutti loro sembra provare risentimento nei suoi confronti, per qualche ragione

Curioso, allunga la Forza e utilizza una sonda mentale per scrutare i pensieri superficiali della creatura... e allora scopre le motivazioni dietro ad un simile astio.*

Dovresti imparare a difendere meglio la tua mente, giovanotto *dichiara con cupo divertimento* Qualcuno meno misericordioso di me potrebbe non apprezzare pensieri del genere.

*A quel punto, si rivolge al primo addetto che lo ha "accolto" sulla pista*

I pericoli di quelle terre non sono di mia preoccupazione. Né lo sono inutili convenevoli o luoghi di ristoro. Raggiungerò la mia destinazione, in un modo o nell'altro. Per quanto riguarda il pericolo imminente...

*Si volta verso l'umana*

Vi basti sapere che non ho tempo da perdere... e che se non dovessi riuscire a risolverlo, anche la vostra preziosa Arda potrebbe risentirne.

*Infine, torna a guardare l'ultimo Uruk*

Mi accompagnerai all'antico regno di questo Sauron. L'aiuto di un nativo potrebbe certamente rivelarsi utile per la mia missione.

 

** Bolg annuisce cortese e conduce l'Oscuro Signore a uno Speeder.

Gli altri addetti allo spazioporto non sembrano affatto contenti all'idea di lasciare un individuo così pericoloso a piede libero, e certamente non al pensiero di lasciare uno di loro in sua compagnia. Tuttavia... sanno anche che non potrebbero fare molto per frenare l'avanzata di Darth Vader in persona. I racconti delle sue gesta sono sopraggiunti anche ad Arda, e conoscono bene la fama e il potere che circondano colui che ora detiene il controllo dell'Impero. Si tratta di un nemico al di là delle loro forze, e così restano in silenzio, facendosi da parte e permettendogli di andarsene con Bolg.

Mentre lo speeder si allontana rapidamente, i pensieri di Vader indugiano su Sauron, colui che potrebbe essere responsabile di questa situazione. Non sa che cosa troverà, una volta arrivato a destinazione, ma è sicuro di una cosa: chiunque proverà ad ostacolarlo... assaggerà la punta rovente della sua lama. *vvGiorgio Lanteri

*La navetta Lambda di Darth Vader atterra nello spazio porto del Pelagir a immagine e somiglianza di un cigno, sollevando dense nubi di polvere. Ma a discapito del suo aspetto leggiadro, è portatrice di un'oscurità che farebbe impallidire molte delle creature della Terra di Mezzo, persino coloro che hanno combattuto sotto lo stendardo di Sauron.

L'imponente figura del Sith fuoriesce dal mezzo di trasporto in un turbinio delle vesti nere, accompagnato dallo sbuffo di azoto condensato.

Le sue orbite rosso sangue scrutano i suoi dintorni, valutando ogni singola presenza vivente dello spazio porto con la precisione di una macchina, in cerca di potenziali minacce o risorse.

Molti degli addetti rabbrividiscono alla vista dell'uomo, quasi potessero percepire l'aura di morte e disperazione che lo circonda da capo a piedi, avvolgendolo come una coperta. Il suo respiro sibilante e marcato è l'unico suono che lo accompagna.**

 

Dol Guldur


 

Sauron: *è tutta la notte che mi rigiro nel letto. Noi Maiar non abbiamo bisogno di dormire, ma avevo pensieri che esigevano meditazione....questo luogo mi riporta alla mente il passato, gli ultimi anni della Seconda Era...prima che lei fuggisse. Non importa....ho del lavoro da sbrigare....Senza alzarmi dal letto...* Adar, so che stai dormendo....ma....avrei voglia di interrogare la hobbit, qui...nelle mie stanze...Mi sembra un ottimo luogo dove farla sentire a suo agio. *l'anello di Adar vibra in risposta al mio ordine*

 

 Adar: *Adar spalanca gli occhi, richiamato da una voce familiare. L'anello che porta comincia a vibrare, come animato da una magia invisibile.

è strano... il pensiero di Sauron che gli ordina qualcosa dovrebbe riempirlo di rabbia. Invece, sente solo una fredda indifferenza, come se l'alzarsi dal letto fosse una reazione perfettamente normale.

Sì, mio signore *risponde impassibile.

Lentamente, con movimenti quasi meccanici, si reca alla cella della mezz'hobbit.*

Il signore di questi domini richiede la vostra presenza, giovane viaggiatrice *dichiara con tono al limite tra il monotono e il cortese*

 

Hellabor Tuc:*Stesa sul letto, assorta in cupi pensieri fissando la grata sul soffitto da cui proviene luce, salta su di colpo quando sente la porta della cella aprirsi.

Una figura alta, un volto pieno di segni e tagli, antico, molto antico come la corteccia di una quercia secolare, che ricorda vagamente...un elfo? Possibile? Occhi cupi, voce incolore...eppure ha già sentito quella voce da qualche parte, ma dove? Non ricorda di averlo mai visto prima.*

Oh finalmente qualcuno, ma perché ci avete rinchiusi, che vi abbiamo fatto? Liberate me ed il mio amico!

E stiamo morendo di fame per di più!

*Il tono è arrabbiato e nervoso, anche se la voce le trema un po' dalla paura*

"Ecco brava Hellabor, questo è proprio il modo migliore di presentarsi a chi ti tiene in cella, eh?"

*Si rimprovera mentalmente, ma per fortuna la ragione prevale e si accinge malvolentieri a seguire la strana figura*

 

Adar: *Adar si limita a scuotere la testa*

Non è mio dovere interrogarmi sugli ordini del mio signore. Sono venuto semplicemente per condurvi da lui. Se avete dalle lamentele sulla vostra attuale situazione, potete riferirglieli e sperare che sarà clemente nell'appoggiare le vostre richieste.

*Detto questo, apre la cella e le permette di uscire, per poi condurla fino all'Oscuro Signore. In cuor suo, spera davvero che non le farà del male... in fondo, non sembra una persona crudele, solo piuttosto ingenua.*

 

Sauron: *aspetto con impazienza....voglio quel pugnale in mano mia...e, soprattutto, devo sapere come lo ha trovato e dove. Potrei fonderlo...potrei tornare sui miei passi, dopotutto, il mio piano è sempre quello di portare ordine...ed ora, pare ce ne sia bisogno. Gondor non è nelle condizioni di governare la Terra di Mezzo, gli Elfi se ne sono quasi tutti andati, è il momento per unificare queste terre...e, magari, muovere guerra a Valinor* entrate....*ho fatto portare cibo dai nostri servitori, spero sia di gradimento per la nostra ospite*

 

Hellabor: *Mentre segue per corridoi bui e vecchi la strana figura, riflette*

"Sicuramente se ci tengono prigionieri per chissà quale motivo da questo qui non avremo alcun aiuto ..sembra un robot, pure nella voce..non è mio dovere il mio signore bla bla.."

*Per un attimo si ricorda che un'arma ce l'ha, il suo pugnale...il pensiero di adoperarlo contro un ignoto signore e la sua guardia obbediente però le sembra improponibile, oltre che assurdamente rischioso.

Sono arrivati ad una porta imponente, forse qui si chiarisce il mistero...entra e resta un attimo impietrita. Viene invitata nella stanza con così tanta cortesia che non può fare a meno di rispondere automaticamente da mezzhobbit che conosce le buone maniere*

Con permesso..e vi ringrazio del gentil pensiero, messer... Ehm?

 

  

Sauron: Mairon....*lancio un veloce sguardo ad Adar...* Adar, lasciaci...*almeno, potrò parlare con la nostra ospite da solo...e mantenere la calma. Non mi serve un Uruk qui dentro, non ora....Solo se la situazione dovesse precipitare* scusa per la sistemazione....non abbiamo stanze migliori, qui...* a parte le mie, ovviamente..* veniamo al punto...tu hai qualcosa che mi appartiene. Dove lo hai trovato?

 

Hellabor: *Con tutto che la tavola è imbandita con cibo, adesso non riesce a far altro che osservare il viso del misterioso "signore".*

Ma ..ma voi siete l'uomo che ci ha soccorsi in treno, insieme a quello che mi ha medicato..ma allora lui forse è..

*Guarda verso lo strano elfo, se di elfo si tratta davvero, ma non riesce a ricordare di aver visto il suo volto sotto il cappuccio.

Poi torna a guardare verso Mairon, sgranando gli occhi*

Io avrei qualcosa che vi appartiene? Scusate ma credo che vi sbagliate di grosso, non ho nulla che possa appartenere a voi suppongo

*È onestamente perplessa e fa l'unica cosa che le viene naturale nei momenti di confusione. Si avvicina al tavolo e inizia a servirsi*

"Devo cercare di nascondere qualcosa per Borin e anche per dopo...non so perché ma qui la vedo male per noi"

 

Sauron: *Mi alzo, guardandola dall'alto in basso...non so più alto di un Uomo medio...ma comunque, per una hobbit devo sembrare altissimo...* il pugnale, giovane hobbit....Non fare finta di non sapere. La tua parte elfica deve avere avvertito il suo potere...

 

 Adar: *Adar osserva incuriosito l'intera conversazione.

Da una parte, è sinceramente impressionato dal coraggio di questa piccola creatura. Anche di fronte a qualcuno che potrebbe ucciderla senza sforzo, non mostra segni visibili di paura... solo sfida, come se fosse pronta a lottare in caso di minaccia.

O forse è solo sciocca... o sinceramente ignorante della sua situazione, ma di questo ne dubita. Ciononostante, continuerà a seguire la conversazione e a valutare eventuali segni di minaccia al suo signore.*

 

    

Hellabor: *Il pugnale? Il suo pugnale apparteneva a questo Mairon? Scorrono nella sua mente le immagini di quando lo ha trovato, per caso.*

"Ma ero svenuta, prigioniera...se sa che ce l'ho addosso lo ha visto, perché non se l'è semplicemente preso? Qui c'è qualcosa che non mi torna"

*È talmente assorta nei suoi pensieri valutando la situazione e cosa fare, che continua spudoratamente a servirsi a tratti del delizioso cibo offertole senza neanche accorgersi che sta mangiando

Il pensiero però di separarsi dal suo pugnale le brucia dentro, non vorrebbe staccarsene. Vero che non lo ha mai usato se non per scopi di tagliare o affettare cibo* "guai a te Hellabor se ti fai sfuggire una cosa del genere con questo qui che chissà come la prende"

*Poi riflette che comunque se dovessero usare la forza per prenderlo, per lei sarebbero guai ...e per Borin forse anche

Lentamente, con fatica, tira fuor il pugnale e lo osserva, contemplandolo per l'ultima volta*

Voglio rassicurazioni e garanzie che dopo che avrete riavuto il vostro pugnale ci lascerete andare a me e al mio compagno di viaggio

Sani, salvi e incolumi

*Aggiunge guardandolo fisso negli occhi*

 

   

Sauron: Verrete ricompensati entrambi per i vostri servigi ...*prendo il pugnale in mano e lo consegno ad Adar...* a Mordor....*partiremo appena il Nano sarà in grado di viaggiare...li voglio entrambi a Mordor, come schiavi....ormai sono miei* dove hai trovato il pugnale?

 

 Adar: *Adar accetta il pugnale senza esitazione, sentendosi subito attraversare le dita da un fremito... quasi come se questa lama fosse viva, bramosa di sangue e oscurità, e che stia rispondendo alla vicinanza di Sauron, o forse dell'oscura creatura che ora la tiene in mano.

Sebbene incuriosito da questa svolta, l'Uruk sceglie di non pensarci troppo. Il suo unico dovere è eseguire gli ordini del Maia alla lettera, quindi proteggerà l'artefatto al meglio delle sue capacità.*

 

 Hellabor: Io...l'ho trovato per caso, nei boschi vicino Lothorien. Mi sono addormentata su un cumulo di foglie e al risveglio, alzandomi, la mia mano si è poggiata su qualcosa di metallico, ed era il pugnale

*Osserva brevemente pensierosa lo strano elfo che ora ha in mano il suo pugnale.

C'è qualcosa che non la convince...ricordava bene come l'aveva confortata e aiutata quando era a terra dopo l'incidente, c'era calore nella sua voce e solidarietà.

Adesso sembrava guardandolo che i suoi occhi fossero come un pozzo profondo ma vuoto.

Era davvero lui prima e qualcosa l'ha mutato o è adesso lui e prima era solo finzione?

Torna a guardare verso Mairon*

Non abbiamo bisogno di ricompense, voi ci avete comunque salvato e io vi ho restituito il pugnale a cui tenete a quanto pare moltissimo, direi che siamo pari

Voglio, anzi vogliamo solo la libertà di poter continuare il nostro viaggio.

 

 Sauron: *la osservo per un attimo....che sembra durare secoli....ho in mente progetti che riguardano lei ed il suo compagno Nano....ho in mente di portarli a Mordor con me e consegnarli a Inmwë, come pegno del nostro matrimonio.* Ho in mente progetti per voi due.... soprattutto per te.

Presto convolerò a nozze con la figlia del re di Gondor....Throin. Voi due verrete con me a Mordor. Entrambi. *So che il Nano sarà complicato da convincere....vedremo...* A proposito, Adar....il nostro ospite starà aspettando una visita....perché non lo conduci nella sala qui a fianco.

 

Adar: *Adar risponde con un rapido inchino*

Come desiderate, mio signore *risponde con voce fredda e impassibile, a testimonianza del suo stato di inflessibile servilismo.

Poi, si rivolge alla mezz'hobbit.*

Vieni con me *le ordina, mentre la afferra delicatamente per un braccio e la conduce fino alla sua cella. Ora, non gli resta altro da fare che passare a quella del nano ed eseguire l'ordine del suo signore...*

 

 Hellabor: *Punta i piedi, ribellandosi alla presa e una rabbia finora repressa le tracima fuori*

Io non vengo da nessuna parte e tantomeno a Mordor!

Tu ci hai aiutato, io ti ho riconosciuto! Eri tu, lo so che non sei così!

*Lo guarda in volto scrutandolo, cercando di vedere una qualche reazione alle sue parole...ma il nulla, se il nulla avesse un volto, è su quel viso.

La presa sul braccio si stringe, in un gesto istintivo si gira verso di lui e gli afferra la mano con la sua mano libera, singhiozzando*

Aiutaci..sei prigioniero esattamente come me, non te ne accorgi? Solo che io so di esserlo...

Nel momento in cui lui ritrae di colpo la mano dalla sua presa qualcosa di liscio e circolare le scivola sul palmo, che si chiude quasi da solo a stringere quell'oggetto*

 

  

Adar: *All'improvviso, è come se un velo scivolasse dalla mente di Adar.

La presa di Sauron si allenta... e il cuore dell'Uruk sussulta, tanto forte da fargli perdere momentaneamente l'equilibrio.

La mano della creatura si appoggia alle sbarre della prigione per impedirgli di cadere. Ha la vista offuscata, la testa pulsante, il respiro affannato... è come se qualcuno gli avesse appena strappato una parte dell'anima, eppure si sente anche... libero.

La mente dell'Uruk comincia a vagare. Il ricordo degli ultimi giorni... fino a visualizzare il regalo di Sauron, che ora si trova nelle mani della mezz'hobbit.

La sorpresa lascia il posto alla collera.*

Quel... bastardo * sibila, mentre le sue unghie scavano nel freddo metallo della cella. All'improvviso, tutta ha di nuovo senso.*

 

Sauron*sento qualcosa che svanisce....il mio controllo su Adar non è più attivo. Non può essersi sfilato l'anello....Mi ero assicurato che non potesse sfilarlo da solo, quando è attivo, non ne ha le capacità. Deve essere stata quella Hobbit....c'è qualcosa in lei che devo capire, qualcosa che mi da i brividi. Non ha trovato quel pugnale per caso...devo capire qual è il suo segreto....In uno scatto d'ira, sbatto il tavolo a terra....il tintinnio dei bicchieri di cristallo che si rompono...mi fa fremere. Adar ha il pugnale....devo restare in allerta. Per quanto non sia un vero pericolo per me, consegnargli un'arma è stato un passo falso. *

 

  Hellabor: *Apre lentamente la mano, guardando un anello dall'aspetto prezioso che ora le riluce nel palmo.

Sembra caldo e sembra vivo...ma è solo un anello, non può essere vivo. O no?

Alza poi il viso e incontra gli occhi dell'elfo strano che adesso..adesso la vedono, se ne accorge. Non comprende il senso delle sue parole ma lo vede agitarsi e quasi cadere, poi imprecare appoggiandosi alle sbarre.

Istintivamente gli appoggia la mano sulla spalla*

Ehy...? Va...va tutto bene? Ti senti male?

 

 Adar: *Gli occhi dell'Uruk incontrano quelli della mezz'hobbit.

La sua mente comincia a correre su un binario invisibile, immaginando milioni di possibilità. Infine, una sola prospettiva sembra appagarlo davvero... perchè ormai sa di non potersi fidare dell'Oscuro Signore. Gli ga dato la possibilità di dimostrarsi diverso dal suo sé passato, e lui le ha sputato in faccia. Ora sa quello che deve fare.

Subito, afferra Hellabrand per le spalle.*

Ascoltami molto attentamente, piccola Hobbit. Non ho il tempo di spiegarti come, ma mi hai appena liberato da un terribile destino. Tu e il tuo amico dovete andarvene immediatamente da questo posto... e io verrò con voi.

* è il minimo che può fare per ripagarla del suo aiuto, anche se inconsapevole.*

Ma dobbiamo fare in fretta!

 

Hellabor: *Non riesce a credere ai suoi occhi ed alle sue orecchie.

Adesso sì che riconosce appieno chi l'ha consolata e salvata e curata.

Annuisce senza parlare, poi trasale... è successo tutto quando si è sfilato l'anello per sbaglio!

È l'anello che lo fa diventare come un robot ma se è un anello incantato allora c'è il rischio che chi lo comanda se ne accorga del mancato effetto ? O no?*

Si dobbiamo andarcene...ma non possiamo farlo subito, il tuo "Signore" aspetta che tu gli porti Borin..non avremo via di scampo appena si accorge che non torni ed è già passato troppo tempo...

 

Adar: *Adar riflette attentamente sulle parole della Hobbit. In parte ha ragione: non riuscirebbero a fuggire in tempo... ma Sauron si è sicuramente accorto del fatto che ormai non ha più l'anello, visto quanto sono collegati. Proverà a rimetterglielo con la forza? Oppure, può provare a dissuaderlo con la logica? Dopotutto, ormai ha svelato il suo inganno.

Lentamente, annuisce.*

Molto bene... ma dovremo tenerci pronti. Una volta elaborato un piano, non potremo più restare qui.

*E, detto questo, si reca alla cella del nano per prelevarlo.*

 

Borin: *Borin è ancora nella sua cella, trattenendo i morsi della fame. Il viaggio in treno è stata una sofferenza, e non ha mangiato da quando è entrato in quel pitone di ferro, ed ora oltretutto il solo cibo che ha è il lembas, che non metterebbe in bocca neanche se fosse Gimli Gloinall ad invitarlo a farlo. Sfrutta piuttosto il suo addestramento militare da Khaza per sopportare al meglio la fame senza darlo a vedere, anche se forse ora la stanchezza potrebbe apparir visibile ad un altro khaza: la sua pelle è più chiara, la fronte più corrucciata, la bocca più stretta, gli occhi più bassi. Ma tante altre razze, non sapendo cosa notare e non vedendo magari khazad di frequente, potrebbero non notare quei segni: d'altronde, per loro, quale nano non è corrucciato e scontroso, di quale nano si possono mai scorgere gli occhi, nascosti da quelle spesse palpebre, come fai quando non parlano o mangiano a veder la bocca, che solitamente non è che un taglio poco marcato tra baffi e barba e a molti paiono un tuttuno quando non ha fermabarba o ferma baffi a marcare la differenza, e come fai a dire che la pelle sia più pallida, considerando che gran parte di loro vive dentro una montagna e magari non vede quasi mai la luce del sole? Oltretutto, il termine Nano che accomuna una razza di esseri poco incline alle malattie con esseri la cui taglia è dovuta solo ad una malattia genetica è quasi offensiva per quei khazad che non pensano che tale termine sia dovuto solo all'ignoranza, per la sola ragione di avere la stessa taglia, più bassa di Umani ed Elfi ma più alta di Hobbit che non siano lo storico Ruggitoro Tuc. *

*Qualcuno pare avvicinarsi, e questo desta l'attenzione del Khaza. Ma l'umore peggiora: almeno in aspetto, per quanto butterato e più simile ad un Orco, chi si avvicina pare un Kevha, un Elfo. Ci mancava solo il carceriere elfo in questa topaia. Anche se in tante ore non è passato neppure un topo nella sua cella. Ed Hellabor non parla più da quella cella, né la sente mangiare. Fissa con occhi stanchi, o forse annoiati, Adar che si avvicina, anche perché arriva proprio di fronte alla sua cella, ma non una parola. Non sarà lui per primo a rivolgere parola ad un Kevha.*

 

Hellabor:Borin!

*Approfittando del breve momento in cui la porta della cella del suo compagno di viaggio è aperta, si precipita dentro, abbracciandolo!*

Ti ho preso del cibo che mi è stato offerto.

È buono, fidati di una mezzhobbit che te lo dice

*Gli sorride*

Ecco qui c'è maiale salato, formaggio stagionato e due pagnottine...non sono riuscita a prenderne di più ma sono riuscita a nascondere della cioccolata, tieni

*Velocemente gli rovescia tra le mani le cibarie*

Mangia appena torni, se di là non dovesse esserci più la tavola apparecchiata.

Devi sforzarti e mangiare perché ci occorreranno tutte le nostre forze per scappare da qui, lui ci aiuterà

*Gli indica Adar. Già si immagina l'avversione del suo amico a toccare quel cibo, ma non può pensare ad una fuga con lui debole di forze*

Io sono sicura che i guerrieri a cui vuoi assomigliare nel momento del bisogno mangiano pur se il cibo non è di loro gusto

Il suo padrone lo tiene sotto un incantesimo tramite un anello, appena uscirete dal'interrogatorio fai in modo di levaglielo perché lui con quel gioiello addosso non avrà alcuna volontà propria

 

 Borin: *prende il cibo dalle mani di Hellabor, e quasi subito inizia a mangiare il maiale salato. La fissa grato, anche se non risponde si vede che si fida, e forse è anche la fame arretrata che lo spinge a farlo, per quanto sinora si sia sforzato di celarla. Non replica sul tema dei guerrieri, ora è il momento di rimettersi in forze, non di disquisire sul passato. Quando però si parla di anelli lo sguardo passa dal cosciotto agli occhi verdesperanza di Hellabor, e la segue con attenzione, annuendo gravemente a quanto dice, prima di replicare*.

In questo forse sei più brava tu, io non sono tipo da sfilare anelli altrui senza consenso di chi lo indossa, a parte usare il Metodo Isildur. Ma sì, un anello indica sempre un legame con un'altra persona. Di solito è il sire a donarlo al suo vassallo, a parte la fede indossata da ambo i consorti. L'unica eccezione è il sigillo, che comunque indica un legame, il legame di famiglia, che non è un singolo individuo. Ma non credo tu mi stia parlando di un sigillo. *riprende un attimo a mangiare per finire il cosciotto, poi aggiunge*:

Interrogatorio? Beh, non so cosa speri di ottenere interrogandomi, ma non credo riuscirà a sapere granché, né di aver molto da dire. *Poi osserva Adar che si avvicina, e cela un attimo cioccolato e il resto del cibo. In particolare le pagnotte.*

 

** in lontananza, si inizia a sentire un rumore sordo, come se una montagna si stesse spaccando. Stormi di uccelli volano sopra Dol Guldur. Scappano da qualcosa. La terra sotto la fortezza trema... l'Erebor, la Montagna Solitaria, antico regno dei Nani, si sta svegliando. Da molto chilometri si può scorgere un alto pennacchio di fumo bianco. Pochi minuti dopo, inizia a cadere fitta cenere calda fin dentro le prigioni di Dol Guldur. **

 

 Adar: *Le orecchie di Adar percepiscono un rumore in lontananza.

Dapprima lo scambia per un tuono, quasi il cielo fosse testimone della collera dei Valar... poi, a quel rombo scoppiettante si unisce il ribollire di magma che penetra attraverso il manto della terra, fin troppo familiare.

Non è un tuono. No... lui ricorda assai bene quale fenomeno è in grado di generare un suono simile.

Come potrebbe dimenticarlo, quando millenni orsono fu lui stesso a provocare la furia della montagna? Sta succedendo di nuovo... proprio nelle terre di Mordor. Il Monte Fato... sta eruttando!*

E così... si ricomincia *borbotta stancamente, poichè solo un altro potrebbe essere responsabile dell'evento: Sauron.*

 

** Adar conduce Borin nelle stanze del signore misterioso che ha interrogato Hellabor.

La porta della cella di quest'ultima viene lasciata volontariamente aperta.

Prima di entrare nella stanza degli interrogatori Adar rivolge un'occhiata di intesa a Borin e si infila l'anello **

 

Sauron: Entra, figlio di Aulë *in perfetto Kuzdul, lingua che Aulë stesso ha insegnato ai primi 7 Padri dei Nani. La tavola è stata di nuovo imbandita con pietanze tipiche di Khazad Dum. La stanza...ora sembra un tipico trono dei Nani. Tutto per metterlo a suo agio e farlo parlare. Al centro della sala, uno dei 7 anelli*

 

 Borin: *Borin entra guardingo, lanciando occhiate sospettose e furtive al fantomatico "signore" che finalmente ha davanti e alla stanza.

Lo sguardo si posa sull'anello, solo un molto attento osservatore e solo da molto vicino avrebbe potuto notare sotto le ciglia cespugliose un balenio nei suoi occhi.

Il cibo bellamente esposto non ha alcun effetto su di lui, per fortuna i morsi più acuti dello stomaco si sono placati dopo la succulenta fetta di maiale salato portatagli da Hellabor.

Se spera di corromperlo col cibo nulla da fare...

Si pianta a gambe larghe di fronte al "signore" ed incrocia le braccia, senza proferir verbo ..*

 

    Sauron: *lo guardo dritto negli occhi....serissimo. so che non mi ha riconosciuto, meglio così....ci sarà tempo per sottometterlo ed incutergli rispetto per il suo nuovo signore* eri in viaggio con la Hobbit....perché? Cosa porta un Khaza fuori dalle sue terre? *Continuo in Kuzdul, sempre per spiazzarlo. Ho visto come guardava l'anello. Sarà suo...se saprà dare le giuste risposte*

 

   Borin: *Senza minimamente scomporsi né col tono di voce né con la posa, che rimane fissa e marziale, solleva appena il viso quel tanto che basta da ricambiare senza alcun timore lo sguardo *

Con che autorità piuttosto voi ci trattenete qui, in cella? Con che autorità fate domande la cui risposta non vi riguarda in alcun modo?

Voglio sapere chi siete e perché ci impedite l'andar via

Solo dopo, forse, potrei valutare di rispondere alle vostre domande

 

   Sauron: *non mi conviene mentire...non con un Nano. Leggo sospetto nella sua mente. In cuor suo ha capito...ma non vuole ammetterlo. Mi alzo, gli vado incontro e mi fermo proprio dietro di lui...sussurrandogli* Sauron...Re di Arda *Poi torno a sedermi, senza togliergli lo sguardo di dosso.*

 

Borin: Sauron, l'Oscuro Sire in persona. Dunque finisce qui la nostra conversazione. Tenetevi il vostro cibo e il vostro anello, nulla voglio da Voi.

*Così dicendo indietreggia per uscire.

Deve ritornare da Hellabor, insieme liberare Adar dall' influenza dell' anello e provare a fuggire da quel luogo*

 

   Sauron: Non ti ho chiesto di uscire, Borin Mandimartello *con un movimento della mano, chiudo le porte della stanza....ho ancora molto da chiedere a lui* per quanto riguarda l'Anello...stavo giusto cercando un nuovo re dei Nani....se tu volessi...potresti diventare molto potente. *Credo si sia accorto della cenere che sta cadendo* la vostra montagna solitaria ê appena esplosa....ed il vostro Re si era rifiutato di lasciare il suo trono. Mi dispiace....

 

  

Borin: Il re di Erebor non è il mio re

*Borin afferra la tovaglia per due lembi, sollevandoli fino ad alzare piatti e ciotole su di essa poggiati e la scaraventa su Sauron, coprendolo fino alla vita

Un piccolo espediente per avere giusto il tempo di guadagnare la porta, aprirla ed uscire

Appena fuori si scontra con Adar che era di guardia, senza perdere un attimo gli afferra la mano e sfila l'anello...*

 

   Sauron: E così....hai scelto di fuggire....*non sanno che Adar li lascerà fuggire su mio ordine. Saprò esattamente dove andranno....non sono così stupido da lasciarmi scappare due prigionieri importanti* "lasciali andare, Adar. Per ora"


Adar: *Adar spalanca gli occhi, visibilmente sorpreso dallo scoprire che è stata la montagna solitaria ad eruttare.

Aveva sentito dire che l'Ereborn era diventato molto instabile, negli ultimi tempi, ma non pensava fino a tal punto. O più probabilmente, Sauron ha fatto qualcosa per influenzare l'eruzione.

Quando i due fuggitivi gli passano davanti, l'Uruk non tenta di fermarli. Ma è davvero una sua decisione? Oppure, l'influenza di Sauron aleggia ancora su di lui, un rimasuglio dell'anello che portava al dito?

Solo il tempo lo dira... *
 

Nei pressi di Minas Morgul…

 

Inmwe: *È sdraiata in un angolo del bosco, mani e piedi legati ed arti già indolenziti dalla corda stretta e ruvida che hanno usato gli uruk.

Cercando di non farsi scoprire prova invano a muovere i polsi per riuscire a slegarsi, nulla...cerca con gli occhi Myrelyn, la vede accanto a sé, per fortuna pare stare anche lei bene, seppur legata.

Una rabbia cieca e furiosa la divora dentro, più forte anche della paura per la loro sorte ora.

Deve cercare però di restare calma e fredda, può voler dire vita o morte in questo frangente*

 

   Glaruk: *noto che una delle prigioniere è sveglia, mi avvicino con del pane ammuffito ed un bicchiere di Gorg, non abbiamo molto con noi....solo cibo Uruk...* tieni....dovete tenervi in forze per il viaggio. Mangia....*le butto il pane in terra...ed appoggio il bicchiere accanto a lei*

 

   Brog: *L'Uruk fa una smorfia, arricciando il muso e scoprendo appena le zanne sottostanti.*

Ancora non capisco perchè dobbiamo sprecare le nostre provviste per loro. Gli umani possono sopravvivere quasi un mese senza mangiare, no? Perchè non dare loro semplicemente acqua e tenerla in forze quel tanto che basta perchè sopravvivano al viaggio? Meno problemi e tentativi di fuga, dico io!

*Poi scoppia in una risata gracchiante, venendo presto imitato da alcuni suoi compagni.*

 

   

Inmwe: *Osserva celando il disgusto il pane muffo buttato per terra, accanto a lei.

Morirebbe di fame piuttosto che darvi un morso..

Senza far trapelare nulla dei suoi pensieri però guarda dritto negli occhi l'uruk che le ha portato il cibo*

E come credi potrei riuscire a mangiare, non posso neanche muovere le mani... almeno slegatemele, di cosa avete paura?

*Non riesce a trattenere un moto di paura e rabbia però a sentire le risate sguaiate degli altri uruk

Li guarda celando a malapena il disprezzo che prova nei loro confronti*

 

  Glaruk: *le slego una mano sola, l'altra resta legata al ceppo a cui le abbiamo ancorate mentre dormivano...dopotutto, fra una settimana, sarà lei a comandare noi.....* Perchè il Padrone vuole la principessa in forze....Se arriva debole....ci farà fare un bagno nella montagna di fuoco. *Si è fatto capire bene quando ci ha dato l'ordine. Se dovesse scappare, o arrivare a Mordor debole....noi finiremo arrostiti* Mi hai sentito bene, principessa? Mangia....

 

Alcare *cavalca lentamente guardandosi attorno per carpire ogni possibile traccia di Inmwe e Myrelyn * temo siano stati gli uruk ma dubito che gli abbiano fatto del male

 

    Baldwin: *se le hanno prese gli Ururk, non credo le troveremo mai più. So di intere famiglie rapite e mai più riviste....* Se le hanno prese, meglio continuare il nostro viaggio. Inmwe è un premio importante, non la uccideranno....probabilmente verrà venduta ai mercanti di schiavi o peggio....Ma...non so cosa potrebbero fare ad una giovane Elfa, mi dispiace. *sbatto il pugno contro il cavallo...dovevamo essere più attenti...non farle fuggire. Ed adesso chi lo sente Re Throin? Ci farà gettare in cella*

 

    Legolas: *sento le parole di Baldwin...ed il cuore si spezza. Ho messo Mirelyn in pericolo....so del suo coraggio, ma so anche che è troppo giovane per conoscere la cattiveria degli Uruk...e di queste terre* non dovevo portarla....doveva restare a Minas Tirith, dov'era protetta. Dobbiamo proseguire, Alcare.

 

    

Brog: *Le orecchi di Brog si abbassano alla menzione dell'orribile destino che spetta a coloro che deludono l'Oscuro Signore. Può essere arrogante, sicuramente crudele, ma non certo stupido, e così si rivolge alla prigioniera il più minaccioso possibile.*

Oi, l'hai sentito, no? Il nostro padrone ti vuole in forze, quindi in forze ti manterremo! Mangia il tuo pane e gustatelo finchè puoi. E ringrazia i tuoi dèi che tu abbia qualcosa da gustare! Non tutti i nostri prigionieri sono fortunati quanto te.

 

    Inmwe: *Uno sguardo altezzoso e gelido, mentre fissa senza più timore l'Uruk che le ha appena parlato.*

"Dunque, a quanto pare siamo ostaggi preziosi, non ho da temere per le nostre vite. Bene bene, buono a sapersi"

*Prende con la mano libera il pezzo di pane muffo, finge di portarlo alla bocca per poi lasciarlo cadere, coprendosi le labbra*

Mi spiace, non posso mangiare il vostro cibo muffito e pieno di vermi, non ho stomaco resistente come il vostro e rischierei davvero di star male o peggio...

*Guarda desolata il gruppo di Uruk*

Se volete che mangi dovrete procurarmi cibo adatto, siamo in un bosco... sicuramente cacciare un coniglio o qualche animale simile non è un problema per voi.

Mi basterà una porzione per me ed una per la mia dama e potrete tenere per voi il resto

*Il tono è cortese e nello stesso tempo freddo e regale.

Sa che non possono permettersi di farle alcun danno ormai, passata la paura un gelido autocontrollo è tornato a risplendere nei suoi occhi

Prende poi il bicchiere e delicatamente annusa il suo contenuto*

Questo mi pare possa andare invece. Ho sentito le vostre lamentele che pare ne abbiate poco, quindi lo terrò per quando avrò la mia carne arrosto.

*Si appoggia ad un albero dietro di lei, massaggiandosi il polso dolente*

 

Glaruk: *prendo il pane...e butto via, lontano da lei....Si, vero...dovremmo cacciare....ma qualcuno dovrà restare di guardia, potrebbe essere un modo per fuggire....* non caschiamo nei tuoi tranelli....Brok ed io resteremo qui...a controllare che tu non vada lontana. vuoi carne, eh? e carne avrai....il nostro signore, il prinicipe del Dorwinion, ci ha pregato di trattarti bene....*trattare bene lei....non la giovane elfa che l'accompagna....*

 

  Alcare: certo Legolas. Stia tranquillo le troveremo. Inoltre sono abbastanza certa che non gli faranno del male le avranno rapite perché gli sono utili *dice piu' a se stessa*

 

    Mirelyn: *Myrelyn si è risvegliata da poco ma ha fatto attenzione a sembrare ancora profondamente addormentata. Le duole la guancia che un uruk ha colpito senza alcun riguardo mentre la sopraffaceva per legarla.*

"meglio stare quieta, vogliono Inmwe ma dubito che il loro padrone li punirebbe per la mia morte"

*Muovendosi con cautela si gira, come in cerca di calore e protezione verso la principessa e tra le lunghe ciglia abbassate a nascondere lo sguardo fa in modo di intrecciare le loro mani senza farsi accorgere dai carcerieri e le stringe piano in un muto messaggio*

"Ti prego, ti prego, fa' che Inmwe capisca"

*Pensa la ragazzina. Così nascoste forse riusciranno a liberare almeno le mani di una delle due.

Potrebbe essere un gesto sconsiderato ma non riesce a non pensare a un tentativo di fuga.

Se anche la principessa non potesse fuggire non le potrebbero fare del male o il loro padrone gliela farebbe pagare con la vita, di questo è abbastanza certa*

 

   Brog: *Brog incrocia le braccia, visibilmente scontento dell'intera situazione.

Il solo pensiero di dover sottostare agli ordini di un'umana è a dir poco umiliante, e ancora di più il doversi assicurare il suo benessere. D'altro canto, non può nemmeno sottrarsi al volere dell'Oscuro Signore... ma questo non vuol dire che dovrebbe ostentare lo stesso livello di cortesia nei confronti della sua amichetta Elfa.

Sorride alla prospettiva e si volta verso di lei, notando la sua improvvisa vicinanza all'umana.*

Ehi, tu! *abbaia ferocemente* cosa stai confabulando lì dietro? Ti abbiamo forse dato il permesso di muoverti? Perchè io non rammento di averlo fatto, verme!

 

  Glaruk: *appoggio lo scarpone chiodato sulla caviglia della piccola Elfa...* muoviti ancora...e ti conficco i chiodi nel piede. Vedete di non muovervi troppo, voi due. *siamo rimasti in 4, il resto del gruppo è andato a caccia....spero che l'Oscuro Signore sarà in grado di sedare quel bel caratterino che si ritrova....o sarà difficile convivere*

 

   Inmwe: *Incurante delle corde che ancora le stringono un polso e le gambe, riesce comunque a sollevarsi, appoggiandosi all'albero dietro di lei.

Collera pura adesso nei suoi occhi, il viso diventa se possibile ancora più gelido, osservando ciascuno dei due Uruk attentamente, come ad imprimere nella sua mente i loro tratti*

Leva subito la tua zampa da dosso alla mia dama, inutile Uruk.

O il peggiore dei tormenti che il tuo padrone possa pensare per te ti sembrerà nulla, in confronto a quello che subirai dalle mie stesse mani, non appena ne avrò modo..e lo avrò presto, lo sai vero?

State a distanza e trattate lei esattamente con lo stesso riguardo che avete per me, o giuro sulla discendenza di Gondor che non userete le vostre zampe a lungo

Ho detto

*La voce è rimasta sempre pacata, mai un solo tono alzato.

Sa bene di avere il coltello dalla parte del manico poiché quegli sciocchi esseri se lo sono fatto sfuggire, e ha intenzione di usare il suo potere per garantire la sicurezza sua e di Myrelyn, che si trova in quella situazione solo per la sua avventatezza.

Si risiede, cercando di nuovo la mano di Myrelyn, stringendola, senza più degnare di un solo sguardo i due Uruk*

 

  Alcare: *osserva il bosco e ne ascolta i suoi naturali suoni in cerca di ulteriori tracce *

Di certo non le faranno del male , gli sarà utile avere la principessa con loro Legolas

 

Legolas: si....hai ragione *ormai siamo vicini a Minas Morgul dobbiamo proseguire con la nostra missione....interrogare qualche Uruk....vedere se sanno qualcosa della strana nube....e tornare a Minas Tirith per fare rapporto al Re....anzi, no...meglio darci per dispersi. Nessuno si curerà di noi se non torneremo a casa* Minas Morgul è vicina....cavalcate con me

 

   

Baldwin: * giro il cavallo per seguire i due Elfi...vero, la città si erge già di fronte a noi....* non so se ci lasceranno entrare, quella città è stata donata agli Orchi da poco....non so quanto apprezzeranno la visita di due Elfi....*nonostante la pace che dura da secoli, non tutti i Popoli Liberi hanno smesso di cacciare ed eliminare Uruk. Spero davvero che ci lascino entrare senza opporre resistenza. Noi siamo 3, loro sono troppi per poterli affrontare*

 

Mirelyn: *la piccola elfa rimane raggelata dalla crudeltà dell'uruk, l'enorme piede calzato negli scarponi chiodati avrebbe potuto maciullarle la caviglia, i chiodi hanno già impresso leggere scalfitture agli stivaletti di cuoio che indossa.

Gli occhi le brillano un istante di puro odio, subito celato dall'istinto di sopravvivenza che le suggerisce di restare immobile e cercare di non istigare la loro violenza.

Dubita che il suo dono possa sortire effetto su quei bruti tuttavia decide di metterli alla prova e alza un visetto tutto occhioni spaventati e labbro inferiore tremante come prossima al pianto*

Volevo solo stringere la mano della mia signora

*Mormora cercando di sembrare ancora più piccola e spaurita sperando che la sottovalutino e allentino la stretta sorveglianza*

 

Brog: *L'Uruk assottiglia lo sguardo.

La risposta dell'Elfa sembra altamente probabile, vista la sua reazione. Bork può quasi assaggiare la sua paura... è visibilmente terrorizzata al pensiero che possa farla del male, eppure in mezzo a tutti quei timori può anche sentire qualcos'altro: il desiderio di proteggere l'umana anche a costo della sua vita. Che idea disgustosa! Sacrificarsi per il bene degli altri? Ecco perchè gli Elfi sono e rimarranno sempre una razza inferiore, indegni di mantenere il potere della Terra di Mezzo. Il loro tempo finirà... e così giungerà l'era degli Orchi!*

Bah! Cerca di non metterti troppo comoda, vermiciattolo, o quella mano potrebbe diventare un moncherino.

*E, detto questo, riprende a fare la guardia, pur continuando a lanciare occhiate occasionali alla coppia*

 

  

Inmwe: *Stringe la mano di Myrelyn cercando di confortarla.

Sente ad un tratto le dita della ragazza scivolare piano dalle sue dita alle corde sul polso, più volte.

Aggrotta lievemente la fronte cercando di decifrare cosa voglia dirle, non osa girarsi per incrociarne lo sguardo e rischiare di farsi scoprire dalle guardie.

Ad un tratto un lampo illumina la sua mente*

"Le corde ..due mani vicine potrebbero riuscire forse ad allentare i nodi? Chissà, vale la pena provarci o meglio non rischiare?"

*Muove anche lei impercettibilmente le dita della mano verso le corde, per farle capire che ha compreso...*

 

Glaruk: ahahaha....e tu pensi di muoverci a compassione, piccola? *Deve aver incontrato pochi Uruk nella sua breve vita....noi non abbiamo compassione o empatia....non più, almeno. Accendo una candela nera, in devozione a Melkor...perché ci aiuti a sopportare questo compito e portarlo a termine per Sauron.* O luce della notte, o terrore dei Valar, ascoltaci e dacci le forze per superare questa prova. O Melkor, il grande.

 

   Alcare: Avete ragione Baldwin ma vale la pena tentare. In ogni caso dovremmo riportare a casa la principessa e naturalmente anche Myrelyn "sperando non abbiano fatto del male ad entrambe: la principessa è relativamente al sicuro ma la povera ragazzina..." *pensa tra se e se cavalcando al fianco di Legolas*

 

   Baldwin: *magari, avremmo modo di mandare spie e rintracciarle....gli Uruk sono facilmente corrompibili....possiamo minacciarne uno...e chiedergli se ha sentito di rapimenti di principesse...* faremo a modo nostro, ma le troveremo.....conosco molti modi per tirare fuori la verità agli Uruk....ho esperienza con loro.

 

   Legolas: *ormai siamo all'entrata della città....forse, è meglio lasciare andare i cavalli...che tornino a Minas Tirith, non è un luogo adatto a loro* lasciate i cavalli, entreremo in città a piedi. Non è luogo per loro....Baldwin, la tua conoscenza ci servirà. Fanne buon uso...*Mirelyn, ti troveremo, te lo prometto. Resisti, ovunque tu sia*

 

    Mirelyn: *la ragazzina trasalisce alle parole dei due mostri. Si stringe ancora di più alla principessa cercando di sembrare ancora molto spaventata, ben lontana dalla spavalderia mostrata prima della cattura. Guarda i due orchi cercando di valutarli, uno è sicuramente una bestia crudele: continua a minacciarla e le si rivolge con insulti, è evidente che la disprezza. L'altro invece sembra essere leggermente meno cattivo, per quanto le parole feroci le abbiano trasmesso un brivido, ma è chiaro che nemmeno lui avrebbe remore ad ucciderla se tentasse di ribellarsi.

Eppure, eppure non può evitare di tentare di liberare la principessa.

Con dita leggere e cercando di muoversi in modo impercettibile per quanto possibile continua a strofinare le corde tentando di allentare i nodi.

Un capo della corda sembra iniziare a cedere minimamente *

"Si muove! Devo fare attenzione a non fare nulla che attiri attenzione"

*Pensa con trionfo e cautela cercando di restare impassibile e bloccare il sorriso soddisfatto che vorrebbe condividere con la principessa.*

 

    Brog: *Brog osserva il suo compagno di pattuglia con la coda dell'occhio*

Ti sembra questo il momento di pregare quel dio caduto?*borbotta al limite tra lo stanco e lo sdegnato. Non ha mai avuto particolare fede in Melkor, perchè in fondo questi non gli ha mai dato prova di meritarsela. Che cos'hai mai fatto l'Oscuro Signore originale, dopo averli creati? Niente, al di là di crearli e usarli come carne da macello.

Le cose sono leggermente migliorate sotto lo stendardo di Sauron, perchè almeno ora hanno uno scopo e obbiettivi a cui aspirare. Cionostante, l'Uruk continuerà a fidarsi di una sola persona: se stesso.*

Smettila con queste sciocchezze e tieni alta la guardia! Queste due non me la raccontano giusta, proprio no!

 

   

Inmwe: *Fingendo stanchezza, si avvicina con la testa sulla spalla di Myrelyn, come per riposarsi

Ma in verità il suo intento è riuscire a sussurrare alla dama senza farsi scoprire*

Non possiamo cercare di liberarci ora...se ci dovessero slegare le mani per la cena se ne accorgerebbero e non so cosa potrebbero fare poi di noi...

Aspettiamo stanotte, quando ne resterà solo uno o due di guardia, va bene?

*Spalanca gli occhi dalla sorpresa vedendo poi l'uruk invocare Melkor.

Queste creature venerano il suo stesso Dio?

Uruk...orchi...ma se venerano Melkor e prima parlavano di ..un signore? Oscuro? O se lo sta solo immaginando per associazione di idee? Cerca di ricordare le esatte parole ascoltate ma non riesce.

Un dubbio però ora le fa increspare la fronte.

Fissa nel frattempo la luce della candela nera, sperando che Melkor riesca a sentire anche la sua preghiera silenziosa.

Improvvisamente si sente davvero stanca ed affamata, le vicissitudini della lunga giornata le piombano addosso come una cappa, chiude gli occhi assopendosi.*

 

Glaruk: *Sento i passi dei cacciatori che tornano...spero abbiano carne con loro. Di certo, acquiterà le due prigioniere. Con lo stomaco pieno, saranno più facili da convincere a seguirci* Ehi....sveglia...è arrivata la carne!!! *tocco leggermente la caviglia della principessa* Il nostro signore vi vuole in forze....

 

    

Alcare: *scende da cavallo * ha ragione. Sbrighiamoci . Potrebbero essere ovunque *dice impugnando l'arco e guardandosi attorno *

 

 Baldwin: *Lascio andare il cavallo. Sanno come tornare a casa....sono allevati bene, secondo le antiche leggi di Numenor* bene....entriamo...e speriamo in una buona accoglienza. *per fortuna, dopo la ricostruzione di Minas Morgul da parte degli Uruk, non ci sono state tensioni con Gondor*

 

   Legolas: *seguo Alcare, standole accanto. Conosco la città, sicuramente meglio di lei* conosco molte locande dove trovare Uruk....ma...penso che prima dovrei molte spiegazioni ad un'Elfa nobile come voi, Alcare. Beh...diciamo che ho trascorsi un po'....come dire....strani per un Elfo del mio rango. *venivo qui per ubriacarmi e giocare d'azzardo. Sono ben visto anche dagli Uruk, ho amici loschi qui...* So a chi chiedere informazioni, in cambio di buone vincite...

 

    

Mirelyn: *quando la sua signora l'ha ammonita e poi si è addormentata anche Myrelyn si è acquietata. Piano piano è scivolata nel sonno stretta alla principessa.

È la voce sgradevole e rude dell'uruk a svegliarla bruscamente.*

"Almeno porta la cena, ho una fame" *pensa la ragazzina dimenticata nell'entusiasmo la paura.

Si solleva tendendo le piccole mani come se fosse certa di venire slegata.*

Grazie, mangerei un cervo intero per la fame che ho!

*Si rivolge all'uruk che è sembrato meno crudele con il visetto speranzoso e l'espressione ingenua di una ragazzina che di uruk proprio non ne ha mai visto prima*

 

Brog:   *Brog sogghigna malignamente alle azioni della piccola Elfa.*

Bel tentativo, vermiciattolo. Ma non avrai mica pensato che ti avremmo liberato le mani, vero? Per cosa ci hai preso? Mezze tacche della Contea? Bah!

*Si fa avanti e strappa un pezzo di carne dalla carcassa del cervo, poi la mette di fronte al viso dell'Elfa.*

Dovremo imboccarvi. E non provare a mordervi, o potrei scegliere di strapparti tutti i denti!

 

  

Inmwe: *Si tira leggermente su quel tanto che basta per mangiare, con la sua mano libera.

Guarda Myrelyn*

Se vuoi ti imbocco io al posto suo

*Attende la risposta

Conviene mangiare e prendere forze se stanotte vogliono provare a slegarsi e fuggire, cerca di comunicarglielo attraverso lo sguardo, spera che la ragazza comprenda senza bisogno di parole.

Afferra un pezzo di carne arrosto ed inizia a mangiare, alternando con piccoli sorsi del grog degli uruk, che è forte e brucia la gola scendendo, ma il gusto è buono e il calore da forza e rinfranca.*

 

   Alcare: *sorride lievemente * non sono tipo da giudicare le vite ed il passato altrui Legolas, a quanto pare non tutto il mal vien per nuocere: i tuoi buoni rapporti con gli uruk potrebbero esserci utili in questo frangente, sii sereno

 

 Baldwin: *speriamo....qui, l'unica cosa che sento...è il puzzo degli Uruk. Minas Morgul è ancora in rovina, ci sono poche case in fango e qualche catapecchia di legno. La torre è crollata ed in ogni angolo ci sono gruppi di Uruk che bevono o mangiano i loro piatti ammuffiti e putridi. Gli Orchi non sono mai stati dei grandi cuochi. Non hanno una cultura...l'unica cosa a cui aspirano è andare in battaglia e distruggere le genti di Illuvatar. Sorrido lievemente quando noto due bambini Uruk che si rincorrono con spade in legno....una parvenza di normale vita.* bene, Legolas...vista la tua conoscenza di questo lurido luogo di marciume....guidaci. *immagino che sia difficile per un elfo...venire qui. Gli Elfi non sopportano il disordine, il marciume...ed il puzzo degli Orchi. Strano....*

 

   Legolas: *ormai sono avvezzo ai profumi della città. Certo, le prime volte era complicato entrare, ma ora...dopo tanti anni, ormai è parte di me. Cammino con sicurezza, lasciando che i miei piedi mi guidino attraverso il putridume che impesta le numerose buche del sentiero di fango che stiamo percorrendo. Mi volto ad osservare Alcare...che sembra piuttosto schifata* tranquilla, guarda dove metto i piedi io. Presto ti abituerai....non è così male. *forse...dovevo avvertirla di questo piccolo particolare...visto che siamo scalzi e stiamo affondando nella melma fino alla caviglia* di qua, seguitemi

 

 Mirelyn: *il pensiero di dover mangiare dalle mani rozze e sporche dell'uruk la disgusta ma riesce a nascondere il ribrezzo per non inasprire il risentimento e la collera dei carcerieri, tuttavia si affretta ad accettare la proposta della principessa*

Grazie mia Signora, preferirei che fossi tu a imboccarmi

*Si sporge piano aprendo la bocca con grazia e accettando i bocconi di carne arrostita che Inmwe le porge con pazienza.

Va tutto bene fino a quando, terminata la carne, le danno da bere il grog.

La ragazzina è appena avvezza alla birra leggera e il grog è un liquore troppo forte per lei.

Il primo sorso, bruciante come fuoco liquido, non raggiunge la gola.

Myrelyn viene scossa da un accesso di tosse convulsa, con il risultato di investire l'uruk con uno spruzzo alcolico.

Terrorizzata, con gli occhi pieni di lacrime e ancora quasi senza fiato la piccola elfa si nasconde dietro la principessa*

Scusa, giuro che non l'ho fatto apposta

*La vocina sottile e tremante viene da dietro le spalle di Inmwe dove la ragazzina si è raggomitolata temendo di venire percossa o peggio*


Borg: *Nel momento in cui il puzzo di alcol gli invade le narici, Bork sente qualcosa di umido ricoprirlo da capo a piedi... e allora capisce che quel vermiciattolo gli ha appena sputato addosso la sua bevanda.

Dapprima sorpreso, l'Uruk viene rapidamente invaso da una rabbia accecante.*

Tu... tu...

*il suo corpo comincia a tremare*

Come osi, verme?!

*Rapido come una freccia, scatta verso la coppia e trascina l'Elfa lontana dall'umana, afferrandola per il collo e sollevandola da terra*

Pensi di poterti prendere gioco di me e passarla liscia? Potrei farti a pezzi in un attimo!

 

   

Inmwe: Lasciala subito andare, hai capito!

*Senza pensare si alza in piedi, riuscendo miracolosamente ad evitare di rovinare a terra causa le gambe ancora legate, soltanto appoggiandosi con tutto il corpo al tronco dell'albero.*

Torcile un solo capello e ti giuro che la pagherai cara. Ci avete dato da bere solo quel fortissimo liquore e lei è poco più che una bambina, come pretendi riesca a berlo senza rischiare di strozzarsi?

*Urla adesso infuriata, stringendo forte i pugni dalla rabbia e dalla voglia di potersi muovere solo per scagliarsi sull'uruk ed attaccarlo, fosse pure a mani nude*

 

 Glaruk: *appoggio una mano sul mio superiore....per calmarlo* meglio che non le facciamo del male, la nostra ospite ha ragione....*dovremmo iniziare a cambiare tono con lei....presto, molto presto, sarà la nostra regina...Attorno a noi, stanno già smontando il campo...meglio andare. Mi rivolgo alle prigioniere* sarete felici....stasera ci muoviamo. Ci aspettano a Minas Morgul....li verrete consegnate al principe dello Rhun....il futuro Re di queste terre.

 

    Alcare: *prosegue con cautela * ah non preoccuparti non sarà un po di melma a fermarmi anche se di certo non è il massimo della vita *dice tendendo l'arco davanti a se*

 

   

Baldwin: * incespico, cercando di evitare le pozzanghere di melma e chissà cos'altro.* Ma come fate a camminare scalzi qui? è tutto così.....ahh...che schifo....Facciamo ciò che dobbiamo ed andiamocene. Non resterei qui un minuto di più

 

   

Legolas: *rido...sentendo le parole di Baldwin* tranquillo....non sarà un po di melma a fermare il nostro coraggio e la nostra volontà. Dobbiamo compiere una missione...e tornare in città con Inmwe....e lo faremo. *la speranza è l'ultima a morirere, giusto?*

 

Mirelyn: *Myrelyn si accascia a terra cercando di respirare. La gola brucia terribilmente per la forza con cui l'uruk l'ha stretta, sollevata e scrollata come una bambola di stracci.

Grossi lacrimoni prendono a scorrere sulle sue guancette pallide. La terrible realtà si fa strada e la ragazzina soccombe alla situazione così più grande di lei*

Non l'ho fatto apposta, però!

*Sussurra petulante come una bimba offesa guardando l'altro uruk con gli occhioni azzurri che ancora sono imperlati di lacrime e il labbro inferiore che le trema in un broncio infantile.

Allo stesso modo si volta di spalle senza una risposta e resta in ostinato silenzio*

 

   ** proprio in quel momento, la terra trema violentemente. Non si tratta di Orordruin...i suoi terremoti sono di media entità e non superano la cerchia degli Ephel Duath....no, questi terremoti sono molto più violenti. Molti Uruk dell'accampamento, vengono travolti da tende che crollano loro addosso. Alcuni si precipitano a spegnere i falò perché la foresta non prenda fuoco. Il rombo dell'eruzione si sente a miglia di distanza...l'Erebor sta esplodendo in tutta la sua potenza, come non accadeva dalla Prima Era.

Mentre il gruppo inizia a muoversi per trovare rifugio a Minas Morgul, una fitta cenere inizia a cadere. **

 

   Borg: *Bork ringhia infastidito e si allontana, scrollandosi di dosso la mano dell'altro Uruk. Per quanto odi ammetterlo, purtroppo ha ragione: se questa umana diventerà la loro regina, non può permettersi di inimicarsela inutilmente, ma la sola presenza dell'Elfa è sufficiente per farlo infuriare.

All'improvviso... la terra sotto i suoi piedi comincia a tremare, ed ecco che un forte rombo riecheggia all'esterno.*

Che cosa succede, in nome di Adar?! *sbotta sorpreso*

 

  

Inmwe: *Si china su Myrelyn, preoccupata*

Come stai? Come ti senti? Stai tranquilla, non ti succederà nulla di male, te lo prometto

*Cerca di rasserenarla cingendole le spalle con l'unica mano libera, provando a trasmetterle conforto.

Ma la sua mente è invischiata ormai in una ridda di pensieri oscuri e insidiosi: il re del Rhun? Il re del Rhun è colui che l'ha fatta rapire? Proprio quel re a cui è stata promessa in sposa senza neanche averlo mai visto, senza che nessuna persona si sia mai sognata di chiedere un suo parere, colui per il quale è stata trattata come un'oggetto di scambio...fuggita dalla sua compagnia per fuggire da lui e catturata..dai suoi orchi?

Il suo promesso sposo è re di uruk...questo pensiero ne porta con sé altri, ancora più misteriosi ed inquietanti.

Senza accorgersene la mano libera va verso il collo, per toccare come ultimamente era sua abitudine nei momenti in cui si sentiva sola e triste, la pietra della collana regalatale.

La mano però tasta solo un collo spoglio e vuoto ormai, il suo ciondolo non c'è più, sparito nel bosco chissà dove.

Un tremore improvviso sotto i suoi piedi la sveglia dalle sue elucubrazioni, cerca di trovare equilibrio ma le corde ai piedi glielo impediscono mentre con un urlo si ritrova a terra, la mano libera a cercare di aggrapparsi al terreno che sembra scuotersi come un lenzuolo al vento.*

Un terremoto

*Sussurra spaventata*

 

   ** Presto, l'accampamento viene sgomberato. Gli Ururk sono in tensione per il tremore della terra...hanno capito che qualcosa non va ed è meglio rifugiarsi a Minas Morgul prima che le cose si mettano male. I due Orchi di guardia a Mirelyn ed Inmwe, le prendono in braccio per poter avanzare più velocemente verso la città. Entrano la sera stessa, lasciando le due, ancora legate, in uno degli alloggi delle guardie.**

   
 
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