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Autore: pietradiluna    29/03/2023    2 recensioni
La vita di Hermione dopo la guerra è stabile e soddisfacente: circondata dagli amici di una vita, ha un lavoro in una sala da tè e molte passioni. Ma l'arrivo di una lettera cambierà inaspettatamente tutta la sua routine, trascinandola in una nuova avventura…
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Theodore Nott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Non sarai mai una vera strega.
Sanguesporco.
…Insulsi, sporchi babbani…

 È arrivato il momento di riprendere ciò che è nostro…
…La sanguesporco deve pagare più degli altri…
E pagherà.



*


Hermione spalancò gli occhi, sconvolta dallo strano incubo. Erano anni, ormai, che non sognava più la guerra o i simpatizzanti di Voldemort, erano anni che si sentiva al sicuro, nella sua piccola cerchia di amici e nel suo piccolo appartamento pastello nella periferia di Londra.
La tiepida luce di fine estate filtrava dalla finestra semichiusa. La cicatrice sul braccio sinistro, ormai sbiadita ma sempre presente, prudeva leggermente, quasi a dire sono ancora qui, un promemoria costante del pregiudizio contro il quale aveva combattuto, e vinto.
Sbadigliando, si alzò per preparare il solito caffè mattutino, con un pizzico di cannella e una goccia di latte alla vaniglia.
Una lettera aperta la guardava dal comodino in legno chiaro, accendendo nuovamente la curiosità su cosa avrebbe dovuto aspettarsi quel pomeriggio.

Gentilissima Signorina Granger, recitava,
con la presente vorrei chiederle se è possibile incontrarci al The Leaky Caldron questo sabato alle cinque per parlare di una questione molto importante.
Un abbraccio,
Prof.ssa Minerva McGranitt.

 
Erano passati otto anni da quanto Hermione si era lasciata il castello alle spalle con la sua manciata (abbondante) di MAGO e l’aria smarrita di chi non sa come affrontare un mondo “normale”, senza i rischi affrontati anno dopo anno, senza la paura di guardarsi costantemente le spalle.
Dopo la guerra, insieme al Ministro della Magia e con il sostegno di Harry e Ron, era riuscita a trovare i suoi genitori e ridare loro i ricordi perduti. I numerosi e meritati rimproveri non erano riusciti a sostituire le lacrime di gioia che tutti loro, per giorni, avevano versato.
Ora era diventata una donna.

Si guardò allo specchio, i capelli mossi sulle spalle facevano da cornice ad un viso leggermente pescato. Gli occhi profondi color miele erano messi in risalto da un leggero velo di mascara marrone e, più in basso, una manciata di lentiggini andava a decorare il naso dritto. La bocca era ammorbidita da un balsamo labbra, leggermente colorato, che le dava un aspetto sano e quasi fiabesco, con dei colori che ricordavano in lontananza un quadro preraffaellita, ma con la tenacia negli occhi di una combattente.

Quel pomeriggio era arrivato fin troppo in fretta per Hermione, che era di gran lunga in anticipo rispetto all’orario stabilito, un po’ per l’ansia di sapere cosa avrebbe potuto dirle la sua vecchia insegnante preferita, un po’ per lasciarsi alle spalle i pensieri negativi che le tornavano in mente nella solitudine della sua casa dopo lo strano sogno di quella notte.
Probabilmente avrebbe dovuto parlarne con Ginny e Luna davanti a un bicchiere di vino quella sera, così che ogni preoccupazione potesse sembrare sciocca e inutile davanti ad una bella serata fra amiche fra chiacchiere, gossip e un buon calice di rosato.

Con un libro in mano, ancora rimuginando sui piani serali, un po’ sulle motivazioni di questo strano incontro (non che le dispiacesse, ovviamente, ammirava davvero quella donna forte e autoritaria…), continuò a camminare sovrappensiero per le vie di Diagon Alley fino a quando non si scontrò bruscamente con qualcosa di molto umano, che le fece perdere l’equilibrio.
Rischiando di cadere goffamente a terra fu però aiutata da una mano sconosciuta.

“Scusami”. Una voce profonda che le ricordava qualcuno esclamò imbarazzata. “Non so a cosa stessi pensando...”.
“No, davvero”. Lo interruppe.
“Sono io a dovermi scusare, ero con la mente da tutt’altra par-
Theodore Nott?”.
 
  
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