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Autore: TonyCocchi    13/09/2009    0 recensioni
Shiho e Shikamaru sono al lavoro sul codice lasciato da Jiraya, ma i risultati sono scarsi... Nulla di meglio di un appuntamento per rinfrescare un pò la mente!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto Shippuuden
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ShikaShiho1


Ed ecco qui il secondo capitolo! Originariamente volevo partecipare con una one-shot, poi come al solito mi sono dilungato ed ho pensato ad una long-fic di pochi capitoli… poi l’esame di maturità mi ha impedito di pensarci oltre… Sigh!

La mia fic in corso è quasi finita però: potrei pensare un po’ a finire questa dato che comunque non dovrebbe venire eccessivamente lunga. Per quanto riguarda ora questo capitolo, vi anticipo che esso tratterà di qualcosa di molto caro alle ragazze, qualcosa per cui spenderebbero anche un’eternità… Non Shiho per fortuna, ma essendo la prima volta non passerà certo liscia per lei! Leggete e vedrete!

Buona lettura, spero vi piaccia!

 

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 

 

 

“MA CHE MI È VENUTO IN MENTE?!?!?!?!?!”

Il suo umore, la sua sicurezza e la sua rosea visione dello stato delle cose erano cambiate da così a così nell’arco di qualche minuto di ritrovata razionalità: il tempo di rientrare a casa.

<< Che cosa ho fatto? Ho agito senza pensare a tutte le conseguenze, anzi, senza pensare affatto! Questo non è da me! Mi sono andata a cacciare proprio laddove sono meno preparata: so a malapena cosa sia un vero appuntamento! >>

Così pensava mentre, passandosi le mani tra i capelli (già disordinati per loro natura), si muoveva qui e là per la sua stanza come una pallina che rimbalza da parete a parete senza sosta, o come un topino irrequieto in una gabbietta che non si cura di ciò che calpesta, se un cuscino o un libro caduto, o il suo stesso piede rischiando di inciamparci!

“Un appuntamento, ma dico! Cifrature asimmetriche e quantistiche per me sono un giochetto al confronto!” e continuando a sospirare e piagnucolare si lasciò cadere sul letto. Meglio mettersi lì che aspettare di capitombolare sul pavimento!

Si disse che prima di azzardarsi a chiedere avrebbe dovuto domandare prima consigli a qualcuno con un briciolo d’esperienza in più, ma ormai la frittata era fatta, condita e le sarebbe stata servita tra qualche ora appena. Tanto valeva approfittarne.

Sbuffò e mostrò al soffitto il peggiore dei bronci tristi.

Chissà lui, bello e sveglio com’era, quanti appuntamenti con chissà quante ragazze aveva già avuto! Lei avrebbe senz’altro sfigurato al confronto.

<< Ora che ci penso però, lui non la pensa come la penso io. Per lui il nostro non “quel” genere di appuntamento. >>

Lei stesso glielo aveva rammentato: un uscita tra colleghi, tra amici, solo per allungare un po’ le gambe e prendere una boccata d’aria.

<< Dovevo dirlo. Non potevo mica scoprirmi subito, no? Non credo funzioni così. A quel punto davvero non mi sarei più ripresa! >>

Dunque il problema non sussisteva, visto che lui pensava semplicemente ad un giretto, senza impegni e senza importanza.

“……”

Ma Shiho non fu contenta di quella soluzione. Venendo a mancare l’appuntamento certo veniva meno il motivo della sua agitazione. Ma scompariva in una nuvoletta di fumo anche il motivo che, prima di tornare in sé, alla Shiho ragionevole, l’aveva fatta esultare e arrossire, stringere i pugni, e gongolare di trionfo.

In fin dei conti, aveva solo avuto ciò che si era andata a cercare: in simili casi non è molto coerente pentirsi!

Si sentì chiamare dall’altra stanza: “Shiho! Vieni, il pranzo è pronto!”

“Arrivo!”

 

 

Tornò in camera propria che aveva nuovamente, completamente, cambiato idea!

Aprì la porta con vigore e saltò a piè pari sul letto appena davanti. L’idea era quella di ergervisi sopra con aria decisa come nei manga, ma le molle del letto, infide, generarono un rimbalzo di troppo che la fece vacillare e poi cadere sulle ginocchia!

Leggermente infastidita si mise semplicemente a sedere!

“Non mi sono mai tirata indietro davanti ad una qualsiasi sfida! Non c’è stato codice tanto complicato che non sia riuscita, dopo un po’ di tempo, a risolvere! Delle volte mi hanno dato una mano… ma questa prova è solo mia!

Affronterò lo sconosciuto linguaggio del corteggiamento, lo svelerò, troverò la chiave d’accesso per il cuore del ragazzo in questione e… e… e la smetterò di parlare da sola… adesso.”

Corse a chiudere la porta della camera: se le fosse venuta nuovamente voglia di soliloquio, per lo meno lo avrebbe tenuto per sé. Peccato che lo faceva quando era già troppo tardi: in faccia ai suoi perplessi genitori.

“Sto bene! Ve lo assicurò!” li rassicurò.

Solo un po’ di cuore in subbuglio!

<< Mettiamoci all’opera! >>

Aprì un cassetto, ci frugò dentro per un po’, e alla fine riuscì ad estrarre una spazzola. Si sedette davanti lo specchio che aveva sulla parete a destra del letto e cominciò a lisciarsi velocemente i capelli paglierini.

Con un sorriso si osservò per qualche secondo con un’acconciatura ben ordinata, fluente e addirittura con dei bei riflessi!

BOING!

“…”

Salvo poi ammirare come tutti i ciuffi ribelli che aveva appena eliminato ricomparissero, tornando al loro posto come con lo scatto di una molla in tensione! Si, i suoi capelli avevano il colore della paglia, ma la sua testa era proprio come un confuso pagliaio! Un pagliaio da cui, qui e là, spuntavano lunghi steli; come antenne che in tutte le direzioni cercavano di captare chissà cosa.

<< Strano… Ho la voglia di fare come Shikamaru stamattina e sbattere la faccia contro il muro… >>

 

 

Invece non la batté contro il muro e anzi, nel dirigersi verso il punto del loro ritrovo, una Shiho rinnovata, molto rinnovata, teneva ben dritto il collo e ben in vista il viso soddisfatto e compiaciuto del proprio coraggio!

 

(SPLAT!)

 

Nonostante tutto, beccò il palo della corrente elettrica in pieno come chi non guarda dove cammina…

La ragione? Proprio l’essersi “rinnovata”!

“Ahi! Stupide lenti a contatto!”

Il suo dolorante sbuffare fece allontanare con un sorriso divertito i vari curiosi che si erano avvicinati al vederla prendere quella botta! Si accorse di loro chiaramente mentre, ancora piegata un po’ sulle ginocchia, si copriva il naso, ma non gli occhietti rimpicciolitisi senza i loro abituali amici di vetro concavo.

“Sigh!”

Un po’ rintontita per il colpo, ma soprattutto dalla visione distorta che aveva, riuscì arrancando ad appoggiarsi con una mano a quello stesso palo: se non altro non stava sanguinando, il rosso non le aveva mai donato…

<< Suvvia Shiho, già ci è voluto parecchio per mettertele, ora tanto vale sopportare un po’ di bruciore e congestione, no? >>

Da quando aveva scoperto con amarezza che quelle che potevano essere la sua salvezza dagli occhiali tondi e spessi non volevano saperne di andare d’accordo coi suoi occhietti studiosi, Shiho non aveva mai più voluto sentir parlare di lentine.

Tra l’altro, quelle che quel giorno aveva deciso eccezionalmente di riportare alla luce dal fondo del suo armadio risalivano a due anni prima: da allora era peggiorata un pochino… Ma quanta differenza potevano mai fare un grado o un grado e mezzo?

Così si era detta, e così le era andato bene prima di quell’incidente di percorso.

In ogni caso meglio far figuracce davanti i passanti che davanti a lui!

<< Sopporta, Shiho, puoi farcela, anche mamma ha detto che mi donano… Sigh, quanto è difficile! >>

Cercava di conservare la stessa determinazione con cui si era ingegnata in camera sua nel prepararsi: non sapeva dire se le tribolazioni erano appena all’inizio o se era già a buon punto, ma di certo non avrebbe mollato.

 

 

“Shiho?” chiamò sua madre bussando alla porta “Hai visto le mie scarpe coi tacchi? Quelle nere?”

“YAAAAAHH!”

Seguì il rumore sordo di un sedere a terra e diversi “Ahi” e “Ohi”. Poi la mano di Shiho fece capolino dalla porta porgendo le eleganti scarpette, di cui una col tacco mutilato… Ma la signora non ebbe il tempo per dire alcunché che la figlia aveva già sbattuto la porta!

“Ma cosa hai combinato?!?!?”

Intanto lì dentro la ragazza si sfogava, e dall’esperienza in corso iniziava a trarne i primi insegnamenti e ad elaborare le sue prime personali teorie…

“Ma come è possibile camminare con quei cosi?!?!? Ora capisco perché quando escono insieme le coppiette lei si tiene sottobraccio a lui: se lo molla crolla come un castello di carte!”

Non era comunque l’unica idea che si era fatta. Per la verità Shiho, al di là della mancanza d’esperienza diretta, aveva già delle proprie personali opinioni riguardo il romanticismo; e si era già prefigurata il suo metodo d’approccio ad esso.

<< È come in un codice: un linguaggio inizialmente misterioso ma che i due devono imparare ad usare e a tradurre. Buona parte del corteggiamento non è tanto nelle parole, ma nei segni, in ciò che non viene espresso direttamente e a volte anche inconsciamente, specie nei primi tempi. Si studia sé stessi per vagliare le proprie abilità e possibilità, e poi ci si studia a vicenda, scambiandosi sottobanco indizi e muti segnali, che bisogna saper interpretare. Prima o poi però, se riesci a sfruttare tutti i suggerimenti e cerchi i tasselli che ti mancano, riesci a trovare la tanto agognata soluzione: un bel rapporto corrisposto, in cui non c’è più bisogno di cifrare sé stessi e i propri desideri, ma ci si può dire tutto con sincerità! >>

Tra lei e Shikamaru si era ancora nella prima fase, ma il suo obiettivo ora era quello di sfruttare al meglio quell’appuntamento, per conoscere meglio il tipo che l’aveva fatta sussultare tanto, e naturalmente farsi conoscere da lui!

Era fondamentale che iniziasse a vederla con maggiore interesse, e magari che iniziasse almeno a sospettare qualcosina… giusto qualcosina…

Ecco che dunque Shiho era entrata in azione, cimentandosi anche lei nel delicato rituale della preparazione femminile pre-incontro!

<< È una parola! Io sono una tipa alla mano: una a cui non importa dei suoi capelli da scienziata folle, o del vestito sgualcito e in disordine, o degli occhiali spessi con le rondelle sulle lenti… >>

Per inciso, quei cerchi erano un mistero anche per lei!

Era giunta l’ora di fare i conti con cose che per lei erano novità assolute, come i tacchi, o come il vasto e colorato campionario di indispensabili esaltatori di magnificenza a disposizione di ogni donna!

-BLEAH!-

Una condanna senza appello allo smalto per le unghie di cui aveva appena annusato la bottiglietta!

“Che puzza, sembra vernice! Mi fa girare lo stomaco!”

Troppo sensibile a quell’odore che a lei pareva da vecchia tuta da imbianchino, la ripose rapidamente sul comodino, tra le sue sorelle ombretto e pettina-ciglia. A dispetto della fretta, compì quel gesto di rinuncia a malincuore.

“Sigh, eppure un tentativo lo farei, ma mi da troppo fastidio! Scommetto che sono l’unica a cui la puzza dello smalto farebbe venire da vomitare, per non dire svenire! Come farò quando dovrò provare i profumi?”

Una vigorosa bussata alla porta l’avvertì che sua madre era tornata alla carica: “Hai preso tu anche tutto il trucco e le mie creme, non è così?”

Incerta su cosa le servisse di più e cosa meno aveva arraffato alla rinfusa quanta più roba possibile dall’armadietto in bagno, finendo così per prendere tra le altre cose il suo rasoio per le gambe e le ascelle, i suoi pomatosi intrugli anti-rughe ed anti-età dalla ben dubbia efficacia, nonché il dopobarba preferito di suo padre.

“Ehm…”

“Non importa, tienili pure, basta che non me distruggi nessuno, intesi?”

Quella che rischiava di distruggersi con loro era lei: se avesse tentato da sola di arrangiare qualcosa sulla sua faccia temeva ne sarebbe uscita peggio di un clown con la tremarella!

<< Si prospetta difficile, ma a questo passaggio non posso rinunciare! Gli uomini notano prima di tutto la bellezza esteriore, specie se è stata messa su apposta per loro. >>

Per il successo del suo piano, dei sacrifici doveva pur sopportarli.

Se si fosse presentata a lui così perfezionata e riordinata, perlomeno diversa dal solito, Shikamaru senza dubbio sarebbe rimasto colpito: significava che lei teneva certo parecchio a quel loro incontro!

 

Dunque eccola lì: con piccoli e discreti orecchini verdi ai lobi, ma senza smalto per le unghie, coi capelli sciolti e gettati dietro la schiena, ma coi tanti abituali ciuffi sparsi e sporgenti che ondeggiavano a ogni suo passo, col viso abbellito da un leggero velo di trucco, ma senza la soddisfazione di poter dire di non aver avuto bisogno di sua madre per truccarsi la prima volta, coi trasognati occhi castano chiarissimo bene in vista, ma che segretamente pativano le pene e i bruciori dell’inferno. Eccola che si dirigeva con parecchia curiosità (ma senza tacchi, meglio qualche centimetro in meno che qualche caduta in più!) e già con un leggerissimo batticuore al suo primo appuntamento, sfoggiando anche un vestito nuovo per l’occasione (in realtà era quasi un anno che pendeva impiccato a una stampella, un po’ perché non c’erano mai occasioni tanto speciali, un po’ perché lei di suo amava i vestiti semplici e comodi!).

<< Il primo appuntamento è un evento importantissimo, in cui si gettano le basi della futura coppia… >>

Alzò trasognata un sorriso alle nuvole sopra di lei, mentre si concedeva un onirico istante in cui immaginarsi una coppia con Shikamaru.

<< Quindi devo giocarmi bene le mie carte… Anche se ignoro quali siano… Sigh! Quanta pressione! >>

Il nervosismo, parimenti alla sua distrazione, balzò a livelli inauditi, e immancabilmente finì per urtare di nuovo, per fortuna non contro un ostacolo di metallo.

“Oh, mi scusi tanto, signore, colpa mia!”

“Non è nulla…” rispose una voce femminile…

“Ops!”

Seguì con la sguardo la donna tracagnotta di mezza età che si allontanava borbottando..

“Mi scusi!” -gridò imbarazzata- “Le lenti a contatto non mi stanno bene e così…”

Sospirò; e dopo qualche secondo di riflessione appurò fosse meglio prendere l’estrema decisione.

“Tacchi, smalto, profumo, ed ora le lentine: ho già collezionato quattro sconfitte.” mugugnò gettandole in un bidone della spazzatura lì vicino ed inforcando i suoi meno estetici ma più fedeli occhiali.

Forse in fin dei conti lo sapeva sarebbe andata a finire così, altrimenti perché portarseli dietro?

<< Non mi piace quando le cose non vanno come programmato… Del resto degli imprevisti possono sempre esserci. >>  disse tra sé e sé, passando distrattamente due dita sulla fine stanghetta. La matematica e l’algebra l’avevano resa una tipa alquanto metodica; chi è abituato a lavorare con gli schemi rischia di trovarsi in panne o comunque di indispettirsi davanti alle complicazioni.

“Beh, penso sia cosa normale in questo caso darsi tanti pensieri, no? Credo che ogni ragazza al primo appuntamento desideri che vada in una certa maniera, che tutto sia il più possibile perfetto.”

Mentre così pensava si era già rimessa sui suoi passi, arrivando davanti il suo abituale luogo di lavoro in perfetto orario.

Lui non c’era ancora…

 

 

 

Se conoscete Shikamaru però saprete che non è certo il tipo da non presentarsi! Quindi, come Shiho dovrà rassegnarsi ad aspettarlo, così dovrete far voi per il continuo di questa storia.

Voi che ne dite? Sta riuscendo bene? Vi piacerebbe leggere il seguito? Fatemi sapete!

Per inciso, nell’introduzione all’inizio parlavo appunto della preparazione pre-appuntamento! Chissà se qualche lettrice si sarà riconosciuta in Shiho mentre leggeva? XD

 

A presto!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 

 



  
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