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Autore: Star_Rover    15/05/2023    5 recensioni
Ovvero: come un anti-eroe americano tentò di sopravvivere alla sua apocalisse personale nel mezzo di una guerra mondiale.
***
Per raggiungere il suo obiettivo doveva dimostrare di non essere quel che era realmente. O’ Hagan poteva vantare una consolidata esperienza nel campo. Da buon impostore aveva finto in ogni genere di situazione, poteva fingere di essere anche un valoroso soldato. O almeno così credeva...
Genere: Avventura, Commedia, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carissimi!
Avendo trattato più volte il complesso tema della guerra sentivo la necessità di scrivere qualcosa da una prospettiva diversa. Così è nata questa serie di brevi episodi, spero che le disavventure tragicomiche di Billy possano essere gradite.
Grazie per aver dato una possibilità alla storia, buona lettura!

 

 
1. Un piano apparentemente semplice 


Boston, primavera 1917.
Alto, aitante, dai lineamenti decisi e mascolini, uno sguardo fiero e vittorioso, impeccabile nella sua uniforme. Il pluridecorato capitano John Farley era davvero un affascinante eroe americano.  
Al suo cospetto Billy O’ Hagan appariva insignificante. Possedeva un fisico talmente smilzo e delicato da sembrare ancora un ragazzino. Il suo viso non era particolarmente sgradevole, quell’aria subdola però metteva a dura prova la tolleranza del severo ufficiale.  
«Complimenti per la sua promozione capitano!» esordì Billy con fin troppo entusiasmo. Le gote leggermente arrossate suggerirono che egli avesse già apprezzato il costoso vino francese.
Farley strinse la sua mano con freddezza e decisione.
Billy scambiò ancora qualche frase di circostanza, esagerando con gli elogi e i ringraziamenti, poi si congedò per tornare nel vivo dei festeggiamenti.  
Farley ricambiò controvoglia il suo affabile sorriso, dopo che si fu allontanato continuò a seguire i suoi spostamenti nella stanza. Lo vide intrattenersi con altri ospiti, facendosi notare dai presenti più facoltosi. Teneva sempre Rose stretta a braccetto, esibendo con orgoglio la sua fidanzata. La coppia era la più strana della città. Lei era troppo per lui, lo pensavano tutti. Troppo bella, troppo raffinata e troppo ricca per un uomo come Billy O’ Hagan. Per quanto stesse iniziando a farsi un nome negli ambienti più altolocati di Boston, non poteva essere considerato un buon partito per una giovane aristocratica.
Billy sembrava cercare una sola cosa da quel matrimonio, ovvero il denaro. Fin dal primo momento John aveva notato qualcosa di sospetto in lui. Il capitano stava riflettendo su ciò quando udì la voce del tenente Gerald Healy alle sue spalle.
«Davvero tua sorella vuole sposare quell’insulso parassita?» domandò l’amico sputando tra i denti il suo disappunto.
L’ufficiale si bagnò le labbra con lo champagne: «a quanto pare è quel che desidera»
«E tu hai intenzione di permettere queste nozze?»
«Voglio bene a Rose, non le impedirei mai di essere felice…tuttavia…»
«Tuttavia?» lo incitò il tenente.
«Temo che abbia preso questa decisione con troppa impulsività»
Gerald guardò la sorella dell’amico con aria malinconica.
«Tra tutti i suoi pretendenti perché ha scelto proprio O’ Hagan?»
L’altro sbuffò.
«Perché si sta comportando come una ragazzina ottusa e viziata. Quando si mette in testa qualcosa deve sempre ottenerlo. Per qualche ragione vuole diventare la moglie di un arrivista borghese»
«Forse è realmente innamorata di lui» ipotizzò Gerald con struggente rammarico.
John riempì nuovamente il bicchiere, parlare d’amore e sentimenti aveva sempre lo stesso effetto su di lui, gli veniva voglia di bere o vomitare, a seconda delle circostanze. 
«Se O’ Hagan desidera davvero la mano di Rose dovrà dimostrare di esserne degno e meritevole»
Il tenente si incuriosì: «e come potrebbe?»
«Comportandosi da vero americano»
Healy non capì.
«La guerra è alle porte. È ovvio che il mio futuro cognato non potrà ignorare la chiamata alle armi» spiegò il capitano.
«Vuoi spedire O’ Hagan al fronte?»
John annuì: «se è un vigliacco come penso rifiuterà e rinuncerà al matrimonio. Se dovesse partire per l’Europa resterebbe lontano da Rose il tempo necessario perché lei possa comprendere di star commettendo un errore con queste nozze»
Il tenente valutò anche l’eventualità che Farley aveva evitato di dire ad alta voce, ma che sicuramente aveva considerato: se O’ Hagan non fosse più tornato la questione sarebbe stata chiusa definitivamente.
«Così in ogni caso riusciresti a disfarti di lui» commentò senza nascondere il suo compiacimento.
Il capitano rispose con un sorriso soddisfatto.
«Adesso capisco perché stai facendo carriera nell’esercito, amico mio. Riesci sempre a trovare una soluzione efficace ad ogni problema»
 
 
Rose accompagnò Billy sulle scale, dal piano sottostante giungevano ancora i rumori dei festeggiamenti, echi di musica classica e chiacchiere soffuse.
Nel corridoio deserto i due giovani non attesero di raggiungere una delle stanze per baciarsi in modo sempre più appassionato.
La loro relazione, almeno inizialmente, non doveva essere nulla di serio. Lei voleva dimostrare di non essere più una ragazzina e di poter sedurre un uomo. Lui era stato al gioco, divertito e lusingato dalle sue sfrontate avances.  
Per quanto consapevole che non fosse una saggia decisione, non era mai riuscito a resistere alla tentazione. Ben presto O’ Hagan aveva completamente perso la testa per quella ragazza, tanto da convincersi che lei fosse davvero la donna della sua vita.
Un giorno le aveva chiesto, o meglio implorato, di sposarlo e inaspettatamente Rose aveva accettato. Forse quel che provava per Billy era davvero amore, oppure voleva solo portare a termine ciò che aveva iniziato quando per la prima volta gli aveva rivolto un provocante sorriso.
Fino a quel momento O’ Hagan non aveva mai avuto intenzione di prendere moglie, per tutta la vita era fuggito da ogni responsabilità. Era una follia, ma Rose era un’eccezione.
«Devo dirti una cosa importante…» ansimò staccandosi dalle sue labbra.
Lei lo fissò con i suoi grandi occhi blu.
«Tuo fratello si è dichiarato favorevole alle nostre nozze»
«Oh, Billy…ma è fantastico!»
Egli distolse lo sguardo: «be’, a dire il vero mi ha imposto una condizione»
«Quale condizione?»
«Dovrò arruolarmi. Tutti gli uomini della tua famiglia sono militari, così anche tuo marito dovrà essere un soldato»
«E tu faresti questo per me?» chiese Rose con tono lascivo, eccitata al pensiero che il suo uomo fosse disposto a combattere in nome del loro amore.
Billy era troppo entusiasta e ormai anche piuttosto ubriaco per preoccuparsi: «certo, tesoro! Per te farei qualsiasi cosa!»
 
***

Il giovane soldato ritratto in quel volantino era la perfetta rappresentazione di un moderno Ares in uniforme oliva ed elmetto Brodie, se il dio greco fosse stato un borioso atleta del Boston College.
Billy osservò la figura con perplessità prima di appallottolare il foglio tra le mani. Persino davanti all’immagine stampata si sentì a disagio. Esile e smilzo come era aveva faticato anche a superare le visite mediche, in confronto agli altri volontari doveva aver dato un’impressione di sé davvero patetica. Il dottore gli aveva rivolto un benevolo sorriso e si era comportato come se gli avesse fatto un enorme favore dichiarandolo idoneo al servizio militare. Guardandolo probabilmente si era domandato come mai quel giovanotto dall’aspetto malaticcio avesse pensato di arruolarsi con tanta fretta a pochi giorni dalla dichiarazione del presidente Wilson.  
Billy sospirò, egli stesso non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in quella situazione.
Fino a poco tempo prima la sua unica preoccupazione era farsi un nome negli ambienti più altolocati di Boston come giovane uomo d’affari. Precedentemente era stato un medico a New York, un avvocato a St. Louis e persino un inventore a Detroit…tutte le volte era riuscito a mettere in atto le sue truffe e fuggire con il denaro prima di essere scoperto. Era sempre stato un imbroglione, fin da quando, da ragazzino, vagabondava per le strade di San Francisco.
L’ultima cosa a cui pensava O’ Hagan in quel periodo era la guerra. La Vecchia Europa era in fiamme, ma nel Nuovo Continente era sufficiente spegnere la radio per liberarsi da ogni preoccupazione. 
Non si sarebbe mai sognato di partire per il fronte, al contrario di molti suoi compatrioti non riteneva che fosse suo dovere attraversare l’Oceano Atlantico per andare a sparare ai tedeschi. Non aveva mai percepito quel sentimento che certi esaltati osavano definire amor di Patria. Per quel che aveva fatto l’America per lui non valeva certo la pena rischiare la pelle. Non sosteneva l’Inghilterra e non odiava la Germania. A New York aveva conosciuto un immigrato tedesco, un abile falsario che per l’occasione era stato suo complice. Il suo compagno teutonico non assomigliava affatto agli unni invasori ritratti nei manifesti di propaganda. Billy lo ricordava come l’uomo più intrigante e affascinante che avesse mai incontrato, avrebbe avuto molto da imparare da lui. Non aveva mai conosciuto il suo vero nome, per nascondere la sua identità si faceva chiamare Fritz.
Tornando alla guerra, piuttosto che marciare verso Parigi O’ Hagan avrebbe preferito farsi arrestare come feniano (quei terroristi irlandesi erano diventati pacifisti da quando la neutralità era divenuta sinonimo di sconfitta per l’odiata Inghilterra).
Eppure sarebbe finito lo stesso a bordo di una nave diretta in Europa. Tutto questo per compiacere il fratello della bella (e ricca) Rose. Quel matrimonio avrebbe potuto essere la soluzione a tutti i suoi problemi, ma anche se il lato economico non era trascurabile, sarebbe stato ingiusto sostenere che Billy non fosse innamorato. Poteva considerare ciò come una fortuita unione di interessi.
Purtroppo non aveva avuto scelta, il capitano Farley non avrebbe mai permesso alla sua cara sorellina di sposare un codardo e un traditore. Caratteristiche che, a onor del vero, appartenevano a Billy anche in tempo di pace.   
Il giovane aveva dovuto far buon viso a cattivo gioco, così era diventato un soldato. Doveva dimostrare di non essere quel che era realmente. O’ Hagan poteva vantare una consolidata esperienza nel campo. Da buon impostore aveva finto in ogni genere di situazione, poteva fingere di essere anche un valoroso combattente.  La guerra sarebbe finita presto, era quello che dicevano tutti. Al suo ritorno sarebbe stato considerato un eroe, avrebbe potuto sposare una donna giovane e bella ed ereditare una fortuna. Un piano apparentemente semplice.  
Mentre gli altri volontari animati da nobili ideali sognavano la vittoria, il suo unico obiettivo era restare vivo.
 
   
 
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