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Autore: kimikocchan    24/05/2023    1 recensioni
Sakura e Sasuke non potrebbero essere più diversi. Pur conoscendosi fin dall’infanzia non sono mai andati d’accordo.
Durante una gita scolastica, in visita al Tempio del Fuoco, i due finiscono per litigare davanti alla statua del monaco Chiriku che offesa per la poco considerazione mostratale, lancia su di loro uno strano incantesimo.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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13. L'amore di lei e l'amore di lui


“Sasori non so che dire…” borbottò Sakura nel suo vestito argentato. “Grazie per questo vestito, per avermi accompagnato… Insomma grazie per tutto”.

“Grazie a te,” ricambiò Sasori. “Ora so di aver talento pure per la moda,” confermò ammirando la ragazza. “Anche se devo ammettere che gran parte del merito è della modella”.

Sakura si strinse nelle spalle imbarazzata. “La smetti di dire stupidaggini?” si lamentò per poi guardarsi incerta. “Sei certo che così andrò bene?”

Sasori ghignò divertito. “Sono serio Sakura. Stenderai tutti stasera”.

Sakura sospirò. Non le interessava fare colpo su qualcuno. L’unica cosa a cui riusciva a pensare era a cosa avrebbe potuto pensare Sasuke vedendola.

“Se stai pensando a cosa penserà Sasuke vedendoti, chiediglielo. Sta venendo da questa parte” gli sussurrò Sasori, avvicinatosi tutto d’un tratto a pochi centimetri dal suo orecchio.

“C-cosa?” balbettò Sakura, voltandosi di scatto e trovandosi un Sasuke che camminava dritto verso di loro.

Dall’altra parte Sasuke aveva appena visto, a sua detta, quell’idiota di Sasori allontanarsi lentamente dall’orecchio di Sakura, e si sentì come se qualcuno gli avesse appena tirato un pugno alla bocca dello stomaco, facendogli mozzare il fiato. Sentiva gli occhi pizzicare e tutti i muscoli del viso sembravano bloccati in una paresi facciale. Doveva sembrare un pazzo visto da fuori ma poco gli importava. 

Senza nessun controllo di sé, s’avvicinò a grandi falcate alle due figure oggetto della sua frustrazione e della sua rabbia.

“Sono giorni che cerco di parlarti” esordì il moro tutto d’un fiato con un moto di irritazione.

“Sasuke…” sussurrò Sakura senza fiato. Averlo lì a meno di un metro, le faceva andare il cervello in pappa.

“Ma a quanto pare eri troppo occupata a passare il tempo ritrovato con il bell’artista” agitò la mano in direzione di Sasori che dal canto suo cominciava a sentirsi decisamente di troppo.

Sakura a quelle parole si riscosse per poi esplodere. “Senti chi parla! Non hai esitato un attimo a tornare da quell’ochetta bionda di Ino! Come ti permetti di giudicarmi?” 

“Ragazzi…” sospirò Sasori.

“Non è stata una mia decisione, mi si è avventata addosso! Non mi è mai interessato stare con Ino, io sono sempre stato innamorato di te ma non mi hai lasciato il tempo di spiegarti un cazzo che ti sei subito fatta consolare come si deve. Dai, illuminami! Com’è andato il vostro appuntamento? Sono proprio curioso!”

“Sei proprio un idiota. Io non mi sono fatta consolare proprio da nessuno. Tra me e Sasori non c’è niente. Perché indovina un po’? Sono innamorata di uno stupido pomposo arrogante come te!”

“Ragazzi…” ripeté di nuovo Sasori con tono più alto e fermo.

“Che c’è?!” urlarono i due all’unisono in direzione del rosso.

Sasori alzò un sopracciglio basito mentre le sue braccia rimanevano a mezz’aria in attesa che le due figure davanti a lui ci arrivassero prima o poi, sperando più nel prima che nel poi.

Calò un silenzio surreale a seguito delle loro urla rabbiose. Pochi attimi dopo qualcosa scattò nella testa di entrambi. Sakura si ritrasse in sé stessa e si spalmò le mani sul viso. Dal canto suo Sasuke aveva leggermente schioccato la bocca e il suo viso si era tinto di mille sfumature di rosso.

“Direi che ci siete arrivati. Non avete più bisogno del sottoscritto…” concluse Sasori con un ghigno per poi indietreggiare lentamente. “Buona serata” disse con tono divertito alzando la mano in un gesto di saluto. 

Lasciati soli, i due si guardarono più volte di sottecchi aspettando rispettivamente un gesto o una parola da parte dell’altro.

“Senti…” cominciò Sakura.

“Ascolta…” disse Sasuke.

“Oh, scusami…”

“No, scusami tu, cosa volevi dire?”

“E-eri…” balbettò Sakura. Sentiva il cuore battergli così forte nel petto che temette potesse esplodere da un momento all’altro. “Eri sincero, prima? Davvero… Davvero sei sempre stato innamorato di me?” domandò tutto d’un fiato.

Sasuke si sentì morire. Perché doveva sempre essere così maledettamente diretta? Un aspetto del suo carattere che odiava ma che allo stesso tempo amava da impazzire. 

“Sì. Sono innamorato di te praticamente da sempre” esalò infine Sasuke dopo attimi che erano parsi interminabili tra l’imbarazzo e il sollievo.

Le gote di Sakura si fecero ancora più rosse. “Non… non ti credo!” balbettò.

Sasuke strabuzzò gli occhi. “Come non mi credi?” 

“Cosa vuol dire da sempre? Non hai fatto altro che infastidirmi ai limiti del bullismo fin dall’inizio delle superiori. Non ti credo quando dici che sei innamorato di me da sempre!”

Questa doveva essere uscita fuori dalla sua parte più logica, ottusa e assurdamente petulante. 

Non poteva esserci altra spiegazione. Almeno quello fu il riassunto delle mille espressioni che passarono sul volto attonito e a tratti allibito di Sasuke Uchiha. Sasuke sospirò. Se non credeva alle sue parole glielo avrebbe dimostrato con i gesti.

“Quindi non mi credi?” sussurrò lui, avvicinandosi piano a lei.

Sakura non si mosse. I suoi occhi verde smeraldo si incatenarono a quelli scuri di lui. Sentiva lo stomaco attorcigliarsi e il cuore battere al ritmo di una fortissima tachicardia da farle male. Come poteva fargli quell’effetto? Come aveva potuto credere che quello che provava per Sasori potesse essere anche solo paragonabile a quel turbinio di emozioni che metteva sottosopra la sua mente e la sua anima.

“No…” sospirò quando sentì la mano di lui sul suo fianco.

A quel sospiro Sasuke dovette chiudere gli occhi e inspirare profondamente. Voleva disperatamente baciarla e sentire la sua pelle morbida a contatto con la sua. 

“E invece…” sussurrò lui a pochi centimetri dal suo viso. “Sono così pazzo di te da non sapere quello che sto facendo”.

Sakura era rimasta scioccata a quelle parole. Talmente scioccata che inaspettatamente, contro ogni previsione di Sasuke, si avvicinò velocemente a quest’ultimo e gli schioccò un piccolo bacio sulle labbra.

Sasuke era rimasto immobile come una statua e la guardava attonito.

Come presa da una scossa, Sakura scattò e si portò le mani al viso. “Oddio…” sussurrò a occhi sbarrati. 

Sasuke si riprese leggermente e schioccò la bocca divertito. “Perché sei così sconvolta dopo avermi dato un bacio?”

Sakura cominciò ad agitarsi. “I-io… E-ecco…”

Era nel panico e tentò di allontanarsi. Ma la presa stretta di Sasuke intorno al suo fianco glielo impedì. Sasuke la sentiva tremare da testa a piedi.

“Non scappare”.

Fu allora che Sasuke si avvicinò piano a lei e chinando la testa, finalmente la baciò.

Sakura sentì le sue labbra cedere e si abbandonò a lui, aggrappandosi alla sua camicia e sentendo una disperata sensazione di volerlo sempre più vicino.

Quando sentì Sakura abbandonarsi a lui, Sasuke la strinse più vicino a sé mentre qualcosa dentro di lui cominciò a bruciare. L’aveva aspettata per anni, l’aveva desiderata come mai non aveva desiderato nessun altro e adesso niente e nessuno gliel’avrebbe portata via.

Non fece tempo nemmeno a finire questo pensiero che l’urlo stridulo di Ino li costrinse a staccarsi a malincuore l’uno dall’altro. Sasuke sospirò irritato.

Ino, Naruto, Hinata e tutta la combricola, a seguito di molti altri studenti si erano radunati lì fuori e li avevano beccati sbaciucchiarsi.

“Scusate, non… Non volevamo disturbarvi ma…” cominciò Naruto imbarazzato. “Sasuke sei stato eletto re del ballo” ridacchiò divertito. Hinata al suo fianco sorrideva emozionata.

“E sai quanto me ne frega?” rispose Sasuke con tono scocciato. Poi rivolse uno sguardo rapido a Sakura che stringeva ancora per i fianchi. Si stava coprendo il viso con le mani e balbettava qualcosa d’indefinito presa dall’imbarazzo. Era adorabile.

“Lasciatelo dire Haruno, sei uno schianto. Sicura di voler stare con quell’imbecille di Sasuke?” ridacchiò Kiba divertito.

Preso da un motto di frustrazione e gelosia, Sasuke si guardò intorno. “Shikamaru, quella è la mia giacca? Tiramela” gli ordinò. Il ragazzo obbedì. 

Senza perdere tempo Sasuke avvolse la rosa nella sua giacca e la sollecitò per un fianco.

“Ce ne andiamo?” le disse piano, per poi staccare la mano dal fianco di lei e prenderla per mano.

“Direi di sì” sorrise lei tra l’imbarazzo e l’emozione, afferrando la sua stretta e allontanandosi in direzione della macchina mano nella mano.

Tutti sorrisero emozionati per poi fare dietrofront e tornare al ballo.

“Ehi!” gracchiò Ino. “Ma non può andarsene così! Sono io la reginetta del ballo!”

“Non importa niente a nessuno Ino” brontolò Naruto, allungando un braccio sulle spalle di Hinata che gli tirò un gomito a quella affermazione.

“Vedila in modo positivo, almeno non sei stata scaricata davanti a tutta la scuola” disse Kiba con un’alzata di spalle.

“No, solo la metà” precisò con sarcasmo Shikamaru al suo fianco.

“Dai, Ino! Vieni” sospirò Temari mossa da un sentimento di compassione.

Fu allora che la bionda presa da un impeto di insoddisfazione, tirò un altro urlo di frustrazione.


[...]
 

Chiunque li avesse visti da fuori avrebbe pensato che stessero per morire per dispnea dato che si stavano baciando da qualcosa come venti minuti.

“Sasuke…” sospirò Sakura annaspando in cerca di aria.

“Uhmm” continuò lui, non staccandosi da lei.

“Dai Sasuke, fammi parlare” ridacchiò lei.

“Scusami ma sei…” il moro la guardò, accarezzandole piano la guancia. “bellissima”.

Sakura abbassò leggermente lo sguardo imbarazzata. “Dicevo, oggi sono andata in ospedale e…”

“Giusto, tua madre! Come sta? È pronta per l’intervento?” domandò Sasuke serio.

Sakura lo guardò sorpresa. “Tu come fai a sapere che domani si opera”.

Il moro strabuzzò gli occhi. “Ah, ecco…”

“Un momento…” disse piano la ragazza spostando lo sguardo in un punto imprecisato della camicia di Sasuke per poi tornare a guardarlo dritto negli occhi. “Sei stato tu Sasuke?”

Messo a spalle al muro, il moro sospirò per poi annuire.

“Sì…” disse dopo un tempo che era parso indefinito. “Sono stato io”.

Sakura era sconvolta. “C-come hai fatto? L’intervento costava tantissimo e… e…” 

“Non vorrei sembrare uno sbruffone ma Sakura… sono ricco”.

Sakura era come paralizzata.

“Non avrei dovuto…? Sakura ti prego, dì qualcosa” domandò Sasuke con tono leggermente titubante.

Fu allora che il moro notò gli occhi verdi della ragazza lucidi. Una lacrima solitaria solcò la sua guancia destra. “Questa è in assoluto la cosa più dolce e allo stesso incredibile che qualcuno abbia mai fatto per me” disse la ragazza guardando il ragazzo di fronte a sé che le teneva le mani.

In un slancio delicato, Sakura azzerrò di nuovo la loro distanza. 

Le sue lacrime si mischiarono alle loro labbra in un bacio lento, umido ma allo stesso tempo caldo e pieno di amore. Senza accorgersene erano tornati avvinghiati l’uno all’altro in un disperato tentativo di sentirsi sempre più vicini. Non sembrava mai abbastanza.

“Sono abbastanza sicuro di non aver visto questo vestito nel tuo armadio” sussurrò con voce roca il moro, annaspando tra i mille baci che le stava dando. Aveva constatato fosse bellissima quando lui nel suo corpo indossava la sua maglia e i suoi pantaloni da jogging ma così era qualcosa di non descrivibile a parole. Come se non bastasse quello spacco laterale lungo tutta la gamba destra e lo scollo a barca che le lasciava le spalle nude, lo distraevano troppo e, secondo anche quanto detto da Kiba, avrebbe distratto chiunque l’avesse guardata, procurandogli un malcelato fastidio.

“Ti piace? Me lo ha comprato Sasori” disse lei continuando a baciarlo, ignara di aver detto qualcosa che non avrebbe mai dovuto dire davanti a quel turbinio di pensieri che stava affliggendo il moro.

“Cosa vuol dire che te lo ha comprato Sasori?” domandò infastidito Sasuke, staccandosi immediatamente da lei. 

“Mi ha detto di passare in negozio e sua nonna me lo ha dato, informandomi che era stato lui a comprarlo e di mettermelo per il ballo di stasera”.

Pur essendo uno schianto in quel vestito, non sopportava che fosse stato lui a comprarglielo. L’idea che Sasori avesse anche solo immaginato come le sarebbe stato quando glielo aveva comprato, gli mandava il sangue al cervello. Il maledetto se l’era immaginata in quegli abiti e chissà cos’altro.

“Toglitelo” disse fermo il moro per poi allungare una mano sulla prima spallina.

“Ma che ti prende?” domandò lei scioccata.

“Non ti vergognerai spero” domandò lui, "Ti ricordo che ci siamo scambiati di corpo, ti ho già vista senza vestiti.

"Non è lo stesso!" esclamò lei imbarazzata. "Ma che ti prende?"

“Non mi piace che sia stato lui a comprartelo”.

“Ma se prima hai detto che sono bellissima”.

“Sì ma…”

“Oh…” esalò poi Sakura e Sasuke sapeva già cosa stava per dire. “Sei geloso, per caso?” domandò poi lei divertita.
 

Sasuke era visibilmente irritato ma non si tirò indietro davanti a quella provocazione. “Sì, sono geloso da morire”.

In quel momento Sakura sarebbe potuta esplodere come una pentola a pressione. Si aspettava tutto tranne che quella dichiarazione così diretta. Aveva immaginato che lui si sarebbe tirato indietro e che negasse fino alla morte, magari punzecchiandola, come aveva fatto negli ultimi anni, ma Sasuke si riavvicinò piano a lei.

“Sono un uomo possessivo e assurdamente geloso. Spero che questo non sia un problema”.

“N-no…” balbettò lei presa completamente in contropiede.

“Quindi non ti dispiacerà se ti chiedo di toglierti questo vestito?” domandò lui con tono deciso ma divertito.

“M-ma non posso di certo togliermelo in mezzo alla strada, ti pare?” borbottò.

“Ah, quindi è questo il problema?” domandò lui tranquillo.

Sakura stava per dire qualcosa ma non ebbe neanche il tempo di aprire la bocca che Sasuke si era leggermente abbassato l’aveva presa per il retro delle cosce e l’aveva sollevata, mettendosela su una spalla.

“Sasuke ma che fai?” esclamò lei imbarazzata come non mai.

“Ti porto da me”.

“Devo considerarti il mio ragazzo scemo di un quarterback?” domandò lei rassegnata ma quasi divertita.

“Secondo te, secchiona?” domandò lui di rimando con tono di sfida.

Sakura rise mentre alle loro spalle la porta di casa Uchiha si chiudeva, siglando il loro amore.

Fine.




Note autrice

Siamo arrivati alla fine ♥ grazie per avermi seguito fin qui! Forse pubblicherò un capitolo extra ma è tutto da vedere! Per intanto se avete voglia di lasciare un commento o una recensione, ve ne sarei grata ♥

 


 

 

  
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