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Autore: desigra2005    26/05/2023    0 recensioni
Ci sono amori che nascono per magia quando gli sguardi si accarezzano e le pelli si sfiorano, che non conoscono limiti, distanze e religioni, amori incondizionati, puri. Questa è la storia di Loredana, giovane fisioterapista, che tra amori, drammi, spensieratezza e speranze colorerà la campagna romana.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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In poco tempo la zona si riempì di volontari e di alcuni paramedici tutti intenti a cercare Andrea tra l’erba alta, il terreno fangoso ed il fitto bosco. “Loredana, è importante che tu ci ripeta di nuovo cosa sia successo. Se riusciamo a circoscrivere l’area abbiamo più possibilità di intervenire tempestivamente”. Anastasia mi teneva stretta a sé. “I freni non funzionavano, Andrea ha provato a fermare l’auto attraverso i consigli di Mattia ma ad un certo punto abbiamo visto la discesa e mi ha detto che era meno pericoloso saltare in corsa che affrontarla perché avrebbe sicuramente perso il controllo della vettura. Al suo tre io ho tolto la cintura e sono scesa, sono caduta ed ho rotolato; ho visto l’auto ribaltarsi in curva fino a fermarsi contro quel grosso tronco ma non ho visto Andrea. Non so se sia sceso o se sia rimasto sul mezzo”. Ripresi a singhiozzare, Anastasia mi strinse con più forza. “La prego, non lo vede che è sconvolta? Non sa altro altrimenti ve lo avrebbe detto”. Erano passate ormai quasi tre ore dall’incidente e il buio stava calando velocemente; la nonna arrivò con Aurora, Giada ed Edoardo, portando delle coperte, delle torce e dell’acqua. “Come stai?”. Erano tutti visibilmente preoccupati. “St…st…sto bene. I medici hanno temporaneamente immobilizzato il braccio ma poi occorrerà fare un salto in ospedale per verificare se sia rotto o meno. Ho diverse escoriazioni e qualche contusione qua e là ma tutto sommato poteva andarmi peggio. Di Andrea invece ancora nessuna notizia, vi prego unitevi alle ricerche”. Edoardo mi mise una mano sulla gamba. “Andrà tutto bene vedrai, tra poco tutto questo sarà solo un brutto ricordo”. Mattia sporco di fango e visibilmente stanco si avvicinò velocemente. “Ho richiesto l’intervento dei cani dovremmo rintracciarlo prima che faccia notte”. Aurora lo affiancò. “Non puoi occuparti anche di gestire le ricerche, lascia il controllo ad Antonio e Marco. Chi è rimasto alla fattoria con Beatrice? Dovremmo tornare lì. Mattia, ragioniamo, quando Andrea è arrivato l’auto funzionava quindi vuol dire che qualcuno l’ha manomessa mentre lui era lì! Questo vuol dire che c’è qualcuno che riesce ad accedervi liberamente ed indisturbato! Ho installato delle telecamere sul davanzale della mia camera, forse sono riuscita a riprendere qualcosa che può aiutarci a scoprire chi c’è dietro tutto ciò!”. Rimanemmo tutti ammutoliti dall’intelligenza e dal sangue freddo della piccola Aurora. “Se un giorno vorrai intraprendere questa carriera sappi che da me troverai sempre le porte aperte. Sarei uno sciocco a farmi scappare un talento del genere! Aurora ha ragione, è meglio se torniamo alla fattoria e diamo un’occhiata lì”. Annuì e li osservai andare via. “E’ troppo guardinga per la sua età, cosa ha dovuto passare?”. Lo sguardo di Anastasia si rabbuiò. “Non ha avuto un passato facile. Il quartiere nel quale vivevano non era dei migliori, Catalina ha cercato di tenerla il più lontano possibile dalle situazioni complicate ma ancora oggi non so se ci sia riuscita o meno. Ci sono dei momenti che perfino io ho paura a chiederle cosa ha visto, cosa ha sentito e soprattutto cosa ha vissuto”. Rabbia e dolore si mescolarono dentro di me. “Con tutti i soldi che ha ereditato alla morte dei nonni perché è andata a vivere in povertà proprio lì? Perché ha permesso che crescesse in un posto del genere?”. Anastasia abbassò il tono di voce. “Non credo sia il momento di affrontare questo discorso. Forse è il caso che vada a dare una mano anche io, vuoi che ti mandi qualcuno a farti compagnia?”. Per quanto in cuor mio sapevo che buttare benzina sul fuoco non sarebbe servito a nulla non riuscii a trattenermi. “Non sarà mai il momento giusto! Che razza di madre abbandona le sue figlie piccole e ne cresce un’altra tra pericoli e povertà sapendo che se solo avesse voluto avrebbe potuto donarle una vita nettamente migliore?”. Mio padre, nelle vicinanze, rimase impietrito. “Loredana, calmati per favore. Catalina aveva problemi psicologici e tuo padre era il suo tutore; quando i tuoi nonni morirono lei non entrò in possesso della sua eredità o almeno non poteva utilizzare il denaro senza il consenso di Antonio. Non so se ne fosse a conoscenza da subito o se lo scoprì solo successivamente ma posso assicurarti che ha fatto tutto ciò che era in suo potere per dare ad Aurora un’infanzia dignitosa”. Mio padre si avvicinò. “Va tutto bene qui? Loredana ti ho visto particolarmente agitata”. Anastasia mi implorava con gli occhi di lasciar cadere il discorso nel vuoto. “Sto bene papà; l’incidente e le estenuanti ricerche di Andrea mi hanno sconvolto più di quanto pensassi”. In quel momento arrivarono di corsa Lucia e Vittorio. “Dov’è il mio bambino? Voglio vederlo!”. La voce incrinata dalle lacrime e il tono isterico riecheggiarono in tutta la valle, mio padre le andò incontro e spiegò loro la situazione. “E’ colpa tua! Hai portato solo guai da quando hai incrociato la sua strada! Se davvero lo ami come dici devi lasciarlo libero di vivere la sua vita e non costringerlo a farti da bambinaia!”. Mio padre l’abbracciò e tentò di calmarla. Quello che successe dopo fu confuso, qualcuno in lontananza iniziò a gridare “E’ qui! E’ qui”, i soccorsi raggiunsero immediatamente l’uomo: Andrea era vivo ma i suoi parametri vitali erano molto deboli e soprattutto non aveva mai ripreso conoscenza. “Possibile che vi cacciate sempre nei guai?”. Riccardo iniziò a visitarmi. “Non sono disgrazie ma atti intenzionali a nuocerci; io ancora mi stupisco che dopo tutto ciò nessuno stia facendo qualcosa di concreto per prendere questo o questi delinquenti. Hai notizie di Andrea?”. La medicazione era quasi terminata. “E’ ancora in sala operatoria, per fortuna Gabriele non aveva ancora terminato il turno. Il braccio non è rotto, dovrai fare tanta riabilitazione ma questo è il tuo campo. Questa notte rimarrai qui in osservazione ma domani potrai tornartene a casa, non voglio vederti qui per un po'!”. Mio padre tirò un sospiro di sollievo e si avvicinò al letto seguito dal resto della mia famiglia. “Se solo penso che sarebbe potuto andare molto peggio mi vengono i brividi. Per fortuna Andrea ha mantenuto il sangue freddo ed ha saputo prendere il toro per le corna, non smetterò mai di ringraziarlo per come ha saputo affrontare la situazione! Ora aspettiamo che si rimetta anche lui e poi faremo una grande festa alla fattoria”. Il solo pensiero che la sua vita era ancora appesa ad un filo mi faceva mancare il respiro. “Avete novità?”. Mattia era molto pensieroso. “Non molto, la telecamera di Aurora non puntava sulla macchina di Andrea. In compenso ha ripreso un uomo, un corriere, che per consegnare un pacco si è trattenuto più di quaranta minuti; ho controllato cosa ha lasciato e nella busta abbiamo trovato delle saponette colorate, nessuno sembrerebbe averle comprate e così le ho già mandate ad un laboratorio per verificare che non ci siano sostanze tossiche o nocive”. Sapone? Effettivamente tutto ciò era altamente sospetto. “A chi era indirizzata la consegna?”. Mattia abbassò lo sguardo. “A Beatrice”. Aurora si fece avanti. “Non dovremmo stupirci se i risultati fossero atipici. Il nostro uomo si sta facendo più audace e sta alzando il tiro. Ho preso io il pacco e non è la stessa persona che ci ha offerto le tartine alla festa di Lucia, per cui abbiamo di fronte una rete criminale vera e propria; anche in questo caso non aveva la minima idea di chi fossi, totalmente ignorata mentre cercava con lo sguardo di assimilare il maggior numero di particolari. Potrei fare una ricerca sulle aziende che producono sapone nelle vicinanze e farci un salto”. Mio padre scattò immediatamente. “Aurora, non andrai da nessuna parte! Ho assunto Mattia per questo! Se proprio vuoi renderti utile lo farai senza metterti in pericolo, su ciò non ho intenzione di negoziare”. Mia sorella stava per rispondere quando la porta si aprì ed entrò Caterina, l’aspetto non era dei migliori e i suoi occhi gonfi non preannunciavano nulla di buono. “L’operazione è terminata ma non è ancora fuori pericolo; sono riusciti a fermare l’emorragia ma saranno cruciali le prossime ore”. Il silenzio che calò gelò ogni centimetro di quella spoglia stanza, Aurora andò ad abbracciare la sua amica e io rimasi a guardarle incapace di proferire verbo. Avremmo superato anche questa, il nostro amore ci avrebbe dato la forza per combattere anche questa ennesima battaglia; dovevo riprendermi in fretta e stargli accanto come aveva fatto lui nel momento in cui ero io ad averne bisogno. Raccolsi velocemente i pezzi di me che si erano frantumati al pensiero della sua perdita, ricacciai indietro le lacrime e decisi che da quel momento avrei mostrato al mondo intero tutta la mia forza e i miei artigli. “Ho bisogno del mio telefono ed anche di un pc”. Il mio tono di voce freddo e razionale lasciò perplessi un po' tutti ma visto la situazione nessuno decise di obiettare e consegnatomi il tutto mi lasciarono riposare. Ripercorsi le ultime ore e composi il numero di Leonardo Ricci. “Ciao Leonardo, sono Loredana. Non so se hai già saputo cosa è successo ma ho bisogno di vederti. Non è che riusciresti a passare dall’ospedale?”. Per prima cosa avrei cercato di capire perché Andrea aveva appuntamento con lui quella sera; Leonardo da parte sua mi rispose che lo aveva saputo alla radio e che avrebbe fatto del suo meglio per fare un salto da me. Successivamente chiamai l’infermiera e le chiesi di dire al Dott. Alberti che avevo bisogno di parlargli urgentemente; poco dopo uno stanco Gabriele entrò nella stanza: la barba incolta, il volto scavato e le pronunciate occhiaie davano prova di turni estenuanti. “Oggi ho capito che la mia scelta è sempre e solo stata Andrea. Per quanto io ti voglia bene, per quanto il mio corpo provi attrazione per te, il mio cuore non potrà mai battere per qualcun altro che non sia lui. Te lo sto dicendo perché non voglio che tu viva con il dubbio che sarebbe potuta andare differentemente e allo stesso modo voglio che tu ti senta libero di amare qualcun'altra e se questo vorrà dire accettare Angela al tuo fianco io lo farò”. Gabriele prese una sedia e la mise affianco al mio letto, con lentezza vi si lasciò cadere sopra. “Rebecca Lal mi sta ricattando”. Quella semplice frase che sputò d’un fiato mi lasciò letteralmente sconvolta.
   
 
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