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Autore: _Alcor    16/07/2023    9 recensioni
Quando Ashley riceve la possibilità di tornare indietro nel tempo per impedire la morte della sua migliore amica, la afferra senza esitazione. Ma deve riuscirci nei minori tentativi possibili, perché ogni reset le strapperà una parte della sua umanità.
Eppure, si dice, diventare un demone pur di salvare quella ragazza non sembra così male.
{ho un debito creativo enorme verso il kagepro | e per la cover di fight song di Izuru | angst&loop temporali}
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Warden of humanity'
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If saving you is a sin, i’ll gladly become a sinner


PROLOGO.

[Warden of humanity]

 

Lazerin | ERRORI RILEVATI  | EINHERI Ashley Sterling (4096 errori)



Apro la porta dell’appartamento e metto un piede fuori, la brina sottile che ricopre il tappetino di entrata mi scricchiola sotto la scarpa. Cicatrici di ghiaccio si allargano sui muri color crema e sulle ampie finestre, lì dove le linee si incontrano sbocciano fiori cristallini aguzzi.

Soffio una nuvoletta di condensa che sparisce nell’aria. Un paio di vetri cedono, una pioggia di frammenti schizza verso l’esterno; nascondo il collo dentro il giaccone, ogni secondo che passa le anomalie sono sempre più evidenti.

Mi sporgo dal parapetto del pianerottolo, una macchia di ghiaccio fradicio di sangue ricopre il piano inferiore. Tra le punte aguzze, brilla un bagliore violaceo che manda un’olezzo terribile. Dev’essere l’einheri rotto… Ottimo, prima recupero quella maledetta pietra, prima tutto tornerà alla normalità.

Stringo il corrimano gelido e scendo, attenta a non scivolare. Ci manca solo una rotolata ingloriosa giù per le scale, quando Ashley si sta impegnando così tanto a sistemare questo casino.

Salto gli ultimi tre scalini e atterro di ginocchia nel sangue. Mi si attorciglia lo stomaco, ma tendo la mano verso la luce, il ghiaccio intorno si sgretola e la pietra fluttua verso di me. La afferro.

A contatto la luce dell’einheri si attenua, sfuma a un azzurro sano. Me lo rigiro tra le mani, è la solita stella abbozzata nel cristallo, non le mancano pezzi. Rilasso le spalle, vorrei piangere. È finita, il freddo si ritirerà e potrò tornare ai miei compiti.

L’odore di anomalia appesta ancora l’aria, mi copro il naso.

Infilo la pietra nella tasca del giaccone e cerco tra il ghiaccio, non ci sono altre luminescenze.

Adocchio un figura premuta al muro. Ashley è raggomitolata con la fronte poggiata sulle ginocchia scoperte, uno strato di brina le ha ricoperto la gamba sinistra. La pelle sottostante è ricoperta di lividi bluastri.

Inspiro. L’odore di anomalia viene da lei, maledizione.

«Sterling, stai bene?» Sono una tale falsa a chiederlo, non può stare bene.

Ashley alza la testa, sotto la frangia rossa le iridi marroni hanno assunto sfumature violacee. Tira su un pugno, il movimento è senza energia. «Una favola, dammi solo cinque minuti e possiamo ritentare. Anzi no, me ne bastano due.»

Aggrotto la fronte; in questa condizione non può fare niente, dovrei prendermi giorni per curarla dall’infezione e sperare di non fare altri danni. Figurarsi rimettersi al lavoro. La raggiungo e metto la mano sulla sua fronte, è bollente. «Scotti.»

Ashley si appoggia al mio palmo, gli occhi sfarfallano e si chiudono. Strascica le parole. «La febbre sparirà al prossimo salto temporale.»

Questa irresponsabile!

Le prendo il polso; la porterò dove non possa fare danni, poi capirò cosa fare. «La stanchezza mentale non sparirà, non puoi salvare nessuno in questo stato. Men che meno confinare delle anomalie.»

Ridacchia. «Potrei ancora emotivamente bonkarti, Guardiana.»

Gonfio le guance per non risponderle, il fatto che la sua personalità non abbia risentito ancora della faccenda dovrebbe essere un lato positivo.

«Saliamo fino al tetto, ti fai una dormita rigenerativa.» Le metto una mano sotto l’ascella e tiro sù, mi spalma tutto il suo peso addosso. Mi tremano le ginocchia per lo sforzo, questa ragazza ha almeno venti centimetri di gambe di troppo.

Pianto il piede nel ghiaccio, l’altro. La conduco verso la scala. «Dobbiamo limitare al minimo i loop, hai al massimo un paio di tentativi prima di diventare uno di quei mostri.»

Ashley emette un respiro debole. «Grazie ma… pensi che mi servirà così tanto?» Ha gli occhi appannati di stanchezza. «Non vedo l’ora di portare a termine ‘sta cosa e tornare normale.»



 

[Note a margine]

Ho l’outline della intera fic pronto ma scriverò capitolo per capitolo, quindi possibilissimo che editerò il tutto a lavoro concluso. E che ci siano ritardi/irregolarità di aggiornamento causa irl stuff.

Il caldo mi sta spaccando, recentemente.

_Alcor

 
  
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