Note
Il secondo capitolo è una KageHina AU. Ho preso ispirazione da una vecchia canzone che si intitola “M’innamorai” dei “Giardino dei semplici. E’ anche connessa ad una altra challenge sempre indetta dal gruppo Non solo “Sherlock.” Spero vi piaccia!
Un ultima cosa riguardo gli aggiornamenti: pubblicherò un girono si uno no.
Kiss
Risa
3
maggio
Giorno 3 #MayIwrite2023
#Bingospring #fuorichallenge- con questa faccio Bingo!
Fandom: Haikyuu!!
Personaggi: KageHina, Hinata Shoyo, Kageyama Tobio
Prompt: “E’ uno spettacolo!” + “dove sono i…” + immagine (mare) + @ClauAlbertini
Voleva dirgli quanto lo amava ma…
Genere: Romantico
Avvertimenti: AU, Flashfic
Tw:
arancione
M’innamorai
La casetta si trovava dall’altra parte della spiaggia. Era
così vicina che Kageyama Tobio poteva sentire il rumore delle onde infrangersi
sul bagnasciuga.
Tobio si destò al movimenti frenetici alla sua destra. Si
puntellò sui gomiti fissando la figura spettinata che si muoveva agitato cercando
qualcosa.
“Che fai stai facendo?” chiese sfregandosi gli occhi. Shoyo
Hinata si voltò e sorrise: “voglio andare in spiaggia.”
“Ma è l’alba!”
“E’ bellissimo vedere il sole uscire dall’acqua,” rispose,
“dove sono i…” Shoyo si guardò introno, poi, i suoi occhi si illuminarono.
“Eccoli!”
Afferrò i suoi pantaloncini e se li l’infilò; gli occhi di
Tobio percorse il torso, indugiarono sulla parte bassa dell’addome dove i muscoli
ben definititi formavano una v invitante, fino a fermarsi sulla scia peluria
rossa che si intravedeva al di sopra dell’elastico.
Shoyo continuò a vestirsi: scelse di indossare la sua camicia
abbottonando solo i primi bottoni. Su di lui era così grande che lo faceva
assomigliare ad un pulcino senza piume. Kageyama trattenne una risata e la voglia di
trascinarlo di nuovo nel letto.
“Che fai, non vieni?”
Tobio si grattò la testa. “Come faccio hai preso la mia
camicia!” non finì la frase che il ragazzo era già uscito dalla stanza.
Tobio sbuffò; si vestì con quello che trovò e lo seguì
all’esterno.
Shoyo si era fermato sulla riva e osservava il discetto d’oro
spuntare dal blu del mare, tingere il cielo di rosso e arancione. La spiaggia
era diserta, gli ombrelloni chiusi, e l’aria era fresca sulla pelle, l’acqua
gelida gli fece arricciare le dita piedi.
“Ti Piace?” chiese Hinata con lo sguardo rapito
dall’orizzonte quanto Tobio era, invece, rapito dal suo profilo, dal naso e le
labbra carnose.
“E’ uno spettacolo!” rispose.
Ma non stava parlando dell’alba: l’unico sole che gli
interessava era quello che gli aveva invaso la vita. Voleva dirgli quanto lo
amava, lì in quel momento, le parole sulle labbra, ma…
Shoyo chiuse gli occhi e respirò l’aria a pieni polmoni. “E’
già settembre…”
Hinata se ne sarebbe andato con l’estate, chissà dove e
chissà con chi; mentre Kageyama sarebbe tornato a casa, al suo lavoro, al suo
uomo, che ormai amava di meno…
Tobio gli afferrò il braccio e se lo trascinò addosso, e lo
strinse forte tra le sue braccia, con il naso immerso nei suoi capelli, l’odore
nelle narici.
“Ti amo! Fai l’amore con me, adesso.”
Shoyo rise, lo spinse sulla spiaggia e gli si mise a
cavalcioni. “Dobbiamo fare in fretta, o qualcuno potrebbe vederci.”
A Tobio non importava nulla. “Che vedano.”
Shoyo sorrise. “Ti amo anche io.”
Mentre Shoyo lentamente si chinava verso di lui, Tobio pensò
che quell’estate non sarebbe finita, perché non poteva più vivere senza.
Avrebbe fatto di tutto per tenere quell’unico raggio di sole con sé, per
sempre.