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Autore: MaryFangirl    30/08/2023    0 recensioni
Bruno si sta ancora adattando in famiglia dopo la sua lunga assenza. Suo nipote Camilo non gli rende le cose facili. D’altro canto, Camilo è fin troppo affascinato dallo zio e Bruno si sforza con tutto se stesso per non oltrepassare il confine dell’affetto familiare. [Bruno/Camilo]
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Bruno Madrigal, Camilo Madrigal, Dolores Madrigal, Isabela Madrigal
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incest
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Si sveglia sentendosi appesantito ma anche leggero. Camilo pensa di non aver avvertito certe sensazioni nemmeno quando ha ricevuto il suo dono. Non era niente in confronto al regalo che ha adesso.
 
Bruno è rannicchiato contro di lui, un braccio intorno alla sua vita e l’altro sotto la sua testa. Bruno si assicura sempre di sostenergli il capo quando dormono o si coccolano, è una cosa che riscalda il cuore di Camilo.
 
Mentre si volta, sussulta accidentalmente. Gli fanno male i fianchi. Ma in senso buono. Ciò allerta Bruno, che si sposta e spalanca gli occhi in modo quasi comico. Camilo gli cinge il collo con le braccia.
 
“Sto bene. Sto bene, Bruno” sussurra sorridendo mentre Bruno espira e sbatte le palpebre. “Buongiorno”, Camilo gli bacia una guancia.
 
Bruno ridacchia, stringendolo in un abbraccio, accarezzandogli i capelli. “Buongiorno, piccolo. Come hai dormito?”
 
Il corpo di Camilo reagisce quasi istantaneamente. Allontana i fianchi da Bruno, non volendo spaventarlo subito. Si rende conto di indossare i pantaloni del pigiama, quelli lunghi.
 
“Bene” risponde, “mi hai...cambiato?” si divincola dall’abbraccio, guardando l’uomo.
 
Il viso di Bruno diventa rosso. “Sì. Ti ho ripulito e cambiato. Sei...quasi svenuto dopo la terza volta”
 
La mascella di Camilo cade. “C’è stata una terza volta?!”
 
Bruno ride, ma tossicchia. “S-sì. N-non volevi...lasciarmi. Sei venuto e...ti sei addormentato”
 
“Oh mio dio” Camilo si copre il viso per l’imbarazzo. È impossibile, non se lo ricorda nemmeno. E Bruno è riuscito a...oh dio. “Tu hai...finito?”
 
“Beh-”
 
“Dimmi la verità”
 
“No” ride Bruno, alzando una spalla. “È okay! Non preoccuparti, amore”
 
Ma Camilo si preoccupa. Quanto può essere stato fastidioso da parte sua supplicarlo per un altro round, arrivando addirittura a una terza volta, e Bruno non ha neanche raggiunto l’orgasmo. Geme, affondando la faccia tra il collo e l’orecchio di Bruno.
 
“Mi dispiace” mormora.
 
Bruno gli strofina una mano sulla schiena. “Non devi scusarti. Era piuttosto tardi, comunque. Ed era la tua prima volta. Non c’è da preoccuparsi”
 
Camilo non merita Bruno. È così comprensivo e dolce. Bruno merita il meglio. Un’idea gli passa in mente e Camilo inizia a depositare baci lungo il collo di Bruno. L’uomo ansima ed è musica per le orecchie del ragazzo.
 
“Aspetta, Camilo, è mattina, non...possiamo” le proteste di Bruno si spengono mentre Camilo sale su di lui, a cavalcioni, premendo bacio dopo bacio sul viso di Bruno, fino alla bocca.
 
Non è chiaro chi sia il primo ad approfondire. Camilo inclina il capo, sentendo Bruno muovere le mani e posarle sui suoi fianchi. Li ruota mentre Bruno alza i propri, incontrandosi a metà strada. A Camilo sembra una danza piacevole, da ripetere. Ha voglia di compiacere l’uomo, compensare per non averlo fatto finire la sera prima. Camilo interrompe il bacio, viaggiando sul collo di Bruno, scende ancora e la reazione di Bruno non si fa attendere.
 
“Aspetta, Camilo, non devi...non sei costretto a farlo” Bruno gli afferra le braccia.
 
Camilo toglie gentilmente le mani di Bruno. “Voglio farlo. Te lo meriti”
 
Bruno geme, contraendosi.
 
“Ora, tienile lì, finché non te lo dico io” Camilo gli accarezza le braccia, continuando con la sua missione.
 
Ieri si è sforzato molto per vedere il sesso di Bruno e all’improvviso si sente molto nervoso. In realtà non ha idea di cosa stia facendo. Non l’ha mai fatto e non sa come farlo. Ma sa che Bruno non lo giudicherà. Fa scorrere le dita sui pantaloni del pigiama di Bruno e deglutisce. Può vederne il contorno.
 
Camilo tira e la sua bocca inizia a salivare. Il primo pensiero è che sia grande, poi...bellissimo. Deve davvero amarlo molto.
 
.
 
L’unico suono nella stanza è il loro respiro affannoso. Camilo appoggia la testa contro quella di Bruno e con le mani gli ravvia i capelli ondulati. Lascia un bacio sulla sua tempia, Bruno si sposta. I loro occhi si incontrano e Camilo sospira, allungandosi per baciarlo. Quando si separano, Bruno ridacchia.
 
“Non dovresti chiamarmi ‘zio’ mentre lo facciamo”
 
“Perché no? Mi sembra carino” scherza Camilo, arricciando una ciocca di Bruno intorno al suo dito.
 
Bruno sospira. “Mi ucciderai”
 
“Meglio di no. Ho voglia di rifarlo con te, quindi non puoi morire, mi dispiace”
 
“Va bene, va bene. Non potrei comunque obiettare. Ora probabilmente dovremmo alzarci” Bruno solleva lo sguardo verso l’orologio. “È quasi ora di colazione e dobbiamo ripulirci”
 
“Facciamo la doccia insieme?”
 
Bruno arrossisce e Camilo scoppia a ridere. Non fanno la doccia insieme, Bruno lo aiuta a pulirsi come ieri sera e risulta molto più difficile mentre è sveglio. Lo specchio è piccolo, ma a figura intera. Camilo vede qualche segno rosso sul collo e l’impronta appena visibile delle dita di Bruno sui fianchi. Gli piace un sacco.
 
Ma non hanno il tempo di fare altro con la colazione che si avvicina. Mentre si stanno vestendo, dei colpi alla porta riecheggiano nella stanza, segnalando la chiamata di Mirabel.
 
Entrambi mangiano prima qualche arepa di zia Julieta, per non apparire troppo tumefatti, ma Camilo sente già la mancanza dei Bruno sul suo corpo. Scendendo i gradini, la consapevolezza e il timore iniziano a piantarsi nelle viscere di Camilo.
 
Dolores.
 
Forse ha sentito tutto ieri sera e probabilmente anche stamattina. Camilo afferra la ruana di Bruno, che si ferma.
 
“Cosa c’è? Camilo?” Bruno lo guarda e gli afferra il polso.
 
“Vado a cercare Dolores”
 
Prima che Bruno possa rispondere, Camilo completa la rampa di scale e si dirige in cucina. Sua sorella non c’è. Zia Julieta lo saluta e lui risponde rapidamente, precipitandosi fuori. Non è neanche lì. Luisa e Mirabel stanno allestendo la tavola. Si gratta la testa. Dove può essere? Rientrando, Abuela e i suoi genitori fanno il loro ingresso in cucina, seguiti da zio Agustin. Bruno e Antonio giungono dopo, chiacchierando. Camilo si rilassa per un momento, ma poi si convince di dover rintracciare sua sorella e scusarsi.
 
Svolta l’angolo per raggiungere il cortile e vede Dolores scendere le scale, sbadigliando.
 
“Buongiorno” lo saluta sorridendo.
 
“Mi dispiace” dice lui.
 
“Per cosa?” sussurra lei, attirandolo dietro un pilastro.
 
“Per ieri. Sicuramente hai sentito” Camilo si innervosisce, strofinandosi il braccio.
 
“Sentito cosa?”
 
Okay...sta facendo la tonta? Sua sorella non lo è affatto.
 
“Tu...mi hai sentito entrare nella torre di Bruno, vero?”
 
“Uhm. Ti ho visto entrare”
 
“Okay, e poi?”
 
Dolores alza un sopracciglio. “Poi sono andata nella mia stanza”
 
“Okay, e poi?”
 
“Sono rimasta sveglia per un’ora e sono andata a letto”
 
“Quindi non hai sentito niente?”
 
“No. La mia stanza è insonorizzata, Camilo”
 
Cosa?
 
“Da quando?!” esclama Camilo, sbarrando gli occhi.
 
“Da quando abbiamo ricostruito Casita. Quando sono in camera mia, non sento niente. È molto utile, più tranquillo, sai?” sorride.
 
Camilo non può credere alla propria fortuna. È ottimo che Dolores non abbia sentito niente.
 
“Aspetta, quando ti sei svegliata?”
 
“Circa 20 minuti fa. Perché mi fai tutte queste domande? Cosa stavi facendo di preoccupante?” solleva ancora il sopracciglio, posandosi le mani sui fianchi.
 
La mente di Camilo elabora velocemente. “Oh. Ho parlato con Bruno tutta la notte e stamattina dei miei problemi di identità. Pensavo che avessi...sentito. Non so...se ti avesse infastidito o altro...”
 
“Oh” Dolores abbassa le mani, “beh, non ho sentito niente. Ma se vuoi parlare, ci sono sempre per te. Anche se capisco perché preferisci parlare con zio Bruno” ridacchia e lo abbraccia.
 
Camilo la ricambia, ringraziando ogni divinità esistente per la nuova stanza di Dolores.
 
.
 
Mancano poche settimane al ventesimo compleanno di Camilo. Lui e Bruno sono inseparabili. È un mistero che il resto della famiglia non se ne sia accorto. Fanno praticamente tutto insieme e il loro rapporto si è rafforzato. Camilo non comprende come possa essere stato tanto fortunato. Vuole che giorni così felici non si esauriscano mai.
 
Usa di nuovo la su stanza. Ci sono molti meno specchi e molte più cose di Bruno. Si è reso conto che ciò di cui aveva bisogno erano più ricordi delle persone che ama. Quindi ha qualcosa da ogni membro della famiglia che lo aiuta a rimanere con i piedi per terra. Ma la maggior parte della roba è di Bruno. Gli ha persino dato una sua ruana.
 
Gli ultimi mesi sono stati tranquilli e piacevoli, Bruno e Camilo sono felici. Molto felici.
 
Quindi è uno shock quando, scendendo dalle scale, sente Abuela parlare con sua madre.
 
“Pepa, non pensi sia ora che Camilo si sposi?”
 
Camilo si blocca.
 
“Ah, mamma, Dolores ha 26 anni e si è appena fidanzata. Anche io mi sono sposata dopo i 25 anni. Perché tanta fretta di far sposare mio figlio?” replica sua madre, e Camilo si sorprende che si opponga.
 
“Era solo una riflessione. Non socializza molto con gli altri giovani del villaggio. Sai se è interessato a qualcuno?”
 
Camilo si sente gelare il sangue. Non pensa mentre i suoi piedi lo conducono verso le due donne.
 
“Oh! Tesoro, hai finito con le tue faccende oggi?” chiede Pepa sorridendo.
 
Camilo annuisce, ma Abuela non è mai stata tipo da tenere a freno la lingua.
 
“Camilo” sa cosa seguirà, “dovresti iniziare a pensare al matrimonio”
 
“Mamma!” esclama Pepa, una nuvola tempestosa appare immediatamente.
 
“C’è già Dolores che si sposerà. E le ragazze? Isabela, Luisa, Mirabel...lo hai chiesto anche a loro?”
 
“Non devi sposarti subito. Ma pensaci. E no, con loro non ne ho parlato. Solo che...” sua nonna non termina la frase, lasciando le mani lungo i fianchi.
 
“Solo, che cosa?” l’occhio di Camilo si contrae quando Abuela lo guarda.
 
“Non voglio che tu finisca come tuo zio Bruno”
 
È uno schiaffo in faccia. Un doppio schiaffo quando Camilo vede che Bruno si è avvicinato alle spalle di Abuela. I suoi occhi brillano e ha una mano sulla testa. Si guardano e Camilo desidera solo correre tra le sue braccia.
 
“Mamma! Non dire così! Non c’è niente di sbagliato nel modo di vivere di Bruno” Pepa si accorge in ritardo della presenza di Bruno, “oh no”, la nuvola si ingrandisce.
 
“Ma è la verità, io-” la sua protesta muore mentre Pepa fa segno di guardarsi alle spalle. Bruno la fissa.
 
“Abuela” inizia Camilo, sapendo che non finirà bene, “non c’è niente di sbagliato né in me, né in zio Bruno. Sei fortunata che non se ne sia andato per sempre. Non voglio sposarmi e se lui non l’ha fatto, non c’è nulla di male. Non tutti...trovano quello che cercano, Abuela. Non credo che ci riuscirò mai”, sta mentendo. Lui lo ha trovato. Ma non può dirlo. “E se succederà, suppongo che non ti piacerebbe”
 
Bruno si avvicina a lui. Gli posa una mano sulla spalla, riuscendo a calmarlo. Anche Pepa è accanto a lui e gli afferra l’altro braccio.
 
“Mamma” Bruno si raddrizza, “non dovresti fare pressioni a lui né ad altri per sposarsi. Arriverà il momento in cui succederà, ma lascia che siano loro a decidere”
 
Abuela sospira, probabilmente non volendo ammettere la sconfitta. Sorprendentemente, annuisce.
 
“Forse è vero. Rifletterci comunque non farà male. Era solo un pensiero, che dovresti avere per aiutare la famiglia” si volta e si allontana.
 
Camilo vorrebbe continuare la discussione. Il suo corpo trema, è molto arrabbiato. La nuvola di Pepa si dissolve e Camilo espira quando la luce del sole riempie la stanza.
 
“Oh, dio. Grazie per essere intervenuto, Bruno” dice Pepa, accarezzando i capelli di Camilo, “è stata davvero fuori luogo. Stai bene, tesoro?”
 
Camilo annuisce, appoggiandosi alla spalla di sua madre. Non riesce a parlare. Finirebbe col pronunciare solo il nome di Bruno e...non può farlo. Non mentre sua madre è presente.
 
Pepa sospira: “Vado alla fattoria. Cami, riposa per il resto della giornata, ok? Chiederò a Mirabel di occuparsi dei bambini se qualcuno lo chiede. Bruno, prenditi cura di lui, okay?”
 
Camilo pensa che, se avesse il potere di sua madre, il sole irromperebbe in casa, bruciando tutto. La donna esce e quando la porta si chiude, Camilo getta le braccia al collo di Bruno. L’uomo vacilla ma lo afferra, accarezzandogli la schiena.
 
“Andiamo, amore, possiamo allontanarci un po’ per oggi” sussurra Bruno e Camilo sente già gli occhi riempirsi di lacrime.
 
Bruno si separa, facendo un breve cenno del capo quando si guardano. Si dirige verso la cucina e Camilo lo osserva mentre prepara un cesto. È troppo sbalordito per parlare. Gli fa male la testa e si sente il corpo in fiamme. Bruno lo guida gentilmente fuori e percorre il sentiero verso il paese. Passano accanto a diverse persone che li salutano, ma Camilo le sente a malapena.
 
Quando raggiungono il limite della città, Bruno continua a camminare. Camilo afferra la sua ruana. Ormai la loro statura è simile. Camilo è cresciuto un po’ negli anni e Bruno, che non sta più curvo su se stesso, risulta più alto. Camilo si sente comunque piccolo accanto a lui. Forse è per la sua natura di mutaforma.
 
Raggiungono il fiume. Camilo si avvicina all’acqua e si siede. Le sue emozioni lo travolgono. Le lacrime scendono prima che se ne accorga. Nasconde la testa tra le braccia, raggomitolandosi su se stesso e piangendo liberamente. Le parole si infrangono e si scontrano nella sua testa.
 
Il matrimonio è impossibile per lui. Per loro. Non possono. Camilo si sente così frustrato di non poterlo realizzare. Sono esseri dotati di magia, perché non può averlo?
 
Sente una mano sulla spalla e Camilo si asciuga gli occhi prima di alzare la testa. Bruno abbozza un sorriso, accarezzandogli il braccio. Camilo non si frena dal piangere. È tutto troppo: Abuela, i pensieri eccessivi e la stupida idea di dover aiutare la sua famiglia tramite il matrimonio.
 
“Bruno” Camilo ritrova la voce.
 
“Sì, tesoro?” Bruno si avvicina un po’.
 
“Mi dispiace”
 
Le scuse risultano pesanti. Non se l’era aspettato.
 
“Perché ti stai scusando adesso?” Bruno gli cinge la vita con un braccio, attirandolo a sé.
 
“Per...quello che ha detto Abuela. Io...ho iniziato a provare dei sentimenti per te e...”
 
“E cosa? Mi avresti manipolato? Mi avresti costretto a una relazione per due interi anni?”
 
Camilo lo fissa.
 
“Sapevo che era sbagliato nel momento in cui ho iniziato a pensare a te come qualcosa di più di mio nipote e quando ho avuto la tua visione. Eppure...guardaci. Sto con te di mia spontanea volontà. Ero perfettamente in grado di non assecondarti, di non sviluppare questa relazione. Tua madre mi ucciderebbe se lo sapesse” Bruno deglutisce, “ma sono qui e non vorrei che fosse diversamente. Dovrei essere io a scusarmi. Ma non sarei sincero. Non mi dispiace averti assecondato. Sei diventato una persona straordinaria e sono molto orgoglioso di te, come mio compagno” Bruno sbatte le palpebre, “in genere non sono bravo con le parole, sai. Ma spero che tu...capisca cosa sto cercando di dire”
 
Camilo capisce, per la prima volta in vita sua. Si lancia su Bruno, facendo cadere entrambi, e lo abbraccia. Lo stringe forte, cercando di trasmettere tutto il suo amore.
 
“Ti amo, Bruno. Vorrei poterti sposare”
 
La confessione risuona nelle orecchie di Bruno. E non è spiacevole.
 
Bruno accarezza la schiena di Camilo prima di rispondere: “Ti amo anch’io”, allontana gentilmente Camilo mentre si guardano negli occhi, “e prima o poi ti sposerò. Se non succederà in questa vita, accadrà in quella dopo o in quella dopo ancora. Ti troverò in qualsiasi dimensione e ti sposerò”
 
Camilo riprende a piangere, baciando Bruno. È come la prima volta che si sono baciati, Camilo si rende conto di amarlo da sempre. E da ancora prima.
 
Quando si separano, Camilo aiuta Bruno a mettersi seduto. Si appoggiano l’uno all’altro e mangiano gli snack che Bruno ha portato da casa. Di colpo, Camilo ricorda.
 
“Non sei stato tu a farmi piangere” dice, lasciando la testa sulla spalla di Bruno. “Mi hai baciato e fatto altro prima di quella visione” ridacchia, notando Bruno che diventa rosso e si copre la faccia.
 
.
 
Abuela non ha più sollevato l’argomento del matrimonio con Camilo. In realtà ora è impegnata a fare la bisnonna per il primogenito di Dolores. Con grande gioia di tutti, è un maschio.
 
Camilo è diventato zio e si sente strano mentre tiene tra le braccia il fagottino. Probabilmente per Antonio è ancora più strano, essendo a sua volta zio a soli 12 anni, non esattamente ciò che aveva immaginato. Ma è bello vederlo giocare con il piccolo, aiutando la sorella e il cognato.
 
La casa è un po’ diversa dall’arrivo del bambino. La stanza di Dolores è cambiata improvvisamente. Si è spostata, avvicinandosi a quella di Pepa. Una mattina Camilo, salendo le scale, ha lanciato un urlo nel trovarsi davanti la porta di Dolores al posto di quella di Antonio. Il suo strillo ha fatto accorrere suo padre, preoccupato.
 
Dopo una riunione di famiglia, l’unica spiegazione logica trovata era che ora Dolores aveva bisogno di essere più vicina a sua madre in caso di necessità. Anche se Mariano si è trasferito da quando si sono sposati, tutti hanno ritenuto che ulteriore aiuto non può che essere ben accetto. Dolores ha bisogno di sua madre.
 
È un altro shock quando Camilo e Bruno, scendendo dalla torre, scoprono la porta di Camilo al posto di quella di Luisa.
 
“Che diavolo succede?” Camilo osserva la propria porta e quella di Luisa, che si trova ora dall’altro lato.
 
“Uh” Bruno osserva la porta, “è la tua porta, ma perché è qui?”
 
Si avvicinano e Camilo la apre. C’è della sabbia sul pavimento. Camilo abbassa lo sguardo, poi si rivolge a Bruno: “L’hai...portata tu, qui?”
 
Bruno scuote la testa. “No, non ti riempirei mai di sabbia”
 
“Allora...cosa succede?”
 
Avanzano e, osservando verso un angolo, Camilo si ferma. Bruno gli rovina addosso e ritrova l’equilibrio, seguendo lo sguardo di Camilo.
 
È una caverna per le visioni.
 
“Cosa...perché? Come? Cosa...perché c’è una caverna per le visioni qui?!” Camilo corre e apre l’ingresso.
 
È più piccola di quella presente nella stanza di Bruno. C’è un cerchio sufficiente a contenere due persone, sabbia ammucchiata lungo i bordi e barattoli già colmi di sabbia.
 
“Che sta succedendo” Bruno cammina nella grotta, toccando ciò che vede.
 
Ripensandoci...Camilo ha notato che gli specchi nella stanza di Bruno sono aumentati, ma non così tanto da attirare la sua attenzione. Ma ora nella sua stanza c’è della sabbia e una caverna. Che diavolo significa?
 
I due si guardano, increduli.
 
“Camilo, hai per caso-” Dolores entra e si ferma subito. Solleva un piede. “Perché c’è...della sabbia, qui?”
 
“È quello che stiamo cercando di capire” dice Bruno.
 
“È...una caverna per le visioni? Perché ne hai una qui?” esclama Dolores, guardando prima lo zio, poi il fratello.
 
“Non lo sappiamo!” risponde Camilo, improvvisamente un po’ spaventato. E se Abuela lo vedesse? O sua madre? Cosa penseranno?
 
Come per uno scherzo crudele, sua madre bussa alla porta.
 
“Camilo? Dolores voleva-oh” guarda in basso, “perché c’è la sabbia?”
 
Camilo non sa cosa dire, e nemmeno Bruno, immagina. Dolores squittisce e Pepa li osserva tutti e tre. Camilo spera che riescano a nascondere la caverna.
 
“Camilo, hai portato qui la sabbia dalla stanza di tuo zio?” chiede Pepa, mentre una nuvola si forma sopra di lei.
 
Tutto ciò può avere più di un esito. Camilo deve pensare in fretta, prima che Bruno intervenga.
 
Deve esserci Casita dietro alla nuova situazione, e all’improvviso anche sua nonna entra.
 
“È tutto pronto, Pepa” fa un passo in avanti e guarda in bassa, “cosa sta succedendo?” alza la testa, più lentamente di quanto Camilo speri.
 
Le piastrelle di Casita tintinnano improvvisamente e Camilo capisce che c’è lei dietro. Rimane sorpreso da quello che comunica.
 
“Rimediare per...i 10 anni di assenza?” chiede Abuela osservando le piastrelle e i presenti. Camilo distoglie lo sguardo, desiderando nascondersi dietro Bruno ma anche proteggerlo.
 
Le piastrelle si muovono di nuovo.
 
Pepa ride. “Beh, un ragazzo ha bisogno di uno zio presente nella sua vita. Hai ragione, Casita, la loro relazione sta aiutando l’Encanto a diventare più forte”
 
Camilo rimane a bocca aperta, così come Bruno, ma Camilo la richiude subito. È...confuso, ma anche grato che la casa sia dalla loro parte. Questo spiega il fatto che fosse così splendente nella visione.
 
Il pavimento sotto i loro piedi si agita e viene prodotta altra sabbia. Abuela e Pepa ridono, voltandosi per uscire.
 
“Sì, sì, lo sappiamo” Abuela accarezza lo stipite, “hanno aiutato molte persone. Specialmente insieme. Grazie, ragazzi, per tutto quello che fate”
 
“Ascolta Casita, Camilo” aggiunge Pepa, “dice che hai tormentato tuo zio per avere delle visioni, smettila!” gli agita un dito davanti al naso prima di andarsene.
 
I tre rimasti rilasciano un sospiro di sollievo.
 
“Come hanno fatto a non accorgersi?!” sussurra Dolores, con aria nuovamente spaventata.
 
Camilo scuote la testa, afferrando la mano di Bruno. “Io...non ne ho idea. Casita? Perché l’hai fatto?”
 
Il soffitto rimbomba e le piastrelle tintinnano e rotolano.
 
“...volevi che fossimo felici senza destare sospetti?”
 
Le piastrelle si muovono.
 
Bruno sussulta: “Volevi unire le nostre stanze? Poteva scatenarsi un inferno!”
 
Il muro emette un tonfo.
 
“Quindi hai deciso di inserire gli elementi di ciascuno nelle rispettive stanze?” mormora Dolores, “è dolce da parte tua, Casita. Sono contenta che tu non abbia deciso di distruggere la stanza di Camilo” sorride.
 
“Ehi” ribatte Camilo.
 
“Oh zitto, eri tremendo quando hai cominciato a interessarti a lui. Inquietante”
 
“Dovevo far capire il mio punto di vista”
 
“È diventato cristallino molto tempo fa” dice Bruno e per un istante Camilo lo fulmina con lo sguardo.
 
Dolores scuote la testa e ridacchia. “Ad ogni modo, avete qualcun altro dalla vostra parte. Sono sicura che anche Mariano vi sosterrebbe”
 
“Per favore, non dirglielo. Sarebbe imbarazzante” sospira Camilo, appoggiandosi a Bruno.
 
“Okay, okay. Comunque ero venuta qui per chiederti se hai il cestino per picnic. Non era in cucina”
 
Casita glielo recapita e lei ringrazia. “Preparatevi. Andiamo a fare un picnic vicino al fiume”
 
Camilo osserva sua sorella allontanarsi e Casita chiude la porta.
 
“Allora...siamo a posto, per ora” dice Bruno, “stai bene, amore?”
 
Camilo gli prende la mano e lo conduce verso il letto, sedendosi. Rimane in silenzio per qualche i minuti. I suoi pensieri sono frenetici. Per qualche secondo, c’è stato il rischio che tutto andasse a rotoli. Ma non è successo e sarà per sempre grato a Casita.
 
“Sto bene” risponde, stringendogli la mano, “ho avuto...davvero paura. Insomma, farei di tutto per difenderti, quindi mi stavo già preparando a prendermi ogni responsabilità e assicurarmi che non ti...ferissero di nuovo”
 
Bruno lo abbraccia, baciandolo sul viso. “Te l’ho già detto, piccolo. Non possono farmi del male. Ho te ed è tutto ciò di cui ho bisogno”
 
Ha ragione. Camilo ricambia l’abbraccio, è un’angolazione scomoda e un po’ dolorosa, ma non gli importa. Si alzano per prepararsi, Casita ha già spostato parte del guardaroba di Bruno in quello di Camilo. Ridono e si cambiano, indossando il costume da bagno, pronti a nuotare nel fiume.
 
Con loro sorpresa, l’intera famiglia è radunata in cortile. Abuela annuncia che è giunto il momento di una vacanza, quindi partiranno tutti per trascorrere una giornata al fiume. Bruno e Camilo rimangono vicini, in coda al gruppo. Portano da mangiare, usandolo come scusa per rimanere insieme.
 
Al fiume, Isabela produce delle palme per consentire a tutti di rimanere all’ombra. Luisa sposta il corso del fiume in modo che il nuovo arrivato abbia un po’ d’acqua con cui giocare. Antonio si tuffa subito e si mette a parlare con i pesci, presentandoli a Bruno e Camilo.
 
Camilo osserva zia Julieta e sua madre preparare il buffet prima di raggiungerli in acqua. Zio Agustin e suo padre sono vicino a Dolores, Mariano e il piccolo, a costruire castelli di sabbia, il bambino ridacchia ed emette piccoli suoni.
 
Le tre cugine si sono dirette più a largo nel fiume e Camilo si unisce a loro. Iniziano a giocare con l’acqua, Luisa crea enormi onde e Isabela fa crescere piante subacquee per bloccare gli attacchi. Mirabel cavalca le onde e attacca le sorelle con diversi schizzi. Un’onda afferra Camilo, che finisce sott’acqua. Quando riemerge ride, riprendendo a battagliare contro le cugine.
 
Dopo un po’, arrivano anche suo padre e suo zio. Bruno raggiunge i ragazzi. Ridono e si schizzano l’un l’altro, bagnandosi il più possibile. Luisa provoca un’altra onda gigantesca, trascinando tutti sotto. Camilo apre gli occhi e vede tutti tornare su. Tranne Bruno. È un po’ lontano, Camilo nuota avvicinandosi a lui.
 
Bruno ha le guance gonfie e gli occhi chiusi. Incrocia le dita e Camilo sorride. Quando gli prende il viso tra le guance, Bruno spalanca gli occhi, scioccato.
 
Camilo gli sorride prima di guardare gli altri. Attira rapidamente Bruno in un bacio prima di riemergere. Non appena lo fa, Luisa e Isabela creano un misto di onde e piante e lo rispediscono sott’acqua.
 
Bruno lo afferra e si vendica, baciandolo con uguale velocità. Quando riaffiorano, gli altri sono sparsi intorno, continuando a spruzzarsi a vicenda.
 
“Stai diventando più audace, piccolo, non è un bene per il mio cuore” ansima Bruno e Camilo gli sale sulla schiena, agganciandogli le mani intorno al collo e le gambe ai fianchi.
 
“Bene. Sono contento di tenerti attivo” ridacchia, “non vorrei che ti annoiassi di me” sussurra, facendo rabbrividire Bruno. “Ehi Mirabel! Porta qui il tuo vecchio e facciamo la lotta!”
 
Mirabel strilla, saltando su suo padre e dirigendosi verso i due.
 
“Dio, aiutami” Bruno inizia a ridere, caricando Camilo sulle spalle, mentre Agustin fa lo stesso con sua figlia.
 
“Penso lo abbia già fatto” sghignazza Camilo, “adesso, carica!”
 
Vincono il primo round. Vincono anche il secondo, contro Isabela e Agustin. Ma perdono contro Luisa. Vengono richiamati per la cena e Camilo trattiene Bruno. Osserva gli altri avvicinarsi al tavolo e, quando tutti voltano le spalle, Camilo e Bruno si prendono per mano. Stringono brevemente prima di lasciarsi e unirsi alla famiglia.
 
E se si scambiano qualche occhiata, nessuno deve saperlo. Tranne Dolores e Isabela, ovviamente.
  
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