Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: zekeeho    06/09/2023    1 recensioni
[Trovate la storia più aggiornata su Wattpad, sempre con lo stesso nome, mentre il mio nome utente è kariadee]
ㅤㅤ
[RanMasa centric! Hiromido e KyouTen accennate.]
Kariya Masaki è un giovane adolescente che affronta un nuovo trasferimento con i suoi genitori, lasciando la sua vecchia casa e amici. Si stabiliscono nella tranquilla città di Nagano, dove Masaki inizia a costruire nuove relazioni sincere. Tra le nuove amicizie, spicca Kirino Ranmaru, noto per essere il "pilastro della difesa". Nonostante un inizio burrascoso, Masaki e Kirino sviluppano una connessione speciale mentre affrontano sfide personali e interrogativi sulla natura dei loro sentimenti reciproci. Sono solo amici intimi o c'è qualcosa di più profondo tra loro? Questa domanda tormenta Masaki mentre combatte con le emozioni che emergono in lui.
In questo viaggio di scoperta personale, Masaki dovrà affrontare le sfide del cambiamento, della crescita e della sincerità.
Quest'avventura di scoperta personale porterà Masaki a capire che, talvolta, per trovare sé stessi, è necessario aprire il cuore e lasciare entrare l'amore e l'amicizia.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Matsukaze Tenma, Xavier/Hiroto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

5 aprile.
Ecco cosa segnava il calendario quella mattina.
Ma non era un giorno qualsiasi, no, la scuola iniziava quel giorno.

Erano passati solo due giorni da quando era arrivato a Nagano, e dopo due settimane di nullafacenza, iniziare scuola non era per niente nei suoi pensieri, soprattutto se era una nuova.

Aveva finito le scuole medie, e stava per iniziare il liceo in una nuova città, in una nuova casa, tutto nuovo.

Anche se controvoglia, si alzò dal suo caldo letto e andò a farsi una doccia veloce.
Tornato in camera prese la divisa e la indossò. L'avevano ritirata in quei giorni, almeno non aveva l'imbarazzo di andare a scuola senza divisa, almeno su quello la Fortuna era dalla sua parte.

La divisa era nera, completa di giacca, aveva lo stemma della scuola con sotto il nome. 'Alien Accademy'.
Sì, non era un vero e proprio liceo, come le classiche scuole, era più un'accademia, durava un anno in più rispetto ai licei normali, ma era davvero l'unica scelta migliore, detto dai suoi genitori.

I pantaloni avevano due linee blu cobalto ai lati, orribile.
Sotto la giacca indossava una camicia bianca a lunghe maniche, mentre d'estate aveva quella a corte maniche con lo stemma sopra (visto che la giacca non andava indossata.)
Il bello di quell'outfit? Aveva delle scarpe da ginnastica ai piedi.

"Mi sta malissimo." Proclamò non appena arrivò in cucina.

Ryuuji e Hiroto stavano già facendo colazione.

"Invece ti sta benissimo Maki."
"Non è vero, sembro un pinguino."
"Sembravi un pinguino con la vecchia divisa, e te l'ho sempre detto." Disse Hiroto.

Non aveva tutti i torti.

"Dai siediti e fa' colazione piccolo pinguino." Gli disse Ryuuji. "Ti sta davvero bene."

Masaki seguì il consiglio.
Anche se di fare colazione non ne aveva proprio voglia, aveva leggermene l'ansia, e non avrebbe voluto vomitare il tutto.

"Ti ho preparato anche il pranzo, l'ho messo sul tavolo in salotto, non dimenticarlo." Gli disse Ryuuji.
"Grazie."

Iniziare con sette ore, e poi una per scegliere il club era da suicidio.
Almeno le prime due o magari tre, le perdevano per il discorso che la preside avrebbe tenuto.

"Non dimenticarti nemmeno di avvisare quando esci da scuola e quando torni a casa, capito?"
"Non assillarlo." Lo rimbeccò Hiroto. "Si è appena svegliato."
"Sì Ryuu, non preoccuparti."

Finita la colazione, prese dalla tavola il pranzo, lo mise in cartella insieme alla copia di chiavi di casa poi prese il cellulare e se lo mise in tasca.

Diede un'ultima controllatina in giro prima di andar via con Hiroto.
Salutò Ryuuji.

La cartella che gli avevano dato era una tracolla bianca, anche quella aveva lo stemma, almeno dietro.

In auto Hiroto gli fece vedere quale strada doveva fare, nonostante gliel'avesse già mostrata, ma Masaki aveva la stessa memoria di Dory, la pesciolina di Nemo.

"Puoi lasciarmi prima dell'ingresso?"
"Va bene, sicuro di voler entrare da solo?"
"Sì, sono abbastanza grande."
"Non ho detto che sei piccolo ma ci saranno di sicuro altri genitori."
"Posso farcela da solo."
"Non insisto, ma non me ne andrò finché non entrerai ok?"
"Va bene, fa quello che vuoi."

La scuola non distava molto ci avevano messo solo 10 minuti per arrivarci, Hiroto avrebbe potuto mettercene anche 5 se solo non gli avesse fatto vedere la strada.
Arrivati, Masaki uscì dalla macchina quasi contro volere.

"Non andare in ansia mi raccomando." Gli disse Hiroto. "Andrà tutto bene."
"Non lo farò!"
"Buona scuola."

Masaki gli sorrise e andò via.
Non appena varcò il cancello della scuola, una campanella iniziò a suonare.
Puntuale come al solito.

Nel cortile c'erano milioni se non miliardi dii studenti, era quasi tutto pieno.
C'erano delle strutture sui lati e non sapeva cosa ci fosse dentro, non ci teneva a fare tardi per andare in esplorazione.

Si armò di coraggio e entrò nella struttura principale, seguendo altri studenti.
Su dei pilastri c'erano dei fogli attaccati che diceva:
"I nuovi studenti che dovranno frequentare il primo anno sono pregati di recarsi nell'auditorium."
Su un altro invece c'era scritto:
'Auditorium.' E c'era una freccia che indicava a sinistra.

All'ingresso c'erano un sacco di armadietti, e tanti ragazzi e ragazze stavano già prendendo delle cose da lì dentro.
Masaki non aveva ancora avuto le chiavi in realtà.

Seguì la freccia, cercando di non distrarsi troppo, e arrivò all'auditorium sano e salvo.
Prese il primo posto libero che vide, non si mise a cercare più di tanto.
Si sentiva parecchio spaesato e non gli piaceva sentirsi in quel modo.

Davanti a lui c'era uno spaziale vuoto con una lavagna bianca e un pennarello nero.

Probabilmente e da lì che avrebbe parlato la preside.

Si guardò intorno e vide studenti che entravano e uscivano, alcuni che parlavano, altri che si sedevano e stavano al cellulare.

"È libero qui?" Gli domandò un ragazzo.
"Sì."
"Oh grazie." E questo si sedette. "Sei del primo anno?"

Che domanda non era ovvio?

"Sì, sono tutti del-
-Oh, fantastico, anche io sono del primo anno!"

Masaki stava per dirgli che lo sapeva, e che l'aveva appena interrotto, però lasciò perdere.

"Piacere, mi chiamo Kageyama Hikaru."
"Kariya Masaki. Piacere mio Kageyama."

Si strinsero la mano.
Hikaru era letteralmente bollente.

"Sono un po' in ansia perdonami, tendo a parlare anche a vanvera."

Il ragazzo che aveva accanto aveva i capelli violetto e gli occhi neri.
Neri come quelli di Ryuuji. La stessa intensità.

"Oh non preoccuparti."
"Sei di queste parti?"
"Sono arrivato da poco."
"Wow. Sarai doppiamente in ansia."

Masaki avrebbe tanto voluto dirgli che sì, era in ansia anche lui, ma non così esageratamente, ma non fece in tempo. Quella che doveva essere la preside arrivò, calò il silenzio.
La donna li squadrò uno per uno, e Masaki si sentì così in soggezione.

Era una donna molto alta, i capelli sciolti che gli ricadevano sulle spalle.
Era leggermente truccata e indossava una gonna che le arrivava sotto le ginocchia e una camicetta, con gli stessi colori della divisa.
Era piuttosto giovane.

"Buongiorno a tutti, e benvenuti alla Alien Accademy school. Siamo davvero onorati ad avervi come studenti, e sperò che sia così anche per voi. Io sono la preside, Itou Mei e vi parlerò un po' della scuola.

La Alien Accademy ha un ciclo di 4 anni e non 3 come le altre scuole, ma questo dovreste già saperlo, visto i moduli d'iscrizione.
Quest'anno in più vi permetterà di accedere alle università più prestigiate del paese, in più avrete la possibilità di passare quell'anno all'estero se lo desideriate.
Al ritorno dell'anno all'estero potrete mandare curriculum per le università anche estere, insomma, la scuola da' possibilità di lasciare il Giappone.

Durante questi anni, la scuola spenderà per voi i soldi per libri, club e attività extrascolastiche, in cambio da voi, vogliamo voti eccellenti.

I piani della scuola sono suddivisi per anni.
Piano terra ci sarete voi del primo anno, secondo piano i ragazzi del secondo anno e così via. Chiunque sarà su un piano non appartenente al proprio anno scolastico verrà mandato in vicepresidenza.

Le lezioni inizieranno alle 8, ma la prima campanella suonerà alle 7.50, per quell'ora dovrete andare in classe. Alle 12.30 ci sarà la pausa pranzo, durerà fino alle 13.00. La pausa pranzo potrà essere effettuata sia nelle classi che in mensa, successivamente suonerà la campanella e voi andrete in aula. Le lezioni proseguiranno fino alle 16.00 dalle 16 in poi occuperete il vostro tempo con i club che sceglierete oggi pomeriggio.
I club durano una o più ore, in base al club.
Vi permetteranno di avere crediti, che vi serviranno per avere anche bei voti.
I club sono obbligatori, non si può rifiutarne l'ingresso.
Quelli che mettiamo a vostra disposizione sono: Club di calligrafia, fotografia, cucina, pallavolo, atletica, calcio, basket, arti marziali, occulto, club di scienze, arte e pittura, haiku e poesia e infine musica.
In tutto sono 13, dopo le lezioni potrete fare le vostre scelte e domani mattina lasciare la domandina d'ingresso in segreteria.
Chi non avrà deciso avrà un sollecitamento, e se entrò il fine settimana non avrà ancora mandato nessuna richiesta d'ingresso, allora verranno chiamati i genitori.
La scuola, inoltre, vi offre uno psicologo che sarà disponibile dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 12.00.
Le materie che studierete per questi due anni scolastici saranno: Lingua Giapponese e Letteratura Giapponese, Arti tradizionali come Haiku e Shodo, Matematica, Scienze, Informatica, Musica, Arte, Storia, Educazione Fisica e Sociologia. Come avrete ascoltato non ci sarà Economia Domestica.
Dal terzo anno invece, le materie non più obbligatorie sono: Arti tradizionali come Haiku e Shodo, Arte e Musica.
Il monte ore massimo di assenze sarà di 250 ore, superata questa soglia ci sarà la bocciatura.
Detto questo, posso lasciarvi al vicepreside che vi chiamerà per cognome e vi metterà in una sezione.
Buon inizio anno scolastico ragazzi."

Salutarono la preside con un inchino.

Gli hunger games erano appena iniziati.

No ok, Masaki si era preparato psicologicamente a qualcosa di molto peggio, tipo gli hunger games per davvero, però ora si ritrovava lì e non sapeva minimamente cosa pensare, sperava vivamente di trovarsi bene in quella scuola, anzi, doveva trovarsi bene. Non aveva altre possibilità.

Il vicepreside iniziò dalla sezione 'A', Kageyama Hikaru era finito lì.
Prima di andarsene l'aveva salutato con la mano, Masaki aveva ricambiato il saluto.

Sperava di non aver personaggi strambi nella sua classe.

Dopo che la sezione 'A.' finì, ben 15 alunni, toccò alla 'B.'
Ed ecco che dopo un bel po' di cognomi, anche quello di Masaki spiccò lì.

Dovette alzarsi e andare dov'erano tutti gli studenti, ovvero sotto al palco dove c'era una professoressa che aveva un piccolo cartello con su scritto 'B.'

Dopo di lui sentì dei cognomi alquanto familiari, ma non ricordava dove li aveva già sentiti.

Vennero accompagnati nella loro aula dalla professoressa.

Le aule non erano lontane rispetto all'auditorium.
La professoressa diede modo ai ragazzi di scegliere il posto.

C'erano solo 3 file di banchi da 4.
Masaki era capitato nella terza fila al penultimo banco (sì, sempre il terzo).

Ovviamente prima di sedersi salutarono la professoressa e lei salutò loro.

"Io sono la professoressa Shimizu e nel vostro corso insegnerò informatica e scienze, per oggi divideremo la lezione per metà visto che abbiamo solo un'ora, poi le prossime volte vi dirò io se studierete informatica o scienze, a fine lezione potrete tranquillamente parlare tra di voi e conoscervi, fino all'arrivo del professore o della professoressa."

Detto questo, la professoressa Shimizu si avvicinò alla lavagna e iniziò a scrivere qualcosa. Iniziò quindi la sua lezione.

Masaki non andava tanto male a scuola, alle medie prendeva delle 'B', ma aveva avuto anche molte 'A', non gli piaceva tanto studiare, doveva ammetterlo, lo faceva solo per avere dei bei voti e perché così nessuno avrebbe avuto da ridirgli.

Durante l'ora Masaki si distrasse non poco, era troppo curioso di sapere chi erano tutti quei ragazzi e se c'era qualcuno che magari avrebbe rivisto dove abitava lui.
Con suo stupore, il ragazzo che aveva accanto lo conosceva, e sì, era uno dei cognomi che aveva sentito nominare dal vicepreside.
Non trovò l'altro però.
Beh, effettivamente la fila dietro di lui non l'aveva vista proprio.

La professoressa Shimizu sembrava un'ottima insegnante e sperava di avere professori simili a lei, ma quello sarebbe stato da vedere.

La lezione non fu per nulla pesante e sembrò passare in un battito di ciglia e i 10 minuti di paura arrivarono.

La Fortuna era dalla sua parte a quanto pare.

"Masaki!" Esclamò il ragazzo che aveva alla sua destra.
"Tenma-kun, che bello rivederti."
"Visto Kyo? Te l'avevo detto che fosse proprio il nostro Masaki."

Il nominato 'Kyo' si palesò.
Era seduto proprio dietro Tenma e aveva le braccia incrociate.

"Kyousuke."
"Masaki."

Tenma e Kyousuke erano due 'grandi amici' di Masaki.
Kyousuke e Masaki si conoscevano dalla prima media, si erano incontrati intreno per arrivare a scuola un paio di volte (questo quando Masaki passava i weekend fuori casa per via dei suoi genitori.) e si incontravano molto spesso anche nei corridoi.
Un giorno Masaki era andato sul tetto a fare pranzo o, meglio, dire merenda, e lì aveva incontrato Kyousuke, da lì poi avevano iniziato a conoscersi man mano.

Tenma invece l'aveva conosciuto in seconda, poiché era arrivato da poco in quella scuola, era molto vivace e si era subito unito al duo, anche perché avevano interessi comuni.

Sfortunatamente i tre erano in sezioni diverse quindi si potevano vedere solo durante la pausa pranzo.
Alcune volte si erano organizzati per studiare insieme, ma la cosa aveva sempre fallito.

In 3 anni, Masaki aveva capito che sia Kyousuke che Tenma vivevano lontano dalla scuola media che frequentava e quindi era un po' difficile vedersi il pomeriggio, anche perché da quel che sapeva, Tenma frequentava una scuola di calcio pomeridiana e Kyousuke doveva 'badare' al fratello.

Poi aveva scoperto che ad agosto, della terza media, i due si erano messi insieme. A scuola nessuno lo sapeva, e avevano fatto in modo di non lasciar trapelare nulla.
Anche se, era stato difficile per tutti mantenere il segreto, quasi si stavano facendo scoprire per difenderlo.

Però era stato un bene per entrambi, Kyousuke non era ben visto a scuola, scoprire che fosse gay e che fosse fidanzato con Tenma, sarebbe stato il colmo.
E probabilmente per il povero Tenma sarebbe stata la fine, come lo era stato per lui.

Kyousuke aveva i capelli blu, mentre Tenma li aveva castani.
L'acconciatura dei due era molto particolare.
Uno portava i capelli alzati con un milione di gelatina per tenerli su e quasi 'appuntiti', l'altro sembrava avere delle ciambelle in testa.
O magari a Masaki venivano in mente le ciambelle perché era affamato. (Era sempre affamato), si era sempre chiesto come facevano ad avere tutto quel tempo disponibile la mattina.

"Pensavo scegliessi un liceo più vicino a casa tua." Disse Tenma.
"In realtà ci siamo trasferiti... tipo venerdì scorso."
"Benvenuto a Nagano allora!" Esclamò Tenma.
"Non ti perdi niente." Disse Kyousuke.
"Grazie?"
"Kyo! Non spaventiamolo. Nagano non è per niente brutta, fidati, è molto meglio del paesino dove avevamo le medie! Qui io e Kyo non dobbiamo nascondere nulla, certo non è tutto rosa e fiori, ma almeno siamo sicuri di non dover essere fucilati.
Per quanto riguarda la città dipende dalla zona in cui abiti, devi solo camminare un po' per arrivare nella zona 'città' ecco. Se abiti dove ci sono le traverse come me e Kyousuke allora sì devi spostarti, se abiti in città allora stai bene, e ti godi la bellezza di Nagano."
"Grazie cicerone, l'hai confuso peggio di prima." Disse Kyousuke.
"No no, qualcosina lo so, io e i miei genitori l'abbiamo già visto..."

Kyousuke e Tenma, così come quasi tutti (non c'era una singola persona che non lo sapesse) nella vecchia scuola media, sapevano che Midorikawa Ryuuji e Kira Hiroto erano i suoi genitori.

La faccia di Tenma fu esilarante quando venne a saperlo. Tenma era un grande fan dell'Inazuma Japan, la nazionale del Giappone, di una decina di anni fa, dove avevano giocato anche i suoi genitori.

"Pensavo scegliessi la Raimon, Tenma."
"Si lo pensavo anche io." Disse Kyousuke. "Ma a quanto pare eccolo qui."
"In realtà... la Raimon Junior High non è più quella di una volta, in questi anni la scuola è andata peggiorando, non faceva per me e per i miei voti... e poi è a Tokyo, troppo lontano."
"Davvero la Raimon è peggiorata così tanto?"
"Sì, ma comunque Tenma sarebbe andato lì solo per il club di calcio." Disse Kyousuke.
"Beh, sì, ma qui ho scoperto che insegna Endou-san!"
"Endou... Quell'Endou?" Domandò Masaki.
"Sì! Il portiere dell'Inazuma Japan! Endou Mamoru. Fa l'insegnante di Educazione fisica in alcune sezioni, tra cui la nostra molto probabilmente, e, allena la squadra della scuola!" Era così contento che se non fosse stato seduto, a quest'ora starebbe correndo per la scuola.

La sfortuna era dalla sua parte.
Masaki avrebbe sperato di non rivederlo mai più, e invece, se lo ritrovava lì in quella scuola ad insegnare.

"Quindi ti iscriverai al club di calcio." Disse a Tenma.
"Ovvio, l'avrei fatto in ogni caso."
"Anche io, tu cosa fai?" Domandò Kyousuke.
"In realtà non lo so ancora... Beh oggi dobbiamo solo vederli, no?"
"Sì." Disse Kyousuke.
"Io volevo fermarmi al club di calcio... volevo vedere gli allenamenti e la squadra..."
"Quello lo farai una volta iscritto, dai tempo al tempo."
"Se già sai cosa fare, oggi vedrai i club lo stesso?" Domandò Masaki.
"Sì!"

La campanella suonò, segno che i 10 minuti di pausa finirono.
I ragazzi si diedero appuntamento a 'dopo'.

⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆

Man mano i professori che entravano in aula facevano un appello, poi si presentavano e attaccavano con la lezione.

Quando ancge l'ultima lezione finì, i ragazzi fecero pranzo in aula per continuare la loro 'conoscenza'.

Kyousuke aveva preso la sedia e l'aveva messa di fronte a dov'era Tenma, in modo da mangiare sullo stesso banco, Masaki aveva preferito stare nel suo.

"Non avevo mai sentito parlare della 'Alien' come squadra di calcio, o come qualsiasi altra cosa." Disse Masaki.
"Da quello che so non hanno mai giocato a livelli nazionali, o a stento l'hanno fatto, non so nemmeno se hanno l'accesso al Football Frontier." Gli spiegò Kyousuke.
"Mai visti." Disse Tenma.
"Beh un po' come la Raimon, ha perso la sua fama ormai." Disse Kyousuke.
"Non ho ancora capito cos'è successo? E perché ha una fama così negativa?" Domandò.

In realtà sapeva ben poco della Raimon, o delle squadre di scuole così.
Sapeva che era la scuola che aveva frequentato Endou Mamoru, e alcuni della vecchia Inazuma Japan, che aveva vinto parecchi Football Frontier negli anni, ma poi non ne aveva più sentito parlare anche perché lui era di Kyoto e si pensava più alla propria squadra insomma, anche se a Masaki non importava nemmeno quelle, pensava solo ed esclusivamente alla sqadra dove giocava Hiroto, perché era l'argomento principale in casa famiglia, e a casa.

"Per via della sua fama la Raimon era sempre inondata da persone, vfenivano da dovunque, e poi, alcuni ragazzi che hanno frequentato il club hanno portato allo sfascio la squadra, nonostante i ragazzi più grandi si opposero." Spiegò, ancora una volta, Kyousuke.
"È un peccato... Soprattutto per la fama che ha avuto."
"Purtroppo non si può provare nemmeno a fare qualcosa... ho provato a parlare con alcuni di loro quando andai a vedere la scuola, ma sono persone davvero orribili." Disse Tenma.

E se Tenma perdeva le speranze, significava che c'era davvero poco da fare.

Gli dispiaceva per davvero, non immaginava come potesse sentirsi la signora Natsumi, la moglie di Endou, suo padre lì era stato il preside; quindi, doveva essere proprio un colpo al cuore... e poi Endou era parecchio affezionato a quella scuola.

(Se vi state chiedendo come Masaki ed Endou si conoscono, beh basta ringraziare l'Inazuma Japan, Hiroto e Ryuuji, ormai in alcuni convegni e alcune cose c'erano anche loro, e poi, andiamo, chi non conosce Endou Mamoru?)

"Spero tanto che questa scuola ci possa portare davvero nel mondo del calcio." Disse Tenma.
"Cos'è successo alla scuola di calcio dove andavi?"
"Era una scuola di calcio dai 7 ai 14 anni, quindi non posso più andarci, ne ho compiti già 15."
"Ed è per questo che vuoi frequentare il club di calcio."
"Beh mi piace il calcio." Disse Tenma, addentando un onigiri. "E poi mi ha salvato la vita."
"E tu Kyousuke?"
"Il calcio piace anche a me, non capisco perché tu sia così indeciso, vuoi fare calligrafia per caso?" Rise a sbeffeggio Kyousuke.
"No no, e che... non lo so, non mi sento così un talento naturale dal poterci giocare tutti i giorni."
"Non vuoi seguire le orme dei tuoi genitori?"

Non ci aveva pensato...

La scuola media che avevano frequentato disponeva solo del club di pallavolo e calligrafia, ed è per questo che alcuni decidevano di frequentare 'scuole' a parte, come Tenma.
A Masaki non piaceva né la pallavolo né la calligrafia, ma aveva dovuto iscriversi al club di pallavolo, per avere crediti e buoni voti per le superiori ovviamente.
Non aveva mai chiesto ai suoi genitori di iscriverlo al club di calcio, anche perché non ci giocava quasi mai, e non era così sicuro che gli piacesse.

Non toccava pallone da quando erano andati via da Kyoto.
Lì ci giocava sempre con Hiroto, e con i suoi zii, andava ad assistere anche agli allenamenti di Hiroto qualche volta, ma giocare a calcio con i suoi genitori non era come giocare con dieci persone.
Se metti Hiroto in porta e Masaki che ti fa gol a 5/6 anni, si sa che lo fai per lasciarlo vincere perché è un bambino, o lo fai perché sei stupido e quindi Masaki è un talento naturale.

Insomma, di fare il calciatore non ci aveva mai pensato.
Forse gli piaceva solo perché erano stati Ryuuji e Hiroto a trasmetterglielo.

Seguire le orme di Hiroto e Ryuuji era in parte, una piccola porzione; entrambi erano impiegati alla Kira & Company, e prima che il nonno Seijiro stesse male, Ryuuji lavorava all'Ohisama En, solo Hiroto faceva ancora la carriera calcistica ma poi appunto aveva dovuto abbandonare.

Il suo futuro lo vedeva nella Kira & Company, se Hiroto voleva.

"L'hai fatto andare in crisi." Disse Kyousuke.

Masaki si risvegliò dai suoi pensieri d'un tratto.
"No no, e che non lo so, tutto qui."
"Beh se sceglierai il club di calcio sarà davvero bello non trovi?" Domandò Tenma.
"Già."

Parlarono ancora un bel po' tra di loro, di come le cose non erano per nulla cambiate e che tutto il casino si erano visti solo dieci giorni prima.

Masaki aveva parlato loro che per i quindici giorni di 'vacanza' li aveva passati a fare pacchi e pacchettini.
Tenma gli aveva spiegato qualcosa in più sulla città, stessa cosa Kyousuke e si erano detti che il pomeriggio potevano incontrarsi per studiare insieme, questa volta per davvero.

Finita la pausa pranzo le lezioni ripresero.

Furono 3 ore abbastanza pesanti.
Masaki le sentì come un macigno e che doveva ancora abituarsi bene a quel nuovo ambiente.

I professori che facevano lezione seduta stante non erano proprio il massimo.

⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆

Finite le lezioni, Masaki si sentì abbastanza sollevato, per quel giorno le lezioni erano finite. Doveva ancora abituarsi a quei ritmi, e gli sarebbe servito veramente parecchio tempo.

Il professore dell'ultim'ora aveva distribuito loro le richieste d'ingresso per i club.

"Io direi di lasciarci il club di calcio per ultimo." Disse Kyousuke.
"Ma... io volevo vedere prima quello!"
"Vacci da solo allora."

Tenma guardò malissimo Kyousuke.

"Tanto tu hai già deciso." Ribadì Kyousuke.
"Anche tu."

Masaki decise di intromettersi in quel piccolo battibecco.
"Io ho già deciso cosa scartare, quindi vado direttamente alle possibili opzioni." Disse Masaki. "Se per voi va bene, possiamo vederci anche al club di calcio, visto che avete già deciso."

"Vuoi girare la scuola da solo?" Domandò Tenma.
"Sì, prima o poi dovrò pur ambientarmi."
"Allora vengo con te, ci andiamo insieme al club di calcio."

Kyousuke sospirò, era quello che stava cercando di far capire a Tenma.

"Come vuoi." Disse Masaki.

Nonostante Tenma avesse detto che gli avrebbe fatto compagnia, volle comunque vedere club diversi da quelli che Masaki aveva in mente, e quindi avevano detto di darsi appuntamento 10 o 15 minuti più tardi all'ingresso della scuola.

Girare per la scuola da solo non era per niente male, tanti ragazzi, ragazze, come lui giravano la scuola per vedere vari club.

Il primo club che vide fu quello dell'occulto.
Non che gli piacesse, era soltanto curioso.

La presidentessa del club dell'occulto gli lasciò un foglio dopo avergli mostrato cosa facevano.
Doveva essere anche molto più grande di lui.

Andò poi a vedere il club di pallavolo, arti marziali, musica e arte.
Arti marziali non sapeva nemmeno perché era andato a vederlo, non era in grado di aprire una bottiglia d'acqua da solo, figuriamoci spaccare il legno con un pugno.

Se non fosse stato così indeciso probabilmente avrebbe scelto il club di pallavolo di nuovo, o di musica, gli piaceva suonare la chitarra, e lì ce l'avevano, ma il club di calcio gli stava però tormentando i pensieri.

E così si perse.
Ricordò di essere già passato davanti al club di fotografia.

Si incamminò nuovamente, sperando di essere sulla strada giusta.
Finì per scontrarsi con qualcuno che andava veramente veloce, quasi come fosse in ritardo per qualcosa, come una saetta.

"Ehi! Guarda dove metti i piedi!" Gli urlò Masaki.

Di tutta risposta, ci l'aveva urtato, era già scomparso.

Masaki pensò che non sarebbe stato difficile ritrovarlo o ritrovarla, chiunque fosse, aveva capelli lunghi e rosa.

Per un miracolo divino, o perché Fortuna gli era accanto, riuscì a raggiungere Tenma e Kyousuke.

"Andiamo al club di calcio ora." Disse Tenma.
"Che club avete visto?" Domandò Masaki a Kyousuke, mentre Tenma li conduceva al club di calcio.
"Mah, in realtà se ne abbiamo visto solo uno è anche troppo, atletica mi sembra."
"Tenma è proprio convinto."
"Il calcio gli piace più di qualsiasi altra cosa al mondo." Disse Kyousuke scrollando le spalle.

La struttura del club di calcio era molto più grande degli altri club.
Fuori dalla porta c'era una donna, Masaki non sapeva chi fosse né tantomeno cosa ci faceva lì.

"Salve! Siamo qui per vedere il club di calcio, siamo del primo anno." Disse Tenma.
"Salve ragazzi, prego venite con me vi mostro la struttura e i vari campi. Io sono Otonashi Haruna e aiuto a gestire il club di calcio con le manager."
"Vari? Ce n'è più di uno?" Domandò Tenma.
"Certo, uno all'aperto che è proprio qui dietro, e uno all'interno."

La signora Otonashi aveva i capelli blu lunghi fino alle spalle, e indossava una camicetta bianca con sopra una giacca di nuovo bianca, ma leggermente più scuro e dei pantaloni grigi.
Indossava i tacchi e degli occhiali rossi sul capo.

Era una professoressa?

Videro prima il campo all'esterno, la professoressa Otonashi disse loro che la seconda squadra si stava allenando, poi entrarono dall'ingresso secondario della struttura.
Entrarono direttamente dove c'era il campo di calcio al coperto.

Era davvero enorme.

Poi, la professoressa li portò a vedere gli spogliatoi, e anche quelli erano enormi.
Per arrivare agli spogliatoi erano passati per una sala comune, dove c'erano dei quadretti appesi e per terra lo stemma della Alien.

Nella stanza degli spogliatoi c'erano milioni di armadietti, dove c'erano le divise.
C'erano anche le docce.
La signora Otonashi disse che lei aveva le chiavi della stanza; quindi, chi faceva prima passava da lei a prenderle.

Poi, videro altre stanze, Masaki non aveva capito bene a cosa servissero tutte quelle stanze, sapeva solo che, se si fosse iscritto, si sarebbe perso.

"E infine, questa è la sala riunioni, ma non posso farvela vedere perché la prima squadra è impegnata." Disse la professoressa Otonashi.
"Grazie mille." Disse Tenma.
"Oh mi sono dimenticata di dirvi che quando avrete scelto il club, e in questo caso se sceglierete il club di calcio, dovrete affrontare un piccolo test per entrare, ma non preoccupatevi, nulla di che."
"Grazie per l'informazione."

La pèrofessoressa Otonashi li accompagnò all'uscita e lì videro l'allenatore.
Endou Mamoru.

Endou Mamoru sorrise a loro tre.

Tenma per poco non urlava e faceva venti giri intorno ai divanetti che c'erano nella saletta comune talmente dell'emozione. Kyousuke lo trascinò via con la forza.

"Che strada devi fare per tornare a casa?" Domandò poi.
Erano ormai usciti da scuola e il senso d'oriento di Masaki era un po' rotto.

"Credo per di qui." Ed indicò la strada a sinistra.
"Oh, per le traverse! Come me e Kyo." Disse Tenma.
"Le traverse?"
"Sì, così si chiamano, io abito alla prima un po' più verso l'interno, Kyousuke invece va da un'altra parte, più verso le villette. Si chiamano traverse perché ci sono dei vicoli in cui si entra e dall'altro lato ci sono degli alberi che portano ad una strada al centro che collega tutto alle villette; invece, a destra si va verso la cittadina."
"Oh, penso di aver capito! Sì proprio lì."
"Allora dobbiamo fare la stessa strada." Disse Tenma.
"Come hai fatto a capire ciò che ha detto?" Domandò Kyousuke.

Masaki non seppe rispondergli.

Per strada, Masaki cercò di non stare proprio al centro fra i due e interveniva solo se nominato, non voleva fare il terzo incomodo.
Ci misero davvero poco ad arrivare a queste 'traverse', più o meno quindici minuti.

"Se vuoi possiamo accompagnarti fino a casa." Disse Tenma.
"No no non preoccuparti, da qui so ambientarmi, grazie."
"Va bene, allora ci vediamo domani!"
"A domani." Salutò Masaki.
"Io proseguo ancora un po' con te." Disse Kyousuke.

Tenma se ne andò, e lui e Kyousuke proseguirono.
Non parlarono molto, e quando Kyousuke arrivò si salutarono.

Non appena entrò lasciò la cartella nella sua stanza.
Sperava che Hiroto e Ryuuji tornassero presto.

Fece una doccia e mise su una tuta.

Guardò un po' Instagram.

Si chiese perché non avesse mai mandato la richiesta d'amicizia a Tenma, così lo fece.
Tenma accettò subito, e gli scrisse immediatamente.

'Sei arrivato allora?'
Masaki rispose con un 'sì.'

Tenma aveva 13 post pubblicati, la metà o, meglio, dire la maggioranza di loro erano foto dove giocava a calcio, e del suo cane.

Passò poi a guardare dei video su Youtube; poi si ricordò che Hiroto aveva lasciato dei video sul suo pc; quindi, andò a prendere il pc e vide di che video trattassero.

Erano dei video fatti con una videocamera, da Ryuuji.
La persona inquadrata era Hiroto, ma era davvero minuscolo.

Era una delle tante partite che aveva giocato Hiroto e che lui era andato a vedere.
Suo padre indossava la maglia numero 18, e proprio in quel momento, Ryuuji aveva ripreso il gol che aveva segnato con una delle sue hissatsu* più belle.

La telecamera si voltò e un piccolo Masaki fece capolino, esultava come non mai.

Ecco perché ricordava quella partita, non che la ricordasse così vividamente, era stata la prima partita che aveva visto dal vivo.

Quel video purtroppo non aveva audio.

C'erano altri video, probabilmente altri spezzoni di partite sempre di Hiroto.

Masaki ricordava che, quando giocava con i suoi genitori provava sempre ad imitarli, ad imitare qualche loro hissatsu. Era una cosa da niente, non ci dava più peso.

Passò nuovamente su Youtube, aveva deciso di cercare dei video sulla vecchia Inazuma Japan, in giro se ne trovavano ancora.
Endou Mamoru era davvero famoso all'epoca, non che ora non lo fosse, ma non c'erano più persone così attaccate alla loro fama, era quello che gli aveva detto Ryuuji.

Passò il suo tempo cercando risposte per le sue domande, come se internet potesse dargli una risposta, non aveva mai preso una decisione così importante prima d'ora, non che questa decretasse il suo futuro, ma ci teneva a fare una scelta per bene.

Non appena sentì la porta del garage aprirsi, chiuse tutto, andò a posare il PC in camera sua e quando ritornò in salotto Ryuuji aveva fatto il suo ingresso.

"Ciao Maki, tutto bene?"
"Ciao, sì sì."
"Com'è andato il primo giorno di scuola?"
"Bene."

Ryuuji gli scompigliò i capelli e gli sorrise.
Hiroto stava chiudendo la porta alle sue spalle.

"Ehi Maki."
"Ciao papà."
"Cos'è questo?" Gli domandò Ryuuji.

Aveva fra le mani il foglio d'ammissione per i club.

"Devo consegnarlo domani in segreteria e per l'iscrizione ai club." Disse lui.
"Hai già scelto?"
"No."
"Ne parliamo a tavola ti va?"

Masaki annuì.

Mentre i suoi genitori si 'stabilivano', Masaki perse altro tempo su internet cercando delle risposte a tutte le domande che gli venivano in mente, anche domande stupide.

Poi aiutò Ryuuji con la cena.
Era 'costretto' a farlo, Ryuuji ci teneva che Masaki crescesse bene e non come uno scansafatiche, e poi all''Ohisama En' aiutava molto spesso Ryuuji dopo scuola, quindi era abituato a farlo.

Quando poi la cena era pronta, cenarono.
Hiroto e Ryuuji gli parlarono un po' di quanto fosse più facile arrivare alla Kira per loro, e di quante serate da solo gli avrebbero risparmiato.

Masaki gli aveva raccontato della scuola e del discorso della preside.
E che aveva ritrovato Tenma e Kyousuke, ed erano anche nella stessa sezione.

"Wow ci sono una lista infinita di club allora, abbiamo fatto un'ottima scelta." Gli disse Hiroto.
"Quindi non riesci a scegliere fra tutti questi club?" Gli domandò Ryuuji.

Masaki annuì.
"e che Kyousuke e Tenma si iscrivono al club di calcio-
-Vuoi fare il club di calcio con loro?" Domandò Hiroto.
"Non lo so... non so nemmeno se mi piace."
"A te? Non piace il calcio? Ti sei già dimenticato di come chiedevi insistentemente di portati su un campo da calcio?" Domandò Hiroto.
"O di quando chiedevi al nonno di farti vedere le partite con lui?" Domandò Ryuuji.
"No, però... non credo di avere talento per il calcio ecco... ed è diverso da quando giocavo con voi."
"Maki, anche se non hai un talento naturale questo non significa che tu non possa giocare a calcio o che non ti piaccia." Disse Ryuuji. "In primis perché non è vero che il calcio non ti piace, e lo sai, e poi non c'è bisogno del talento naturale, io e Hiro non siamo mica dei talenti naturali, ci siamo allenati tanto per arrivare fin dove siamo arrivati."

Forse Ryuuji non aveva torto, in fin dei conti, loro avevano comunque più esperienza di lui.

"Maki sappi che qualsiasi club sceglierai non significa che tu ne debba fare carriera, devi fare ciò che ti piace veramente, potrai coltivare delle passioni." Disse Hiroto.
"E se non ne sono all'altezza?"
"Oh Maki, sei all'altezza di qualsiasi cosa tu voglia." Disse Ryuuji. "Ci sono cose in cui eccelli e in cui no questo è ovvio, ma il calcio è diverso, allenandoti migliori di volta in volta."
"Ti piace il calcio, no?" Domandò Hiroto.
"Il calcio mi piace... ma non so se è abbastanza."
"Perché non dovrebbe? Tu eri troppo piccolo per avere certi ricordi, ma quando segnasti il tuo primo gol eri così felice che chiedesti a zia Hitomiko di lasciarti venire con me agli allenamenti."
"Non è difficile segnarti un gol."
"Ah, e così? Sarò anche un pessimo portiere ma sono stato un ottimo attaccante."

Masaki gli fece linguaccia e Hiroto ricambiò.

"Non so nemmeno in che ruolo giocare..."
"Ti stai fasciando la testa ancor prima di rompertela, se non provi non potrai mai saperlo." Disse Ryuuji.
"Posso pensarci ancora un po'?"
"Fa firmare almeno il foglio, che sennò domani ce ne dimentichiamo." Disse Ryuuji.
"Sappi che qualsiasi club sceglierai per noi andrà bene." Disse Hiroto. "Devi fare ciò che ti piace, chiaro?"

Masaki annuì.

⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆

Dopo cena, Hiroto diede una mano a Ryuuji a sbarazzare la tavola, mentre Masaki se ne stava sul divano con la testa colma di pensieri.

Forse doveva dare una possibilità a sé stesso, e accettare di entrare nel club di calcio.
Doveva provare e avrebbe provato.

Cos'aveva da perdere?
Non doveva per forza farne di una carriera. Poteva benissimamente diventare un banchiere poi, era solo per gioco, no?

Non doveva seguire le orme dei suoi genitori, doveva creare la sua orma.
E se la vocina nella sua testa gli diceva di provare a giocare a calcio, l'avrebbe fatto, non perché l'avessero fatto anche i suoi genitori, quella era solo una coincidenza.

Forse il calcio gli piaceva veramente tanto quanto piacesse a Tenma, doveva solo far uscire questa 'passione' allo scoperto. Coltivare aveva detto Hiroto, e allenarsi, come aveva detto Ryuuji.

Da quando aveva smesso non aveva più toccato palla (o meglio, pallone, da calcio); quindi, chi gli diceva che giocando non si sarebbe divertito come da bambino?
Certo, non sapeva ancora in che ruolo giocare, ma quello sarebbe venuto da sé no? Come aveva detto Ryuuji, non doveva fasciarsi la testa.

Parlare con i suoi genitori gli era servito, e gli era servito anche rimanere un po' lì a riflettere su cosa scegliere.

Andò a prendere una penna dalla sua scrivania, prese il foglio dell'iscrizione e sbarrò la scua selta.

⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆。゚☁︎。⋆。 ゚☾ ゚。⋆

×Angolino autrice ×

Eccoci ritrovati! Prima di partire con delle piccole spiegazioni su questo capitolo, vi dico che ho deciso di pubblicare ogni venerdì,  sperando di modificare in tempo i capitoli :').

Scusate il capitolo chilometrico, ma scrivo veramente tanto e non me la sento di dividere in due parti, più o meno i capitoli avranno sempre questa lunghezza.

Ora, veniamo a noi, spiego vari punti che forse non sono molto chiari.
Sì, lo so che i Giapponesi e l'inglese non hanno molto... feeling, insomma, ma ho deciso di cambiare un pochino.

E CREDEVATE CHE ANDASSE ALLA RAIMON EH?

Della scuola mi sembra di aver scritto tutto, ma come detto, è tipo un'accademia, una scuola un po' più seria, cose così.

Poi, Hiroto, come già spiegato nel capitolo, Hiroto ha continuato la carriera calcistica fino a quando suo padre non è stato male, hanno vissuto per un bel po' a Kyoto, precisamente era lì che si trovava l'Ohisama En, e poi, dopo che Hiroto ha preso le redini della Kira & Company si sono trasferiti "più vicino" all'azienda.Prima in un paesino poco vicino Nagano e poi a Nagano appunto. 

Il tutto è ambientato nel 2021 (anno in cui l'ho scritto).

Opinioni sul primo capitolo?
Domandine?
(Qualsiasi domanda è ben accetta)

Ci vediamo al prossimo ୭̥⋆*。

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: zekeeho