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Autore: DanzaNelFuoco    21/09/2023    0 recensioni
COW-T #10 - missione 3 - prompts: luoghi del COW-T #2
Raccolta di BakuDeku, per la maggior parte AU
altri pairing vari indicati a inizio fic (perché in generale mutlishipping is the way)
--- Katsuki ha la bocca secca, un po’ perché quella soda era davvero una merda, un po’ perché non riesce a staccare gli occhi dei muscoli del tizio che guizzano sotto la maglietta ad ogni cassa di vino che impila sul pavimento - porca merda, è una cazzo di statua greca, in che palestra va e perché lui non lo ha mai visto?
“Katsuki, tesoro, lo so che è un eye candy, ma smetti di sbavare,” Mina gli dà un buffetto sulla spalla, e Bakugou potrebbe ringhiare che non è vero, non sta sbavando (bocca secca, ricordate?), ma è troppo concentrato a cercare di far combaciare la figura davanti a sé con il nerd rachitico che lo seguiva ovunque alle medie. Perché sì, ci ha messo un po’, ma alla fine lo ha riconosciuto: quello è Deku.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per la challenge B.I.Bi.T.A. di Lande Di Fandom, modalità “open bar” - su richiesta della stupenda XShade-Shinra (con tante scuse per il ritardo!)
Prompt - sequel dove Katsuki e Izuku vanno al matrimonio (e Mina ha pienamente ragione su chi prenderà il bouquet)



 

- Primula Victoriana (II) - 


 

Izuku si sistemò la cravatta. Era gialla, come l’intero tema del matrimonio, con ricami più scuri che richiamavano vagamente dei fiori, senza essere troppo appariscenti. Era davvero orrenda e stonava assolutamente con l’incarnato di Izuku. 

Come se servisse altro per aumentare la sua agitazione. 

Sei il fioraio. Alla brutta ti ricorderemo così nelle foto.

Oh, tu sì che sei rassicurante. 

Katsuki, invece, nel suo completo scuro, senza cravatta ma con una Primula Vittoriana all’occhiello,  era uno spettacolo per gli occhi. 

“Smettila di agitarti,” Kacchan gli aveva detto - no, ordinato - e poi si era avvicinato per sistemargli la cravatta perennemente storta. 

Izuku aveva deglutito e aveva cercato di dargli retta. Aveva già conosciuto gli amici di Katsuki, certo, Mina era persino venuta al negozio di fiori per discutere dei centrotavola prima che Kacchan gli chiedesse di uscire, ma una cosa era mangiare una ciotola di ramen con Kirishima e Sero, o essere invitati alla serata karaoke con Kaminari e Jirou. Un discorso completamente diverso era incontrarli ad un matrimonio, dove Sero e Kaminari erano gli sposi, il tutto era piuttosto formale e Izuku già si sentiva le mani sudate al solo pensiero. 

Che avrebbe detto alla nonna di Kaminari quando gli avesse chiesto chi era? Che era il fioraio? Chi invita il fioraio al proprio matrimonio? 

“Posso sentire le rotelle muoversi nel tuo cervello fin da qui, Deku. Non fregherà un cazzo a nessuno di chi tu sia, non dopo il terzo sakè.” 

Non doveva essere rassicurante, non lo sarebbe stato per chiunque altro, ma Izuku non aveva potuto fare a meno di ridere. 

 

*

 

Durante l’ingresso in chiesa nessuno si fermò per chiedergli chi fosse. Mina si sbracciò per indicargli che gli aveva tenuto un posto accanto a lei. 

Izuku la raggiunse e solo allora cominciò a rilassarsi, guardandosi intorno. Non per lodarsi da solo, ma avevano fatto davvero un ottimo lavoro con le decorazioni floreali. 

E, cosa più importante, le calle non stonavano affatto con la navata. 

 

*

 

La cerimonia fu veramente emozionante. Izuku non riusciva a smettere di tamponarsi gli occhi con il fazzoletto - dopotutto a lui erano sempre piaciute le storie d’amore e anche se li conosceva da poco più di due mesi, Kaminari e Sero erano una coppia così... carina. 

Poteva solo sperare un giorno di avere anche lui qualcosa di simile.

Gli occhi, ancora lucidi di lacrime, gli caddero su Katsuki. Era troppo presto per dirigere i suoi pensieri in quella direzione, si ripetè per l’ennesima volta. 

Poi Kacchan incontrò il suo sguardo, un luccichio negli occhi, e un sorriso un po’ troppo morbido sulle labbra. 

Troppo presto, Izuku dovette ripetersi di nuovo, mentre farfalle gli svolazzano nel petto. 

 

*

 

Dopo, Izuku si era ritrovato con troppo cibo nello stomaco e troppo alcool in circolo, con i piedi doloranti, perché aveva dovuto ballare con Mina e poi con Toru e chi lo sapeva che tramite Jirou, Kaminari conoscesse anche Momo, per cui Izuku aveva fatto da cavaliere a tutte e poi già che aveva ballato con la fidanzata, aveva offerto un giro anche a Todoroki e quello era stato il momento in cui Katsuki si era deciso a intervenire e rubargli la danza, perché a quanto pareva Kacchan era geloso... Izuku aveva ridacchiato contro la sua spalla, e Kacchan aveva ringhiato qualcosa che poteva o meno assomigliare ad una negazione ma nessuno dei due ci credeva abbastanza.

“E adesso, il momento che tutti stavate aspettando: il lanciò del bouquet!” annunciò al microfono Mina, che non aveva alcuna intenzione di parteciparvi. “Prego prendete posto al centro della pista. Anche tu, Bakugou, non credere di poterti defilare!”

“Non ho capito perché io debba essere costretto e tu no, Occhi da Panda!” Katsuki le strillò, mentre andava a prendere posto nella ressa. Era rosso fino alla punta delle orecchie, anche se cercava di non apparire imbarazzato. 

Izuku lo guardò, senza riuscire a trattenere il sorriso di gioia che gli si stava espandendo sulle labbra. E perché avrebbe dovuto dopotutto, non c’era niente di male nell’essere felice. 

Jirou diede una pacca sulle spalle a Katsuki quando lui le si piazzò accanto. Dall’altro lato Kirishima aveva preso posto di nascosto con un occhiolino. “Forse se prendo il bouquet si lascerà convincere.” 

Mina, che ci vedeva benissimo, si limitò a rivolgergli una linguaccia, e a sillabargli a microfono spento, ‘tanto ti direi di no,’ prima di mandargli un bacio con la mano. 

Sero e Kaminari si misero di spalle, pronti a lanciare insieme il bouquet di rose bianche e primule vittoriane che Izuku aveva tanto minuziosamente studiato. 

“Rullo di tamburi, prego,” Mina chiese alla folla e Izuku si unì più che volentieri al coro di “oooh” improvvisato per aumentare la tensione. 

Poi i due sposi lanciarono il bouquet. Forse Izuku l’aveva reso un po’ troppo aerodinamico, forse non era stato calcolato che sarebbero stati in due a lanciarlo, o quanti muscoli avessero gli sposi. Ma il bouquet volò sulle teste degli invitati radunati sulla pista da ballo e cominciò la sua discesa proprio per finire in testa a Izuku, sul fondo della pista. 

Momento di silenzio in sala. 

Izuku sollevò lo sguardo dal bouquet tra le sue mani a incrociare gli occhi di Katsuki tra la folla, mentre iniziavano applausi,  fischi e congratulazioni berciate tra le risate. 

“Io l’avevo detto!” Gridò Mina al microfono.

“No, tu avevi detto che l’avrebbe preso Bakugou!”

“Beh, ma è uguale no?” E mentre l’attenzione della gente si spostava su Mina e Kirishima che battibeccavano amorevolmente, Katsuki lo raggiunse. 

“Non mi aspettavo di prenderlo io,” Izuku si strinse nelle spalle, cercando di non mettere troppa enfasi sul significato di quei fiori tra le sue mani, lui che del significato dei fiori ne aveva fatto un mestiere. “Non che ci sia qualcosa di vero in questa tradizione, non è che ci dobbiamo sposare davvero, eh? Voglio dire, è tutta un’invenzione, non voglio sposarmi, cioè, non che non voglio sposarmi, però non mi aspetto -” 

“Smetti di blaterare, nerd, Katsuki gli disse, ma il suo tono era morbido, affettuoso. Gli posò una mano sull’avambraccio e Izuku chiuse la bocca, cercando di non mettersi ancora più in imbarazzo di quanto già non fosse. 

Katsuki, che era rosso quasi quanto lui e che faceva schifo con le parole esattamente quanto lui, si sporse per lasciargli un bacio sulle labbra. 

“È solo un mazzo di fiori, Izuku. Ma...” Katsuki tentennò quasi cercando le parole, “conservalo,” gli disse alla fine, baciandolo di nuovo, “per il futuro.” 

 

 

Due anni dopo, al loro matrimoni fu Mina a prendere il bouquet. 

  
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