Il mattino dopo, Kokitsune si svegliò sentendo Robin che le faceva dei grattini dietro le orecchie. La volpe le strofinò la testa contro le gambe come un grosso gatto e poi scese giù nelle cucine per fare colazione.
Sanji: -Hai fame, eh? Aspetta…-
Il cuoco prese un grosso pezzo di carne da un container, la tagliò a fettine e accese il fuoco sotto la pentola che aveva appena messo sul fornello.
Sanji: -… Le preparo un bel filetto, che ne dice, signorina?-
Kokitsune: -Ti sbrighi sì o no?-
Sanji non poteva capire quello che lei stava dicendo, ma la sentiva abbaiare e vedeva la codona folta scodinzolare, quindi lo prese come un ‘sì’.
Sanji: -In arrivo… Solo un po’ di pazienza-
Mentre Kokitsune aspettava impaziente, Nami fece il suo ingresso. La volpe emise un debole ringhio: la ragazza dai capelli arancioni non le andava a genio, dopo quello che aveva fatto a Kalifa e il ceffone che le aveva dato parecchi mesi prima, che lei non aveva ancora scordato.
Nami: -Oh, buongiorno Sanji! Ciao volpina!-
La navigatrice fece per accarezzarla, ma Kokitsune ringhiò ancora più forte come avvertimento. Nami allora decise di ignorarla.
Nami: -Che profumino! Cosa stai preparando?-
Sanji: -Oh, Nami chan, che complimento detto da te! E’ la colazione per la nostra ospite-
Nami: -Per… Lei?-
Sanji: -Sì, ma ovviamente, posso preparare anche per te, dolcezza-
La volpe, seccata da quelle smancerie, tornò di sopra. Franky e Robin sembravano essersi appartati da qualche parte, perché li sentiva chiaramente e, scommetteva, in atteggiamenti poco consoni. Fece una smorfia disgustata, la loro felicità sembrava farla star male.
Kokitsune: -Per lo meno, dopo partiamo-
Chopper: -Kokitsune… Kokitsune!-
Kokitsune: -Sì?-
Chopper: -Ho… Ho trovato… La cura… Ma non ti piacerà-
Kokitsune s’illuminò improvvisamente, felice.
Kokitsune: -E qual è? Qual è?-
Chopper: -E’ un particolare Frutto del Diavolo. Basta un morso da un ‘fruttato’ per tornare normali, per sempre, lui e i suoi più cari amici ma a un prezzo spaventoso. Dal momento che le tue labbra toccano il Frutto, comincerai a svanire nel nulla, come un sogno. Questo oggetto si trova in un’isola chiamata “L’Occhio del Diavolo”-
Kokitsune: -Oh… Non… Non importa…-
Chopper: -Non sembri tanto convinta-
Kokitsune: -Dico davvero! Se questo può farli tornare normali… Sarò io a mordere il Frutto. Morirò io. Ho scelto il mio destino, e nulla mi farà cambiare idea!-
Chopper: -Ma… Potremmo trovare qualche altra soluzione… Se mi dai ancora un po’ di tempo…-
Kokitsune: -No. Non mentirmi, non infondermi false speranze. Solo… Non dire niente a Lucci. Mi avevi dato la tua parola. Pensavo fosse cambiato… La mia morte non sarà vana, salverò molte vite… Solo una cosa-
Chopper: -S… Sì…-
Kokitsune: -Non piangere per un vecchio demone-
Disse lei, lasciando Chopper con le lacrime agli occhi.
Mentre tornava alle cucine, incappò in Franky e Robin. Si tenevano per mano, erano felici. La volpe rideva, ma era triste. Non avrebbe mai provato la gioia di essere amata, ma che gliene importava, se tutta la sua vita era stata sofferenza? O meglio… Non avrebbe dovuto importargli niente…
Robin: -Adesso partiamo. Pronta?-
Kokitsune: -Siete così felici… Vi invidio. Voi non potete capire quello che vi sto dicendo, siete così carini… Che io mi sento sempre più un mostro senza sentimenti…-
Lei annuì e si affacciò al bordo della nave. Guardava l’isola che stavano per lasciare, con sguardo vacuo e assente. Dava l’addio a posti che non avrebbe mai più rivisto. Pensava ai suoi amici che, al ritorno di Lucci, si sarebbero chiesti dove erano finiti e perché lei non era con lui.
Kokitsune: -Io sono pronta alla morte, ma i miei amici sono pronti per il dolore…?-
Lucci: -… Di che cosa stai parlando, Ko?-
Kokitsune: -Oh!-
Sobbalzò lei. Lucci era seduto dietro di lei, l’osservava con fare arrogante, come se stesse parlando con lei solo per infastidirla.
Kokitsune: -Nulla-
Lucci: -Kokitsune, per quanto tu ti possa impegnare, non sarai mai capace di mentire. Cosa ti frulla in quella testolina di canide che ti ritrovi?-
Kokitsune: -Pensieri da ‘debole’-
Disse lei, andando via, innervosita.
Sentì che la nave si stava muovendo: erano di partenza. Cercò e si accoccolò ai piedi di Robin, che era seduta su una sdraio. Sentì il suo corpo diventare più grande: le stava crescendo la seconda coda. Ora era grossa quanto un orso.
Rufy: -STIAMO PARTENDO!-
Chopper: -Ho una cosa importante da dire! Tutta la ciurma, con me di sotto!-
La renna avrebbe detto dove si trovava il Frutto agli altri. Kokitsune guardò il cielo: chissà cosa c’era, oltre la Morte…