{.No Place Left to Fall.}
Act: 1
October 24, Florence.
{.Becoming a Bad Boy.}
Era il 24 ottobre. E attorno a me c’erano solo alberi, alberi e noiosissimi, barbosi alberi.
Spazientito, mi sedetti sul masso e incrociai le braccia, in attesa.
Mia sorella mi sfrecciò accanto, slittando sul piccolo strato di prematura brina e frenando con un
brusco saltello su un piede solo.
«Non ci sono più i ragazzi di una volta» borbottò Alice, impiastricciandosi le ballerine argentate
«Almeno credevo che Tu, Edward, avessi mantenuto un po’ di buonsenso»
La guardai di sottecchi, e vidi che mi ignorava deliberatamente.
«Dopotutto l’uomo si evolve… cerca nuovi stimoli…» sghignazzai della sua espressione contrariata.
«Il tuo cervello non si è evoluto nemmeno un po’, fratellino! ». Jasper si unì alla risata di Alice,
sbucando con Emmett dal folto della foresta.
Jasper baciò sulle labbra Alice, velocemente, ma la cosa mi lasciò ugualmente innervosito.
«Come fate voi, ad innamorarvi? » chiesi enfatizzando l’ultima parola, quasi con ribrezzo.
Ma sapevo bene che era solo invidia, la mia…
«Sentiamo un po’, il genio, come ci si innamorerà mai? Quando imparerai che all’amore non si comanda, Eddy? ».
L’espressione della mia sorellina preferita era accigliata.
Forse quando mi innamorerò. Chiusi gli occhi e scossi la testa.
«Magari a Volterra troverà qualche bella vampira e si darà alla bella vita! » il mio fratellone più sarcastico,
mi mancò con il pugno alla spalla che voleva darmi.
«Sicuramente, Emmett, e vuoi che te ne passi qualcuna, nel caso Rosalie soprassedesse? »
Alice protestò.
«Dai, che dai Volturi ci si diverte!» sghignazzai, e Alice mi rimbeccò mentalmente.
Odio quando fai il bambino. L’acidità del tono si avvertiva perfettamente. Come tanto tempo prima, con quella ragazza…
Alice si era intestardita perché la tenessi con me
Era umana.
Ma non la amavo… perciò non me ne curai. Alice ringhiò leggermente. Era una storia che nessuno nella mia famiglia toccava con leggerezza.
Tantomeno io.
«Perché, pensi che a Volterra non ne riesca a trovare una seria? »
« Sei scandaloso, Cullen!» mia sorella Alice protestò «Lo sai benissimo che nessuna potrà mai sostituire lei, nemmeno se lo volessi! »
Sbuffai.
«Edward» cominciò Jasper, con cipiglio aggressivo «Edward, Alice ha ragione. Non si tratta solo dei tuoi sentimenti,
ma anche di quelli di un’altra persona. Io lo so, Edward. Ho sentito.»
Quando si parlava di cose serie, io li odiavo. Perché invece di alleggerire il mio fardello lo aumentavano.
«Mi dispiace. Spero solo che riuscirai a dimenticare… e andare avanti. E magari un giorno tornare da lei e scusarti. » disse Alice, corrugando la piccola fronte pallida,
in un’antica espressione di dolore.
Sentivo che qualcosa in me mi diceva di farlo subito, per il mio onore, per il suo cuore, per tutti noi. Ignorai quello stupido istinto e invece sputai a terra.
Alice mi guardò malissimo, e Jasper la strinse in un abbraccio protettivo.
Sei diventato meschino, Edward… Un’altra persona. Io non ti riconosco, quando fai così.
«Ci sono tante cose che odio di me, Alice. Non sai quante.» ribattei, e senza mostrarle la mia espressione mi voltai e con uno slancio sparii nella foresta,
lasciando i miei fratelli soli.
Avevo distrutto la vita di tante persone… ma mai la sua. Mai avrei voluto finisse così.
Soltanto, facevo fatica ad ammetterlo a me stesso.
Questo capitolo è corto, ma prometto che il secondo sarà più lungo =) Diciamo che era un' introduzione alla storia.
Baci
Nessie♥