Beta smise di sparare fin quando non ebbe terminato il caricatore; dagli arbusti si alzarono dei piccoli volatili. Il Comandante JimiJengo non accettò di buon grado l’alterazione del proprio sottoposto e notò di come il commando a disposizione vide di cattivo occhio l’uccisione del compagno. Essi, in modo del tutto inaspettato, alzarono i loro fucili d’assalto e li puntarono proprio contro il loro committente. Costui mise la chitarra sulla spalla, scosse il capo in modo sconsolato e disse: -Siete proprio fuori di testa a mettervi contro di me! Voi non ne siete a conoscenza ma ho messo dei chip sottopelle a ciascuno di voi e se vi ribellate a me vi farò saltare in aria! Lo giuro! – Gli otto membri del commando si guardarono l’un l’altro mostrando segni di agitazione e di incredulità. -Non se prima uccidiamo noi tu! – disse uno di loro. Uno di questi stava per aprire il fuoco quando venne udito un suono simile ad un canto solenne e funebre seguito da un fischio. Inaspettatamente il terreno sotto i piedi dei membri del commando cedette creando una voragine profonda almeno dieci metri sparendo alla vista del loro Comandante. Beta, una volta caricato il fucile, si sporse al bordo posto a sud per controllare che i compagni stessero bene tenendosi a terra. Vide che erano tutti interi: erano si feriti ma ancora vivi. -Aggrappatevi alla mia mano! – disse Beta. All’improvviso Beta si sentì afferrato alla caviglia e la presa era molto forte. Si voltò e si sorprese che JimiJengo non fosse presente: era sparito; nel mentre la mano teneva la caviglia ed era sporca di fango. La mano si alzò e capì che ci fosse un essere sottoterra, sotto il fango. Questo essere emerse ed era ricoperto di fango da testa a piedi, era armato di arco e frecce. Beta puntò l’arma ma non riuscì nemmeno ad aprire il fuoco: l’essere scoccò una freccia che colpì il fucile e glielo tolse dalle mani del membro dell’Iron Shield. Una volta a terra l’arma subì lo stesso destino degli altri oggetti: lo scioglimento. Tirò fuori la pistola ma l’essere coperto di fango lo colpì con un calcio e gli tolse la pistola. -Guarda! – L’essere indicò di guardare nella buca dove erano finiti i commando e Beta guardò: da diversi lati del terreno sottostante emersero esseri alieni simili a quelli che avevano circondato il loro compagno perduto, la prima vittima. Aprirono il fuoco utilizzando i fucili laser facendo una carneficina, il sangue schizzò in ogni dove. Beta urlò come un pazzo. L’essere coperto di fango si avvicinò al viso del soldato e disse: -Noi siamo i predatori, voi le prede! – Un colpo di sparo spostò l’attenzione: Alpha, Gamma, Delta ed Epsilon erano arrivati a salvare la situazione. Beta sorrise e in men che non si dica il proprio assalitore svanì, seguito a ruota dagli altri alieni.