Capitolo 8    

Lacrime di verità

-Sana?!-si sentì dall’altra parte delle porta-Sana sei dentro?? Sono Aya!-

Sana sussultò,sentendo che l’amica la stava chiamando. Si 

mise in piedi,un po’ a fatica ,e andò ad aprire la porta,asciugandosi le lacrime con la manica.

Appena ebbe aperto la porta,la ragazza le si buttò tra le braccia,singhiozzando.

-Sana mi dispiace! Sono sincera veramente!! Scusa. Scusa!-Disse schiarendosi un po’ la voce.

-Aya…-riuscì a dire soltanto la rossa,mentre l’amica l’abbracciava,sorpresa che l’amica stesse ancora pensando all’accaduto.

-Aya…io…-Aya ricominciò a piangere. Sana si fermò un attimo per poi riprendere a parlare.

-Sana…scusami! Davvero,perdonami! Io non volevo dire quello…è solo che…Akito…io voglio bene anche a lui!-

Sana la zittì,accarezzandole la testa.

-Tranquilla Aya,è tutto finito-Sana sorrise,continuando a rassicurare l’amica mentre quest’ultima si raggomitolava sempre più contro la rossa,scusandosi con tutto il cuore per quello che le aveva detto. Si staccarono,mentre Sana richiuse la porta,che alle sue spalle era rimasta aperta. Aya,invece si accomodò sul letto,asciugandosi le lacrime per l’ennesima volta.

-Akitoooo!! Apri subito questa maledetta porta!!-Fuka batteva i pugni contro la porta di legno,urlando ad alta voce il nome del biondino.

Akito finì di infilare in valigia gli ultimi abiti,per poi andare ad aprire. Si vide davanti,la moretta che pareva alquanto arrabbiata. Aveva le mani sui fianchi,una delle quali sorreggeva ancora la borsa da spiaggia,i capelli bagnati e spattinati legati malamente in una coda alta,dalla quale sfuggivano diverse ciocche,la frangia,un po’ arricciata le ricadeva davanti agli occhi,facendola sembrare anche più scontrosa di quanto fosse. Era davvero nera di rabbia. Akito si appoggiò allo stipite della porta incrociando le braccia al petto,ancora nudo,deciso a non fare entrare Fuka in camera.

-Dimmi subito,cosa le hai fatto!-Urlò la mora,dando uno spintone al biondino,facendolo mettere da parte,dandole così modo di entrare. Akito,perdendo l’equilibrio,si appoggiò alla scrivania,per poi sbuffare seccato,mentre chiudeva la porta.

-Di cosa stai parlando,Mastui?-

-Di Sana,mio caro! Non vedi,come sta? E’ distrutta!! Che cosa ti avevo detto? Non dovevi assolutamente dirgli che la ami perché lei..-

-Aspetta un momento! Ferma,ferma!-Intervenne Akito,avvicinandosi alla ragazza-Io non ho fatto nulla del genere! Anzi è stata lei che….-Sospirò afflitto,dicendo l’ultima frase.

Fuka si calmò,squadrò Akito per bene,aveva lo sguardo basso,i capelli biondi di solito tanto lucenti,erano spenti,alcune piccole ciocche da dietro facevano da ghirigori intorno alla collanina che indossava,probabilmente una catenina. Le braccia erano stese seguendo la simmentria dei suoi fianchi,i pugni serrati,un po’ dondolanti,sbattendo contro la tasca del jeanz chiaro che indossava.

-Aki…tu non hai detto nulla a Sana,non è così?-Disse in un sussurrò,sedendosi sulla poltroncina rossa,che vi era in camera.

Akito alzò lo sguardo,incontrando gli occhi scuri della ragazza,facendole vedere che i suoi occhi,di solito così freddi e impenetrabili,ora erano lucidi.

-Sana mi ha confessato che mi ama ancora….e io come un perfetto idiota sono scappato! Mi capisci? Scappato da lei che non ho mai smesso d’amare? E perché poi? Perché avevo paura!!-Si avvicinò alla ragazza,facendola quasi spaventare,non avendo mai visto l’amico così.-Io Akito Hayama ho avuto paura!! Paura di cosa poi...?Mi faccio pena da solo!-

-Scusami Akito,ma sono convinta che tu non sia stato un idiota!-Disse Fuka,ricomponendosi e alzandosi dalla poltroncina.

Akito si girò nuovamente con espressione stupita.

-Come no?-

-No,caro. Sono convinta che tu non sia un idiota! Sei….sei un coglione!!-

Akito spalancò gli occhi,sorpreso,mentre la ragazza,recuperava la borsa e si avvicinava alla porta. Akito la seguì con lo sguardo