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Autore: Mai Valentine    31/12/2023    5 recensioni
Oscar nonostante abbia lasciato le guardie reali viene chiamata a corte della regina per una questione urgente: un bandito fuggito dalle coste italiche sembra minacciare la fragile quiete della Francia. Dal regno di Napoli viene inviato a coadiuvare le operazioni di cattura un abile ma enigmatico capitano che si incontrerà e scontrerà con Oscar destabilizzando i fragili rapporti costruiti nel tempo sia con i suoi soldati, sia con André. L'uomo tuttavia nasconde un segreto inconfessabile che minaccerebbe ogni equilibrio. Intrighi, passioni e tradimenti alle porte della rivoluzione.
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Quasi tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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PROLOGO 
 
Passi svelti e decisi rimbombavano tra i corridoi silenziosi della reggia. Un cielo plumbeo si rifletteva sui vetri delle grandi finestre minacciando tempesta. Solo poche ore prima era nel suo ufficio della guardia cittadina per prepararsi alla ronda quando un messo reale si era precipitato, senza bussare, nella sua stanza e le aveva consegnato una missiva urgente da parte della regina che richiedeva con delicata impazienza il suo ritorno a corte. Oscar in un primo momento aveva rifiutato ma il messo aveva insistito: era una richiesta esplicita della sovrana di Francia. Il comandante a malincuore aveva dovuto lasciare i suoi uomini per dirigersi a Versailles in una giornata in cui si minacciavano tumulti per tutte le vie di Parigi. Tuttavia, per l’affetto che provava ancora per Maria Antonietta aveva deciso di presenziare a corte. Prima di entrare nelle stanze privata della sovrana si annunciò e subito fu fatta accomodare. Maria Antonietta sorrise nel vedere il comandante. Oscar notò quanto il volto della sua sovrana fosse diverso dalla bambina spensierata che aveva conosciuto, portava sul viso i segni di profonde inquietudini. Il comandante si inginocchiò. La sovrana le fece segno di alzarsi, tra loro non c’era necessità di tale formalità. «Maestà per quale motivo avete richiesto la mia presenza a corte?» chiese Oscar ignorando il protocollo. Maria Antonietta sospirò e le porse una missiva. Il comandante lesse tutto d’un fiato. Era incredula. «A quanto pare dalle prigioni del regno di Napoli è fuggito un pericoloso bandito, sobillatore di masse e assassino. È in Francia da qualche tempo» disse Maria Antonietta. «Chiedono la nostra collaborazione per la cattura e domani giungerà a Parigi un famoso comandante da Napoli che coordinerà l’operazione» concluse Girodelle giunto nella stanza. Oscar sospirò affranta, di tutte le preoccupazioni che avevano pensò che fare da balia a un condottiero straniero sarebbe stata la peggiore. «Girodelle perché non ve ne occupate voi?» domandò Oscar. Girodelle ridacchiò «perché questo bandito si nasconde tra le strade di Parigi che sono sotto la vostra autorità, comandante». Oscar annuì rassegnata, chiedendo di congedarsi per poter tornare dai suoi uomini. La regina acconsentì a malincuore, si guardarono per un attimo, poi Oscar lasciò la reggia.
***

Nel tardo pomeriggio il comandante radunò i suoi uomini, alcuni soldati erano bagnati per la pioggia, altri erano appena arrivati per il cambio e André la scrutava da lontano. Sì sentì al sicuro sotto il suo sguardo vigile. Facendosi forza comunicò che l’indomani mattina sarebbe arrivato un capitano dal regno di Napoli per catturare un pericoloso criminale, fuggito dalle coste italiche per arrivare in Francia, con l’aiuto e il supporto della guardia cittadina di Parigi. Spiegò anche che non ci sarebbe stata nessuna variazione nelle ronde ma avrebbero dovuto tenere gli occhi ben aperti. Si elevarono brusii e mormorii. Alain si fece avanti «ma comandante quei damerini della guardia reale non potevano occuparsene loro? Qui siamo già carichi di lavoro e il salario è sempre lo stesso». Si sollevarono applausi di consenso e approvazione. Oscar fu costretta a tacere i suoi soldati, anche se ne condivideva il pensiero. «Domani accoglieremo il capitano straniero, chiedo ordine e disciplina. Potete andare». Gli uomini ruppero le righe borbottando, rimase solo André che accorciò la distanza tra loro. Oscar con lo sguardo rivolto verso la finestra osservava la pioggia battere costantemente sul selciato. André le sfiorò la mano. Il capitano ricambiò il gesto, lasciandosi cullare da quel tocco caldo e gentile. «Andrà tutto bene, Oscar» disse l’uomo. Il comandante annuì trovando conforto nelle iridi verdi di André «sì, andrà tutto bene».

*** Il capitano Ferdinando Giuseppe Maria Soriano accompagnato da due attendenti e una cameriera studiava sul suo destriero le strade di campagna di Parigi. La carrozza aveva dovuto fermarsi prima di entrare in città per far bere i cavalli ormai stanchi. Il capitano pensò che potevano perdere un po’ di tempo, il loro arrivo era previsto per domani in tarda mattinata. Diede ordine ai suoi attendenti di trovare un albergo per la notte, avevano bisogno tutti di riposare dopo il lungo viaggio. Rimasto solo si avvicinò alla finestra della carrozza rivolgendosi alla cameriera dai capelli neri e dagli occhi celesti. Le sfiorò il viso. «Siamo arrivati a Parigi, presto potrai riposare Angelica» disse con parole dolci.
Angelica sorrise abbassando lo sguardo. Furono costretti a separarsi di scatto: i due attendenti non ci avevano messo molto a trovare un piccolo alberghetto nelle vicinanze che ospitasse tre uomini e una donna. Il capitano diede l’ordine di ripartire. Domani mattina avrebbe incontrato Oscar François de Jarjayes, finalmente conosceva la donna soldato di cui tutta Europa parlava e sperò di non rimanerne deluso. 
***

Nel cuore di Parigi, tra i vicoli stretti, una candela illuminava per un quarto una stanza in penombra. Bussarono alla porta tre volte. Guardingo l’uomo si alzò dalla sedia e sbirciò dall’occhiolino, di fretta girò la chiave nella serratura e tirò all’interno la figura incappucciata. La persona misteriosa entrò in casa, abbandonando il pastrano zuppo d’acqua sulla cappelliera sotto i brontolii dell’altro, prendendo posto vicino al camino. L’uomo si sfregò le mani ansioso. «E’ appena arrivato a Parigi, per questa notte sono alloggiati presso una locanda sulla strada per Versailles» disse chiedendo da bere. «Bene, bene» disse l’uomo versando vino al suo ospite. «Io non sarei così contento. Collaborerà con la guardia metropolitana e il comandante Oscar non è uno sbarbatello alla prima esperienza. Bisognerà agire con cautela» rispose sorseggiando. «Non ti preoccupare, so come trattare con i mezzi uomini». L’altro alzò le spalle attendendo con ansia l’incontro tra il comandate francese e il capitano italiano, come un abile burattinaio avrebbe tirato i fili della storia. Non le importava di Oscar ma se si fosse messa troppo in mezzo non avrebbe esitato a ucciderla, il suo piano prima di tutto: infondo, aveva già ricevuto un lauto compenso e sarebbe stato disonorevole non rispettare gli accordi. Rise nel silenzio della casa e della notte facendo rabbrividire il suo compagno, pensava a un futuro meraviglioso, colmo di ricchezze. Nessuno poteva intromettersi sulla sua strada, neanche il comandante De Jarjayes.

Angolo Autrice: Buonasera e buon fine anno. Ho deciso di provare a pubblicare una long di qualche capitolo. La trama cercherà do seguire a larghe misure quella della storia originale ma ovviamente farò degli adattamenti e in più il rapporto tra Oscar e André sarà più esplicito già dai primi capitoli. Diamo una gioia ai nostri beniamini, no? Spero che questo prologo vi piaccia e a presto, Mai Valentine. P.S: tutti i personaggi nuovi sono inventati.
   
 
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