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Autore: Apollonia Storie    06/01/2024    0 recensioni
Alina ha i capelli mossi, lo stemma dei Serpeverde al petto e degli amici fantastici.
Ha tanti sogni, ambizioni, e una cotta lunga sei anni per l'inarrivabile Principe delle Serpi.
Un copione giá scritto. Una vita normale, di una studentessa normale.
Finché la guerra non sconvolgerá tutto.
Finché suo fratello non la costringerá a Marchiarsi.
Finché non incontrerá la sua cotta studentesca tra le mura di un Malfoy Manor, coperto di sangue e polvere.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Fu quasi certa di aver visto il sole tramontare almeno un paio di volte prima di riprendere del tutto luciditá.
 
Le vide, oltre le palpebre, le luci e le ombre del giorno e della notte alternarsi aldilá delle tende di quella camera profumata.
 
E quel profumo, fu di nuovo la prima cosa che riconobbe.
Vaniglia e cannella.
 
Ma niente menta, o pino, questa volta.
 
Si alzó sui gomiti, avvertendo finalmente l'energia scorrere vorace nel suo corpo.
 
Inspiró.
Niente emicranie.
Niente debolezza alle gambe.
Stava bene, come non stava bene da tempo.
 
E il benessere fisico non era l’unico cambiamento che avvertiva.
 
Si passó una mano nei capelli, mentre l'odore di balsamo riempiva l’aria.
Non li aveva cosí belli e morbidi probabilmente dal Ballo del Ceppo, pensó osservando le punte stranamente lucenti.
 
Qualcuno doveva avere avuto cura di tenerla pulita durante quei giorni di coma totale.
 
Rabbrividí al pensiero di chi potesse avuto avere persino la cura di spogliarla e cambiarle la biancheria intima.
 
Si intrecció i capelli in malo modo e si alzó per cercare qualcosa che potesse tenerli insieme.
Solo allora si rese conto della pila di panni ordinatamente piegata  sul divanetto ai piedi del letto.
 
Vi erano piu abbinamenti, come se chiunque li avesse messi li volesse lasciarle il lusso di scegliere.
 
Il modo preciso e curato in cui erano sistemati le suggeriva che solo un'elfo di casa poteva avere avuto cosí tanta cura.
In qualche modo, quel pensiero la fece instantaneamente rilassare.
 
Scartó una maglia in flanella troppo leggera e optó per un maglioncino nero con lo scollo a V.
Era caldo, morbido.
 
Nuovo.
 
Era da prima della guerra che non indossava un indumento nuovo.
Stiracchió le spalle e piego leggermente il collo prima di passare al resto.
 
Pescó delle calze nere, abbinate ad una gonna nera a righe.
 
Quando si vestí e si guardó allo specchio sorrise di sé, dandosi dell'idiota.
Ció che aveva addosso, era praticamente la divisa di Hogwarts, ma senza camicia e colori della Casa.
 
Sciolse la pessima treccia e lasció i capelli morbidi sulle spalle.
Li porto nervosamente dietro le orecchie, come usava sempre fare al mattino prima delle lezioni.
 
Li scostó da un lato, poi dall’altro.
Poi semplicemente, rinunció a dargli un senso.
 
La persona nello specchio le sembrava sbagliata.
Familiare, ma sbagliata.
 
Tentò un sorriso, piegando gli angoli della bocca.
Strinse gli occhi.
Nulla.
 
Non vi era più nessuna somiglianza con l'Alina Cornwall di Hogwarts.
I suoi occhi non luccicavano più.
Le guance le facevano male al solo sforzarle in una smorfia gioiosa.
Non era piú divertita dalla vita, né ottimista, né spensierata.
 
Era solo amara, e con il sangue di troppi sulle mani.
 
Tentó un respiro profondo, cercando di riempirsi la mente di cose belle, ma non appena rialzó lo sguardo verso lo specchio un sonoro schiocco le fece saltare il cuore in petto.
 
- Per la Fata! Dio! -
- Oh, oh mi s-scusi Miss… Petty convinta che lei dormire, Miss.- disse il curioso elfo dal ciuffo bianco appena apparso nella stanza.
L’Elfo si piegó in un inchion profondo, prima di iniziare a torturarsi nervosamente le mani.
 
-Oh, Miss è molto carina così, Miss… -
-Sei tu che mi hai preparato i vestiti? E lavato i capelli?-
-Oh, si Miss, Petty…-
-Chi ti ha chiesto di farlo?- chiese, rendendosi solo in quel momento quanto accusatorio fosse il suo tono.
 
La veritá era che nemmeno si piaceva piú cosí.
Si sentiva stupida.
Ma dopotutto, non era mica colpa dell’Elfo se avere i capelli ordinati le faceva ricordare un'altra vita.
 
-Sono solo curiosa... - aggiunse notando l’Elfa chiudersi nelle spalle
-Padroncino Malfoy ha detto “curala” e padrona Malfoy dice che una donna guarisce più velocemente con bei vestiti e capelli profumati!- disse candidamente l’elfo torturandosi di nuovo le mani.
 
Alina accennó un sorriso, pensandoci su.
 
- Si, suppongo sia vero. Mi sento molto meglio, infatti... Ti ringrazio, Petty! -
- Oh…- sospiró l’Elfa riacquistando fiducia.
-Petty fa il suo dovere, Miss...-
 
Con uno sguardo ammirato sparí e ricomparve rumorosamente sulla specchiera, osservando il volto di Alina.
 
-Un po’ di trucco, aiuterebbe Miss!- aggiunse allungandole un pennellino dalla punta scura.
- … dai questi consigli anche ai tuoi padroni o sono io che sono messa male?-  chiese Alina fingendosi offesa.
 
-Oh, Petty non intendeva dire che…-
-…no, sei solo onesta.... È che non ci sono più abituata alla veritá, forse... né a vedermi come una ragazza e non un soldato... – ammise con amarezza.
-Perdonami. –
 
Afferró il pennellino dalle mani dell’Elfa e lo intinse in quello che doveva essere un fondotinta in polvere.
 
Lo passó appena sotto le palpebre a nascondere le occhiaia.
Poi arricció le ciglia e applicó appena un velo di burro cacao.
 
Quando si voltò verso l’Elfa notó con divertimento la delusione sul suo volto..
 
- Non guardarmi così! Sarei ridicola con anche solo un neo in più!-
- Ha ragione Miss!- disse l’Elfa inchinandosi, forse nascondendo ciò che davvero pensava.
 
In effetti, non che fosse cambiato molto.
Alina aveva solo un colorito migliore e le ciglia più lunghe.
Le labbra meno screpolate e le guance un po’ più colorite.
 
Si guardó un ultima, fugace volta allo specchio prima di spostare lo sguardo oltre le vetrate della camera.
 
La tenda nera del rifugio colorava le colline della proprietà come una macchia arida in un prato fiorito.
 
Ma quelle povere anime erano state anche troppo sotto le direttive di Sebastian.
Era ora di tornare.
 
- Malfoy, dove è?- disse incamminandosi nel corridoio semi illuminato .
- Malfoy, Miss?-
 
- Draco… Malfoy!- aggiunse sentendosi strana a chiamarlo per nome.
- Oh, padroncino sarà in Biblioteca a quest’ora....-
- Bene - disse Alina bloccandosi di colpo appena prima delle scale.
 
- Fagli i miei saluti!-  disse seccamente.
 
L’Elfa la guardó titubante quando Alina svoltó a destra anziché uscire dal portone principale.
 
Ma Alina doveva prima recuperare qualcosa.
 
La camera di Draco era esattamente come la ricordava dalla sua ultima visita.
Perfettamente in ordine ed immacolata.
Beh, ovviamente prima che suo fratello Sebastian vi mettesse le mani distruggendo quell’ordine estremo.
 
Si avvicinó ad uno dei comodini ed aprí un paio di cassetti.
Nulla.
Frugó sotto i cuscini, sotto il materasso, e si accucció persino a spiare sotto il letto.
 
Sospiró affranta mentre il cervello navigava lontana ad una delle lezioni di Vitious in cui l'insegnante aveva menzionato un piccolo incantesimo per far illuminare la propria bacchetta a distanza.
 
Sarebbe stato utile, no?
Sicuramente piú veloce che frugare in quella camera enorme per ore.
 
Si alzó da terra, sospirando in piena frustrazione.
Poi incroció le braccia.
 
Aveva quasi rinunciato a ricordare l'incantesimo quando l'occhio gli cadde su qualcosa di enormemente familiare.
 
L'aveva notata anche la prima volta che vi era entrata, in quella camera.
La divisa da Serpeverde di Draco, appesa ad una cruccia al muro e tenuta in bella vista come fosse una reliquia.
 
Era impossibile spiegare l'effetto che i colori della tua Casa hanno su di te.
Dopo aver passato anni ad identificarti con quei colori, il tuo cuore non puó fare altro che scaldarsi a vederli.
 
Si avvicinó alla divisa, sfilando poi con una mano la cravatta verde-argento poggiata intorno al collo della camicia.
 
Quasi sentiva i cori cantati in dormitorio.
Quasi sentiva le voci dei suoi compagni riunirsi intorno al tavolo Verde-Argento.
Sfioró col pollice lo stemma cucito in rilievo, sorridendo inconsciamente.
 
- É un vizio di famiglia frugare nella roba degli altri, allora! -
 
Alina sussultó vistosamente a quella voce, e voltandosi verso la porta non si stupí di trovare gli occhi stretti a fessure di Draco.
 
- Cos'é, Carnevale? -aggiunse il ragazzo squadrandola da capo a piedi.
 
- Lo sarebbe se avessi messo ció che il tuo Elfo aveva preparato! - disse Alina lanciando un'occhiataccia all'Elfa sulla porta.
 
Chiaramente, aveva immediatamente spiattellato al suo padroncino dove fosse.
 
 
Draco la raggiunse in un paio di falcate e le strappó la cravatta da mano.
Se la giró per un attimo sotto gli occhi, come a capirne il senso, prima di avvolgerla senza preavviso attorno al collo di Alina.
 
Gli fece il nodo avendo persino cura di spostarle i capelli , prima sedersi sul letto come se nulla fosse.
 
Alina era ancora troppo arrabbiata per agitarsi come avrebbe solitamente fatto.
O semplicemente quella ragazzina che arrossiva al passaggio di Draco nei corridoi era stata seppellita sotto valange di amarezza.
 
Alzó un sopracciglio, infilandosi un dito nel cappio della cravatta.
 
- É larga. – disse seccamente.
 
- Certo che é larga. É fatta su misura per me. -
- Chi é che si fa fare le cravatta su misura? -
- Io. Qualsiasi cosa io metta é fatta su misura. Le mie mutande sono fatte su misura. -
- Grazie dell'info. - sbottó Alina sciogliendosi il nodo della cravatta e rimettendola dove l’aveva trovata.
 
Dopo un attimo stese una mano verso Draco, in attesa, mentre quello la fissava con un sopracciglio alzato.
 
- Cosa vuoi, le mie mutande? -
- No! La mia bacchetta! Devo andarmene da qui! - disse Alina agitando di nuovo la mano con veemenza.
 
Draco parve pensarci un attimo prima di alzarsi dal letto e sfilarsi la bacchetta dalla cinta dietro la schiena.
 
Assurdo.
Malfoy aveva persino preso la briga di portarsi la sua bacchetta attaccata alla schiena.
 
- É sangue quello? - chiese poi perplessa notando macchie scure sulle dita del ragazzo.
- Inchiostro. Sto studiando. -
- Studiando? -
- Cosa, credi che rimarrei forse un ignorante senza qualifica come voi? Ho degli esami nelle prossime settimane... -
 
Alina tentó di fulminarlo con lo sguardo, ma poi semplicemente scosse la testa e fece per prendere la via della porta.
 
- Non vuoi vedere cosa avresti fatto al settimo anno? - disse Draco di colpo.
 
Alina si bloccó.
Che stava facendo, quel Malfoy?
 
Era assurdo pensare che la volesse trattenere li.
Perché avrebbe dovuto?
 
 
- Sto studiando pozioni, al momento. Mi farebbe comodo qualcuno che vada a prendermi la roba mentre preparo il resto... -
 
 
- Devo tornare al rifugio... -
- Vestita cosí ? Ti prenderebbero per pazza... specialmente dopo aver tentato il suicidio. -
- Non ho tentato il suicidio. -
- Chiudersi in una stanza con un Dissenatore é da suicidio,. Se non fosse stato per me saresti morta... il minimo che puoi fare per ripagarmi é farmi da assistente per una pozione. Dopodiché fai quello che ti pare. - disse ed Alina dovette stringere i denti per mantenere lo sguardo.
 
Di nuovo, miseramente, fallí.
 
Lo sentí ghignare, e il suo stomaco si attorciglió per il nervoso mentre guardava altrove.
 
- Solo perché voglio leggere. - disse, prima di girargli attorno e dirigersi verso la porta.
   
 
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