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Autore: Martyx1988    18/09/2009    1 recensioni
Renesmee è cresciuta, secondo i suoi tempi, ed è ormai un'adolescente in età da liceo...ma è difficile affrontare il cambiamento senza la persona cui vuoi più bene al mondo...non sa però che il ritorno di Jacob dopo un anno di vagabondaggi potrebbe cambiare le cose più di quanto è cambiata lei in un solo anno...
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Sunrise
CAPITOLO 9

Non volendo attendere oltre, Carlisle propose di invitare i due fratelli il pomeriggio seguente. Alice assicurò a Renesmee che sarebbe stato tutto perfetto e, naturalmente, non ne dubitò.
Andò in camera che ancora confabulava con Rosalie ed Esme su cosa avrebbero offerto agli invitati, se sangue umano spacciato per succo di pomodoro o qualcosa di meno vomitevole, così da testare la loro natura in un altro modo.
Una volta sola nella sua stanza, Nessie si sentì schiacciare dal peso che ancora non l'aveva abbandonata e si lasciò scivolare lungo la porta, fino a sedersi per terra. Per quanto ancora sarebbe riuscita a sopportarlo? Sarebbe stato il coraggio o la disperazione a convincerla ad affrontare Jacob? Ma soprattutto, perchè aveva così paura della sua reazione? In fondo era stato un semplice bacio, anche se le gravava come un tradimento.
Un sussurro che le parve urlato provenne dalla sua finestra, e gli occhi neri e profondi di Jacob provarono a scrutarle il cuore da dietro il vetro.
"Nessie, fammi entrare! Non so quanto ancora reggerà il ramo"
Si stupì che suo padre non l'avesse ancora cacciato, o forse non voleva farlo, convinto di fare una specie di favore a lei. Secondo Renesmee, Edward era il padre migliore del mondo, ma in quel frangente aveva proprio toppato.
Sospirò e andò ad aprire la finestra, permettendo al suo enorme ed eterno babysitter di entrare. Il suo profumo di bosco la colpì in pieno e per un attimo tutto i suoi problemi scomparvero, come sempre quando c'era Jake. Solo che quella sera non avrebbe funzionato, perchè era Jake il problema.
"Cosa ci fai qui?" gli chiese Nessie brusca dandogli le spalle in cerca di qualcosa da fare.
"Oh, è un piacere anche per me rivederti, mostriciattolo" sdrammatizzò lui, riuscendo a strapparle un mezzo sorriso.
"Pensavo saresti passata da LaPush" continuò una volta tornato serio " o che mi avresti telefonato. Almeno dopo ieri sera"
"Già, forse avrei dovuto farlo" tagliò corto Nessie senza accennare a voltarsi "Scusa se ti ho fatto preoccupare inutilmente"
"Nessie, puoi guardarmi in faccia quando mi parli, per favore?"
Molto lentamente e con riluttanza, Renesmee eseguì. Nel volto di Jacob vide la stessa preoccupazione della sera precedente, segno che le sue scuse non erano servite a niente.
"C'è qualcos'altro che ti ha fatto preoccupare?" gli domandò, sperando di essere credibile nel ruolo della gnorri.
"Non immagini neanche la faccia che avevi quando ti sei presentata a casa mia. Sembrava che avessi visto un fantasma. Eri sconvolta! Ora sembra che vada un po' meglio, ma sento che c'è dell'altro che ancora ti fa stare male. E non sapere cos'è mi fa impazzire!"
Jake si portò le mani alla testa, come per impedirle di esplodere, poi continuò "Ho pensato a qualsiasi cosa, ero persino tentato di piombare a scuola per scoprirlo, ma Billy mi ha fatto capire che non era la mossa migliore. Per questo sono qui, Nessie. Ti prego, dimmi cosa c'è che non va"
L'afferrò per le spalle puntandole lo sguardo indagatorio e supplichevole negli occhi. Nessie non riuscì a reggerlo nemmeno per un secondo.
"Non c'è niente che non va, Jake. Davvero. Perciò perchè preoccuparsi?"
"Perchè ti voglio più bene d quanto tu stessa immagini" le prese il volto fra le mani calde per obbligarla a guardarlo "E farei tutto ciò che è in mio potere per vederti felice ogni singolo giorno della tua lunga vita. Ma se non mi dici nulla io mi sento impotente, e non riesco a sopportarlo"
"Oh, Jake" sospirò Nessie, col cuore a mille per ciò che l'amico le aveva appena detto. Anche se non era più tanto sicura di poterlo considerare un semplice amico, soprattutto non col volto di Jake ad una distanza infima dal suo.
"Nessie!" tuonò Edward da dietro la porta, nonostante il bassissimo tono di voce. "Dovresti andare a dormire"
"Sì, papà" rispose lei mentre si domandava quanti dei suoi pensieri era riuscito ad ascoltare. "E' meglio che tu vada" sussurrò poi a Jacob. Questi le schioccò un grosso bacio sulla fronte, prima di uscire lesto dalla finestra.
Di nuovo sola, sentì quel peso sullo stomaco più gravoso del solito. Al contento il suo cuore era leggero come una piuma e cercava di portarla ad un palmo da terra. Ma il senso di colpa era più forte e vinse.
Chi era per lei Jacob Black? Perchè da quando era tornato su di lei aveva quello strano effetto? E cosa significavano realmente le sue parole? Domande su domande che, per quella notte, le impedirono di chiudere occhio.
La sua parziale natura vampiresca l'aiutò la mattina dopo a non essere troppo stanca nonostante la notte insonne, il cui ricordo cercò in tutti i modi di tenere per sè. Ma dei suoi genitori quella mattina non c'era traccia. Probabilmente erano usciti a cacciare molto prima che Renesmee si svegliasse.
Dopo una breve colazione e un saluto generale al resto della famiglia, montò sulla sua moto diretta a scuola, dove Johnny e Jules la aspettavano al solito posto. Il ragazzo sembrava sereno e dimentico di quanto successo nei due giorni precedenti.
Nessie scese dalla moto e li raggiunse per invitarli quel pomeriggio stesso alla grande villa bianca.
"Spero non abbiate impegni. A casa ci resterebbero molto male, soprattutto zia Alice"
"No, assolutamente!" rispose entusiasta Jules, che non riusciva a stare ferma dall'emozione "Ci saremo!"
"Grande! Allora ci vediamo qui dopo la fine delle lezioni. Vi faccio strada io in moto"
"Direi che è perfetto!" concluse Johnny poco prima che suonasse la campanella.
La giornata passò molto velocemente per tutti e tre i ragazzi. L'agitazione per quel particolare incontro fece dimenticare quasi del tutto a Nessie il problema Jacob, anche se ad ogni sguardo al bosco corrispondeva la solita morsa allo stomaco.
Una volta fuori dalla scuola vide Johnny già in macchina che la aspettava vicino alla moto. Jules la salutò e andò ad accomodarsi vicino al fratello, mentre lei inforcò la sua moto e li precedette lungo la strada verso casa.
Più si avvicinavano alla meta e più l'ansia cresceva e il cuore batteva all'impazzata. In breve imboccarono la stradina in mezzo al bosco e, dopo pochi minuti, la grande villa comparve davanti ai loro occhi. Il garage era chiuso, così dovettero poesteggiare i loro mezzi fuori, vicino al porticato.
I battiti dei due fratelli erano accelerati, ma dai volti non trapelava nessuna emozione strana.
"Wow, bella casa!" esclamò Johnny, intento a studiarne la candida facciata.
"Sai com'è, quando si è in nove in famiglia un appartamento in centro non basta"
Una volta davanti alla porta, Nessie bussò, ma lasciò il passo ai due fratelli.
"Oh, finalmente siete arrivati! Benvenuti!" li salutò Alice, gli occhi ambrati mascherati da due lenti a contatto castane.
Johnny e Jules però non si azzardarono a entrare nè a rispondere. Rimasero immobili sulla soglia, Johnny davanti alla sorella.
"Mi dispiace ragazzi!" si scusò Nessie portandosi tra loro e Alice "Non volevo ingannarvi, ma non sapevo come altro fare"
"Nemmeno noi" rispose Jules sorridente.
"La famosa famiglia Cullen" sussurrò Johnny, il cui sguardo era andato oltre le spalle di Alice, a scrutare il resto della famiglia all'interno della villa. Un commentò che Renesmee non si sarebbe mai aspettata.
"Cosa...che vuol dire?" domandò, non sapendo nemmeno bene a chi.
"A quanto pare non eravamo gli unici ad avere un piano". Edward si era affiancato ad Alice e in quel momento stava mostrando ai due ospiti il suo sorriso più smagliante.
"Entrate pure" li invitò con un ampio gesto del braccio "Non abbiate timore"
"Non ne abbiamo" ribattè subito Jules. Il cui sguardo non mollava un secondo quello di Edward. Il suo volto si era fatto improvvisamente bellissimo ed inquietante, molto simile a quello di altri vampiri che aveva conosciuto. Edward trasalì e per un attimo sembrò smarrito. "Non c'è motivo di avere timore".

Agli ospiti venne lasciato il grande divano, spostato per l'occasione nell'immenso ingresso, mentre i nove Cullen si distribuirono nel resto della stanza. Edward, Calrisle ed Alice erano rimasti vicino al divano, mentre Nessie stava seduta sulle scale con sua madre e Rosalie.
"Così è stata Tanya ad indirizzarvi qui" ribadì Edward dopo che i due fratelli, gemelli in realtà, gli avevano raccontato di come erano venuti a conoscenza della loro esistenza.
"Esatto, solo siamo arrivati a Forks con un anno di anticipo e non abbiamo trovato Nessie al liceo" spiegò Jules "Il che alla fine è stato anche vantaggioso e ci ha permesso di non destare sospetti nella gente normale"
"E siete dei mezzi vampiri, a giudicare dai buchi che create nelle mie visioni" aggiunse Alice con la sua voce acuta e scampanellante.
"E tu sei la chiaroveggente" si accosò la ragazza, il cui tono di voce non differiva molto da quello della vampira "E lui il telepatico"
Nessie non ricordava di averla mai sentita parlare con quel timbro acuto. Probabilmente si era allenata anni a mascherarlo, e insieme aveva cercato di rendersi la ragazza bruttina e silenziosa che aveva conosciuto, quando invece non aveva da invidiarle niente in bellezza. Lo aveva constatato coi suoi occhi quando si era tolta gli occhiali. Nessie pensò subito che fosse quello il suo talento: cambiare il proprio aspetto.
"No, è molto più potente" rispose suo padre a quel pensiero.
"Allora qual è?"
"Volete sapere i nostri poteri?" domandò Johnny senza nemmeno muovere le labbra. Eppure la sua voce era riechegiata potente nella testa di tutti.
"Un'altra forma di telepatia" constatò Carlisle.
"E Jules può annullare i poteri di ognuno di noi. Qualsiasi essi siano" concluse Edward.
"Straordinario" mormorò Carlisle, per poi tornare a rivolgersi ai due fratelli "Quanti anni avete?"
"Abbiamo perso il conto, ma possiamo dire di avere quasi la stessa età dei vampiri più antichi" rispose Johnny soddisfatto.
"E nessuno ha mai saputo di voi? Nemmeno i Volturi?" domandò Renesmee mentre scendeva le scale.
"Sappiamo nasconderci bene" disse il ragazzo, nuovamente serio.
"Chi vi ha creati?" chiese Edward sempre più curioso.
"Un essere molto antico. Ma non sappiamo chi sia, nè se esiste ancora. Nostra madre invece è..."
"Morta" concluse Bella per lui, che annuì col capo.
"Perchè ci avete cercati?" proseguì Renesmee.
"La notizia dello scontro tra la vostra famiglia e i Volturi per una mezzosangueha fatto il giro di tutti i clan" iniziò a raccontare Jules "Pensavamo di essere unici al mondo. Volevamo conoscere questi nuovi mezzi vampiri. Ma non siamo riusciti a trovare il ragazzo amazzonico. Per puro caso ci siamo imbattuti nel caln di Tanya, che ci ha indirizzati a voi"
"Se volete unirvi alla famiglia, siete i benvenuti" propose loro Carlisle, affabile come sempre, ma tutti furono poi distratti da una porta sbattuta, più precisamente quella d'entrata.
"Nessie" disse semplicemente Edward.

Per recuperare il tempo perduto, ho aggiornato il prima possibile :)
Grazie a tutti i commentatori e lettori fedeli, spero che anche questo pezzo vi piaccia.
Mi impegnerò ad aggiornare con regolarità, cercando di tenere il filo di tutte le storie iniziate.
A presto, buona lettura!
   
 
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