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Autore: AlbAM    25/02/2024    6 recensioni
La scontro finale con l'armata di Zamesh è alle porte. Azaele decide di dare una piccola lezione d'amore a un Arcidiavolo troppo orgoglioso!
Attenzione contiene spoiler di Un diavolo a Roma parte II.
Questa storia partecipa all'attività “Un fiore dedicato” indetta dall'Angolo di Rosmerta (https://www.facebook.com/groups/langolodirosmerta).
Genere: Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Universo Aza&Miky'
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Questa storia partecipa all'attività “Un fiore dedicato” indetta dall'Angolo di Madama Rosmerta.

Fiori scelti:

Ginestra: amore

Narciso: amore non corrisposto

Tulipano rosso: dichiarazione d'amore



Diglielo con i fiori, Kenni!




Akenet sorvolava i dintorni del B&B, era sicuro che non mancasse molto all'attacco di quella “mezza sega” di Zamesh e del suo esercito di imbecilli e voleva farsi un'idea dei punti più deboli dell'area, per capire come predisporre la difesa.

La sua attenzione fu attirata da Azaele che, fermo di fronte ad un’aiuola fiorita, roteava le mani facendo apparire e sparire fiori di mille varietà e colori.

Incuriosito gli atterrò di fronte. «Che fai qui da solo, cuginetto? Il bersaglio facile se Zamesh decide di attaccare proprio ora?»

«No, io… uh, volevo raccogliere dei fiori…» rispose Azaele un po’ imbarazzato.

«E ti sembra il momento adatto per giocare con i fiori? Per farne cosa poi?»

«Non ci sto giocando, sto solo cercando quelli più adatti da regalare ad Alba, anzi se per favore ti sposti, magari riesco a scegliere quali portarle!» rispose Azaele leggermente risentito.

Akenet si strinse nelle spalle, ma si spostò e osservò l’aiuola. «E cosa cambia se le porti dei fiori proprio ora?»

«Cambia che lei avrà un’ulteriore conferma di quello che provo per lei! Se io… se non dovessi farcela o se lei non dovesse…» Azaele non riuscì a finire la frase. «Non voglio pentirmi di non averle detto, ancora una volta, quanto amo lei e la bambina.»

«E i fiori che c'entrano?» Domandò Akenet perplesso e anche leggermente a disagio.

Azaele alzò gli occhi al cielo. «Certo che sei proprio ottuso in amore! Il messaggio è nei fiori!»

«Continuo a non capire e in più mi stai facendo incazzare» rispose l'Arcidiavolo, stringendogli un artiglio sulla spalla.

«Ahia!» si lamentò Azaele «Ti sembra il caso di spappolarmi una spalla, poco prima di una battaglia?»

Akenet ritirò l’artiglio e lo guardò in attesa di una spiegazione.

«I fiori hanno un significato, non lo sai?»

«No, dovrei? E comunque quale sarebbe il significato di questi?» rispose Akenet facendo spuntare dei narcisi.

«Quelli indicano amore non corrisposto! Sei sicuro che vadano bene?»

«Non fare domande cretine… te l'ho chiesto solo per curiosità» ringhiò Akenet.

Azaele fece un gesto circolare con la mano, dal terreno spuntarono dei tulipani rossi.

«Che ne dici di questi? Significano che si vuol dichiarare il proprio amore a qualcuno di importante. Possono essere utili nel caso uno sia così imbranato da non saperlo esprimere con le parole.»

«E perché dovrebbe interessarmi?» grugnì Akenet stringendo gli occhi.

«Boh… per curiosità?» rispose il cugino con un sorrisetto sornione.

L'Arcidiavolo gli lanciò un'occhiata color carminio, poi riportò lo sguardo sui fiori. «Comunque non capisco il senso di recidere una pianta e condannarla a morire per dichiarare un sentimento legato alla vita» bofonchiò dubbioso.

«Non devi mica “recidere” i fiori per forza» rispose Azaele facendo apparire un vaso di terracotta da cui spuntava una rigogliosa piantina di ginestra dagli allegri fiori gialli.

«Non è bellissima?» Domandò mostrandola fieramente al cugino che si strinse nelle spalle e rispose «Se lo dici, tu.»

Azaele mise il broncio e Akenet ebbe la vaga sensazione di non essere stato troppo gentile. «Ok, ok. È carino e alla tua strega piacerà di sicuro!» sbuffò.

Azaele sorrise soddisfatto, aprì le ali e strizzò l’occhio all'Arcidiavolo. «Io comunque fossi in te, sceglierei i tulipani!»

Akenet cercò di afferrarlo con un artiglio ma il demone era gia volato via. «Stupido diavoletto» ridacchiò, osservando l'aiuola fiorita.


#


Adel entrò in camera ansimando per la fatica, tra le braccia stringeva un saccone contenente la sua antica armatura. Lo svuotò sul letto e dispose tutte le parti ordinatamente per controllare che non mancasse nulla. Era una elegante armatura nera con le rifiniture gialle, che dimostravano l'antica appartenenza all'armata di Safet. Erano passati millenni da quando l'aveva indossata per l'ultima volta e in effetti, allora, non era finita tanto bene.

Sospirò e pensò che questa volta aveva un motivo più nobile per combattere e anche se alla fine sarebbe comunque tornata a vivere all’Inferno, almeno avrebbe potuto sentirsi un po' più orgogliosa di se stessa.

Si guardò intorno cercando un panno per lucidare l'armatura e la sua attenzione fu attirata da un vaso di tulipani che aveva sostituito l’abat-jour, sul suo comodino. Lo osservò pensierosa, era sicura che la mattina presto, quando era uscita per tornare all'Inferno e recuperare la sua armatura, non ci fosse nessun vaso di fiori. Forse Renzo era passato a mettere a posto la camera e aveva deciso di abbellirla. Con ottimi risultati, i tulipani erano di un colore rosso vivo così bello che non riuscì a resistere alla tentazione di accarezzare delicatamente i petali setosi.

«Ti piacciono?» domandò Akenet entrando dalla porta finestra. Aveva le mani in tasca e un’aria leggermente imbarazzata.

«Si, sono bellissimi» rispose lei. «Però, temo che Renzo non conosca tanto bene il significato dei fiori!»

«Renzo? Che c’entra il proprietario del B&B?» domandò Akenet contrariato.

Tra i due ci fu qualche istante di silenzio. Adel, interpretando male la delusione di Akenet, cercò di difendere Renzo. «Non… non volevo intendere che abbia un interesse… cioè, sono abbastanza sicura che a lui piaccia Alissa!»

Akenet sospirò, sicuramente tra Alba e Azaele non ci doveva essere stato nessun malinteso, lui invece era davvero così stronzo che nemmeno la sua ragazza lo riteneva capace di un gesto gentile? «Quella è la tua armatura?» domandò per cambiare argomento. «Sei tornata da sola all’Inferno per recuperarla?»

«Mi ha accompagnato Merlino, abbiamo attraversato passaggi che conoscono solo i famigli. Siamo stati molto attenti!»

Akenet si avvicinò e le accarezzò una guancia, si sentiva allo stesso tempo orgoglioso e arrabbiato per il coraggio dimostrato da Adel.

«È stata una decisione troppo azzardata! Merlino è sveglio, ma non è abbastanza forte per riuscire a proteggerti in caso di un attacco!» la rimproverò.

«Sono stata una guerriera anche io! Anche se può non sembrare, so difendermi!» replicò lei orgogliosamente.

Akenet le scompigliò i capelli. «Lo so che sei in gamba, Palletta! Ma non voglio che corra di nuovo un rischio simile!» Rimise le mani in tasca e sbuffò. «Ora devo andare, Safet e Gabriel vogliono parlarmi, ci vediamo dopo»

Fece qualche passo ma raggiunta la soglia della porta finestra si girò, tentennò un po’ imbarazzato e poi indicò il vaso. «Comunque te li ho regalati io.»

Adel arrossì rendendosi conto del malinteso.

Lui sorrise divertito e aggiunse. «E lo so benissimo che significato hanno i tulipani!»

Adel lo fissò qualche istante con gli occhioni sgranati e le guance rosse, poi aprì le ali e con un solo battito si lanciò tra le sue braccia, nascose il viso nell'incavo della sua spalla e abbracciandolo forte mormorò. «Anche io… tantissimo!»









   
 
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