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Autore: MaryFangirl    01/03/2024    0 recensioni
Bruno sente le farfalle nello stomaco. Il suo cuore batte forte soltanto pensando a lei. Non ha mai visto una tale bellezza in vita sua.
Ma non sa che dietro il suo nuovo interesse amoroso si cela solo uno degli scherzi di suo nipote.
[BruMilo]
Genere: Commedia, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bruno Madrigal, Camilo Madrigal
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: Incest
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Le ultime forze abbandonarono il corpo di Bruno. Si accasciò sul letto, a braccia aperte, tirando un sospiro di sollievo. Camilo giaceva accanto a lui, meno esausto ma ugualmente soddisfatto. Era da tanto che non lo facevano.
 
In realtà Camilo avrebbe voluto farlo più spesso, ma lo zio parlava sempre del suo mucchio di lavoro, di dolori al corpo o salute cagionevole. Serate così ‘attive’ venivano organizzate raramente.
 
“Accidenti, è estenuante” si lamentò Bruno, stirando le braccia. Avvertiva un po’ di dolore, ma nel complesso era soddisfatto. Il suo attivo amante diventava ogni volta più abile nel dare piacere.
 
“Facciamolo ancora!” esclamò Camilo, come sempre, librandosi su Bruno, ma ricevendo il solito prolungato e infelice ‘Meh’.
 
“Camilo, come ancora?” si lagnò. “Sono a pezzi...non ti permetterò di farlo una seconda volta”
 
Di solito, a quelle parole Camilo rimaneva al suo posto. Non voleva costringere l’uomo a fare qualcosa che non voleva. Oggi, però, era un po’ diverso. Un sorriso sornione si dipinse sul suo viso. Bruno si accigliò.
 
“Pazienza” fece le fusa. “Questa volta...farò tutto io”
 
Bruno impiegò un istante a capire. Mentre il rompicapo si formava nella sua mente, Camilo ebbe il tempo di eccitarlo di nuovo, spremendosi dell’olio sul palmo. Qualcosa scattò nella testa di Bruno. Quando Camilo spostò le dita dietro di sé, mordendosi le labbra, realizzò.
 
“Ehi, che stai facendo?” l’uomo si allarmò, “Vuoi davvero...?”
 
“Certo” rispose l’altro sicuro. “Mi sono preparato. Posso?”
 
“Beh, non so...” Bruno si accigliò. Forse Camilo non lo vedeva, ma per Bruno c’era un’enorme differenza tra ricevere e dare. Quando era passivo, poteva controllare il tutto senza temere di farsi male. Poteva sopportarlo. Ma se avesse fatto del male al suo Camilo...
 
“Credimi, farò tutto per bene” miagolò Camilo, baciandolo sulle labbra e rivolgendogli uno sguardo entusiasta, con occhi scintillanti. “E mi ricordo che me l’avevi promesso, una volta”
 
Bruno sospirò. Accettò le regole del gioco e si mise sui gomiti, osservando lo svolgimento. L’eccitazione gareggiava con l’ansia e non era chiaro quale delle due avrebbe vinto.
 
“Camilo, stai attento” sussurrò Bruno con dolcezza, “non avere fretta, altrimenti ti farai male”
 
“Cosa potrei fare di male?” sbuffò il ragazzo, ma notando lo sguardo preoccupato dell’uomo, cedette e annuì. Il disagio era molto minore rispetto a quando si era preparato la prima volta, ma una strana sensazione lo riempì quando premette su un punto particolare.
 
“Pronto?” chiese dopo un po’, posizionandosi direttamente sull’uomo. Bruno deglutì.
 
“S-sono pronto, ma tu...”
 
“Certo che sono...” voleva dire ‘pronto’, ma non appena scese, rabbrividì. Camilo aveva visto il pene di Bruno parecchie volte e ci aveva giocato quanto voleva. Allora perché ora gli sembrava improvvisamente moltiplicato in grandezza?
 
“Non è troppo tardi per cambiare idea” lo avvertì Bruno, percependo la sua tensione, ma Camilo non voleva tirarsi indietro. Lo aveva atteso tanto, si era preparato a lungo...per cosa? Arrendersi? Il ragazzo strinse i denti.
 
“Va tutto bene” disse, più a se stesso, respirando profondamente e...non riuscendo a muoversi. Le gambe gli tremavano. Bruno sospirò. Si sollevò, sistemando meglio il nipote sui fianchi, gli baciò dolcemente la guancia. Poi il collo, il mento, il naso...
 
La sua mano si spostò dietro di lui, aiutandolo a rilassarsi. Camilo notò che le dita di Bruno erano molto più piacevoli delle proprie. L’eccitazione lo investì con una nuova ondata. Gemiti strozzati uscirono dalle sue labbra. Il suo corpo cominciò a lasciarsi andare nelle mani abili dell’uomo che aveva sperimentato su di sé tutti i piaceri che ora regalava al suo amante.
 
Camilo si sentiva galleggiare. Quasi non si accorse che le dita erano state sostituite. Tutta la sua attenzione era rivolta alla lingua calda che gli accarezzava il palato. Bruno si staccò e appoggiò la fronte sulla sua spalla, espirando. Gli sembrava che uscisse del vapore dalla sua bocca.
 
“Sei...molto stretto” sussurrò, in un misto tra lamento e ammirazione.
 
-Più che altro, lamento- pensò Camilo, abituato alla sua perenne indignazione.
 
Era stato lui, tuttavia, a insegnargli a dare voce ai suoi sentimenti.
 
Ogni volta che qualcuno diceva qualcosa di poco lusinghiero su di lui, Camilo era presente, pronto a dimostrare quanto Bruno fosse in realtà meraviglioso.
 
Se era ora di uno spuntino, Camilo si assicurava personalmente che non ci fosse traccia di cipolle o cavoli, che Bruno non poteva tollerare.
 
Se suo zio aveva i vestiti strappati, Camilo era pronto a sistemare tutto, non potendogli permettere di andare in giro con abiti smessi. Anche a costo di infliggersi tagli sulle dita...
 
Così, trascorrendo ogni giorno accanto al ragazzo che lo riempiva di vizi, Bruno aveva gradualmente preso l’abitudine di mangiare solo buon cibo, di rispondere agli insulti, e soprattutto di lamentarsi di dolore anche se erano a malapena percettibili.
 
Camilo sospirò. A volte aveva la sensazione di essere il più adulto nella loro relazione. Se non fosse stato per le continue lamentele sulla vecchiaia e sulla salute, si sarebbe perfino dimenticato della verità.
 
Bruno spostò le mani sui suoi fianchi, accaldato come fosse sotto il sole di luglio. Camilo sorrise. Si abbassò ulteriormente. Con sua stessa sorpresa, non provava più disagio.
 
Quando arrivò fino in fondo, la paura svanì da sola, permettendogli di iniziare a muoversi lentamente. Bruno lo aiutò sollevandosi leggermente, per non affaticare troppo le sue gambe. L’uomo avvertiva le pulsazioni nel corpo dell’altro. Lo stava facendo impazzire.
 
Camilo accelerò. Picchi di piacere gli attraversarono e vene, accendendo una febbre che lo stordì. Bruno spostò una mano sul suo sesso, regalandogli una doppia dose di beatitudine. Dopo un po’, Camilo si sentì sul punto di esplodere. Anche Bruno lo avvertiva.
 
“Camilo, fermati...” disse Bruno, respirando pesantemente, ma non fu ascoltato. Camilo, assorto nel suo piacere, aumentò il ritmo, sempre più frenetico.
 
“Un po’ di più...di più!” gridò Camilo, a un soffio dall’orgasmo.
 
-Piccolo succubo!- pensò Bruno, facendo del suo meglio per sollevare Camilo in alto, liberandosi dalla sua stretta prigionia. Un brivido di piacere riempì il suo corpo, annebbiandogli la mente per qualche secondo.
 
Camilo lo seguì poco dopo.
 
I loro sguardi si incontrarono. Camilo, rilassato, osservò Bruno, che era preoccupato per qualcosa. Quando l’euforia finalmente si attenuò, Camilo deglutì, rendendosi conto di quello che era successo.
 
“Ti sei sollevato troppo bruscamente?” chiese in apprensione, sperando di sbagliarsi. Ma Bruno annuì. Strinse le labbra, arrossendo.
 
Il ragazzo, stanco, scese con cautela dal letto, mentre lo zio rimase immobile e, coprendosi con quello che trovò, andò in cucina. Tornò poco dopo con dei biscotti.
 
Camilo si sedette davanti a Bruno, portando un biscotto alle sue labbra, e assicurandosi che lo zio si riprendesse, si lamentò:
 
“Perché sei così fragile? La nonna ha settant’anni e va tranquillamente a cavallo, solleva pesi e fa un sacco di altre cose, senza mai stirarsi nulla. Perché tu ti fai male o ti rompi qualcosa non appena ti giri o ti muovi nel modo sbagliato?”
 
“Tua nonna non ha vissuto per dieci anni dietro le pareti” sbuffò Bruno, finendo il suo boccone, “non ha dormito per dieci anni su una poltrona e non ha mangiato solo gli avanzi”
 
“Okay, okay, ho capito”
 
Camilo si accoccolò contro il suo petto, tirandolo giù. Bruno fu pervaso da una sensazione di leggerezza. Le delizie di Julieta, per fortuna, non deludevano mai.
 
“Ti amo comunque” mormorò Camilo. L’uomo sbuffò.
 
“Anche se rimanessi su una sedia per il resto della mia vita? Mi ameresti comunque?”
 
“Almeno non potresti andare da nessuna parte” ghignò Camilo, beccandosi uno schiaffetto. “Ma non succederà. Zia Julieta e tua madre ti farebbero tornare in forma in un baleno”
 
“E tu no?”
 
Camilo si mise comodo, stringendo Bruno, sentendosi cadere nel mondo dei sogni.
 
“Io ti terrei tra le mie braccia”.



Grazie a chiunque abbia letto e apprezzato questa fanfiction, in particolar modo a LadyK_1989 per aver lasciato una recensione ^^ non dimenticate che sono sempre molto apprezzate! A presto. 
  
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