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Autore: Nefertari17    18/03/2024    0 recensioni
Katsuki ha una vita fatta di razionalità e dedizione al suo ruolo di eroe, non ha mai dato peso e valore alle emozioni. Dafne si è sempre sentita fuori posto e quando si ritrova in una nuova città, la sua vita fatta di addestramento e controllo viene sconvolta dallo scontro con chi mai avrebbe voluto incontrare. Impareranno che le certezze si possono modificare e che a volte basta uno sguardo o un odore per essere travolti in una spirale di sentimenti.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il corpo di Dafne era mosso da brividi, stava diventando freddo e il suo respiro era sempre più flebile. Internamente c'erano danni agli organi, quella forza per uscire aveva usato ogni passaggio, ogni via nel suo corpo, scontrandosi e lacerando quello che incontrava.
“Ehi eroe. Sono riuscita ad andare oltre il limite, hai visto!”
Lei sorrise ma una smorfia di dolore si stampò sul suo volto, il petto fu scosso da una tosse improvvisa e un grumo di sangue le uscì dalla bocca.
“Non parlare. Ora devi solo riposare ok?”
“Sono riuscita a vincere e ti ho salvato. Mi sento libera adesso.”
“Dafne adesso ti portiamo in ospedale”
“No aspetta lascia che ti dica una cosa”
Dafne gli avvolse la mano attorno al polso nel momento in cui Katsuki provò a sollevarla.
“Ho accettato da tempo il tuo ruolo di eroe solo che non era facile condividerti con il mondo. Volevo solo dimostrarti che ero degna di stare al tuo fianco, non potevo essere debole”
“Dafne che stai dicendo. Io...ti...amo”
Katsuki si portò la mano di Dafne alla bocca e la baciò. Il calore che aveva imparato a conoscere e ad amare si stava dissolvendo. 
“Sei riuscito a dirlo. Visto non era poi così difficile!”
“Sta zitta cavalletta. Anche in questo momento fai la spiritosa!”
“Sarai il numero uno Katsuki, ne sono convinta”
Gli posò l'altra mano sulla guancia, passando il pollice sulle sue calde labbra.
“Ti amo Dynamight”
Una lacrima le scese dagli occhi, cercò di tenerli aperti ma un velo le stava davanti. Il volto di Katsuki era sempre più sfocato, il petto le faceva male, tutto il corpo era dolorante e il battito del cuore stava rallentando.
Sentiva le voci intorno sempre più lontane, vedeva le labbra di Katsuki muoversi ma non sentiva più cosa diceva. Nel suo campo visivo si delineò il volto del padre e con un sorriso sulle labbra gli disse
“Papà...”
Era un saluto verso quel padre che aveva amato da subito, avevano avuto poco tempo insieme ma avevano passato bei momenti, non avrebbe potuto chiedere di più.
“Katsuki un'ultima cosa... ama e lasciati amare”
Dafne si rivolse a quel burbero ragazzo che le aveva cambiato la vita e l'aveva resa libera. Parlò con un filo di voce mentre gli occhi si chiudevano, era troppo difficile tenerli aperti, la mano cadde pesante al lato del corpo, non si sentivano più i battiti del cuore, l'ultimo respiro uscì dal suo corpo in punta di piedi, silenzioso.
Katsuki era rimasto disorientato
“Dafne...Dafne”
La chiamò accorato, la scosse ma lei non rispose. La prese tra le braccia e il capo di Dafne reclinò all'indietro senza opporre alcuna resistenza.
Era svenuta? Oppure...
Katsuki le controllo il polso, non c'era battito, cominciò a praticarle un massaggio cardiaco con vigore. Una nuova sensazione lo invase: panico. Una paura che partiva dall'interno e lo nauseava. Oppressiva, pesante.
Ripercorse nella mente tutti i momenti passati con lei: il loro primo incontro, i loro scontri, il loro primo bacio, le loro chiacchierate, i loro momenti intimi, ogni cosa si susseguiva davanti gli occhi come la pellicola di un film. Lo sconforto lo colpì come un pugno allo stomaco, il dolore della ferita non era nulla con quello che stava provando in quel momento. Il cuore veniva stritolato in una morsa, come lo avrebbe ricomposto stavolta?
Aizawa lo chiamò per farlo smettere di accanirsi su di lei
“Bakugo, basta, non puoi fare più niente”
Ma lui non ascoltava era in un'altra dimensione, in un abisso senza fondo perché la mente stava realizzando che Dafne non era più con lui.
Si rialzò di scatto in preda ad una smania cieca, doveva fare qualcosa. Iniziò a girare in tondo, doveva pensare a qualcosa. L'ospedale era troppo lontano ormai era inutile spostarla.
Si rivolse ad Aizawa
“Chiama Deku cazzo! Lui potrà fare qualcosa, ha sette quirk ce ne sarà uno che potrà usare!”
Nell'auricolare sbraitò alla sua squadra
“Kirishima porta Kaminari qui subito”
Non poteva perdere Dafne, si rifiutava di pensare a quella possibilità.
Averla al suo fianco lo aveva cambiato, gli aveva dato la possibilità di esplorare una parte di sé che pensava non avesse, gli aveva mostrato che condividersi con qualcuno era la cosa più forte del mondo. I momenti con lei erano la prova che l'amore poteva esistere anche per lui e che era capace di provare emozioni che aveva sempre evitato in nome del suo orgoglio e di un'immagine che voleva dare al mondo, perché doveva essere duro e senza distrazioni. Ma proprio con lei aveva capito che poteva essere più forte. Alla fine lei lo aveva accettato completamente per quello che era: si era rivolta a lui con il suo nome da eroe. Insieme avevano superato le loro convinzioni, avevano capito che a volte ci si ingabbia da soli in percezioni sbagliate, negandosi la possibilità di vivere appieno.
Arrivarono Kirishima e Kaminari e capirono immediatamente quello che era accaduto
“Avanti Pikachu, fai da defibrillatore”
“Sei sicuro Bakugo, dovrei azzeccare la giusta frequenza...”
“FALLO E BASTA”
Kaminari provò a rilasciare una scarica elettrica su Dafne, una,due, tre volte ma non funzionò
“Cazzo Dafne, perché non ti svegli. CAZZO”
Kirishima e Kaminari provarono ancora con una scarica elettrica e un massaggio cardiaco.
Katsuki era in piedi, alle spalle dei suoi amici e stava dando di matto, vedere Dafne davanti a lui senza che si muovesse, senza vita lo fece sprofondare nella disperazione. La vista si annebbiò e le ginocchia cedettero, batté i pugni a terra e le lacrime gli rigarono il viso, gettò il capo all'indietro ed emise un urlo straziante con tutta la forza che aveva in corpo tanto da farsi sentire anche ai piedi della collina. Era rabbia e disperazione insieme.
Alzò le braccia al cielo e scaricò tutto il dolore che aveva dentro indirizzando esplosioni a raffica verso l'alto.
Non riusciva a rialzarsi: le spalle incurvate non sostenevano il collo, la testa era ciondolante in avanti, il mento quasi a toccare il petto. Buio totale. Non sentiva più i suoni, vedeva i due amici come se fossero al rallentatore che cercavano ancora di rianimare Dafne. Aizawa si avvicinò e li fermò. La smorfia di dolore che gli lesse in volto lo pietrificò. Non trovava alcuna motivazione per muoversi e scelse di rimanere in quel modo, sospeso in quel silenzio, avvolto in quella disperazione atroce che lo incollava al suolo senza forze, senza motivo per alzarsi.
Aizawa si muoveva come avesse un macigno sulle spalle, aveva male al petto, anche se aveva perso varie persone nella sua vita, aver visto morire la sua preziosa figlia davanti agli occhi era stato lacerante. Il suo animo  aveva finito per disintegrarsi del tutto e superare una perdita del genere non gli sarebbe bastata nemmeno un'altra vita. Ma la figlia gli aveva rivolto un ultimo sorriso. Era sicuro che lei avesse trovato la pace, in qualche modo aver liberato quella forza l'aveva resa libera. Sarebbe stato forte per lei.
Si avvicinò a Bakugo lentamente, capiva quello che stava passando. Si inginocchiò davanti a lui e con voce calma gli disse
“Sfogati quanto vuoi! Quando sarà uscito tutto e sarai pronto ti riaccompagno a casa”
“Non ho bisogno della tua pietà vecchio”
Per Katsuki, mettere le distanze dagli altri era il suo unico modo per contrastare l'abisso in cui lo stavano trascinando i suoi sentimenti in quel momento.
Aizawa sospirò comprensivo
“Il vuoto che senti lo provo anche io Bakugo. Lei era mia figlia! Non fartene una colpa se ti senti vulnerabile, è normale”
“Co-come si fa a superare una cosa del genere?”
La sua voce rotta dal pianto aveva distrutto ogni briciola di arroganza
“Il tempo porterà un po' di conforto e il ricordo ti sosterrà nei momenti più bui”
“Mi sento morto dentro Aizawa. Questa è la sfida più difficile da affrontare e mi sembra che non la vincerò”
Aizawa si limitò a dargli una pacca sulla spalla. Un'altra lezione che Bakugo avrebbe imparato: è la vita stessa la nostra sfida più grande e a volte non si può fare altro che accettare di perdere.
Il resto della Bakusquad arrivò sulla collina e arrivò anche Deku perché non aveva più percepito l'energia di Dafne. Quando si erano dati la mano il One for all aveva copiato inspiegabilmente la traccia della sua energia.
La scena che si palesò agli occhi di chi era appena arrivato fu motivo di sconforto e la Bakusquad intera si precipitò ad abbracciare Katsuki che non si oppose, non sbraitò come di solito faceva quando si palesava la possibilità di una manifestazione di affetto da parte loro, si lasciò avvolgere e sostenere da tutte quelle braccia e si abbandonò a quel calore che gli sembrò in quel momento la cosa più naturale del mondo.
Deku se ne stava in piedi affranto, muoveva gli occhi tra il corpo di Dafne e quel groviglio di corpi dei suoi amici attorno a Katsuki. 
Poteva solo immaginare come si sentiva Kacchan. Cosa avrebbe potuto dirgli? Forse doveva limitarsi solo a rivolgergli uno sguardo amico oppure avrebbe dovuto abbracciarlo come gli altri. Si sarebbe lasciato abbracciare? No, non da lui. Aveva sempre una linea di demarcazione che non poteva superare. Però voleva essere vicino al suo caro amico. Non voleva che si sentisse solo. Dafne gli aveva davvero cambiato la vita glielo aveva letto negli occhi. E Kacchan era stato capace di abbandonarsi completamente a quei sentimenti che aveva sempre disprezzato e rinnegato in nome del suo dannato orgoglio. Lo conosceva troppo bene, quello che era appena successo lo avrebbe fatto richiudere nella sua granitica fortezza e avrebbe potuto recidere anche i legami che si era costruito nel tempo, forse anche quello che loro avevano recuperato.
Il viso di Katsuki riemerse dalla massa umana che lo avvolgeva e lo guardò. Vedere quegli occhi rubino gonfi per le lacrime fu un colpo al cuore. Deku non avrebbe mai pensato di vedere il suo amico ridotto in quel modo. Doveva averla amata moltissimo.
Si avvicinò al corpo di Dafne e le toccò una mano. Il sangue non circolava più nelle sue vene e le dita stavano cominciando a diventare fredde. Provò a connettersi tramite il One for All all'ultimo spiraglio di energia che stava lasciando quel corpo e capì che lei voleva lasciare che Katsuki andasse avanti con la sua vita.   
   
 
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