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Autore: syila    15/05/2024    1 recensioni
Il Palazzo d'Estate non aveva un centro.
Come il delta di un fiume, una volta oltrepassato il grande portone laccato, si disperdeva in mille rivoli tra padiglioni, terrazze, ponti e giardini che s'inerpicavano sulle pendici della Montagna di Giada fino a perdersi oltre il velo leggero delle nebbie.
La luce crepuscolare in cui era sempre avvolto quel lembo del Reame degli Spiriti lo rendeva ancor più irreale; i suoi edifici galleggiavano nel vuoto, circondati dall'aureola delle lanterne, mentre i drappi delle casate che li avevano abitati nei secoli sventolavano al capriccio della brezza, come grandi vele di seta sfilacciata.
A Leng Ye Xue quel luogo aveva sempre ispirato un senso di decadenza e malinconia, era un'eredità del passato di cui non aveva mai avuto troppa cura; a differenza dei suoi predecessori, non aveva mai fatto nulla per ingrandirlo o abbellirlo.
Era anche abbastanza certo che ci fossero alcune stanze in cui non aveva mai messo piede.
Dei vivaci schiamazzi lo distolsero dalla contemplazione della luce lunare che inargentava i tetti d'ardesia; probabilmente il suo ospite aveva scoperto lo stagno delle anatre.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bagliori d'Oriente'
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Capitolo XXXIV
Dividi il lungo cammino con chi ami, evita il caldo letto di chi ti odia.

Giunsero a Luoyang sul fare del giorno.
Alle porte della città stavano effettuando il cambio della guardia e l'arrivo del Ministro col suo seguito, che cavalcava compatto dietro di lui, creò confusione tra i due turni di sentinelle su chi dovesse verificare il loro lasciapassare.
Ye xue si qualificò e lasciò le formalità burocratiche al Capitano, poi oltrepassò il posto di controllo inoltrandosi in città.
La capitale, avvolta dalla foschia grigia dell'alba, era ancora profondamente addormentata; solo poche figure frettolose incrociarono il percorso del suo cavallo, che procedeva al passo lasciando dietro di sé il sordo scalpiccio degli zoccoli.
Quando lo videro arrivare i valletti assegnati a sorvegliare l'ingresso della residenza posarono le lanterne e si affrettarono ad accoglierlo; uno prese le briglie, l'altro aprì il cancello e si apprestò ad annunciare il ritorno del padrone, ma le sue parole si spensero in un gorgoglio soffocato.
Con suo grande stupore abbassò lo sguardo e si accorse che una lama gli aveva trapassato il petto, subito dopo cadde in ginocchio e si accasciò sul selciato, che si tinse di rosso.
Ye Xue recuperò la spada e si girò verso il secondo servitore a cui intimò silenzio con un cenno, poi proseguì all'interno.
Nel palazzo parte della servitù era già in faccende, soprattutto chi doveva occuparsi delle cucine.
I garzoni, che lo videro passare con la spada sguainata e sporca di sangue, abbandonarono le pesanti ceste e corsero a chiamare aiuto.
In breve il palazzo precipitò nel caos: dalle stanze della servitù cominciarono ad uscire cameriere mezzo svestite, mentre i valletti sciamavano nei corridoi aumentando la confusione generale e il panico.
Nessuno capiva cosa stesse succedendo, ma chi provava ad uscire dalla porta principale veniva intercettato e bloccato dalle guardie, che nel frattempo erano arrivate a palazzo e si apprestavano a dare man forte al Ministro Leng.
L'ordine era chiaro: nessun servitore doveva fuggire, pena la morte immediata, perché ai suoi occhi erano tutti potenziali complici della Consorte Nán.
Il Capitano si fece strada nell'agitazione generale e raggiunse il Ministro al Padiglione della Benevolenza Celeste, dove i sorveglianti gli avevano sbarrato il passo, impedendogli di attraversare il ponticello che collegava il quartiere riservato alle donne al resto del complesso.
“Cosa state facendo?” esclamò il capitano, frapponendosi tra lui e i guardiani.
“Obbediamo ad un ordine dell'Eccellentissimo Sinong!” rispose il più anziano inchinandosi “Bloccare l'ingresso di potenziali minacce e difendere l'edificio!”
“Questo ovviamente include anche me...” precisò calmo Ye Xue, che sorridendo rinfoderò la spada e mostrò le mani vuote “Ora posso passare?”
Gli uomini si consultarono con un muto scambio di occhiate, quindi si fecero da parte e lo lasciarono proseguire; dall'interno Ye Xue udì il Capitano convocarli ai cancelli per aiutarlo a contenere la baraonda scatenata dalla servitù e sui passi cadenzati del drappello che si allontanava il suo sorriso si allargò.




Nella residenza della Consorte Nán le cameriere ormai avevano capito che fuori stava accedendo qualcosa di grave; l'apparire improvviso del Ministro, senza un valletto che lo annunciasse e senza le usuali cortesie di cui il padrone era solitamente prodigo, non presagivano niente di buono.
Nessuna fu tanto audace da andare a porgergli omaggio, l'espressione truce dell'uomo le convinse a rimanere a distanza, solo la dama di compagnia di Xī Fēng si precipitò in corridoio e corse a bussare alla sua camera.
“Padrona aprimi! Apri la porta in nome di tutti gli dei! Lui è qui! È armato e sembra fuori di sé! Tutto il palazzo è in subbuglio!”
I fragili pannelli decorati cedettero infine alla foga della donna, che oltrepassò la soglia, fece alcuni passi, poi incespicò trascinando sul pavimento il tripode dell'incenso a cui si era aggrappata.
“Padrona allontanati... scappa, lui vuole...”
L'appello esalò in un gemito insieme agli ultimi affannosi respiri, mentre sull'abito chiaro si andava formando un mostruoso fiore scarlatto.
Xī Fēng alzò lo sguardo e inquadrò la figura del marito, ferma sulla porta, con la spada da cui stillava il sangue della sua domestica.
“Lei era la tua preferita, vero?” chiese con un ghigno di soddisfazione.
“Deduco che il viaggio nelle provincie occidentale non sia stato di tuo gradimento.” ribatté impassibile l'interpellata, arretrando verso l'alcova.
“Sono stato costretto a fare una deviazione alla tenuta sulla strada del ritorno...” le rispose Ye Xue ostentando parimenti una pacata cortesia “E tu sai perché.”
Aveva previsto che il Ministro scoprisse cos'era accaduto alla Consorte Li e aveva messo in conto tanto le sue reazioni quanto la possibilità di finire tra i sospettati, ma non che potesse precipitarsi a casa senza preavviso, accusandola apertamente.
L'unica spiegazione possibile era che qualcuno fosse sopravvissuto alla notte dell'assalto e avesse parlato.
Doveva ringraziare Dong Mei*, la sua intromissione le aveva dato modo di formulare delle ipotesi e pensare a qualche contromisura.
Non aveva tempo di piangere chi considerava più una fidata confidente che una cameriera; la sua morte al momento era solo un'altra tessera da aggiungere ai torti di cui il marito avrebbe dovuto rispondere.




“Le tue parole sono oscure quanto i tuoi gesti: vieni qui come una furia e minacci la mia vita formulando accuse senza senso, se vuoi uccidermi parla chiaro e agisci da uomo una volta tanto! Guardami bene: io non temo né te né la tua spada!”
La donna all'improvviso si protese verso di lui come il vento impetuoso evocato dal suo nome e il Ministro, colto di sorpresa, indietreggiò.
“Quindi era la rabbia a spingerti?” chiese “L'hai nutrita in segreto tutti questi anni per poi riversarla su a-Jīn? Perché non l'hai rivolta contro di me?”
“Sono ancora in tempo...” sussurrò la donna, che sfilò dall'acconciatura una lunga spilla di metallo e brandendola come un pugnale si fece avanti per aggredirlo.
Ye xue era consapevole del pericolo: quello spillone non era un normale ornamento per capelli e Xī Fēng sapeva come usarlo.
A differenza di molte fanciulle nobili le erano state impartite nozioni di arti marziali, inoltre tirava con l'arco e cavalcava con la disinvoltura di un uomo.
Il merito era di suo padre, che da generale di primo rango aveva passato molti anni ai turbolenti confini occidentali dell'impero e voleva che tutti i suoi figli, maschi e femmine, fossero in grado di difendersi.
“Se pensi che me ne starò seduta tranquilla porgendo la gola alla spada e alle tue farneticazioni ti sbagli di grosso marito!” rispose furibonda dopo che i primi attacchi erano andati a vuoto “Porta le tue accuse alla Corte di Giustizia, muovi le tue pedine e io muoverò le mie!”
“Hai assoldato una banda di fuori legge e li hai inviati alla tenuta per uccidere la Consorte Li! Vuoi delle prove? C'è un testimone di quella notte, ti ha riconosciuto e commetto che basterebbe grattare un po' la superficie dorata della tua gloriosa famiglia per far uscire il marcio di questo complotto!”
L'uomo la teneva a bada con la sua lama e nel mentre valutava la situazione; era andato da lei spinto dal desiderio di vendicarsi della morte di a-Jīn, tuttavia c'erano troppi punti oscuri nella trama, che nemmeno il figlio del Sovrintendente Meng era stato in grado di chiarire.
Prima di ucciderla doveva sapere, doveva ascoltare la verità dalle sue labbra.
“Lascia la mia famiglia fuori da questa storia, per rimediare alle tue mancanze un Nán è più che sufficiente!”
Il vaporoso fluttuare dell'abito impediva a Ye Xue di avere una visione precisa dei movimenti dell'avversaria, che approfittò della sua indecisione e prima che potesse scansarsi gli conficcò lo spillone nel braccio sinistro.
L'uomo reagì d'istinto e affondò la sua lama finché non incontrò la resistenza dell'osso.
Solo quando la stoffa dell'hanfu si afflosciò si rese conto che la spada era penetrata tra l'omero e la clavicola, una ferita non mortale, ma sicuramente dolorosa a giudicare dalla smorfia che distorceva i suoi bei lineamenti.
“Questo dovrebbe bastare a placare i tuoi istinti bellicosi moglie mia, ora parliamo, poi valuterò se lasciare il braccio attaccato al resto del corpo...”
“Ammirevole! Se avessi usato la stessa determinazione per governare le faccende della famiglia ora la situazione sarebbe molto diversa.”
“Quali offese ti ha recato a-Jīn per provocare la tua ira? L'ho tenuta lontano dal palazzo e dalla corte affinché non infastidisse i tuoi maneggi, ha sempre avuto una condotta prudente e modesta e non ha mai avanzato pretese, perché me l'hai portata via?”
“Oh il piccolo a-Xue piange e si dispera perché non ha più il suo giocattolo...”




La risposta ironica spinse la lama del Ministro più in profondità strappando un gemito alla donna, che si morse le labbra e aggiunse “Quando tu andavi a trastullarti in campagna ero io a dover affrontare le occhiate di compatimento e le allusioni ironiche della Corte! Il potente Sinong favorisce così tanto la consorte di secondo rango che le ha affidato un'intera tenuta da amministrare! Speriamo che non gestisca le finanze dell'impero con lo stesso criterio!”
“Hai dato peso a volgari chiacchiere di corridoio mormorate da qualche pavido cortigiano, potevi ignorarle!”
“Tu! Sei stato tu a permettere che circolassero!”strepitò Xī Fēng “Quante volte ti ho chiesto di riportare la Consorte Li nella capitale?”
“Affinché potessi angariarla e manipolarla? Per lei volevo una vita tranquilla, lontano dai veleni della corte e soprattutto dai tuoi artigli!”
“Quella ragazzina ti ha fatto perdere il senno, ti sei invaghito di lei come un poeta squattrinato che campa di elemosine e hai dimenticato il tuo rango e la tua posizione; se non fosse stato per me avresti perso ogni credibilità davanti ai nostri parenti e all'imperatore, dovresti ringraziarmi invece di uccidermi!”
Ye Xue la sogguardò perplesso.
“Non lo sai, vero?” la moglie si prese qualche istante per godere della sua espressione sconvolta “La tua piccola Foglia d'Oro non ne ha fatto cenno nelle lettere struggenti che ti inviava...”
“Tu come...”
“Sapevo delle lettere? Nello stesso modo in cui sapevo delle lezioni di guzheng e dei dolori femminili di cui soffriva e per i quali il dottore la visitava regolarmente ogni mese!”
“Avevi una spia alla tenuta.”
“Una?” la donna sogghignò “Mi sottovaluti marito, come sempre.”
“Un errore che non commetterò più stai tranquilla.”
Xī Fēng gli rivolse un sorriso di scherno quando provò ad impugnare l'arma con entrambe le mani senza riuscirvi; il braccio sinistro penzolava insensibile, come un arto di legno.
“Il veleno si diffonde in fretta, chi è che perderà un braccio oggi?”
“Tu di certo perderai la vita!”
“Non prima di rovinare la tua, voglio scendere nell'oltretomba portandomi il ricordo della disperazione che ti tormenterà fino alla fine dei tuoi giorni!””




Con uno sforzo immane la donna si sollevò e usando l'avversario come appoggio fece leva col piede liberandosi dalla lama che la teneva bloccata, poi indietreggiò in maniera scomposta fino ad una colonna, che le offrì un sostegno.
Al contempo Ye Xue lasciò la presa sulla spada e spinto dall'inerzia rovinò in avanti.
“Hai intercettato la sua missiva...” ipotizzò provando a rialzarsi “Dov'è la lettera di a-Jīn?”
Gli rispose una risatina sarcastica.
“L'ho bruciata, è ovvio... la tua preziosa a-Jīn era così prevedibile! Sapevo che ti avrebbe scritto subito dopo la mia visita e ho lasciato qualcuno a sorvegliare la strada principale.”
L'uomo guardò la moglie: era pallida e affannata, probabilmente nel liberarsi la lama aveva reciso qualche grosso vaso e la ferita perdeva molto sangue.
Non sarebbe arrivata viva alla Corte di Giustizia.
“Rivelami il contenuto di quella lettera o il tuo trapasso non sarà indolore...”
Xī Fēng attese che la raggiungesse appoggiata alla colonna.
Forse davvero non lo temeva o forse era solo troppo debole per sottrarsi al suo assassino, che le strinse la mano sana attorno al collo.
Inaspettatamente però la sua risposta fu tutt'altro che provocatoria.
“Manchi di acume, come tutti gli uomini, per questo siete sempre gli ultimi a sapere certe cose...”
“Sapere cosa!”
Ye Xue la incalzò serrando la presa e l'espressione sul viso della moglie si addolcì in una affettuosa accondiscendenza. “Che lei aspettava un figlio.”
“Un figlio... Mio figlio?”
“Su chiunque altro avrei avuto dei dubbi, ma trattandosi di lei sono abbastanza sicura della paternità; il suo amore e la sua ingenua devozione nei tuoi riguardi hanno commosso perfino me...”
Quando lo smarrimento del Ministro lasciò il posto alla disperazione la mano, che si era allentata un poco sul suo collo, tornò a chiudersi con rabbia.
“E nonostante questo l'hai uccisa insieme al figlio che aveva in grembo!”
Xī Fēng boccheggiò e ansimò in cerca del fiato necessario alla risposta.
“Il figlio che non hai saputo dare a me!”
La furia del marito alimentava anche la sua e dopo averla tenuta a bada per tanti anni non voleva e non poteva frenarla.
“Quel bambino l'avrei amato come se fosse stato mio! Ho messo da parte l'orgoglio e le ho chiesto di trasferirsi qui, le ho promesso che se fosse stata una femmina avrebbe potuto crescerla in campagna, come meglio riteneva opportuno... e lei ha rifiutato! Era convinta che la cosa migliore fosse rimanere alla tenuta, nella casa che avevi scelto per lei! Incurante delle insinuazioni e del ridicolo a cui avrebbe esposto tutta la famiglia! Cerchi un colpevole per la sua morte? Guardati allo specchio marito, le hai regalato l'illusione di essere libera senza prepararla alle conseguenze e alle responsabilità del suo rango!”




“Sul momento non capii il senso di quel discorso e strinsi la gola di mia moglie fino a ridurla al silenzio; sapere del bambino mi aveva reso una furia.”
L'Immortale chiuse la mano destra e un fremito di collera lo attraversò, come se Xī Fēng fosse stata ancora davanti a lui, con le sue accuse e il suo odio irriducibile.
“Poi hai scoperto che le sue parole avevano un fondo di verità.” ribatté Ekto.
“Ho avuto le mie responsabilità, non lo nego e mi terrorizza pensare che potrei...”
“Ripetere gli stessi errori col Maestro Sheng?”
Ye Xue crollò il capo.
“Le premesse ora sono diverse, lui è una persona diversa dalla Consorte Li.”
“I suoi ricordi di quella vita sono lacunosi, ignora completamente la tragica morte di Jīn-Jīn e non voglio forzarlo a rivivere un simile orrore.”
“È molto strano...” la maga si fece pensierosa “Lui è un esperto della mente, potrebbe recuperarli senza difficoltà.”
“Lo so e non sei la prima a farmelo notare.” convenne il Signore degli Shen, sentendo lo sguardo dell'allievo su di sé.
“Maestro Leng sei sicuro che la Consorte Nán sia morta?”
Il quesito, posto da Ekto in maniera tanto improvvisa quanto diretta, spiazzò entrambi.
Ye Xue si levò a sedere e mostrandole la destra esclamò “Cosa intendi? Questa mano ha stretto il suo collo finché non ho sentito l'osso spezzarsi; si è accasciata a terra senza vita e così l'hanno trovata i messi imperiali e il Magistrato della Corte di Giustizia!”
“Forse la Prima Signora non conosce in modo approfondito la storia e le leggi cinesi, tuttavia posso garantire che le indagini erano molto scrupolose, specie se coinvolgevano un nobile di altissimo rango.” aggiunse Ye Feng.
“La morte fisica non è in discussione, io mi riferisco a ciò che sopravvive al corpo.”
Di nuovo le parole di Ekto suscitarono nei due un profondo sconcerto.
“Pensi che abbia influenzato in qualche modo la reincarnazione di Jīn Yè?” chiese Ye Feng.
“A-Ling è diventato un fantasma mosso dal forte desiderio di starti vicino; cosa potrebbe fare uno spirito motivato dall'odio, dal rancore e assassinata per mano della persona che amava?”
“ Xī Fēng amava solo sé stessa e la sua posizione sociale!” la interruppe rabbiosamente Ye Xue.
“Quindi andare dalla rivale e offrirsi di crescerne il figlio come se fosse stato suo era una scelta fatta per salvaguardare il prestigio della famiglia? Era una prassi comune all'epoca?”
I due Immortali si scambiarono un'occhiata, poi Ye Feng precisò: “La consorte ufficiale godeva di maggiori privilegi rispetto alle altre donne dell'harem e rispondendo alla tua domanda: no, non era così frequente che si piegasse alle condizioni dettate da una concubina, anche se era la favorita.”
“Adesso verrà fuori che quella vipera aveva ragione...” borbottò contrariato Ye Xue “Una donna del ventunesimo secolo non può capire cosa fosse un harem di concubine e quali soprusi si compissero al suo interno, non mi pento di aver tenuto fuori Jīn-Jīn da un tale inferno.”
La maga a quelle parole sgranò un sorriso; solo Ye Feng ne colse la sfumatura compiaciuta, e l'attribuì nell'averla identificata come una donna moderna; dopo ciò che aveva visto e sentito nelle ultime ore, infatti, non era tanto sicuro che la sua età apparente corrispondesse a quella effettiva.
“Mi guardo bene dal giudicare le usanze di mille anni fa col metro dei nostri tempi.” lo rassicurò Ekto “Stavo solo riflettendo sulla forza d'animo della Consorte Nán e sulle sue motivazioni, di certo sufficienti ad alimentare un grande risentimento e una insaziabile sete di vendetta.”
“Trasformandola in uno spettro.” concluse Ye Feng.
“Quindi avrebbe tramato in segreto nel corso dei secoli per ostacolare la nostra riunificazione?” il suo mentore era scettico “È una teoria molto suggestiva, tuttavia me ne sarei accorto prima o poi!”
“Non ti sei accorto delle spie che aveva messo alle costole della Consorte Li...”
La Prima Signora sorrise condiscendente al suo broncio offeso.
“Maestro Leng non crucciarti, nessuno capisce una donna meglio di un'altra donna!”

“Prenderò in seria considerazione la nostra chiacchierata e farò delle verifiche.” dichiarò Ye Xue dopo una lunga pausa.
L'ipotesi formulata dalla Prima Signora gli aveva fatto riconsiderare un intero millennio speso nella ricerca della reincarnazione giusta.
Aveva sempre visto nel Fato un nemico invincibile, che congiurava per tenerlo lontano da Jīn-Jīn, ma il Fato poteva avere dei complici pronti ad agevolarne le trame e Xī Fēng era perfettamente a suo agio con l'intrigo e la menzogna.
“Sarò felice di aiutarti maestro Leng!” esclamò la maga, che aveva già recuperato il solito temperamento brioso.
“Chiamami Xue Ge, come se fossi un amico di vecchia data, hai fatto così tanto per me che sarò in debito per cento vite!”
“Tu non hai cento vite, non cercare di imbrogliarmi mio caro Signore degli Shen!”
“Allora metterò la mia Immortalità al tuo servizio!”
“Hai già qualcuno di cui occuparti!”
Ye Feng alzò gli occhi al soffitto, quei due si erano messi a flirtare e lo avevano incastrato nella scomoda posizione del reggi moccolo.

“Ah... che tempra! Al contempo forte e ammaliante!”
L'appassionata esclamazione fruttò all'Immortale un'occhiata in tralice da parte dell'allievo.
Erano in procinto di separarsi ai piedi dello scalone monumentale nell'atrio di palazzo Leukotes; Ye Feng doveva recuperare Alaric, che aveva lasciato alle prese con una impegnativa caccia al fantasma, mentre Ye Xue era chiamato ad un doveroso chiarimento col Mentalista.
La Prima Signora li aveva invitati a rimanere come ospiti, considerato che l'arrivo del giorno era ormai imminente, poi li aveva affidati ad un'ancella meccanica ed era andata a controllare la situazione nella sala dello Specchio d'Argento.
“Stai pensando di allargare i tuoi orizzonti?” lo apostrofò il più giovane con una nota di rimprovero.
“Hai davvero poca considerazione del tuo maestro, wanbei*! Sai che nel mio cuore c'è solo Yubi.” disse Ye Xue, ostentando il suo sconforto “Ho espresso unicamente una sincera ammirazione nei riguardi della Prima Signora, la persona al suo fianco ha un'enorme fortuna!”
“Non mi risulta che sia sposata o abbia un compagno, lo avremmo visto o sentito nominare nelle precedenti occasioni...”
Ye Feng interruppe il suo ragionamento, sul viso del mentore era apparso un sorriso che non tardò a definire diabolico.
“Qualsiasi cosa tu abbia in mente di fare, pensaci diecimila volte!” esclamò, ben sapendo che era comunque troppo tardi.
Probabilmente il Signore degli Shen aveva già elaborato un piano dagli esiti imprevedibili in cui avrebbe trascinato loro, la padrona di casa e chissà chi altro.
“L'unica cosa che voglio fare è trovare il mio baobei, scusarmi e stringerlo tra le braccia, tu dovresti fare lo stesso con l'apprendista... Ricordati: un cuore che ama è sempre giovane!”
“Smettila di citare i proverbi cinesi a caso!”

Fine trentacinquesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Carissimi e carissime benritrovati (✿◠‿◠)!
Si conclude in questo capitolo il lungo flashback sul passato del maestro Len Ye Xue.
Dopo la morte dell'amata concubina è arrivato il momento del drammatico confronto con la Consorte ufficiale e l'incontro non poteva che concludersi nel sangue.
Xī Fēng è una donna forte, determinata, che non ha paura ad esporsi in prima persona e a sporcarsi le mani per difendere la sua posizione e l'onore della casata.
Forse tra le sue motivazioni ci sono anche la gelosia e il risentimento nell'essere stata messa da parte.
Ha amato davvero Ye Xue?
A me piace pensarlo, anche se è difficile interpretare i sentimenti di una persona vissuta più di mille anni fa in mondo lontano da noi per mentalità e tradizioni.
La consorte ufficiale non ha ancora esaurito il suo ruolo, la ritroveremo molto più avanti nella storia, dato che i sospetti di Ekto non si discostano molto dai fatti.
Nel prossimo capitolo scopriremo che fine ha fatto l'ospite d'onore della festa, abbiamo perso di vista il fantasmino con tutto questo caos, ma anche la sua serata ha avuto momenti piuttosto esaltanti e conseguenze che si protrarranno nei giorni successivi.
Restate a bordo della cesta di vimini, il viaggio è ancora lungo!
Ni hao e a presto ^-^

Termini e spiegazioni:
Dong Mei: il nome significa Sorellina dell'Est o Prugne invernali
Wanbei: allievo, in cinese

   
 
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