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Autore: Placebogirl_Black Stones    10/07/2024    0 recensioni
Prima di entrare in scena per l'ultimo atto, sentì il bisogno di rivedere ancora una volta il viso di quel ragazzo a cui più di tutti odiava dover voltare le spalle. Lui l'aveva capita, l'aveva ascoltata e ora lei gli avrebbe fatto, in silenzio e senza lame, ciò che gli aveva fatto Mihawk.
Entrò nella stanza dove lo spadaccino dai capelli verdi riposava immobile sul letto sospeso e gli disse addio.
- Al Baratie ho detto che io non avevo amici, ma...la verità è che non mi è permesso averne...perché ferisco sempre le persone vicine a me-
*Ispirata al Live Action di Netflix*
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro, Sanji, Usop | Coppie: Nami/Zoro
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Un paio di giorni dopo la festa avevano levato l'ancora ed erano salpati in direzione della Rotta Maggiore. Aveva salutato Nojiko, Genzo e tutti gli altri, chiedendosi se li avrebbe mai più rivisti. Era ingiusto il destino che li aveva fatti riunire per poi separarli subito, ma era consapevole che per realizzare il suo sogno non vi era altro modo se non quello di partire.
Aveva terminato di sistemare le sue cose in quella che una volta era stata la sua stanza e che adesso lo sarebbe stata per molto, molto tempo e poi era uscita sul ponte per controllare la rotta. Luffy l'aveva chiamata immediatamente guidandola a poppa, dove l'attendevano Zoro, Sanji e tre meravigliosi alberi pieni di mandarini che avevano piantato in grandi vasi bianchi. Il ragazzo con il cappello di paglia le aveva poi chiesto cosa ne pensasse di quel piccolo pezzo di casa che l'avrebbe accompagnata durante quel lungo viaggio e lei, osservandoli meravigliata uno ad uno e sfiorando delicatamente uno dei mandarini appesi come se volesse accarezzarlo, aveva risposto con un semplice ma sincero "È perfetto". A quelle parole i tre ragazzi si erano guardati a vicenda, compiaciuti del loro operato. Persino Zoro si era lasciato andare ad un sorriso e nel farlo l'aveva guardata negli occhi.
In seguito era stato il turno di Luffy di ricevere la sua sorpresa: una grande vela con sopra raffigurato un teschio che indossava un cappello di paglia. Aveva urlato e schiamazzato per circa dieci minuti di fila, poi l'adrenalina si era abbassata.
Ora ciascuno si stava occupando delle proprie mansioni (o quasi): Sanji era in cucina a preparare qualcosa di nutriente, Luffy era seduto sulla polena a forma di capra ad osservare la vastità del mare, Usopp lavorava alle sue munizioni per la fionda e lei stava continuando a studiare la cartina della Rotta Maggiore nella speranza di comprendere come un fiume potesse scorrere verso l'alto su una montagna. Zoro era rimasto seduto a terra, poco lontano da lei, con la schiena poggiata contro il parapetto e gli occhi chiusi. Sembrava apparentemente dormiente, ma con uno come lui non si poteva mai sapere.
Nel tentativo di fare un po' di chiarezza in mezzo alla confusione che aveva in testa, abbandonò la cartina sul barile che fungeva da appoggio e si avvicinò al parapetto a pochi centimetri dallo spadaccino. Inspirò l'aria salmastra e lasciò che la brezza le accarezzasse il viso smuovendole i capelli all'indietro. Fu allora che la voce di Zoro ruppe il silenzio.
 
- C'è qualche problema?-
 
Allora non stava realmente dormendo.
 
- Sto solo pensando-
- A cosa?-
- A una possibile spiegazione logica di quanto è riportato su quella mappa-
- A volte esistono cose che non hanno una logica-
- E quali sarebbero?-
- Per esempio, mentre ero privo di sensi, ho sognato che tu ci abbandonavi. Quando mi sono svegliato ho scoperto che il mio non era stato solo un sogno. Come lo spieghi?-
 
Quella rivelazione uscita fuori dal nulla la spiazzò, tanto da non riuscire a replicare. Restò a fissarlo imbambolata con gli occhi sgranati: possibile che quella strana alchimia fra loro fosse tale da renderli in qualche modo connessi anche nel loro subconscio? Ciò che Zoro le aveva appena detto confermava quel legame speciale che aveva sempre percepito con lui, più che con ogni altro membro della ciurma.
 
- Ma se non c'è un senso allora cosa si fa?- chiese infine.
- Si accetta e basta. Oppure ci si affida al fato-
- Non mi sembra la soluzione giusta per entrare nella Rotta Maggiore-
- Allora trovane un'altra-
- Non mi sei di aiuto!-
- Io sono il primo ufficiale. Sei tu la navigatrice-
 
Dopo aver pronunciato quell'ultima frase, Zoro richiuse gli occhi e ritornò al suo finto pisolino. Quanto a lei, cercò di contenere la rabbia che quel ragazzo era in grado di provocarle quando si atteggiava a saccente, ma fallì nell'impresa.
 
- Ti odio- disse a denti stretti e voce bassa, sperando di non essere sentita.
- Ti restano sempre altri tre amici. Meglio di prima, no?-
 
Eccolo di nuovo, il potere che esercitava su di lei: una sola sua frase era in grado di cambiare il suo umore in un istante. Il nervosismo scomparve lasciando spazio ad una risatina.
 
- Quattro amici. Ho detto che ti odio, non che non sei mio amico-
 
Come sapeva essere buffo il destino alle volte: fino apochi giorni prima non credeva di poter avere nessun amico e ora stavanavigando con coloro che sarebbero diventati la sua seconda famiglia, oltre chei migliori amici che potesse incontrare. Non era più la stessa ragazza triste esola di quella sera al Baratie. Adesso era la Nami aveva sempre voluto essere. 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Siamo giunti alla fine di questa breve storia. Non è nulla di speciale ma per motivi personali per me ha significato molto scriverla. Spero vi sia piaciuta almeno un po’!
Grazie a tutti quelli che hanno letto!
   
 
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