Harry e la strega protettrice
Cap. 3
La mattina
seguente si svegliò più confuso che mai,ma cercò di non darlo a vedere e anzi
si preparò in fretta per andare a Diagon Alley con tutti gli altri.
All’ingresso della Tana il signor Weasley lo stava aspettando insieme a Bill e
Charly:sarebbero stati la sua scorta. La giornata trascorse abbastanza
tranquilla e Harry riuscì anche a dimenticarsi della misteriosa ragazza del
sogno. Lui e Ron si incontrarono con Hermione davanti al Ghirigoro e, dopo aver
giurato alla signora Weasley che avrebbero fatti i bravi, ottennero il permesso
di girovagare da soli. Andarono a prendere un gelato, studiarono attentamente
la vetrina di Tutto per il quiddich ,
risero davanti a degli strani animaletti colorati simili a pappagalli che
canticchiavano filastrocche e alle 6 si ritrovarono con tutti gli altri al
Paiolo Magico per il ritorno. Ma quella sera non cenarono alla Tana bensì al
Quartier Generale dell’Ordine e vi sarebbero rimasti anche a dormire,come
annunciò loro il signor Weasley, ma non volle dire il perché.
Arrivati in
Grimmauld Place ritrovarono il professor Lupin, che aveva una pessima cera,
Moody,la sbadatissima Tonks e ,cosa che
lasciò un po’ stupiti tutti,Silente. << Per una volta vorrei cenare con
un buon piattino dei tuo Molly!>> disse sorridendo il preside di
Hogwarts, << ho sentito dire che la tua cucina è…..magica!>> e così
dicendo fece l’ occhiolino alla signora Weasley che sorrise e arrossì un po’.
La cena fu
davvero piacevole oltre che squisita; Tonks mostrò alle ragazze una vasta gamma
di acconciature multi color per avere consigli mentre Moody e Lupin insieme al
signor Weasley stavano discutendo su alcune nuove leggi che sarebbero state
introdotte nei rapporti maghi-babbani. L’unico che non parlò molto ma che
osservò tutti attentamente per tutta la durata della serata fu Silente. Harry
se ne accorse subito e si preoccupò quando notò che il profondo sguardo
scrutatore del preside era posato su di
lui, ma i suoi timori diventarono presto curiosità quando lo vide fare lo
stesso con tutti gli altri commensali. Quando ormai gli sbadigli avevano preso
il posto delle parole la ciurma si diresse ai piani superiori per un meritato
riposo, ma Harry fece in modo di restare
per ultimo per scambiare due parole con Silente.
<< Em
…signore? Mi scusi, posso parlarle?>> chiese piano in modo che nessun
altro lo sentisse.
<> gli rispose sorridendo Silente e lo invitò a sedersi lì in
cucina.
<<
Allora dimmi,cosa c’è Harry?>>
<< E’
che ho notato, signore,che stasera durante la cena … si insomma…sembrava che ci
stesse studiando…>> disse con un filo di imbarazzo Harry,ma Silente gli
regalò uno dei suoi sorrisi complici e disse << Mi hai scoperto! Si, vi
stavo osservando perché sto cercando una persona.>>
<<
Chi?>> disse subito stupito.
<< Oh
è strano che sia proprio tu a chiedermelo quando dovresti essere la persona che la conosce meglio.>>
<< Non
capisco. Ma di chi parla?>>
<< Sto
parlando di Lei, Harry. Della ragazza
che protegge i tuoi sogni.>>
Harry rimase
senza parole a guardare gli occhi del suo preside con gli sorridevano
tranquilli. In un attimo mille domande lo sommersero, << Allora è stato
lei a chiedere al signor Weasley di farmi quelle domande?! >>.
<<
Si>> disse tranquillamente Silente, sempre guardandolo dritto negli
occhi.
<< Ma
lei come fa a sapere del mio sogno? Come fa a ….. perché vuole sapere chi
è?>> le domande uscivano a raffica della bocca di Harry senza che lui
riuscisse a fermarle , << Perché la cicatrice non mi fa più male anche se
Voldemort è vicino? Chi porta la rosa bianca alla mamma ? Perché le loro tombe
sono così spoglie ma soprattutto dove sono? E poi….>>
<<
Harry, Harry calma! Se vuoi delle risposte dovrai fare parlare un po’ anche
me!>> lo interruppe sorridendo Silente. << Dove si trova quel
cimitero non posso dirtelo Harry,e non perché non voglio che tu ci vada ma
perché, come hai visto, Voldemort sarà li ad aspettarti. Quelle tombe in realtà
sono solo di apparenza,i tuoi genitori sono stati sepolti in un cimitero
“riservato”, diciamo, lontano da occhi indiscreti per evitare che qualcuno si
vendicasse di loro.>> Harry ascoltava rapito ogni singola parola, ma non
potè fare a meno di stupirsi della
loquacità di Silente. << Per quanto riguarda il sogno, Harry, sono felice
che tu ne abbia parlato perché speravo di poter affrontare l’argomento con
te.>> e dopo un respiro profondo riprese << Vedi, dopo ciò che è
accaduto a Giugno ho deciso che sia giusto parlare con te di ciò che ti accade
anche se a volte significherà darti cattive notizie. Sono convinto Harry che
qualcuno a te molto vicino stia tentando di proteggerti. >> Silente fece
un’altra pausa come per vedere l’effetto delle sue parole su Harry, che però
rimase impassibile e attentissimo al discorso. << Quella giovane ragazza
che viene a salvarti sta rischiando molto e noi vorremmo evitare che azioni
generose come questa finissero in tragedia.>> a queste parole Harry ebbe
un tremito << Come il sacrificio dei miei genitori o quello di
Sirius?>> chiese piano distogliendo lo sguardo e fissandosi malinconicamente
le mani. << Devi capire Harry che per quanto questa strega sia
evidentemente dotata non basta per fronteggiare un mago come Voldemort. Io
stesso non credo di conoscere tanti incantesimi quanti ne ha scoperti lui.
>> . Di nuovo Silente fece una lunga pausa prima di ricominciare a
parlare, << Harry tu hai idea di chi possa essere questa strega?>>
<<
Cosa?>> fece Harry stupito. Allora nemmeno Silente in realtà sapeva
niente di lei! << No,signore, non so proprio chi sia! Ma sembra che lei
mi conosca bene.>>
<>
Harry si
sentì arrossire violentemente. A quanto pareva il Preside doveva sapere
dell’abbraccio. << No no .. niente.>> balbettò in risposta.
<< Va
bene Harry. Vorrei solo che tu mi promettessi di riflettere bene sul grande
pericolo che questa tua amica sta
correndo.>> e così dicendo si congedò e lo mandò a dormire.
Harry dormì
molto male quella notte. Continuava a svegliarsi perché non voleva
addormentarsi abbastanza profondamente da sognare. Quando la mattina arrivò in
cucina per la colazione fu davvero difficile nascondere le occhiaie e ancora di
più lo fu convincere la Signora Weasley
che andava tutto bene.
Il ritorno
alla Tana fu abbastanza tranquillo. Appena arrivati Harry si congedò e si
chiuse in camera, sdraiato sul letto a pensare come affrontare questa
situazione. Qualche ora dopo Ron si infiltrò piano piano nella stanza quasi a
voler saggiare il terreno. << Ciao!Come va?>> disse cercando di sembrare
disinvolto.
<>
rispose Harry sdraiato sul letto a fissare, non curante, il soffitto.
<>
e anche Ron si distese sul letto a guardare il soffitto. Un profondo silenzio
scese tra i due amici finchè Ron, visibilmente in imbarazzo per la situazione,
si schiarì la voce e tentò un nuovo approccio.
<<
Bill e Charly vogliono organizzare un torneo di quiddich interno alla famiglia,
giocheremo a coppie e alla fine i vincitori avranno addirittura una coppa!Ho
pensato che potremmo fare coppia!>> dall’altro letto rispose solo
silenzio.<< Be sai Fred e George ovviamente giocheranno insieme e così
anche Bill e Charly mentre Percy preferisce fare l’arbitro….ma solo perché vola
da schifo!>> e si mise a ridere anche se il freddo silenzio di Harry lo
fece subito smettere. Era come se il suo migliore amico non lo stesse proprio
ascoltando, come se fosse perso in un turbinio di pensieri solo suo a cui
nessuno poteva accedere neanche per disturbare.
<<
Ginny?!>> esordì d’ improvviso Harry tanto da far sobbalzare l’amico che
ormai aveva rinunciato a una risposta.
<<
Ginny cosa?>> disse Ron che nel frattempo si era seduto per osservare
Harry che invece continuava imperterrito a guardare il soffitto.
<>
<<
Veramente….. be se io sto con te non c’è nessuno che faccia coppia con
lei.>> rispose Ron abbassando lievemente la voce come imbarazzato dal
torto che evidentemente stava facendo alla sorella.
<> chiese Harry con un tono di voce pacato, quasi assente.
Ron rimase
stupito dalla domanda ma non voleva che ricadesse il silenzio tra loro quindi
rispose
<<
Certo….. voglio dire, è una ragazza è normale che abbia la sua stanza….neanche
quando eravamo piccoli mamma ha mai voluto che Ginny dormisse con noi.>>
Sempre più stupito e incuriosito dalla strana domanda Ron attese una qualche
risposta dall’amico che però non disse nulla. Harry era sempre fisso sul
soffitto evidentemente assorto nei suoi pensieri. Così Ron cercò di cogliere
l’attenzione dell’amico dicendogli in tono di scherno << Perché?...Volevi
forse dormire con lei?!>> e si mise a ridere. Una risata nervosa che
lasciava trasparire il disagio del ragazzo.
Harry a queste parole distolse finalmente lo sguardo dal soffitto e,
guardando ora l’amico dritto negli occhi rispose, con voce assente <<
Si>>.