Dylan per la decima volta in tre minuti osservò l’orario sul suo cellulare chiedendosi come mai Jonas fosse nuovamente in ritardo. Aveva chiesto all’altro di vedersi per un motivo ben preciso e di certo il fatto che l’altro fosse in ritardo gli metteva solamente molta ansia e non lo aiutava a calmarsi.
La sua ansia andò a crescere nei dieci minuti successivi durante i quali Dylan iniziò anche a muovere freneticamente la gamba mentre continuava a vedere coppiette in giro che non facevano altro che effusioni in pubblico e che letteralmente lo stavano facendo innervosire. Ci aveva in realtà quasi perso la speranza per quella sera quando finalmente vide entrare un ragazzo rosso tutto trafelato nel locale e sorridergli individuandolo.
-mi dispiace tantissimo- esordì Jonas sedendosi perfettamente difronte a lui -mi hanno trattenuto a lavoro-
-non ti preoccupare- disse Dylan la cui ansia se possibile era cresciuta ancora di più con l’arrivo del ragazzo che stava frequentando. Il loro frequentarsi in realtà era solo sesso ma si conoscevano da sei mesi ormai e Dylan sentiva di avere una forte connessione con l’altro ragazzo tanto da poter pensare che potevano veramente funzionare come coppia.
-sei un santo- borbottò Jonas dopo aver preso il tablet che serviva per ordinare il cibo direttamente dal tavolo senza l’ausilio di un cameriere -qualcun altro al posto tuo mi avrebbe già mandato a quel paese-
-hai detto chiaro e tondo che molto spesso hai imprevisti a lavoro quindi non capisco perché dovrei arrabbiarmi se succede e poi anche a me capita di essere in ritardo ogni tanto- e Dylan si riferiva a un mese prima quando aveva fatto aspettare Jonas quasi mezz’ora per colpa di un piccolo contrattempo che lo aveva trattenuto a lavoro.
-per questo mi piace uscire con te, non mi fai pesare il mio lavoro- sorrise Jonas, cosa che fece momentaneamente sciogliere sul posto Dylan, prima di ritornare a concentrarsi sulle loro ordinazioni.
Passarono il resto della serata a chiacchierare tranquilli e per un po’ l’ansia di Dylan scomparve visto che era in compagnia di Jonas ma la stessa fece capolino non appena uscirono dal locale.
-Jonas- disse Dylan prendendo tutto il coraggio, e in caso di relazioni umane ne aveva davvero poco, attirando su di se la completa attenzione dell’altro -so che…so che avevi detto quando abbiamo iniziato ad uscire che volevi solo una storia di sesso ma io…io credo di essermi innamorato di te e…- Dylan prese un atro profondo respiro cercando di calmare il suo cuore letteralmente impazzito -e penso anche che potremmo stare bene insieme, come coppia- concluse il discorso il moro osservando attentamente il rosso che aveva difronte e che lo stava osservando a sua volta in completo silenzio.
-sai vero che io viaggio molto spesso per lavoro?- sussurrò Jonas mentre si mordeva il labbro inferiore per trattenersi dal baciare l’altro ragazzo li sul posto, voleva essere certo che Dylan sarebbe stato al cento per cento consapevole di cosa avrebbe significato quel passo in più che voleva fare.
-è la stessa cosa di adesso solo che…che renderebbe la nostra relazione più chiara e non solo del semplice sesso- sussurrò Dylan mentre Jonas iniziava a ridacchiare.
-cazzo se mi hai fottuto la testa Dylan- borbottò prima di baciarlo sulle labbra.