È che mi aspetto sempre qualcosa di più.
Tipo?
Tipo di mancare a qualcuno.
(silenzio imbarazzato)
Non di mancare a te, non volevo farti dire questo.
Lo so.
Così fa un po’ male.
Lo so.
Comunque. Lo so che è una stronzata, ma speravo di mancare a loro.
Magari gli manchi.
E non me lo dicono?
Tu lo dici quando qualcuno ti manca?
No, ma metto mi piace a tutte le sue storie.
Magari fanno così anche loro.
Alle mie storie mettete mi piace solo tu e mia madre.
Be’.
(sorrisi incastrati nei silenzi)
Così fa meno male.
Lo so.
Però a loro vorrei mancare comunque.
Non è vero. Vorresti che ti dicessero che gli manchi.
Che palle. Ovvio che vorrei che me lo dicessero. O almeno che si accorgessero che sono sparita.
Non sei sparita, sei sempre lì a berti ogni singola parola che dicono.
O non dicono.
O non dicono.
Però sono in silenzio.
(sopracciglia sollevate)
Come sempre?
Un po’ di più.
E vorresti che notassero il tuo silenzio.
Così la fai sembrare patetica.
Un po’ lo è.
Però sì, cazzo, vorrei che lo notassero sì che non dico più una parola.
Perché? Non sono tue amiche.
No, ma ogni tanto è bello pensare di averli, degli amici.
Con cui non parli?
Per cui valga la pena superare i muri.
(silenzi che inghiottono lacrime)
Non è poi così importante.
Lo dici perché tu sei capace di fare amicizia.
Pochi ma buoni.
Mi basterebbe averne mezzo cattivo.
Forse dovresti parlare?
Forse vorrei solo essere se non in cima, almeno in una lista di priorità di qualcuno.
Sei rancorosa, oggi.
Sono piena di vuoto.
Non mi piacciono gli ossimori.
E allora dillo come ti pare, io intanto ho sempre il pianto nello stomaco.
Sempre?
Sempre.
Mi dispiace.
Forse. Ma sei comunque l'ennesimo silenzio.
Però ti scrivo.
Per parlarmi dei tuoi amici.
Sì, ma…
Vaffanculo.
Ok.
Ok?
Sì, ok.
Cosa significa?
Che nel tuo silenzio tu ci sguazzi.
(lacrime)
(mani che si sfiorano)