-allora? Ci sei riuscito?-
-cosa?- domandò alzando gli occhi al cielo Devoll evitando anche di guardare in direzione di Tedros che stava guidando per tornare a casa dopo l’ennesima giornata di scuola.
-ad avere i soldi per la gita al gran canyon- spiegò allora Tedros -abbiamo le autorizzazioni da far firmare oggi e voglio essere certo che tu riesca a venire in gita- continuò poi il castano stringendo il volante della macchina fino a farsi diventare le nocche delle dita completamente bianche. Era nervoso Tedros perché Devoll diversamente da quanto aveva sperato si era chiuse sempre più in se stesso in quei mesi e anche se il castano aveva davvero sperato che qualcosa tra loro potesse essere cambiata dopo il suo compleanno era riuscito a rovinare letteralmente tutto quando aveva chiesto al fratello dove stesse andando. Devoll ormai credeva che lui lo spiasse quando in realtà era davvero stato solo un caso che si trovasse nel corridoio proprio mentre il rosso usciva e non sapeva in quale altro modo dirglielo.
-si, li ho- confermò Devoll che veramente era riuscito a mettersi da parte i soldi necessari per quel viaggio e anche molti di più considerando che la maggior parte delle sere ormai da metà febbraio passava tutto il suo tempo con Sekou e di conseguenza ordinavano sempre da mangiare o andavano direttamente entrambi a cenare fuori.
-bene, non mi hai mai detto dove lavori però- cercò di continuare la conversazione Tedros.
-non sono affari tuoi- fu invece la risposta secca del rosso e Tedros storse leggermente la bocca ma non protestò: il fratello non lo avrebbe mai e poi mai considerato e doveva semplicemente farsene una ragione. Il resto del tratto di strada dalla loro scuola a casa i due ragazzi lo passarono in completo silenzio e non dissero una parola nemmeno mentre entravano nella stessa.
-oh ma guarda un po’ chi si fa vedere oggi- disse Richard guardando storto Devoll -speravo di essermi liberato di te da un bel po’- aggiunse poi guardandolo davvero male.
-solo perché passo gran parte del tempo fuori casa non significa che io non viva qui- rispose secco Devoll che per quel giorno, considerato che dovevano far firmare le autorizzazioni in vista del viaggio della settimana successiva, aveva chiesto a Rossane se poteva prendersi un’oretta di permesso prima di iniziare il turno e la donna aveva annuito semplicemente.
-se te ne vai fai un favore a tutti quanti-
-papà- protestò Tedros che l’ultima cosa che voleva era trovarsi a litigare prima di dire di quel viaggio. -dovete firmarci queste- aggiunse poi prendendo i due fogli delle autorizzazioni che aveva tenuto lui per tutto il tempo -per il viaggio al gran canyon di settimana prossima- spiegò poi e fu Richard a prendere i fogli e osservarli attentamente.
-vero ti dobbiamo dare i soldi…perché sono due uguali?-
-una per me e una per Devoll- disse serio Tedros incrociando le braccia al petto.
-non pagherò per quello li, abbiamo i soldi solo per te-
-dovete solo firmarla non pagare- disse ancora Tedros con Richard e Gwendaline che guardarono i due ragazzi quasi spaesati.
-i soldi li ho- aggiunse Devoll tranquillo -ho lavorato in questi mesi per potermi pagare il viaggio- aggiunse poi tutto felice e contento, anche parecchio soddisfatto, di quello che aveva fatto. Certo l’idea era stata di Tedros ma lui era riuscito a metterla in pratica e riuscire a guadagnare per quel viaggio.
-hai lavorato- disse serio Richard osservandolo attentamente -tu alla gita non ci vai-
-eh?- domandò sconvolto Devoll -perché non dovrei andarci se ho i soldi?-
-perché quei soldi non li userai per sciocchezze del genere ma per ripagarci dell’ospitalità che ti stiamo dando da quando sei nato!- urlò l’uomo mentre la faccia di Devoll diventava sempre più sconvolta -anzi torna subito a lavorare e da oggi in poi oltre a quei soldi che hai messo da parte inutilmente dovrai anche darci tutto il tuo stipendio perché devi ripagarci-
-io non vi devo ripagare proprio di nulla!- sbottò Devoll -questa è anche casa mia e quei soldi li ho guadagnati duramente per quella maledetta gita quindi ci andrò-
-no, decidiamo noi per te e non è casa tua questa e mai lo sarà-
-sono parte di questa famiglia quanto lo è Tedros! Non mi avete mai dato niente se non il minimo indispensabile per sopravvivere credo di aver già pagato per essere il figlio di un altro uomo!-
-no, non lo pagherai mai perché dovevi solo sparire dalla mia vista-
-potevate non farmi nascere allora- urlò ancora Devoll -e io ci vado a quella fottuta gita!- ma nemmeno il tempo di dire quelle parole che gli arrivò un rovescio dritto in faccia che fu anche parecchio forte da fargli voltare la testa.
-zitto e vai a prendere i soldi che hai guadagnato o giuro che ti lascio in mezzo alla strado adesso- Devoll voleva continuare ad urlare e protestare per quel comportamento ma la consapevolezza che non avrebbe letteralmente avuto un luogo dove andare lo distruggeva completamente e si arrese. Lanciò uno sguardo d’odio verso Tedros che non lo aveva realmente aiutato con quel consiglio ma solo messo nei guai prima di salire verso la sua camera in cerca di parte dei soldi che aveva messo da parte: non li avrebbe mai e poi mai dati tutti.
-ma sei impazzito papà?- disse Tedros con il cuore a mille -quel viaggio se lo merita per tutto quello che ha fatto per parteciparci!-
-sta zitto Tedros prima che ti tiri un rovescio-
-se Devoll non va in gita non ci vado nemmeno io- disse secco Tedros nonostante gli dispiacesse davvero tanto rinunciare a quella gita non voleva andarci dopo quello che era successo al fratello.
-oh no tu ci vai e non voglio sentire ragioni. Non ti permetterò di buttare delle occasioni solo perché sei stupido e non vedi quanto quel ragazzo sia una sanguisuga-
-ma…-
-di un’altra parola e non mangi oggi- e Tedros fu costretto ad abbassare lo sguardo con una voglia matta di urlare perché tutto quello era tremendamente ingiusto.
-cosa?- domandò alzando gli occhi al cielo Devoll evitando anche di guardare in direzione di Tedros che stava guidando per tornare a casa dopo l’ennesima giornata di scuola.
-ad avere i soldi per la gita al gran canyon- spiegò allora Tedros -abbiamo le autorizzazioni da far firmare oggi e voglio essere certo che tu riesca a venire in gita- continuò poi il castano stringendo il volante della macchina fino a farsi diventare le nocche delle dita completamente bianche. Era nervoso Tedros perché Devoll diversamente da quanto aveva sperato si era chiuse sempre più in se stesso in quei mesi e anche se il castano aveva davvero sperato che qualcosa tra loro potesse essere cambiata dopo il suo compleanno era riuscito a rovinare letteralmente tutto quando aveva chiesto al fratello dove stesse andando. Devoll ormai credeva che lui lo spiasse quando in realtà era davvero stato solo un caso che si trovasse nel corridoio proprio mentre il rosso usciva e non sapeva in quale altro modo dirglielo.
-si, li ho- confermò Devoll che veramente era riuscito a mettersi da parte i soldi necessari per quel viaggio e anche molti di più considerando che la maggior parte delle sere ormai da metà febbraio passava tutto il suo tempo con Sekou e di conseguenza ordinavano sempre da mangiare o andavano direttamente entrambi a cenare fuori.
-bene, non mi hai mai detto dove lavori però- cercò di continuare la conversazione Tedros.
-non sono affari tuoi- fu invece la risposta secca del rosso e Tedros storse leggermente la bocca ma non protestò: il fratello non lo avrebbe mai e poi mai considerato e doveva semplicemente farsene una ragione. Il resto del tratto di strada dalla loro scuola a casa i due ragazzi lo passarono in completo silenzio e non dissero una parola nemmeno mentre entravano nella stessa.
-oh ma guarda un po’ chi si fa vedere oggi- disse Richard guardando storto Devoll -speravo di essermi liberato di te da un bel po’- aggiunse poi guardandolo davvero male.
-solo perché passo gran parte del tempo fuori casa non significa che io non viva qui- rispose secco Devoll che per quel giorno, considerato che dovevano far firmare le autorizzazioni in vista del viaggio della settimana successiva, aveva chiesto a Rossane se poteva prendersi un’oretta di permesso prima di iniziare il turno e la donna aveva annuito semplicemente.
-se te ne vai fai un favore a tutti quanti-
-papà- protestò Tedros che l’ultima cosa che voleva era trovarsi a litigare prima di dire di quel viaggio. -dovete firmarci queste- aggiunse poi prendendo i due fogli delle autorizzazioni che aveva tenuto lui per tutto il tempo -per il viaggio al gran canyon di settimana prossima- spiegò poi e fu Richard a prendere i fogli e osservarli attentamente.
-vero ti dobbiamo dare i soldi…perché sono due uguali?-
-una per me e una per Devoll- disse serio Tedros incrociando le braccia al petto.
-non pagherò per quello li, abbiamo i soldi solo per te-
-dovete solo firmarla non pagare- disse ancora Tedros con Richard e Gwendaline che guardarono i due ragazzi quasi spaesati.
-i soldi li ho- aggiunse Devoll tranquillo -ho lavorato in questi mesi per potermi pagare il viaggio- aggiunse poi tutto felice e contento, anche parecchio soddisfatto, di quello che aveva fatto. Certo l’idea era stata di Tedros ma lui era riuscito a metterla in pratica e riuscire a guadagnare per quel viaggio.
-hai lavorato- disse serio Richard osservandolo attentamente -tu alla gita non ci vai-
-eh?- domandò sconvolto Devoll -perché non dovrei andarci se ho i soldi?-
-perché quei soldi non li userai per sciocchezze del genere ma per ripagarci dell’ospitalità che ti stiamo dando da quando sei nato!- urlò l’uomo mentre la faccia di Devoll diventava sempre più sconvolta -anzi torna subito a lavorare e da oggi in poi oltre a quei soldi che hai messo da parte inutilmente dovrai anche darci tutto il tuo stipendio perché devi ripagarci-
-io non vi devo ripagare proprio di nulla!- sbottò Devoll -questa è anche casa mia e quei soldi li ho guadagnati duramente per quella maledetta gita quindi ci andrò-
-no, decidiamo noi per te e non è casa tua questa e mai lo sarà-
-sono parte di questa famiglia quanto lo è Tedros! Non mi avete mai dato niente se non il minimo indispensabile per sopravvivere credo di aver già pagato per essere il figlio di un altro uomo!-
-no, non lo pagherai mai perché dovevi solo sparire dalla mia vista-
-potevate non farmi nascere allora- urlò ancora Devoll -e io ci vado a quella fottuta gita!- ma nemmeno il tempo di dire quelle parole che gli arrivò un rovescio dritto in faccia che fu anche parecchio forte da fargli voltare la testa.
-zitto e vai a prendere i soldi che hai guadagnato o giuro che ti lascio in mezzo alla strado adesso- Devoll voleva continuare ad urlare e protestare per quel comportamento ma la consapevolezza che non avrebbe letteralmente avuto un luogo dove andare lo distruggeva completamente e si arrese. Lanciò uno sguardo d’odio verso Tedros che non lo aveva realmente aiutato con quel consiglio ma solo messo nei guai prima di salire verso la sua camera in cerca di parte dei soldi che aveva messo da parte: non li avrebbe mai e poi mai dati tutti.
-ma sei impazzito papà?- disse Tedros con il cuore a mille -quel viaggio se lo merita per tutto quello che ha fatto per parteciparci!-
-sta zitto Tedros prima che ti tiri un rovescio-
-se Devoll non va in gita non ci vado nemmeno io- disse secco Tedros nonostante gli dispiacesse davvero tanto rinunciare a quella gita non voleva andarci dopo quello che era successo al fratello.
-oh no tu ci vai e non voglio sentire ragioni. Non ti permetterò di buttare delle occasioni solo perché sei stupido e non vedi quanto quel ragazzo sia una sanguisuga-
-ma…-
-di un’altra parola e non mangi oggi- e Tedros fu costretto ad abbassare lo sguardo con una voglia matta di urlare perché tutto quello era tremendamente ingiusto.