Un angelo e una donna sedevano sul ciglio di un cumulonembo, assorti nei loro pensieri.
-Dove sono?-, chiese lui all' improvviso.
-A casa loro finalmente-, rispose lei sorridendo -Sull' isola celeste in cui siamo stati prima-.
Il ragazzo rimase in silenzio con aria pensierosa, tentando di ignorare le grida di Dandelion e Pietro che giocavano poco più in là.
-Cosa hai in mente di fare? Tornerai nella tua bella gabbia d' oro?-.
-Assolutamente no!!-, esclamò lui deciso.
Tentazione sorrise soddisfatta, aveva salvato il piccolo uccellino alla fine.
-Beh, allora andiamo! Cosa stiamo aspettando?-, esclamò prendendolo per mano e spiccando il volo.
Il vecchio e la fatina si riscossero dai loro giochi e si affrettarono a seguirli trafelati.
L' isola apparve alla comitiva più maestosa di prima: il dorso ricoperto di fitta boscaglia, la radura e una costruzione di granito in stile ellenico con ricchi capitelli a sorreeggerla.
-Da dove è sbuacata quella casa?-, chiesero stralunati Pietro e Liam.
-Non lo sapete? Le isole celesti hanno la particolarità di poter generare dal suolo di tutto-, spiegò Tentazione.
Dandelion si precipitò verso la costruzione, seguita a ruota dal giovane angelo.
I due si ritrovarono in un ampio salone dove stavano Lucifero e Luna teneramente abbracciati.
-Scusate! Noi non volevamo disturbarvi!!-.
-Non preoccuparti-, sorrise la ragazza avvicinandosi a lui -Noi ti volevamo ringraziare... Senza di te non saremmo riusciti a ricongiurgerci-.
-Già, emh... Grazie ragazzino-, bofonchiò Lucifero.
-Di nulla!-.
Pietro si schiarì vistosamente la voce.
-Grazie anche a te, vecchio mio!-, esclamò Luna.
-Sembrate una grande famiglia felice...-, commentò Tentazione divertita -Perché non viviamo tutti qui d' ora in poi? Sarà il nuovo Paradiso!-.
La proposta venne accolta da uno scroscio di applausi entusiastici: avrebbero vissuto liberi nel loro Paradiso, liberi di volare.