xLusty: Grazie, grazie XD
Come potrai vedere, qua l’accenno ZoroSanji è più marcato!
… Più che altro, a Kokitsune piace infastidire Zoro XD
Zoro: -Ah, sì? Guarda che anch’io posso ricattarti, se voglio…-
Kokitsune: -Kon kon, e come?-
Zoro: -Tanto per cominciare posso dire a Lucci di quei poster strani di Aokiji che ho trovato tra i tuoi affetti personali…-
Kokitsune: -Co… Non so di che cosa tu stia parlando! E poi, come hai fatto a trovare i miei ‘tesori’?-
Zoro: -Semplicemente perché ho trovato una scatolina con scritto ‘Roba personale’ e una tua impronta… Poi ho aperto e ho visto cose che non avrei dovuto vedere-
Kokitsune: -Ahem… Posso spiegare!-
A parte queste scene di follia quotidiana, ancora qualche capitoletto e finisco la fanfic :P
Una volta che Zoro e Kokitsune smisero di rincorrersi e di urlare, arrivarono alla fine della galleria. Erano sicuri che, se non fossero stati fuoco puro, sarebbero morti carbonizzati in un secondo.
Zoro: -Capolinea… Guarda, c’è un enorme masso che blocca la strada, non c’è modo di proseguire!-
Rufy: -Dobbiamo distruggerlo! Gom Gom…-
Nami: -Siamo fuoco! I tuoi colpi non farebbero nulla!-
Kokitsune: -Faccio io-
Disse lei. Tra le fauci d’oro si materializzò il suo shakujo.
Kokitsune: -Rosen Kreuz!-
Un rapido movimento del collo in avanti ed ecco l’oggetto scagliarsi al centro del masso, distruggendolo.
Kokitsune: -Ci vuole precisione e forza. E’ un po’ come usare lo shigan…-
Zoro: -… In termini comprensibili a tutti?-
Kokitsune: -Mira al centro con forza ed ecco fatto-
Robin: -Kokitsune… Guarda laggiù!-
Rufy: -Quello è…-
Kokitsune: -L’Occhio del Diavolo!-
Una sala grande quanto una cattedrale, al soffitto numerose stalattiti. Al centro della grotta un piedistallo, e su di esso un Frutto del Diavolo di forma ovale, bianco e lucente. Peccato solo che fosse circondato da un fiume di lava incandescente, e che l’unico modo per raggiungerlo fosse quello di traversare a nuoto il tutto.
Rufy: -Avanti! Prendiamo quel coso!-
Nami: -Sei stupido?! Siamo statue d’oro! Sprofonderemmo come niente nella lava!-
Kokitsune: -E inoltre non possiamo abbandonare questi ‘corpi’ provvisori… Sento una strana forza che ci blocca-
Zoro: -E allora che si fa?-
Robin: -… Kokitsune, Zoro, ruggite!-
Kokitsune&Zoro: -Cosa?-
Robin: -Provate a ruggire! Con un po’ di fortuna, faremo cadere quelle stalattiti dal soffitto!-
Zoro: -Io non ho mai ruggito in vita mia!-
Kokitsune: -Non è difficile! Comunque, anche se le facessimo cadere?-
Robin: -Potremmo usarle come ponte. Sono certa che galleggeranno benissimo-
Kokitsune lanciò il primo ruggito, che echeggiò nella grotta. Le stalattiti tremarono.
Kokitsune: -Avanti, Zoro!-
Zoro: -E’… E’ una cosa stupida! Non lo farò mai!-
Kokitsune: -Allora temo che dovrò convincerti con le cattive… Eravate voi che mugolavate, qualche sera fa, tu e Sanji? Perché io facevo ronda sul ponte della nave e ho sentito dei rumori sottocoperta… Ed erano maschili. Certo che dovevate darci dentro, perché le vostre cabine sono molto lontane dal ponte-
Zoro: -CHE COSA STAI DICENDO?! BUGIARDA! NON E’ VERO! STAVO SOLAMENTE…-
Kokitsune: -Robin! Guarda!-
Disse la volpe-drago, indicando il soffitto: il piano era riuscito, le urla in alternativa al ruggito avevano funzionato. Le stalattiti caddero, formando delle piattaforme. Erano abbastanza grandi da permettere a uno di loro, per volta, a salirci sopra.
Robin: -Strano… Io sapevo che il Frutto del Diavolo si trovasse al centro dell’isola dal quale prende il nome…-
Kokitsune: -Oh, avanti! Se prendo quel coso e lo mordo la facciamo finita all’istante!-
Robin: -No… FERMA! ASPETTA!-
Ma era troppo tardi: Kokitsune aveva appena agguantato l’oggetto tra le zampe dorate, che quello le si era polverizzato tra gli artigli. La lava ribollì, mentre la terra cominciò a tremare.
Robin: -ERA UNA TRAPPOLA!-
Kokitsune: -E IO CHE NE SAPEVO, SCUSA?! ANDIAMO!-
Kokitsune era andata da sola a prendere il finto Frutto, così cercò di riattraversare il lago incandescente quanto più velocemente poteva, rischiando più volte di cadere.
Rufy: -Dobbiamo tornare in superficie e avvertire gli altri!-
Kokitsune: -E soprattutto dobbiamo abbandonare subito l’isola! Non posso portare tutti voi sulla schiena per sempre!-
Rufy: -E inoltre,
Corsero di nuovo da dove erano venuti, fino alla porta che aveva concesso solo a loro di passare, e il resto del gruppo che era rimasto fuori li guardò, interrogativo. Spiegato frettolosamente il motivo della loro corsa, anche loro, sottoforma di fuochi azzurri, li seguirono.
Kokitsune: -Non posso volare con questo ‘corpo’! E anche voi! Dovete sbarazzarvene! Ora dovremmo riuscirci…-
Kokitsune ‘balzò’ fuori dalla statua nella sua solita forma di volpe infuocata, Rufy, Zoro, Nami e Robin fecero lo stesso e le saltarono in groppa. Così fecero anche gli altri.
Kokitsune: -Ora, una volta fuori, vi farò tornare tutti normali, dovrete tenervi ancora più forte, la risalita sarà molto… Ventosa-
La lava, intanto, aveva percorso la galleria, sciogliendo le statue in oro. La volpe fece tornare tutti in carne ed ossa, poi spiccò un salto verso il bordo dell’isola dal quale si era buttata prima.
Kokitsune: -Vediamo se ci riesco… Geppou!-
Tutti quanti si sentirono schiacciati dalla pressione dell’aria. Ma non c’era tempo da perdere, bisognava andarsene. Arrivata in cima, Kokitsune disarcionò bruscamente tutti poco lontano dalla Sunny, tanto che per il contraccolpo volarono in avanti, cadendo direttamente sul ponte.
Kokitsune: -Tenetevi!-
La nave tremò, la volpe le aveva appena dato una testata. Poi ancora, ma stavolta si sollevò: l’animale l’aveva issata in groppa. La trascinò fino al mare, poi la rilanciò sollevando un’onda gigantesca. Poi salì anche lei, ben attenta a non sfondarla con il suo peso.
Rufy: -Presto! Franky, allontaniamoci!-
Franky: -Agli ordini!-
La lava bruciò tutte le piante color avorio dell’isola, carbonizzandole. A contatto con l’acqua, si sollevò tanto di quel vapore da rendere invisibile tutto l’ambiente circostante. L’umidità era molto alta, e c’era quasi lo stesso caldo della grotta.
Franky: -Accidenti! Non vedo dove andiamo…!-
Sentirono qualcosa
strisciare sotto la nave: il Leviatano. Di colpo,
Chopper: -E’ la fine! Moriremo tutti!-
Robin: -No… ORA siamo…-
Kokitsune: -… All’inizio della mia fine-
Robin: -L’Occhio del Diavolo-
Stranamente, entrare dentro quel vortice fu come addormentarsi e svegliarsi all’istante: non si trovavano negli abissi marini, ma in una stanza molto ampia, di pietra vecchia.
Lucci: -Dove siamo finiti?-
???: -Ooohh… Io ti conosco. Sei il leopardo con la cicatrice che ho incontrato tempo fa-
Una pantera nera era appena comparsa da una porta di luce comparsa davanti a loro. Era Damu.
Kokitsune: -Tu!-
Damu: -E tu, invece, sei la volpe… Certo che ti sei proprio lasciata andare… Ma vedo che finalmente sei giunta a destinazione-
La creatura si erse su due zampe, il pelo diventò una lunga veste nera, e il corpo quello di una donna dai lunghi capelli corvini e gli occhi gialli.
Kokitsune: -Co… Cosa?!-
Sanji: -CHE MERAVIGLIA!!!-
Zoro: -Non è roba per te-
Lucci: -Mhm. E allora?-
Damu: -Kokitsune Seirei… Io sono la custode della Cura. Hai superato tutte le prove che erano state preparate, liberandoti quindi dai peccati, rendendoti degna del Frutto-
Kokitsune: -Oh… Beh, grazie, immagino…-
Damu: -Il Frutto si trova nella porta dopo di me. Se vuoi seguirmi…-
Damu fece entrare Kokitsune nella porta di luce adiacente. Sembrò essere sparita nella parete come un fantasma.
Damu: -Molto bene. Il tuo sacrificio non sarà vano…-
Lucci: -… Il tuo sacrificio?-
La donna sparì anch’essa nella luce, che scomparve, lasciando al suo posto il muretto di pietra.