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Autore: Clef    03/06/2005    1 recensioni
Draco e Hermione hanno scoperto di essere innamorati ma, con la partecipazione ad una competizione in Italia, le cose tra loro diventano inaspettatamente complicate, anche a causa di Harry, Ron, Ginny, Vicktor Krum e altri personaggi...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2 - The beginning of the problems

Chapter 2 - The beginning of the problems

 

Nevalitna, Dormitorio femminile del settimo anno dei Delfinoblu, 2 settembre 7.35

“Hermione!” esclamò Angela. “Hermione!” ripetè, scuotendo l’inglese. “Insomma, vuoi svegliarti!”

Un’assonnata Grifondoro aprì gli occhi.

“Insomma Angela, che vuoi? Sono solo le 7.35!” esclamò furibonda la mora, che stava facendo un bellissimo sogno erotico su una certa persona di nome Draco Malfoy.

“Appunto! Non so come funzioni in Inghilterra, ma qua si va a lezione alle 8!”

“Cooosa??? E perché diavolo non mi hai svegliato???” Hermione si catapultò in bagno, e cinque minuti dopo ne usciva vestita di tutto punto, pettinata e truccata.

“Wow…come hai fatto? Se è un incantesimo, tu me lo insegni…ti pago se vuoi, ma me lo insegni!” esclamò ridendo l’italiana.

“Sì, ok ”– Hermione sogghignò, abitudine presa da un certo Serpeverde di nostra conoscenza – “…ma ora andiamo, è tardissimo!”

 

Nevalitna, Dormitorio maschile del settimo anno dei Delfinoblu, 2 settembre, 8.00

“Triiin-triiiiiiiiiin-triiiiiiiiiiiiiiiiiiiin”

Un assonattisimo Serpeverde di nostra conoscenza spense la sveglia. Maledizione, è già ora di alzarsi.

Il Serpeverde, alzatosi, notò che era solo in camera. Dario non c’era. L’inglese comunque prese a vestirsi, ovviamente nel suo solito modo elegante e curato da bello e dannato. In quanto playboy di Hogwarts, aveva intenzione ovviamente di mietere vittime anche a Nevalitna.

Sceso poi a colazione, notò che non vi era nessuno e che, per di più, i tavoli erano sgombri. Ma che diavolo…?

Sentì una campanella suonare. Era quella delle 8.55, che indicava agli studenti che avevano 5 minuti per recarsi nell’aula della lezione successiva.

Draco osservò il suo orario. Alla prima ora aveva Pozioni nei sotterranei. Cominciò a dirigervisi, ma incontrò Hermione che saliva proprio da dove si stava dirigendo. Dietro di lei, ovviamente, Potter e Lenticchia, e dietro a loro Angela e…Dario.

“Malfoy…che c’è, la mammina non ti ha svegliato?”

Hermione gli fece segno con le mani: 8. Stronzo. Brutto stronzo. Sei uno stronzo Dario. Improvvisamente il biondino aveva capito tutto: le lezioni iniziavano alle otto, e quell’infame del suo compagno di stanza non l’aveva chiamato. Draco non rispose nemmeno alla provocazione e mentre i due ragazzi Aquilareale si allontanavano, diretti ad Erbologia, seguì per le scale la sua ragazza, Angela e Dario. Si avvicinò al ragazzo. “Dario, ti do un solo consiglio. Non ti conviene avermi come nemico”. Poi, incurante della reazione del Delfinoblu e delle occhiate che le ragazze lì attorno gli rivolgevano, si diresse verso l’aula di Trasfigurazione, dove avevano lezione per le seguenti due ore.

 

Nevalitna, Campo di Quidditch, 2 settembre, 18.45

“Ciao…tu sei Ron Weasley vero?” Dario si avvicinò a un ragazzo di nostra conoscenza dai capelli rossi, che sedeva sugli spalti osservando l’allenamento degli Aquilareale.

“Ehm…perché?”

“Beh…ci sarebbe una cosa che penso possa interessarti.

“Scusa, ma ora ho da fare.” Rispose Ron, prendendo la sua borsa e uscendo dal campo da Quidditch, diretto al castello, dove Harry lo aspettava per una delle loro partite a scacchi.

“Riguarda Hermione Granger e Draco Malfoy.

Ron si fermò. Che cosa diamine poteva riguardare Hermione e…quello sporco Serpeverde?

“Sbrigati.”

Dario, in fretta gli raccontò tutto.

“Scusa, ma non credo a una parola di quello che hai detto, Hermione non è il tipo. E ora ciao” Ron, senza dar tempo a Dario di replicare, se ne andò. Anche se aveva affermato il contrario, credeva alle parole del Delfinoblu, eccome. Tutto cominciava ad avere un senso nella sua mente. Tutto quadrava…quella strana decisione di Hermione di staccarsi dal gruppo, la stessa presa da Malfoy…il suo atteggiamento, la sua “intimità” con Malfoy, il suo illuminarsi ogni volta che il biondino entrava nella sala dove si trovavano…le sue misteriose “sparizioni” di pausa pranzo o di dopocena, tutto quadrava. Nella mente di Ron i tasselli andarono a posto, come quando ti scervelli sulla soluzione di un puzzle e poi, all’improvviso, riesci a concluderlo.

Nella mente di Ron, sconvolta, c’era solo una domanda: Hermione, perché Draco Malfoy?

 

Nevalitna, Biblioteca, 3 settembre, 17.05

“Hermione!”

“Ciao Ron”

Senti, devo parlarti…”

“Dimmi” esclamò sorridente la bella mora che aveva faceva battere ogni volta con un sussulto il cuore di Ron.

“So tutto…”

“Scusa Ron, tutto cosa?” esclamò facendo la finta tonta Hermione.

“Di te…e Malfoy”

Cosa? Io e Malfoy? Ma che vuoi dire Ron?”

“Herm, lo vedo lontano un miglio che sai benissimo a cosa mi sto riferendo. So tutto ti dico, è inutile che fai la finta tonta. So di te, di lui, di quest’estate, di tutto.

Hermione si arrese. “Chi te l’ha detto?”

Ron non ci poteva credere. Non ci avrebbe mai creduto se non avesse avuto la conferma dall’amica, ma ora che lei ammetteva tutto, non poteva crederci. Non poteva essere vero, la sua Hermione non poteva essersi innamorata di una lurida serpe qual’era Malfoy, non poteva starci insieme da più di 6 mesi, non poteva non avergli detto nulla.

“Allora è vero…” sussurrò, troppo sconvolto per parlare.

“Ron, mi dispiace…”

“Non dire niente.”

“Ron, sai che se avessi potuto te l’avrei detto, lo sai…”

“Come se avessi potuto Hermione?! Nessuno te lo impediva, nessuno! Perché diavolo non me l’hai detto? E poi, sei impazzita?! Malfoy, Malfoy! Ma ti rendi conto di chi è Hermione? È Malfoy, quello che sin dal secondo anno ti chiama Mezzosangue, quello che ci ha sempre preso in giro ferocemente, quello che da dei pezzenti a me e alla mia famiglia!”

“Ecco perché non te l’ho detto Ron, ecco perché non potevo…volevo evitare questa reazione. Lui non è come credi. E, prima di ricominciare a sbraitare, ascoltami. Io mi fido di lui, capito? Mi f-i-d-o. E lo sai Ron, non sono una sprovveduta. So con chi ho a che fare e ti assicuro che non è come credi che lui sia. Lui è diverso, anche se stenti a crederlo. Quindi, ti prego, non dirlo a Harry, lui non capirebbe, mentre tu credo che possa farlo.”

“Hermione, dimmi solo…perché?”

“Perché io lo amo Ron, lo amo, e con lui sono felice.

La Grifondoro si alzò e se ne andò, lasciando un Ron disperato, distrutto, sconvolto dalla sua relazione con Malfoy. Anche se odiava Malfoy però, Ron non avrebbe mai potuto tradire Hermione, non avrebbe mai potuto, non lo avrebbe mai detto ad Harry, lui amava Hermione e se lei era felice…allora, anche lui lo sarebbe stato per lei. Solo, se Malfoy si azzardava a farla soffrire, avrebbe dovuto vedersela con un incazzatissimo Ron Weasley.

                                                                 

Eh…non ci credo, ho già finito il secondo capitolo…comunque, come vedete, Ron ha scoperto tutto e ben presto inizieranno problemi ben più gravi per la nostra coppia…vi anticipo solo che beh…Dario non centra (per una volta…)…

 

 

  
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