Chapter 2 - The beginning of the problems
Nevalitna,
Dormitorio femminile del settimo anno dei Delfinoblu, 2 settembre 7.35
“Hermione!” esclamò Angela. “Hermione!” ripetè,
scuotendo l’inglese. “Insomma, vuoi svegliarti!”
Un’assonnata Grifondoro aprì gli occhi.
“Insomma Angela, che vuoi? Sono solo le 7.35!” esclamò furibonda la mora, che stava facendo un bellissimo
sogno erotico su una certa persona di nome Draco Malfoy.
“Appunto! Non so come funzioni in Inghilterra, ma
qua si va a lezione alle 8!”
“Cooosa??? E perché
diavolo non mi hai svegliato???” Hermione si catapultò in bagno, e cinque
minuti dopo ne usciva vestita di tutto punto, pettinata e truccata.
“Wow…come hai fatto? Se è
un incantesimo, tu me lo insegni…ti pago se vuoi, ma me lo insegni!” esclamò
ridendo l’italiana.
“Sì, ok ”– Hermione sogghignò, abitudine presa da
un certo Serpeverde di nostra conoscenza – “…ma ora andiamo, è
tardissimo!”
Nevalitna,
Dormitorio maschile del settimo anno dei Delfinoblu, 2 settembre, 8.00
“Triiin-triiiiiiiiiin-triiiiiiiiiiiiiiiiiiiin”
Un assonattisimo Serpeverde di nostra conoscenza
spense la sveglia. Maledizione, è già ora
di alzarsi.
Il Serpeverde, alzatosi, notò che era solo in
camera. Dario non c’era. L’inglese comunque prese a
vestirsi, ovviamente nel suo solito modo elegante e curato da bello e dannato. In quanto playboy di Hogwarts, aveva intenzione ovviamente
di mietere vittime anche a Nevalitna.
Sceso poi a colazione, notò che non vi era nessuno
e che, per di più, i tavoli erano sgombri. Ma che diavolo…?
Sentì una campanella suonare. Era quella delle
8.55, che indicava agli studenti che avevano 5 minuti per recarsi nell’aula
della lezione successiva.
Draco osservò il suo orario. Alla prima ora aveva
Pozioni nei sotterranei. Cominciò a dirigervisi, ma incontrò Hermione che
saliva proprio da dove si stava dirigendo. Dietro di lei,
ovviamente, Potter e Lenticchia, e dietro a loro Angela e…Dario.
“Malfoy…che c’è, la mammina non ti ha svegliato?”
Hermione gli fece segno con le mani: 8. Stronzo. Brutto stronzo. Sei uno stronzo
Dario. Improvvisamente il biondino aveva capito tutto: le lezioni
iniziavano alle otto, e quell’infame del suo compagno di stanza non l’aveva
chiamato. Draco non rispose nemmeno alla provocazione e mentre i due ragazzi
Aquilareale si allontanavano, diretti ad Erbologia, seguì per le scale la sua
ragazza, Angela e Dario. Si avvicinò al ragazzo. “Dario, ti do un solo
consiglio. Non ti conviene avermi come nemico”. Poi, incurante della reazione
del Delfinoblu e delle occhiate che le ragazze lì attorno gli
rivolgevano, si diresse verso l’aula di Trasfigurazione, dove avevano lezione
per le seguenti due ore.
Nevalitna,
Campo di Quidditch, 2 settembre, 18.45
“Ciao…tu sei Ron Weasley vero?” Dario si avvicinò a un ragazzo di nostra conoscenza dai capelli rossi, che
sedeva sugli spalti osservando l’allenamento degli Aquilareale.
“Ehm…perché?”
“Beh…ci sarebbe una cosa che penso possa
interessarti.”
“Scusa, ma ora ho da fare.” Rispose Ron, prendendo
la sua borsa e uscendo dal campo da Quidditch, diretto al castello, dove Harry
lo aspettava per una delle loro partite a scacchi.
“Riguarda Hermione Granger e Draco Malfoy.”
Ron si fermò. Che cosa
diamine poteva riguardare Hermione e…quello sporco Serpeverde?
“Sbrigati.”
Dario, in fretta gli raccontò tutto.
“Scusa, ma non credo a una
parola di quello che hai detto, Hermione non è il tipo. E ora ciao” Ron, senza
dar tempo a Dario di replicare, se ne andò. Anche se aveva affermato il contrario, credeva alle parole
del Delfinoblu, eccome. Tutto cominciava ad avere un senso nella sua mente.
Tutto quadrava…quella strana decisione di Hermione di staccarsi dal gruppo, la
stessa presa da Malfoy…il suo atteggiamento, la sua “intimità” con Malfoy, il
suo illuminarsi ogni volta che il biondino entrava nella sala dove si
trovavano…le sue misteriose “sparizioni” di pausa pranzo o di dopocena, tutto
quadrava. Nella mente di Ron i tasselli andarono a posto, come quando ti scervelli sulla soluzione di un puzzle e poi,
all’improvviso, riesci a concluderlo.
Nella mente di Ron, sconvolta, c’era solo una
domanda: Hermione, perché Draco Malfoy?
Nevalitna,
Biblioteca, 3 settembre, 17.05
“Hermione!”
“Ciao Ron”
“Senti, devo parlarti…”
“Dimmi” esclamò sorridente la bella mora che aveva
faceva battere ogni volta con un sussulto il cuore di Ron.
“So tutto…”
“Scusa Ron, tutto cosa?”
esclamò facendo la finta tonta Hermione.
“Di te…e Malfoy”
“Cosa? Io e Malfoy? Ma che vuoi dire Ron?”
“Herm, lo vedo lontano un miglio che sai benissimo
a cosa mi sto riferendo. So tutto ti dico, è inutile
che fai la finta tonta. So di te, di lui, di quest’estate, di tutto.”
Hermione si arrese. “Chi te l’ha detto?”
Ron non ci poteva credere. Non ci avrebbe mai
creduto se non avesse avuto la conferma dall’amica, ma ora che lei ammetteva
tutto, non poteva crederci. Non poteva essere vero, la
sua Hermione non poteva essersi innamorata di una lurida serpe qual’era Malfoy, non poteva starci insieme da più di 6 mesi,
non poteva non avergli detto nulla.
“Allora è vero…” sussurrò, troppo sconvolto per
parlare.
“Ron, mi dispiace…”
“Non dire niente.”
“Ron, sai che se avessi potuto te l’avrei detto, lo
sai…”
“Come se avessi potuto Hermione?! Nessuno te lo
impediva, nessuno! Perché diavolo non me l’hai detto? E poi, sei impazzita?! Malfoy, Malfoy! Ma
ti rendi conto di chi è Hermione? È Malfoy, quello che sin dal secondo anno ti
chiama Mezzosangue, quello che ci ha sempre preso in giro ferocemente, quello
che da dei pezzenti a me e alla mia famiglia!”
“Ecco perché non te l’ho detto Ron, ecco perché non
potevo…volevo evitare questa reazione. Lui non è come credi. E,
prima di ricominciare a sbraitare, ascoltami. Io mi fido di
lui, capito? Mi f-i-d-o. E lo sai Ron, non sono
una sprovveduta. So con chi ho a che fare e ti assicuro che non è come credi
che lui sia. Lui è diverso, anche se stenti a crederlo. Quindi, ti prego, non
dirlo a Harry, lui non capirebbe, mentre tu credo che
possa farlo.”
“Hermione, dimmi solo…perché?”
“Perché io lo amo Ron, lo amo, e con lui sono
felice.”
La Grifondoro si alzò e se ne andò,
lasciando un Ron disperato, distrutto, sconvolto dalla sua relazione con
Malfoy. Anche se odiava Malfoy però, Ron non avrebbe
mai potuto tradire Hermione, non avrebbe mai potuto, non lo avrebbe mai detto
ad Harry, lui amava Hermione e se lei era felice…allora, anche lui lo sarebbe
stato per lei. Solo, se Malfoy si azzardava a farla soffrire, avrebbe dovuto
vedersela con un incazzatissimo Ron Weasley.
™
Eh…non ci credo, ho già finito il secondo capitolo…comunque, come vedete, Ron ha scoperto tutto e ben presto
inizieranno problemi ben più gravi per la nostra coppia…vi anticipo solo che
beh…Dario non centra (per una volta…)…