Un tardo
pomeriggio al parco
[Scorpius/Rose]
A Sae,
perché le
voglio bene,
e perché
è stata la prima persona che ho conosciuto su eep.
Scorpius la
osservava da un pezzo, appoggiato al tronco di uno dei tanti enormi alberi
dell’immenso parco di Hogwarts.
Lei parlava amabilmente con Albus, sorridendo
spesso e volentieri al cugino.
Sembrava felice, pure tanto.
E Scorpius si ritrovò a pensare –
quasi con rabbia – che Rose non faceva mai così, con lui; anzi,
tutto l’incontrario: lo guardava con gli occhioni lucidi, le labbra
tirate in una smorfia di disgusto.
Malfoy non potè proprio più
restarsene in disparte mentre quei due si divertivano alle sue spalle, mentre
lei se ne stava con un altro serpeverde, uno più interessante di lui.
Improvvisamente
odiò il suo migliore amico con tutto sé stesso.
Si intromise fra i due con una furia talmente
evidente che sia la giovane grifondoro che il mite Albus scoppiarono in una
sonora risata, sentendosi marcati a uomo da un Serpeverde piuttosto affannato e
arruffato.
Ma una gelida occhiata, di quelle che gli
venivano così naturali e che egregiamente aveva ereditato dal padre,
ricompose entrambi; specie Rose che cercò di farsi visibilmente
più piccola.
- Ridete sempre come degli stupidi, voi due.
Mi meraviglio di te, Al: che razza di Serpeverde sei? – sibilò
inchiodando al tronco dell’albero l’amico che, però, se ne
rimase piuttosto tranquillo e sereno al suo posto, quasi abbandonato a quel
bellissimo albero.
Dava sempre l’idea di essere
perennemente stanco e pacifico, Albus, oltre che trasandato [assomigliava un
sacco a suo zio Sirius, Harry lo diceva sempre con un certo smisurato orgoglio]
e c’erano delle volte che Scorpius proprio non poteva sopportarlo.
Gli avrebbe voluto dare una scrollata come si
deve e svegliarlo per bene.
- E tu, Weasley? La smetti di frequentare
Serpeverde che non dovresti? – sputò fuori Malfoy rivolto alla
ragazza, la quale a quelle parole sgranò gli occhi, stupefatta, per poi
socchiuderli subito, delusa? Amareggiata.
Scorpius sentì duplicare la rabbia
dentro di sé.
Che
razza di giornata di schifo, quella, a Hogwarts.
Al mattino aveva litigato con quelli del suo
dormitorio per una stupida rivendicazione di cioccorane [peggio di un bambino,
peggio di lei], a lezione di
Erbologia il professore l’aveva preso di mira [per rancori passati, ne
era certo] e l’aveva sbeffeggiato simpaticamente davanti a tutta la
classe per una pianta carnivora che si era rifiutato di maneggiare; a pranzo
aveva allontanato da sé qualunque anima viva e al
pomeriggio…eccolo a litigare con il suo migliore amica e quella ragazza,
quella mezzosangue.
Perché
se l’era presa tanto a cuore?
Perché
avere così a cuore una Grifondoro ed un Serpeverde poco convinto?
Scorpius sbuffò e si lasciò
cadere malamente sul prato, esausto.
Sentì il sospiro sommesso di Albus da
qualche parte sopra di sé e il mugugno rassegnato di Rose, e si
sentì un vero stupido.
Altro
che suo padre, altro che il grande Malfoy.
Lui non
era nemmeno capace di arrabbiarsi come si deve.
Il punto
era però che lui non aveva nemmeno voglia di arrabbiarsi come si deve.
I sospironi di Al, i mugugni di Rose e le risate. Erano tutti
particolari che, comunque, gli portavano avanti le lunghe e faticose giornate a
Hogwuarts.
Come
farne a meno?
Molto
probabilmente senza non ci sarebbe riuscito, sarebbe andato dritto in pasto ai
dissennatori.
Ehy, non l’avrebbe
mai ammesso ad alta voce, eh.
- Stammi a sentire,
Malfoy: volevamo chiederti una cosa: ti va di venire a Hogsmeade con noi, domani? –
squillò tutto a un tratto la limpida voce di Rose Weasley di fronte a
lui.
Solo in quel momento Scorpius si rese conto di
avere gli occhi chiusi e il capo basso.
- Uhm? – alzò il capo, sul volto
diafano un’espressione curiosa che riusciva ad
addolcirgli lievemente gli eleganti ma freddi lineamenti.
[Rose amava quel volto
addolcirsi in sua presenza]
- Verme irascibile e supponente, vieni a
Hogsmeade con noi domani? –
ripetè lei, nella voce una punta di divertimento.
Il volto di Rose era a pochi centimetri dal
suo.
Gli si era inginocchiata di fronte.
Sulle labbra aveva un mezzo sorriso che non
riusciva a mandare via.
Negli occhi c’era qualcosa di molto
simile al perdono.
Per
Merlino, veniva persino perdonato.
Che
razza di Malfoy era?
Scorpius sospirò per l’ennesima
volta e si passò una mano tra i capelli biondi e leggermente ondulati
come quelli della madre, la bellissima Astoria GreenGrass.
- …e se dicessi di no, cosa fareste voi due? – chiese e accentò
appositamente il “Voi”.
Il “Noi” in lei tornava fuori un
po’ troppo spesso.
E questo a lui faceva tornare su una rabbia
difficile da controllare.
[Scorpius era
geloso, di quella ragazza]
-
Non andremmo. Staremmo con te a romperti ben bene le scatole, ovvio –
intervenne Albus dal profondo silenzio attento in cui era sprofondato come
spesso gli piaceva fare. E con una velocità che, vista l’apparente
calma e lentezza che mostrava, non gli avresti attribuito balzò affianco
a Rose, di fronte a lui.
Intrappolato da una
Weasley e dal figlio di Potter.
Wao.
Cosa poteva volere di
più dalla vita?
E
per la terza volta emise un basso sospiro, mentre i muscoli della faccia si
rilassavano e sulle sottili labbra appariva un sorriso divertito, seppur
piccolissimo.
-
Pagate voi tutto il giorno, ok?
– ordinò in tono duro, ma poi riabbassò il capo e
lasciò che i capelli gli oscurassero il volto.
Il
sorriso si era fatto dannatamente più aperto.
Era proprio un Malfoy
fuori dalla norma.
[Ma non sapeva mica che, suo padre da giovane, i suoi punti
deboli li aveva avuti. Anche nei confronti di un certo Harry Potter].
Ma questa originalità
gli piaceva.
Comunque si
distingueva da tutto e tutti.
- Avviamoci alla sala grande, va’
– esordì Albus tirandosi lentamente sù in piedi e
avviandosi verso l’ingresso principale, presto raggiunto da sua sorella,
una Lily particolarmente gioiosa e vivace.
Scorpius stette a guardare Rose negli occhi
per un bel pezzo.
Lei non si decideva mai ad alzarsi, lui per
forza di cose aspettava che fosse lei a muoversi.
Ne era ancora intrappolato, il tronco da una
parte, Rose dall’altra.
Poi ad un certo punto accadde.
Senza spiegazioni né preavvisi Rose gli
si avvicinò, sporgendosi con il busto, particolarmente rapita da un particolare
del volto di lui, evidentemente.
Scorpius automaticamente andò ad
osservarle le labbra carnose, e le scostò alcuni ciuffi di capelli dagli
occhi.
Oh
cazzo, cazzo, cazzo.
Gli era venuta una voglia matta di baciarla.
- Sai, Scorpius, son contenta che vieni anche
tu, domani – gli sussurrò sicura e soddisfatta all’orecchio,
prima di retrocedere repentinamente e alzarsi.
Scorpius battè ciglio più volte,
indeciso se fare l’arrabbiato, il deluso o tutte e due le cose.
Alla fine optò per essere sé
stesso.
- Credi che valga lo stesso per me, Rose?
– domandò, mentre accettava la mano di lei che l’aiutava ad
alzarsi.
Rose se ne uscì in una risatina chiara
e dolce, dopo di che velocizzò il passo e lo distanziò, correndo
verso Albus che li aspettava ancora davanti all’ingresso, impegnato a
sentire l’infinità di cose che Lily aveva da dirgli e da
ripetergli.
Scorpius la osservò da lontano per un
po’ e
poi non gli restò che seguirla [come sempre] ed entrare nella sala da
Pranzo già gremita in compagnia della Grifondoro e del figlio di Potter,
fiero di sé stesso e di ciò con cui si circondava solo come un
Malfoy poteva essere.
Che
giornata di fuochi e fiamme, si prospettava per l’indomani.
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Salve ^^
Son terrastoria, piacere (per chi non mi
avesse ancora vista da queste parti).
Ultimamente son tornata al mio vecchio amore,
HP, e m’è venuta una voglia matta di scrivere qualcosa su questo
fandom.
Così ecco questa one shot, una
Scorpius/Rose all’insegna dell’amicizia e di piccole gelosie
d’amore ;).
Mi è piaciuto un mondo scriverla, spero
sia piaciuta altrettanto a voi :)!
AH, gli accenni ad una certa coppia
(Astoria/Draco) son tutti per
Ringrazio di cuore tutti coloro che leggeranno
e/o lasceranno un commento ^^
Un bacio
Terrastoria