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Autore: writerprincess    09/10/2009    3 recensioni
Si avvicinò lentamente. Che avesse già trovato una nuova preda? -Non dovresti essere ad incantesimi?- il suo tono era tutt’altro che amichevole. Lo scorso anno era solo un micino indifeso. -Si..e allora?- sprezzante come al solito. -Beh già devo sopportarti come minimo due ore in punizione..non mi va di sentire la tua fastidiosa voce anche nelle ore non prestabilite- E adesso?Una pantera. I personaggi sono OOc ma non estremamente,solo in alcuni capitoli
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Incubi notturni

Scusate non mi uccidete ma questo capitolo è davvero corto..e davvero bruttino…lo correggerò e aggiungero qualcosina!scusate ma ho poco tempo!un bacio!

Erano minuti,ore o forse secoli, che aspettava nervoso che quel maledetto orologio battesse le tre.

Aveva deciso per quell’orario;nessuno,o almeno nessun pazzo squilibrato che avesse voluto causare le ire del Principe di Slytheryn,si sarebbe aggirato nel castello.

Dopo aver terminato il suo turno da Caposcuola,e aver congedato gli altri,aveva deciso di tornare nella sua camera per non destare sospetti.

Aveva trovato una maliziosa Pansy ad aspettarlo allo stipite della porta,come ogni sera ,da circa due settimane.

Da quando era impegnato nel piano diabolico contro la Granger,non aveva avuto tempo di scegliere un’altra ragazza disponibile,e Pansy aveva buoni requisiti.

La squadrò con il suo sguardo metallico che la metteva sempre in soggezione;non era molto alta forse sul metro e 65,magra con le gambe snelle,forse anche troppo,e le forme accennate.

Non poteva essere definita una ragazza prosperosa,ma il suo fisico androgino aveva un non sò che di affascinante.

Ecco il suo era fascino,non  bellezza.Si trovò a pensare Draco.

La Mezzosangue era completamente diversa.

Poco più alta,ma al posto dei capelli corti e lisci,una chioma da leonessa;formosa,con le gambe snelle e muscolose,e non due bastoncini fragili come quelle di Pansy,e poi quegli occhi,così vivi,ecco lei era “Viva”...

-Draco- gli si avvicinò lentamente.

Il biondo si ridestò irato dai suoi pensieri.

La serpeverde se ne accorse vedendo la mascella del ragazzo irrigidirsi e le pupille farsi due fessure.

-Non sta sera- la congedò.

Poi vedendo il suo viso sconcertato e dubbioso aggiunse per non destare ulteriori sospetti –Domani però pretendo  il doppio-.

La ragazza arricciò le labbra soddisfatta e si allontanò velocemente.

-Stupida sgualdrina- afferrò un pacchetto di sigarette al mentolo e ne accese una.

Aveva iniziato a fumare all’età di quattordici anni,all’inizio non gli piaceva molto,ma poi era diventato un vizio,un’abitudine.

E poi quelle sigarette erano fresche e confortanti,un conforto che aveva avuto poco durante tutta la sua vita.

Sapeva che erano dannose,e forse era proprio quello che lo spingeva a fumarne ogni giorno di più.

Finalmente l’orologio battè quella famigerata ora che tanto aveva aspettato.

Il piano aveva inizio.

Si sentiva bene,felice,nella sua crudeltà.

Aveva studiato tutto nei minimi particolari.

E la conclusione era solo una farla star male.

I motivi?Tanti secondo lui.

Era una Mezzosangue,e questo bastava.

O forse no.

 

I  suoi passi riecheggiavano rumorosamente tra le mura di Hogwarts,che da secoli avevano assistito a eventi,appuntamenti segreti,torture,e altro,senza dire una parola.

Finalmente si trovò di fronte alla Sala Comune dei Grifondoro;sarebbe stata la prima,o forse la seconda volta che si addentrava nel territorio nemico.

Il ritratto della Signora Grassa si era assopito,ma subito si destò dal suo sonnellino appena sentì il rumore dei passi.

-Signor Malfoy- fece con aria ancora insonnolita.

-Signora- sussurrò inchinandosi leggermente.

-Che cosa..ci fa qui?e soprattutto che ore sono?- domandò sbadigliando.

-Le undici-mentì spudoratamente.

- mi faccia entrare –

-Non posso lo sai..possono entrare solo quelli con la parola d’ordine!-cercò di non guardarlo negli occhi.

-Mandragola zannuta- ghignò soddisfatto.

La Signora lo guardò sbalordita.

-Mi apra- questa volta la sua voce era più rigida.

-Non parlarmi con quel tono signorino!-

-SUBITO- scandì con un tono da far rabbrividire il Basilisco..

-Non posso Signor Malfoy!-

La donna avrebbe voluto urlare,ma non ne ebbe il tempo.

-Imperio-mormorò e la costrinse ad aprire il ritratto,rivelando la Sala rosso-oro.

Si era già adirato troppo per una stupida vecchia,e non voleva perdere tempo.

 

Aveva voglia di divertirsi.

 

Era accogliente,per non dire piccola,e molto famigliare,per non dire squallida.

Non era minimamente paragonabile al regno nei sotterranei.

Non c’erano tende lussuose di seta nera,nè comodi divani di velluto verde;c’era qualche poltroncina ,dei tavolini bassi e circolari,un enorme tappeto rosso-oro e un camino.

E poi c’erano quegli orribili arazzi che rappresentavano lo stemma di Grifondoro.

A Draco per  poco non venne da vomitare.

Stava per salire sulla scalinata quando si trasformò in uno scivolo,e si ritrovò scaraventato per terra.

Emise un ringhio cupo e sinistro e si rialzò;puntò la bacchetta contro la scala e la incantò in modo che non si ritrasformasse.

-La terza porta a destra- mormorò fra di sè.

Aveva estorto quell’informazione a una ragazzina del secondo anno,non di certo con un “Imperius”,gli era bastato guardarla qualche secondo.

-Alhomora- e la porta si aprì.

Che stupidi quei Grifondoro,davvero pensavano che nessun ragazzo si sarebbe mai introdotto in un dormitorio femminile?

Con un inconfondibile ghigno spinse la porta per aprirla;non c’era nessun’altra oltre a Lei.

È si,aveva organizzato tutto,ogni minimo dettaglio.

La sorella di Lenticchia e le sue stupide compagnette erano al festino di Serpeverde,organizzato da lui stesso.

La stanza era buia,solo una fioca luce illuminava il letto a baldacchino della sua preda.

Era tutto troppo facile.

Si avvicinò lentamente,senza fare rumore,come erano abituati quelli della sua specie.

E si adagiò accanto al corpo rovente della Grifondoro.

Sentiva caldo terribilmente,era come se un fuoco le divampasse nelle viscere;si muoveva a scatti,spostava le coperte e cerca refrigerio .

Quell’incubo,che ormai la torurava da qualche giorno aveva colpito di nuovo;il serpente era enorme davanti a lei,con le spire aperte e pronta a divorarla,ma aspettava ,come se il fatto di vederla così intimorita e sofferente prolungasse il piacere di gustarla.

 

Ed infatti era proprio così.

 

Ghignava osservado la fronte bagnata e l’espressione preoccupata della ragazza,godeva di una sofferenza,che insolitamente non era la sua.

-Piccola stupida Mezzosangue- le sussurrò mellifluo nell’orecchio.

Non rispose ma la vide rabbrividire.

E questo bastava.

Le iniziò a leccare l’orecchio bollente,e la sentì fremere,come poco prima.

La tortura era appena iniziata.

  
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