Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ElseW    13/10/2009    3 recensioni
Si può essere diversi in molti modi.
E da molte persone.
C’è chi è diverso dal suo migliore amico, o dalla sua fidanzata.
C’è chi è diverso dalla sua famiglia e dai suoi compagni.
…e poi, c’è chi è diverso da tutti.
Come me.
Mi chiamo Anya White, ho sedici anni e sono l’ultima Sibilla.
IN CORSO DI REVISIONE - REVISIONATA FINO AL CAPITOLO 9
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Destiny'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
__Bianco&Nero2_Capitolo3

__Bianco & Nero

*Capitolo 3*

 

 

 

Hubert era rimasto così sconvolto dalle insinuazioni di Chace, che per il resto della settimana mi pedinò.

Mi accompagnava in classe e mi aspettava al suono della campanella, andavamo a scuola insieme e mi scortava fino a casa. Non potevo neanche più andare in bagno da sola e la ricreazione era un’altra occasione per assistere ai paranoici movimenti di Hubert che, a suo modo, diceva di seminare Chace.

Io d’altra parte non vedevo alcun tentativo di Turner di avvicinarsi a me quindi, lentamente, smisi di preoccuparmi.

Probabilmente fu a causa della mia guardia abbassata che, un giorno, dieci dopo la faccenda della finestra, decisi di andare in bagno.

Si, non sono molto brava nell’arte del trattenere la pipì, ma che volete farci? Non tutti ne sono capaci.

Chiedo il permesso alla professoressa e scappo fuori, raggiungo il bagno e esco poco dopo.

Metto piede in corridoio e come l’ultima volta, accade qualcosa.

No, niente visioni: peggio.

Chace esce in quel momento dalla porta del bagno e si ferma di botto, sorpreso.

Io impallidisco e mi paralizzo.

Il ragazzo mi scruta per qualche secondo poi si appoggia con nonchalance alla parete. “Ma guarda chi si rivede… niente guardia del corpo per andare in bagno, biondina?”

Arrossisco, ma riesco a lanciargli un’occhiata di disapprovazione.

Non mi piacciono questi soprannomi che mi affibbia.

Con la speranza di non essere fermata faccio qualche passo in corridoio.

Speranza vana: mi sento afferrare per un braccio e sbattere contro la parete.

Ok, adesso ho paura.

Non gridare, non voglio farti male, voglio solo sapere come hai fatto a sapere che quella finestra sarebbe stata sfondata da un tubo di metallo utilizzato da degli idioti per uno stupido esperimento di chimica.” Non riesco a spiccicare una parola, non sono mai stata brava nei confronti, specialmente quando la persona con cui mi sto confrontando è a dieci centimetri di distanza dalla mia faccia.

Apro bocca, credendo magari che le parole per una buona scusa vengano su da sole ma, ovviamente, non accade. La richiudo e taccio. Tremo e mi stringo nelle braccia. Non è più paura:

sono nervosa.

Chace continua a scrutarmi.

Non è arrabbiato, si capisce dai suoi occhi e anche dal tono che ha usato quando mi ha parlato. “Non fare finta di non saper parlare biondina, ho già sentito la tua voce.” Odio i soprannomi. “Allora?” Ho la nausea ed ho un cattivissimo presentimento.

E i miei presentimenti si avverano. Sempre.

Le visioni arrivano nei momenti peggiori, l’ho già sperimentato diverse volte e questo è uno di quei momenti.

Non vedo niente.

Tutto è immerso nel buio, l’unico rumore che sento è qualche voce sporadica e un respiro irregolare.

Una voce più vicina parla “c’è qualcuno là sotto?” il respiro che sento si blocca per un secondo e una voce fioca, sfinita risponde “si…aiutatemi” la scena cambia.

Vedo l’inquadratura di uno striscione con scritto ‘Saldi del 70% - collezione autunno/inverno di Sarah McKillen’.

La scena cambia ancora.

Dei vigili del fuoco stanno tirando un uomo fuori da un camion rovesciato. Ha il respiro irregolare, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta. Uno dei pompieri parla in una radio “sono le 18.34, l’abbiamo tirato fuori…” il suo tono si fa angosciato “…l’altra vittima era già deceduta quando siamo arrivati, la stiamo per prelevare”

La scena cambia per l’ennesima volta.

Le ruote del camion sono bucate, probabilmente scoppiate per qualche motivo e accasciata a qualche metro dal mezzo c’è un fagotto.

La scena cambia.

Non è un fagotto…

Urlo. Urlo nella mia testa.

No, non sono io che urlo, è una voce, un’altra voce, una voce che mi sta chiamando.

Riapro gli occhi, qualcuno mi sta sostenendo, io sto piangendo e vorrei solo morire.

Anya! Diavolo, che hai? Anya!

Prendo un respiro profondo e riesco a bloccare le lacrime.

Non siamo più un corridoio, mi ha trascinata nel bagno delle donne, probabilmente per evitare di attirare l’attenzione. Buona idea.

Mi libero dalla sua presa e mi appoggio al muro per scivolare fino a terra.

Chace si piega sulle ginocchia e mi guarda negli occhi. Non mi chiede niente, ma il suo sguardo è tagliente come la lama di una falce.

Due visioni in due giorni.

Non era mai capitato, mai così spesso e soprattutto in maniera così chiara.

Respiro ancora affannosamente, ma tenendomi al muro mi rialzo, lancio un’occhiata a Chace e prima che lui riesca ad aprire bocca, schizzo fuori dal bagno.

Sento che anche lui comincia a correre ma io sono veloce, lo sono sempre stata, come mio papà.

Arrivo in classe e mi fermo, con la mano sulla maniglia.

Chace è praticamente dietro di me, ma sa che non può avvicinarsi senza che io spalanchi la porta. “Non potrai scappare per sempre, biondina” Non sembra arrabbiato.

Io non rispondo.

Non ha idea di quanto sia terribile essere me.

Probabilmente l’angoscia deve trapelare dal mio sguardo perché lui stringe gli occhi e rimane perplesso.

Senza dire una parola apro la porta e mi siedo al mio posto.

Le immagini della mia visione continuano a tornare, come in un incubo.

Ho tempo fino alle 18 e 34.

Poi sarà tardi.

 

Ha chiuso gli occhi e ha cominciato a tremare, quindi si è accasciata e io l’ho sorretta.

Ha cominciato a piangere, piangere come se vedesse qualcosa di straziante e io ho pensato di portarla in un posto dove ci fossero meno sguardi indiscreti, ma... quando siamo entrati ha urlato.

Ha urlato in un modo così straziante che io mi sono sentito male.

A quel punto ho urlato anche io, ma per svegliarla, per scuoterla, sembrava persa in qualche incubo.

Ha riaperto gli occhi e solo poco dopo essersi accovacciata per terra mi ha guardato.

Non riesco a capire cosa pensi quella biondina.

Quando si è alzata tremava e ho pensato che fosse ancora troppo debole per correre, ma mi sbagliavo.

Ha corso (e veloce anche), è arrivata in classe e ci siamo guardati. “Non potrai scappare per sempre, biondina” e lei mi ha guardato ancora. Non credo di aver mai visto uno sguardo più angosciato di quello.

Mi scruta ancora per un attimo e rientra in classe, chiudendosi la porta alle spalle.

Adesso sono qui, in cortile, che fumo una sigaretta.

No, non sono un fumatore incallito ma di tanto in tanto una sigaretta me la concedo, solitamente quando sono davvero incazzato o molto teso.

Adesso sono teso.

La finisco in tutta calma, non ho alcuna intenzione di tornare in classe, la getto per terra e la schiaccio con il piede. Il bidello mi guarda male e io sbuffo, la raccolgo e la getto nell'apposito contenitore.

Rientro a scuola e mi dirigo verso il mio armadietto, ma nel momento in cui lo apro suona la campanella; io mi volto e mi appoggio allo sportello ancora chiuso, incrociando le braccia. Voglio vedere Anya che esce dalla classe. Voglio vedere in che stato è.

Non che mi interessi particolarmente, è pura curiosità. Quando ci siamo ‘salutati’ aveva un’espressione sconvolta.

Hubert, il cugino della biondina arriva correndo e si ferma di fronte la classe. Io sogghigno.

Troppo tardi, amico’

Il cuginetto mi individua e mi incenerisce con lo sguardo. Io non mi scompongo.

Anya esce e mi vede.

Si immobilizza, poi si rifugia dietro le spalle di Hubert che la circonda con un braccio, protettivo, e la conduce fuori. Sembra più suo fratello che suo cugino; anche se non ho idea se lei abbia un fratello o meno.

Li osservo andare via e solo quando sono scomparsi dalla mia vista, ritorno a sistemare le mie cose nell’armadietto.

Afferro il mio zaino e mi incammino verso casa.

 

Mi volto verso Hubert.

Stiamo camminando e io sto piangendo.

Una bambina, Hub.” Lui impallidisce. “Quel fagotto in terra era una bambina.”

Ho avuto tante visioni nella mia vita, ma mai, mai una così terribile.

Il mio migliore amico mi avvolge in un abbraccio da orso, uno di quelli che assomigliano tanto a quelli di mio papà o a quelli, rarissimi, di mio fratello Morgan.

Mi lascia di fronte casa mia e mi saluta, con un bacio sulla fronte.

Senti… adesso voglio che tu ti faccia una bella dormita, ti punti la sveglia alle quattro e mezza e mi chiami quando ti riprendi, d’accordo? A quel punto andremo in cerca di quello striscione.”

Io accenno un sorriso. “E ricordati che non sei wonder – woman.”

Faccio una risatina amara. “Lo so... ” mi volto e dopo avergli rivolto un ultimo sguardo e un sorriso, chiudo la porta alle mie spalle.

Morgan è seduto sul divano e mi sta guardando. Ha già capito dal mio viso cosa deve essere successo.

Brutta visione?”

Io annuisco. “Terribile”

Per la prima volta si astiene dal fare battute sciocche e allarga le braccia. Io vado a rifugiarmi in quel piccolo cantuccio, riservato solo a me.

Mio fratello profuma costantemente di acrilico misto a creta. Non è un BUON profumo, ma non è neanche brutto: è il SUO profumo. È rassicurante, avvolgente e mi fa sentire a casa.

Questo è uno di quei rari abbracci di cui vi parlavo prima.

Lui sussurra tra i miei capelli. “Andrà tutto bene mostriciattolo, ok?” Mi lascia un bacio in testa. “Non puoi fare tutto, non puoi salvare tutti, sei umana e sei una ragazzina”

Sbuffo. “Ha parlato l’uomo vissuto!”

Lui ride, divertito e scanzonato. “Beh, io sono un uomo cara! Ho diciotto anni compiuti”

E io ne ho quasi diciassette e allora?”

Non è la stessa cosa!”

Ah no?”

No!”

E cosa cambia?”

Cambia un bel po’ di cose!”

Tipo?”

Io ho la patente!”

Oh, certo! Un segno di grande maturità! Soprattutto quando hai dovuto supplicare papà di comprarti la macchina perché lui ti credeva incapace di non andare a sbattere contro un palo!”

Senti un po’… !”

Continuammo a battibeccare per un’altra ventina di minuti e solo dopo, mi resi conto che lui era riuscito a distrarmi dal pensiero di quella terribile visione e a darmi quella serenità che mi permise di dormire e di concedermi un sonno ristoratore, privo di incubi e brutti pensieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_________________________________________________________________________________________

Spazio Autrice:

(oh beh…)

---

Che dire? Qui Chace insiste nuovamente! È un tipo curioso u.u

Anya è combattuta e si sente sommersa da questa responsabilità che le è piombata addosso.

Chi è questa bambina? Riusciranno a salvarla?

E poi, avrà un altro ruolo nella storia?

Volete conoscere l’identità della piccola il cui destino è nelle mani di Anya?

Si?

Lo scoprirete…

…nel prossimo capitolo!!!

xD che Pathos!

Besos♥

 

 

 

Risposte alle recensioni:

Emily Doyle: Eeehi! Per prima cosa volevo ringraziarti per tutte le recensioni che lasci ** secondo…beh si, la tipa al cellulare ha avuto (moltamoltamoltamolta) fortuna xD Comunque, si, Chace Turner io lo immagino anche io in quel modo xD e non è affatto un caso che sia MOLTO scuro rispetto ad Anya ; )…

Per quanto riguarda il cuginetto, ti spiego, la nostra Sibilla ovviamente non deve essere una grande esperta in rapporti sociali ed essendo lei molto fragile, non mi andava giù che la sua unica amica fosse femmina. Incapace di difenderla, quindi.

Ho deciso di creare Hubert, un personaggio protettivo e che prova per Anya un amore fraterno. Per evitare congetture di un amore fra migliori amici, li ho uniti con un legame di sangue, stroncando sul nascere i possibili film ed evitare quindi delusioni alla fine della storia xD

Grazie ancora per i tuoi sproloqui che saranno sempre graditi.

Eccoti servita, il terzo capitolooo!

 

Matt_Plant: Eh si!!! Ci sono riuscita!!! Per me è un vero traguardo ** comunque, si, non mi andava di creare il tipico amore a prima vista e l’amicizia maschile mi sembrava più adeguata ad un tipo indifeso e fragile come Anya (leggi la risposta alla recensione di Emily Doyle).

Felicissima che il capitolo ti sia piaciuto e rendere inquietante le capacità di Anya era proprio il mio intento u.u Parlando di scuola…beh figurati che sto rispondendo alle recensioni con il libro di italiano aperto sulle gambe alla pagina “Canova, Foscolo e il Neoclassicismo italiano” xD

Spero tanto che continuerai a seguirla anche dopo questo capitolo @.@ scritto di getto a casa di mia nonna xD

Aurevoir.

 

MorwenBlood: Felice che ti piaccia. Felice che ti intrighi. Ecco il premio per la tua attesa.

xDxDxD LoveU Bai… Siiii la mia fan numero unooo!! (Eeeeh so che puoi commentare ciò che scrivo anche ogni mattina a scuola, durante le lezioni di Lo coco e robe varie ma…pretendo una recensione anche in questo capitolo u.u…

…per favore ** xD

 

Angel Texas Ranger: ** ma io ti sposo!!!!!!

Felicissima che ti piacciaaaaaaaaaaa!!! E soprattutto sono quasi scoppiata a piangere quando ho letto “il tuo stile è stupendo” ** ti avverto che mi sto prendendo una cotta per te!!! xDxDxDxD

Scherzi a parte, grazie davvero ** recensione che mi ha resa felicissima.

Ecco il terzo capitolo u.u sfornato ieri sera ma, siccome ero morta di sonno non ho avuto il tempo di rispondere alle recensioni e di pubblicarlo. Ho preferito aspettare questa sera xD

 

 

Sono gradite recensioni e critiche costruttive u.u…

…o distruttive, fate voi.

 

 

Liù*

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ElseW