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Autore: Meskina    26/10/2009    9 recensioni
Anticipazioni :
Coppia Alec-Renesmee ... e Jacob a completare il triangolo.
Il dolce veleno del proibito scorre nelle mie vene...
i suoi occhi sono colmi della mia vanità,
i miei... ardono di desiderio.
Morde il mio labbro, assapora il mio collo...
le sue mani indugiano nel mio corpo ...
Arde di passione, e lo voglio mio... mentre piano...
nel mio orecchio sussurra
- Quello che stiamo facendo è pericoloso-
la mia mano accarezza la sua guancia e lo guardo negli occhi.
- non è il pericolo che mi spaventa... bensì il proibito - mormoro.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutte ! un nuovo capitolino =) ... con questo freddo mi si gelano le mani qui nella tastiera XD ... spero che vi piaccia questocapitolo e mi lasciate una recensione !! 
Baciiiiii!Ps. e ricordatevi che il testo in corsivo è il passato, quello in forma normale il presente! non vorrei vi confondeste !!




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...The first Time...




Renesmee's POV

- fino a mercoledì a Seattle Renesmee ! ma ci sei già stata questo sabato !!! - esclamò mamma. Eravamo a casa nostra. Avevo bruciato la mia lettera,o ne avrebbero sentito l'odore... non mi andava di dare spiegazioni sull'odore 
- mamma ... Amber ha bisogno di me,  ha cambiato casa, ed è depressa capisci ? non ha nessun amico li, deve rifarsi tutta una vita, e mi ha chiesto di stare da lei fino a mercoledì...-
- hai la scuola Renesmee.. non puoi fare giri di continuo fino a Seattle  - mi guardò cupa. 
- lo sai benissimo che sono la migliore della mia classe, e che sono anche più avanti, se manco due giorni non muore nessuno ! - sbuffai.
- Renesmee !!! -
- Lasciala andare Bella - intervenne papà tranquillo, mentre se ne stava spaparanzato nel divano a guardarsi la tv.
- ha solo 15 anni e sta uscendo raramente, quelle poche volte che vuole andare a Seattle falla andare, e poi se la sua amica è depressa...- ringraziavo dio ogni secondo del fatto di riuscire ad essere ermetica con papà, sarebbe stata la fine altrimenti.
- non sta uscendo raramente - sbuffò mamma
- si invece ! - brontolai.
- mamma fammi andare ti prego..- implorai, lei sospirò e si sedette nel divano passandosi una mano fra i lunghi capelli castani... 




1 anno prima...




Appoggio l'ultima scatola sul pavimento, e mi stiracchio, sentendo la schiena indolenzita. 
- Allora ?che ne dici Nessie ? per due persone può andar bene no ? - chiede Carol tirando fuori alcune fotografie dagli scatoloni vicino la porta.
- a me piace ! - faccio spalluccie.
- ammeno che Amber non porti i suoi fidanzati contemporaneamente c'è spazio solo per noi due - scherza.
- mammaaaaaa ! - brontola Amber dall'altra stanza 
l'appartamento è privo dei mobili e le pareti spoglie sono di un colore candido sul tono del pesca. non è molto grande , ha una stanza da letto, uno sgabuzzino che diventerà la camera di Amber, un bagno privo di vasca e un'unica stanza grande che comprende cucina e salotto, ma sono sicura che le due vivendo da sole lo renderanno molto carino ed accogliente.
Le nostre voci e i nostri passi rimbombano per le stanze spoglie mentre, Carol, che ha una dote artistica, tira fuori vernice, pennelli e rulli per poterla ripitturare. Mi sono messa un paio di Jeans con le bretelle, per poterle aiutare, e ci ha dato il permesso di disegnare ciò che vogliamo in una parete tutta per noi. Il mio primo pensiero ovviamente.. è stato quello di cercare di riprodurre un lupo 
- ti piace ? - chiedo speranzosa ad Amber mentre è indaffarata con un disegno davvero infantile : un arcobaleno con un sole che sorride. Guarda il mio disegno e corruando la fronte chiede: 
- che cos'è ? - uhm.. nah ! cerca di fare la svelta. 
- eddaii !  non vedi ? un lupo ! - volta la testa da un lato, e poi dall'altro, e sgrana gli occhi.
- aaaaa , ti giuro che a me sembrava una faccia di una persona con la barba !!!! - esclama, chiudo gli occhi a fessura e metto le mani nei fianchi. Come se il suo disegno fosse bello, almeno ho una dote artistica migliore della sua, se non nel campo pratico, nel campo visivo, no ?
- noo! te lo giuro, te lo giuro, guarda...-lascia il pennello a terra e si avvicina indicandolo con le dita.
- questa sembra la faccia, ed ecco gli occhi e  la barba - in effetti,  è vero !!! se lo si guarda da un altro punto di vista, effettivamente ha l'aspetto di una persona con la barba e baffi 
- uhmm... già hai ragione - prendo il pennello e lo intingo nel marrone, nessuno si arrabbia se mi diverto un pò.
- e questo sembra un sole che fa la cacca - scarabocchio segni senza senso sotto il suo sole assessuato, la vedo sgranare gli occhi, per poi chiuderli a fessura. Afferra un pennello e lo intinge nel bianco 
- e questi sono i tuoi pantaloni che si sporcano - mi schizza di colore scarabocchiandomi nei pantaloni, la guardo scoinvolta e poi scoppio a ridere. Automaticamente prendo del colore e glie lo getto addosso, e in un secondo momento ci ritroviamo sudicie di colori mischiati mentre scoppiavamo a ridere e ci manca il fiato. Ci accorgiamo però tardi che Carol è ferma immobile in piedi vicino la porta, sgranando gli occhi, ci tiriamo su di scatto, e la guardiamo mortificata per il fatto di aver sporcato tutto intorno a noi.
- Carol io...- balbetto piano, avanza velocemente 
- ma che cosa avete fatto qui? - chiede scoinvolta, deglutisco e mi guardo intorno, effettivamente ha ragione, intorno a noi, la parete e il pavimento sono piene di chiazze di diversi colori mischiati, come tutti sappiamo, più colori insieme formano il marrone, la stanza era piena di quel marrone brutto e che odiavo, e che non avevo mai sopportato.
- come avete potuto.. ? - chiede guardandosi intorno 
- mamma...- Carol ci guarda prima sbalordita e poi scoinvolta, ansiosa picchietto il pennello nei pantaloni che tra l'altro mi stanno larghi. E in un secondo vediamo l'espresione di Carol cambiare e la vediamo scoppiare in una risata fragorosa che rimbomba per casa. Io e Amber ci guardiamo disorientate e poi scoppiamo a ridere insieme a lei. 
- ragazze vi avevo chiesto dei disegni carini non delle chiazze marroni e orribili per casa  - e scoppiamo a ridere nuovamente.
Il fatto di esserci divertite ci fa ricominciare da capo, puliamo la stanza e ridipingiamo la parete di bianco, ci perdiamo quasi mezza giornata, e all'ora di pranzo ordinano una pizza. 
Non mangio molto spesso, preferisco nutrirmi di sangue in generale, ma a volte sembra che il mio stomaco ne abbia bisogno o richieda il cibo, e a volte mi concedo qualcosina, anche se moderatamente. Ci sediamo a terra con le pizze e i vari succhi da bere, mentre Carol è uscita a comprare altra vernice e altri colori. Siamo in mezzo alla stanza del salotto sedute a terra. Prendo un trancio di pizza e comincio a masticarlo. Carol fa lo stesso, riempendosi il bicchiere di Coca cola.
- allora...- interrompo il silenzio. - pronta per tutto questo ? - chiedo. Lei sa che cosa intendo. Attende qualche istante, e un sorriso ironico delimita le sue labbra. Non mi guarda negli occhi. Preferisce non farlo.
- non sono mai stata pronta per questo - dice, nella sua voce, scorgo infinita rabbia mista alla malinconia e alla consapevolezza che nulla sarebbe stato più come prima. Sospiro, e lei fa lo stesso. 
- tu sei forte, ti conosco meglio di chiunque altro, e so che sei una tosta - dico, cercando di usare parole banali, anche se effettivamente, nulla di quello che dico potrà servirle.
Il padre e la madre di Amber mi sono sempre sembrate le persone più dolci e carine mai viste, mi trattavano come una seconda figlia e quando abitava a forks, andavo sempre a dormire da lei. Era una famiglia che si può definire perfetta la sua, fino a quando, una settimana fa, il padre di Amber come tutte le sere se ne ritorna dal lavoro, ma con qualcosa di diverso. Con una notizia che sbalordisce entrambe. Il padre, camionista, annuncia di avere un'altra famiglia, dicendo che ora loro avevano bisogno di lui più che mai, mancavano i soldi e lui non poteva più stare con Amber e Carol, dovendo aiutare Le altre due persone che aveva sempre tenute nascoste a figlia e moglie. E non è finita, infatti, per poter procurare i soldi alle due sconosciute, ha venduto la casa, che sfortunatamente era intestata a lui, cacciando le due, e lasciandole in mezzo alla strada. Mamma e papà volevano aiutarle ma Carol non ha accettato ne soldi ne aiuti da loro, dicendo che avrebbe fatto tutto con le sue mani, infatti una settimana dopo hanno trovato questo appartamento, in una periferia di Seattle, anche se non è proprio il massimo.
- andrà tutto per il meglio, e comunque sai che la mia famiglia ti aiuterà sempre e comunque ! - soggiungo. Lei annuisce, e poi cerca di sorridermi, anche se probabilmente, il sorriso è l'ultima cosa che avrebbe voglia di fare. In quel momento sentiamo la porta aprirsi e ci voltaiamo entrambe, Carol entra con due buste piene di roba e sospira.
- Bene.. questa per oggi ci può bastare, facciamo prima la tua camera così possiamo sistemare anche i mobili e tutto - dice ad Amber, appogia i sacchetti di plastica alla roba per dipingere e avanza per sedersi accanto a noi si lega i tantissimi capelli rossi in una coda di cavallo e prendere un trancio di pizza .
- finalmente... avevo una fame !- esclama. Poi corruga la fronte e guarda la pizza.
- è meglio che ne ordini un altra, non credo ci basti questa - 
- oh no!- la interrompo, 
- io ho finito - e poggio le mani al pavimento per alzarmi.
- sicura ? hai mangiato pochissimo - chiede. Non avevo tanta fame, e un'altra pizza non me l'avrebbe mai lasciata pagare. 
- sicurissima.. mangio pochissimo io - mi pulisco le mani nei pantaloni e poi mi dirigo verso gli scatoloni.
- quali erano quelli da buttar via ? ci penso io intanto che finite di mangiare ! - dico e li guardo dentro uno a uno 
- quei tre a fianco alla porta -
- ok...- a fatica li prendo e me li metto uno sopra l'altro e apro la porta con il gomito.
- sicura di farcela ? lasciali stare se no, li buttiamo dopo insieme - la sento dire.scuoto la testa
- ce la faccio - aggiungo ed esco spingendo la porta per richiuderla. Hanno anche bisogno di stare un pò sole a parlare. Ovviamente. Scendo le scale a fatica dato che l'ascensore è fuori servizio, le scale sono sporchissime e odorano di vecchio e di muffa. Scendo gli scalini facendo attenzione ad ogni passo ed in fondo apro la porta principale con la gamba. Quando sono fuori dal palazzo, qualcuno mi viene a sbattere
- e guarda dove metti i piedi ! - alza la voce.
- mi ... mi scusi...- cerco di dire mortificata ma se n'è già andato, mi guardo intorno e non c'è traccia dei cassonetti dell'immondizzia. Non sono mai stata in questa periferia, da quando Amber ha traslocato ho scoperto scoperto che ci sono anche brutte vie per la città. Comincio ad incamminarmi, magari trovo qualcosa dove poter buttare gli scatoloni.
Il traffico è insopportabile con persone che urlano e suonano il clacson in ogni momento, sento che i miei nervi non reggeranno molto. Intorno a me vedo solo palazzi pieni di scritte e graffiti nei muri e ragazzi che mi guardano il sedere. Ignorao i loro commenti e mi avvicino ingenua a uno di loro.
- scusami... sto cercando un cassonetto dove buttare questi  - il ragazzo mi guarda sorridendo e desideroso e si lecca il labbro, gli altri sconsiderati dietro di lui scoppiano in una risata alquanto snervante.
- me lo dici o no  ? - chiedo perdendo la pazienza 
- vai sempre dritta e svolta a destra, dovrebbe esserci una viottola che porta ai cassonetti - Qualcosa mi dice che si sta prendendo gioco di me. Annuisco incamminandomi, e noto i diversi centri di incontro per 'sensitivi' o 'cartomanti'  ignoranti penso . Svolto alla prima a destra e mi guardo intorno, ci sono numerose pozzangere, il posto puzza e le pareti dei palazzi sembrano umidicci, comincio a camminare mentre i miei passi rimbombano fra un palazzo e l'altro e svolto nuovamente a destra e poi a sinistra, per poi finire a trovarmi in un posto alquanto angosciante e senza via d'uscita. Un vicolo cieco insomma. mi guardo in alto e vedo solo le finestre dei palazzi, mi avvicino fino al muro che interrompe il mio percorso e sbatto gli scatoloni a terra.
- non mi interessa li lascio qui! e se si lamentano mettessero dei cassonetti per l'immondizzia ..- sbuffo infastidita fra me e me. Mi guardo i pantaloni e comincio a strofinarmeli cercando di pulirmeli. Sento un vento gelido sferzarmi e mi strofino le braccia, ho solo una maglia a maniche corte e dei pantaloni con le bretelle. Quando sono soddisfatta mi volto per andarmene e mollare gli scatoloni li. Ma c'è qualcuno in piedi nella penombra 
- scusami .. ma non trovavo dei cassonetti dove buttarli ! non potevo fare altro ! . cercai in fretta una scusa - l'uomo avanza limitandosi ad osservarmi, sembra quasi affamato, è alto e robusto, e quando avanza ancora vedo i suoi capelli chiari e ricci, e i suoi occhi scurissimi. Deglutisco, quando sento l'odore del suo sangue e lui probabilmente sente il mio. è un vampiro, e non un vampiro qualunque, ma un vampiro che probabilmente ha pochi giorni. 
- stammi lontana !-indietreggiandio, mentre lui avanza
- stammi lontana! non sono un umana, sono più forte !!! - balbetto, mentre sento le gambe tremare. Lui avanza ancora e le sue labbra si piegano in un ghigno privo di umorismo. è più forte di me, ogni vampiro trasformato da poco è molto più forte di qualsiasi altro vampiro, o ancora peggio, di un'ibrida come me ! 
I rumori del traffico si fanno più lontani
- non sei un'umana, ma il tuo sangue ha un odore delizioso, e in questo momento ho proprio sete- la sua voce è rauca, bassa, accenna qualche filo di ironia, facendomi intendere che questi sono i miei ultimi istanti di vita. Mentre indietreggio inciampo in qualcosa di duro, e quando mi ritrovo con il sedere a terra mi accorgo che sono gli scatoloni. Sono terrorizzata, essendo consapevole che qualunque azione io faccia, nulla potrà salvarmi, forse zia Alice mi aveva visto morire, forse erano già partiti per salvarmi, pregai che papà o mamma si materializzassero li da un momento all'altro. Osservo i vestiti dell'uomo, una camicia bianca stropicciata e sporca di sangue, dei pantaloni strappati, qualcuno lo aveva trasformato e poi lasciato libero. Ma chi poteva essere tanto incosciente? Sono paralizzata e non riesco a muovermi. è in momenti come questi che maledico il fatto di voler fare tutto di testa mia. 
- hey .. stammi lontano !! . mi hai sentito ? allontanati !!! mia zia prevede il futuro e saranno qui a momenti se non te ne vai subito ! ti faranno a pezzi - lo vedo fermarsi e corrugare la fronte, bene forse magari l'ho intimorito, ma contrasta i miei pensieri scoppiando a ridere. 
- pensi davvero che crederò alle sciocchezze che dici ?  beh, implorami e magari di do una morte semplice e veloce.- implorare ? io ?? MAI ! cerco di alzarmi in piedi e sento il sedere insolenzito, appoggio forte le braccia sul muretto ma mi graffiio facendomi male... lo guardo tornare immediatamente serio e i suoi occhi diventano scuri... famelici. Terrorizzata mi guardo intorno, forse potrei saltare e passare da una finestra per poi scappare, ma indubbiamente sarà più veloce di me. Ormai è a pochi metri di distanza... il mio respiro diventa un affanno. Aspetto ancora qualche istante e quando è a pochi passi da me,aspetto il momento giusto e scatto alla sua destra, cerco di essere velocissima ma qualcosa di freddo e duro mi blocca in una stretta ferrea il polso sfregiandomelo 
- LASCIAMI! LASCIAMI! - urlo dimenandomi
- e sta buona !!! - mi prende per entrambe le baccia e mi sbatte al muro, sento all'istante un dolore lacinante alla schiena e non riusco a sbloccarmi dalla sua stretta, mette le sue mani nelle mie spalle e piano avvicina il suo viso quasi perfetto al mio, terrorizzata cerco di dargli una ginocchiata nell'inguine, ma in compenso mi provoco un dolore al piede, lui sorride, con gli occhi che brillano di soddisfazione, ovviamente si sta godendo la mia paura e la mia impotenza, sento le sue labbra fredde sfiorare il mio collo.
è la fine penso morirò qui, ora in questa stupida via, da questo animale, le lacrime iniziano a rigarmi il viso, eppure mi sono sempre considerata forte, decisa, determinata. Il bastardo incomincia a leccarmi il collo, le sue mani indugiano nel mio corpo.
- Che diavolo aspetti ? - dico piangendo, e arrabbiata. Lui sghignazza...
- mi diverto un pò prima no ? - le sue parole mi terrorizzano, preferisco che mi succhi la linfa vitale, che vuol dire divertirsi ? comincio a singhiozzare, mio dio, dove diavolo è Jacob, non mi ha mai lasciato un attimo sola, mai una volta, me lo trovo sempre intorno, e ora ? ora che ho veramente bisogno di lui non c'è. Maledizione Jake.. dove sei? penso, il maledetto mi tocca, docca il mio ventre, e arriva a toccare i miei seni, mi sento disgustata e la nausea mi assale, abbassa la mano e mi alza la maglietta con calma, no... non può farlo, non può farmi questo, non può ! NON PUò ! sto per ribellarmi, per fare qualcosa, per dimenarmi, per prenderlo a calci e pungni, ma un istante dopo molla la mia presa inspiegabilmente e si allontana, i suoi occhi sono spalancati e guarda un punto indefinito, sono terrorizzata per scappare o per fare qualsiasi altra azione. L'uomo cade a terra in ginoccio, lo guardo impaurita e faccio qualche passo di lato, palpando il muro di mattoni, in un istante si accascia a terra e ha degli spasmi, deglutisco e mi guardo intorno, intravedo qualcuno nella penombra 
- aiuto ! MI AIUTI LA PREGO ! AIUTAMI! - comincio ad urlare 
vedo la figura avanzare, noto prima le sue scarpe lucide e i suoi pantaloni perfetti e neri, mentre si avvicina lo vedo, è un ragazzo, poco più grande di me, non è un ragazzo qualsiasi, i suoi occhi color topazio mi fanno trasalire, avanza impassibile, non mi guarda nemmeno, mi tira qualcosa velocemente e la afferro all'istante, e quando guardo la mano vedo un accendino.
- da fuoco a quei cartoni - dice, non capisco, e non so cosa fare. è un vampiro, l'ho già visto da qualche parte ma non c'è tempo, guardo l'uomo a terra non si muove, è immobile a occhi spalancati.
- SBRIGATI! fa come ti dico !- alza la voce. Annuisco e mi avvicino alle scatole e le sparpaglio, mi abbasso e prendo un pezzo di carta e gli do fuoco con l'accendino dopo di che lo butto vicino alle altre cose e in pochi secondi tutto pende fuoco, un calore assurdo mi assale, e quando mi volto nuovamente verso il ragazzo vedo una gamba e un piede staccati, e lo vedo indaffarato con la testa, deglutisco e sento tutta la pizza del pranzo salirmi nella trachea, quando stacca la testa, e vedo il sangue e una poltiglia umidiccia, la nausea mi assale... e sento qualcosa salirmi su per la gola
Gulp.... mi allontano di qualche passo e comincio a vomitare come una forsennata, con disgusto incomincio a sputare, e non mi sento per niente bene. Mi appoggio al muretto e comincio a respirare con affanno mentre mi pulisco la bocca con la maglia. sento pezzi di cibo fra i denti se sputo ancora schifata. Mi volto nuovamente dopo qualche istante, e vedo il ragazzo con il cappotto nero voltato verso le fiamme in piedi e prefettanente composto. Di scatto si volta verso di me, il suo volto è freddo, orgoglioso, impassibile mi guarda per un lungo istante. 
- non sei un'umana - dice freddo, io scuoto la testa piano,tremante.
- ma nemmeno un vampiro - aggiunge, scuoto la testa nuovamente. Attende qualche istante.
- un'ibrida - dice fra i denti, sospiro, e annuisco piano. Un ghigno si dipinge nel suo viso.
- ho visto solo due ibridi in tutta la mia esistenza, e uno di loro dovevamo ucciderlo ! -   un brivido mi attraversa la schiena, e cerco di mettermi composta. Terrorizzata trasalgo, mentre il respiro mi manca. I miei genitori mi avevano parlato di quando ero nata ed ero solo una bambina, e di quando i volturi volevano uccidermi. Sbianco in viso e comincio a sudare freddo. Le sue labbra sottili e perfette si piegano in un ghigno.
Solo ora mi accorgo della sua perfezione e compostezza. 
- un ibrida... una mezzosangue - dice con disgusto. è un insolente ! corrugo la fronte. 
- sei la stessa ragazzina - aggiunge poi, mentre sentiamo lo scopiettare del fuoco dietro di lui. Alza su con il mento. 
- vedi di stare attenta... la prossima volta - detto questo si incammina per la via immersa nella penombra dove porta alla strada principale. Faccio un gran sospiro... mi aveva salvato la vita e se ne stava andando.
- aspetta !!! aspetta !!!! - alzo la voce per chiamarlo e comicio a correre in sua direzione... non si volta, continua a camminare ignorandomi...cerco di tenere i suoi passi e gli sono vicina
- non ti ho... non ti ho ringraziato ! mi hai salvato la vita - dico.
- non ne ho bisogno ! - 
- ma .. io - 
- hey ! hai sentito ? ...- si ferma e mi guarda infuriato. corrugo la fronte.
- vattene a casa ragazzina - aggiunge. E ritorna nei suoi passi veloci ed eleganti. Cerco nuovamente di stargli dietro.
- no! NO !- dico e mi metto di fronte a lui alzando una mano per fermarlo. Corruga la fronte.
- devo offrirti qualcosa ! non ti ho ringraziato - ride ironico.
- non ne ho bisogno ! e poi, mi nutro di sangue !- fa freddo. 
- hey ! ho detto che devo offrirti qualcosa ! punto ! - dico.. e in un secondo momento mi accorgo che non posso dargli ordini.
- lo sai che posso ucciderti in un attimo ? - chiese cinico. Annuii piano.
- bene .. allora togliti dai piedi - 
- ma...-
- TOGLITI DAI PIEDI! - urla... deglutisco e mi sposto... e si incammina nuovamente fuori dalla via... 
- posso procurarti del sangue buonissimo !!!! - dico in fretta... 
- vedo che sei affamato.. posso procurarti del sangue ! -aggiungo... e .. con mia gioia... lo vedo fermarsi, senza però voltarsi.
ce l'ho fatta!!! esalto fra me e me.










- La stanza a nome di Alec...- borbottai piano al direttore dell'hotel. Un uomo anziano ma ben vestito, con una postura estremamente perfetta per la sua età e un viso freddo ed indifferente. 
- lei è ? - chiese piano guardando dei fogli
- Renesmee Cullen - dissi piano.Lui annuì e mi porse una scheda, come quella del bancomat, la presi e mi diressi in fredda nell'ascensore di quell'hotel, era tutto così lussuoso e bello, attesi che l'ascensore salisse e finchè la lucetta del numero 6 si accendesse, a quel punto si aprì e uscii nel corridoio, le pareti erano colr pesca e ricoperti di quadri dalla cornici color oro, mentre il tappeto rosso dava un'aria di, elegante, mi incamminai cercando la stanza numero 124 e quando la trovai, passai la scheda nella porta. il dentro era favoloso, non molto grande ma assolutamente favoloso, un letto a destra nella parete e un'enorme vetrata, il tutto immerso in colori caldi con dei fiori rossi e dei tulipani come soprammobili. Chiusi la porta e mi diressi nel letto poggiando la borsa con i vestiti per quei due o tre giorni, e cominciai a guardarmi intorno, aprii le tende e vidi il buio che incominciava a calare su Seattle. In quella stanza c'era una tv al plasma nella parete e in fondo un bancone con la cucina, ed era tutto perfettamente ordinato e profumava di fiori.Sospirai e mi sedei nel letto, per poi sdraiarmi, e cominciai a pensare a quei giorni fantastici che avrei passato insieme a lui. E in quel momento sentii la porta apriri e mi tirai su all'istante deglutendo. Lo guardai mentre entrava calmo e richiudeva la porta dietro di se, I suoi vestiti perfetti, la sua giacca e i suoi pantaloni neri, aveva in mano il suo mantello, e , ad esser sincera, non glie lo avevo mai visto indosso, mi guardò e sorrise 
- sei a tuo agio vedo - scherzò, il cuore cominciò a battermi a mille, mi tirai subito in piedi e in un istante gli fui addosso, infilai le mie dita fra i suoi capelli, mentre sentivo la sua bocca nella mia. Ogni volta che lo baciavo sentivo le stesse farfalle nello stomaco, e ogni volta, la mia bocca cercava famelica la sua,  mi staccò piano e mi carezzò il viso, guardandomi negli occhi, aveva già bevuto, non volevo pensare nemmeno un attimo a chi potesse esser stata la sua vittima, pensavo solo di averlo accanto. Socchiuse gli occhi e si portò i miei capelli nel suo naso e li annusò, li attorcigliò nel suo dito e vi appoggiò sopra le labbra, le mie braccia strinsero la sua vita e affondai la testa nel suo petto marmoreo. Amavo ogni suo tocco, ogni suo movimento, ogni volta che mi toccava sentivo il cuore battermi. 
- mi sei mancata - sussurrò piano nel mio orecchio, e mi morse il lobo, lo sentii appoggiare il cappotto e il mantello in una sedia per poi mettere la mano fra i miei capelli e prendere il mio braccio mettendolo attorno alla sua vita. 
- che cosa hai fatto oggi ? - chiese mentre mi dava piccoli baci nel collo, sentii le sue labbra fredde provocarmi un formicolio
- ho detto ai miei che andavo da Amber,  e che mi sarei fermata da lei fino a mercoledì - sghignazzò
- bugiarda... stai imparando a mentire - mormorò, lui che diceva bugiarda a me, come se lui non lo fosse abbastanza e meglio di me, tenerlo nascosto ai Volturi era un altro paio di maniche rispetto al tenerlo nascosto alla mia famiglia.
- sei tu che mi fai mentire - borbottai piano, mentre la mia mano si intrecciava alla sua. lo sentii ridere calmo
- ho anche dei lavori da sbrigare - con le mie braccia avvinghiai il suo collo e lui avvinghiò la mia vita.
- che cosa devi fare - chiesi preoccupata guardandolo negli occhi
- nulla di interessante, starò via per delle ore, domani il pomeriggio e le altre volte la mattina - disse, annuii, avevamo solamente tre giorni insieme e anche quei tre giorni non potevo godermelo per tutto il tempo, si avvicinò e morse il mio labbro inferiore
- non fare così, starò via poche ore, poi potremo stare tutto il tempo che vorrai insieme - disse sorridendo e perfettamente tranquillo.Cercai di ingorare il mio stomaco che brontolava , non volevo mangiare ne perdere nemmeno un attimo di tempo quando c'era lui, rise calmo
- hai fame ? - chiese, mi sentii perfettamente in imbarazzo, e non risposi, non avevo mangiato per tutta la giornata e nemmeno mi ero cibata di sangue
- vieni - si staccò dal mio abbraccio e mi prese per mano, e ci diressimo in cucina, misi un piede nella sedia e mi sedei nel bancone
- vuoi sangue o cibo ? - tirò fuori una bustina di sangue e un piatto con dell'insalata, corrugai la fronte
- hai il sangue ? - chiesi sorpresa, sorrise, mise l'insalata dentro, e prese due bustine di sangue, prese la prima e tolse la parte superiore, si avvicinò a me, e me lo porse nelle labbra
- mordi la bustina e succhia - disse, obbedii mentre sembravo una bambina che venivo imboccata, bevvi tanto da prosciugare la bustina mentre lui sghignazzava vedendo vedendomi famelica, prese un'altra busta e me ne diede altro, a metà della seconda bustina fui sazia e mi staccai, si avvicinò a me e succhiò la goccia di sangue che scendava nel mio labbro, per poi prosciugare quello che avevo lasciato
- sei sazia ? - chiese, annuii, e buttò le bustine li nel bancone da una parte. aprii le ginocchia e si avvicinò a me. Avvinghiai le gambe alla sua vita
- sei molto silenziosa, di solito parli moltissimo - disse, sorrisi, il fatto era che ero troppo felice e non riuscivo a capacitarmi di tre intere giornate insieme !
- non riesco a credere che staremo tre giorni insieme - buttai letteralmente le mie braccia attorno a lui,  e mi prese in braccio mentre cingevo la sua vita con le gambe... giocherellai con i suoi capelli mentre mi trasporata e mi faceva sdraiare nel letto, si mise sopra di me e risi quando mi solleticò il collo di baci... si abbassò e alzò la mia maglietta mentre appoggiava le sue labbra fredde nel mio ventre, in mezzo al mio seno, nel mio collo e nel mio mento, dio quanto lo adoravo quando mi toccava in quel modo. 
Sobbalzai quando il mio cellulare incominciò a suonare, lui lo ignorò e continuò imperterrito a baciarmi il collo
presi il cellulare, ma il numero era sconosciuto
- un attimo Alec  - ansimai, ma sembrava non volermi lasciare
- Alec...- ok, non voleva proprio lasciarmi, aprii il cellulare e risposi, lui morse il mio orecchio, il mio labbro, e il mento, mentre le sue mani indugiavano sulle mie gambe...
- p...pronto  ? - balbettai mettendo un dito nelle sue labbra per fermarlo, ma aprì la bocca e me lo morsicò, quello si, che era eccitante
- ciao Nessie.. sono qui a Seattle, non è che potremmo fare un giro ? - Mi misi all'istante seduta e Alec corrugò la fronte
- che c'è ? - chiese, deglutii
- chi è ??? - sentii Jacob emettere un ringhio acuto
- chi è al telefono??? - chiese Alec fra i denti, ok... questo si, che era un momento davvero difficile.







continua .... 
 



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Ecco l'immagine del capitolo... La pizza .. è nel flashback quando si siedono a terra per pranzo... Il fuoco.. del vampiro che Alec bruciò... le labbra... indicano gli ultimi momenti quando lei beve sangue.. e infine... un pazzo di albergo e il letto dei due !!!!

ecco il link>
http://img50.imageshack.us/img50/7914/cap2j.png


ed ecco l'immagine >



Risposte :

Sinead : =) =) la mia gioia per seguirmi anche qui l'ho già espressa in un poema di E mali XD XD XD .. epro gradirai anche questo capitolo pieno di errori XD.
Red_apple : ciao bella ! grazie mille per i complimenti, e ... spero di non deluderti visto che cercavi una ff su questa coppia strana ! spero mi seguirai e commenterai .. anche se so già che farò un mucchio di casini e pasticci ! alla prossima !
Luna95 : ciaoo pazzerèèè !!! grazie ! cmq Nessie ha freddo perchè è per metà umana non dimenticartelo... è un pò più fresca degli umani normali, ma prova lo stesso sensazioni come caldo e freddo, e può anche piangere !!!
fefyCulen : ciao tesò! grazie per la rec. Beh .. Alec non è proprio così dolce come sembra... perchè io non ho cominciato la storia dall'inizio.. da questo capitolo capirai XD... cmq il braccialetto è un regalo di lui dato che non può starle sempre vicino e non può averla sua e così cerca di farl questo regalo perchè lei lo possa sentire... e poicome stava scritto nel capitolo lui si sente la x e lei il cerchietto.. è come se stessero insieme XD Alice non vede Nessie... perche Renesmee non ha mai preso in considerazione la scelta di andare a vivere con Alec o nulla del genere... Alice ha le visioni nel momento in cui qualcuno prende una decisione... e la decisione di nessie 'per ora' è quella di non far conoscere a loro mai Alec... quindi Alice non può vedere nulla se Renesmee non glie lo presenterà mai !
in che senso lei decide di andare da Alec ??? o.O ... XD alla prossima !




  
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