Capitolo 3
Nell’ufficio dei federali vi era una situazione di
stallo. La tensione era generale, nessuno riusciva a venire a capo del caso e
questo demoralizzava un po’ tutti.
“Capo, le ho portato il caffè!”
Il giovane Naruto Uzumaki, un ragazzo biondo
sempre felice, era una nuova recluta e l’unica cosa che gli riusciva bene per
il momento, era il servizio di ristorazione. Allegro come pochi, non riusciva a
tacere un secondo. Inutile dire che un atteggiamento come quello, nella
condizione in cui si trovavano, non era esattamente il più adatto.
“Grazie.”
Fugaku Uchiha era sempre stato un tipo di poche
parole, ma ciò non scoraggiava il giovane che cercava sempre uno spunto di
conversazione.
“Non si preoccupi! Io, il più grande agente di
Tokyo, presto scoverò quest’assassino!”
La sua affermazione fu seguita da un protratto silenzio,
così si decise a tornare alla sua postazione, nella quale
di solito passava pochissimo tempo. Preferiva girare per l’ufficio e parlare
con gli altri, piuttosto che stare davanti ad un computer. In molti gli avevano
chiesto il motivo per cui avesse scelto quella professione. Lui, semplicemente,
aveva risposto che gli piaceva aiutare la gente.
Dopo quel teatrino, tutti si concentrarono sul
proprio lavoro.
La giornata, all’inizio, era sembrata evolversi
come le precedenti, se non fosse stato per un fatto che accadde all’improvviso.
Ad un tratto, uno strano individuo, vestito con
un’orribile tuta verde, dotato di un taglio a scodella e ornato da delle folte
sopracciglia nere agghiaccianti, entrò nell’ufficio sbattendo le porte, seguito
da diversi agenti che cercavano di trattenerlo, senza alcun risultato.
“Ascoltatemi bene! Io sono Gai Maito,
l’emissario del grande S…”
“Ci scusi, signore, non
siamo riusciti a fermarlo!”
Gli agenti tentarono di scusarsi con Fugaku
Uchiha, ma quest’ultimo, al nome di S, si era rivolto in direzione dell’uomo,
ignorando i suoi sottoposti. Si rivolse brevemente a loro, dicendogli di
lasciarlo stare e li congedò. Se quello era davvero l’emissario di S, allora
avevano qualche possibilità di scovare quell’assassino, ultimamente denominato Kira. Il
soprannome gli era stato dato da alcune persone partecipanti ad una comunità
online, che aveva traslitterato il termine inglese killer. Difficile a
credersi, alcuni squilibrati erano arrivati a affermare che il lavoro di Kira era giusto e che realizzava solo ciò che la polizia
aveva paura di fare.
Essendo totalmente in disaccordo con queste voci,
Fugaku accolse il portavoce di S, il più grande detective giapponese. Si diceva
che nessuno conoscesse il suo volto e neanche il suo nome. L’unica persona al
mondo a conoscerlo realmente, era il suo assistente, che in quel momento si
trovava nel loro ufficio.
“Insomma! Che cosa sono quei musi lunghi? Sono
venuto qua per annunciarvi che S vuole collaborare con la polizia. Questo
significa che la forza della giovinezza è con voi! Dovreste
essere contenti!”
Naruto si aggregò al sermone di Gai, esortando
tutti ad essere allegri, perché grazie a lui, e ovviamente anche ad S,
avrebbero risolto il caso in pochissimo tempo.
“Uzumaki, torna alla tua postazione.” Ordinò
severo.
Naruto, mogio mogio, fece ciò che gli era
stato ordinato. Avrebbe preferito vedere da vicino l’assistente di S. Insomma,
tra tutti gli agenti S era considerato una leggenda, quindi non era strano che
fosse interessato alla questione.
“Perché non è venuto direttamente S, se è sua
intenzione aiutarci?”
A quella domanda, lo sguardo di Gai si fece
sbigottito. Punto un indice accusatore contro il capo della
polizia ed esclamò: “Tu! Come pensi che il grande S, cui io ho insegnato
tutto quello che sa, abbia mantenuto il suo anonimato fino ad ora? Non può
semplicemente presentarsi qui, senza sapere se si può fidare di voi!”
Il suo indice era ancora puntato in maniera
teatrale verso Fugaku, che iniziava a chiedersi se Gai fosse davvero
l’emissario di S. Dal suo comportamento sembrava solo un esaltato. Così gli
domandò di dimostrare la veridicità delle sue affermazioni. A quel punto lui
iniziò una filippica sulla fiducia che durò all’incirca un’ora, per concludere
con: “… e poi ho portato il computer per mettervi in comunicazione con lui.”
“E non potevi dirlo prima?”
Naruto, che si era trattenuto fino a quel momento,
non riuscì a mantenersi dal gridare contro di lui. Era sempre stato un tipo
poco paziente e quel discorso lunghissimo era riuscito ad annoiarlo a morte. Ad
un’occhiata di Fugaku, però, si zittì subito. Era l’unica persona che riuscisse
a spaventarlo. Gai, intanto, dopo aver concluso il suo discorso, aveva tirato
fuori da una borsa il computer portatile che aveva con sé e stava tentando, con
scarso successo, di collegarlo alla rete dell’ufficio. L’impresa riuscì,
parecchi minuti dopo, grazie all’aiuto fornito di un volenteroso agente, che
non ne poteva più di aspettare.
“Grazie, grazie. Ovviamente ci sarei riuscito anche da solo, perché dalla mia parte ho
la forza della giovinezza!”
La forza della giovinezza quel giorno non voleva
saperne di aiutarlo, infatti il volenteroso agente
dovette aiutarlo anche a stabilire la linea per parlare con S.
Dopo qualche minuto dall’impresa, una voce metallica,
probabilmente alterata con qualche programma, si levò nella sala. Sullo schermo
comparve una grande S nera su sfondo bianco, quindi colui che si trovava al di
là dello schermo non era disposto a mostrare il suo volto.
”Salve sono S. Ho deciso di collaborare con la polizia per quest’indagine, in quanto
ritengo che questa volta non riuscirei a farcela da solo. Non so neanche perché
mi sono imbarcato in quest’impresa, che è un’enorme seccatura, ma ormai non
posso più tirarmi indietro, quindi chiedo il vostro aiuto.”
Detto questo, Gai chiuse la connessione.
“Se vorrete accettare l’offerta di S, lui vi
parlerà delle sue supposizioni, altrimenti potrete continuare la vostra
indagine e noi continueremo per conto nostro.”
A quel punto s’innalzarono le proteste. Nessuno
degli agenti riteneva giusto dover agire a viso scoperto mentre S poteva
rimanere nascosto. Era opinione della polizia, anche se andava oltre ogni
logica, che Kira potesse colpire conoscendo solo il
nome e il volto delle vittime, quindi ognuno di loro era in pericolo. Avevano
anche appurato che sicuramente aveva accesso al loro archivio; la morte
inspiegabile di alcuni detenuti dei quali non era mai stato rivelato il nome
supportava la loro ipotesi.
Dopotutto, però, quella era la loro unica speranza
di riuscita. Da soli, non sarebbero mai riusciti a vincere quella battaglia,
che sembrava già persa in partenza. Continuando così, la cattura di Kira sarebbe stata impossibile, quindi rischiare il tutto
per tutto sembrava ormai l’unica alternativa valida.
“Accettiamo.”
In una parola, Fugaku espresse quello che era il
pensiero unanime.
“Combatteremo al fianco di S, dattebayo!”
“Uzumaki!”
“Sì, scusi.”
Questa volta l’esaltazione di Naruto fu accolta
con una risata. L’atmosfera si era notevolmente rilassata. Non erano più soli.
Dopo essersi accertato dell’unanimità del loro
consenso, Gai, con non poche difficoltà, ripristinò il collegamento audio con
S, che, essendo sicuro del fatto che avrebbero accettato, aveva già preparato
il resoconto delle sue scoperte.
Gli spiegò in breve le cose che già sospettavano,
cioè che Kira uccideva conoscendo nome e volto
dell’individuo e che, sicuramente, sfruttava il loro archivio come fonte.
Poi passò ad altre considerazioni.
”Partendo dal fatto che il vostro archivio è stato
violato, posso supporre che i sospetti più probabili siano i famigliari degli
agenti…”
A quel punto si scatenò un’altra protesta; tutti
affermavano che nessun membro della loro famiglia avrebbe fatto una cosa del
genere.
Fugaku li zittì, proclamando che alcuni agenti
sarebbero stati assegnati alla sorveglianza dei loro famigliari. Sebbene questo
piano sfociasse nella completa violazione della privacy, era necessario
attuarlo, per poter procedere nelle indagini.
La cosa scatenò
ulteriori reclami bloccati da un secco: “Volete che le morti smettano o no? Neanche a me fa piacere, ma è nostro dovere proteggere il paese.”
Detto ciò, tutti finalmente si zittirono,
così S poté continuare il suo discorso.
”… perciò, come ha detto il signor Uchiha, dovrete
mettere degli agenti che li sorveglino. Non so come Kira
uccida, però, per iniziare, posso capire a grandi linee la zona in cui abita…”
A-ehm. Questo capitolo è un po’ cortino, però mi serviva come passaggio, avevo bisogno di
un capitolo dal punto di vista della polizia e non ho potuto accorparlo all’altro.
Morale?
Ci sono due
capitoli corti, spero che non vi dispiaccia!^^’
Klarai: ciao!! Sono contenta che la
storia ti piaccia, anche se non conosci Death Note! Per i personaggi, c’è anche
Naruto, visto?
Ok, non ha un
ruolo preponderante, però c’è!^^
Hinata,
effettivamente non è che abbia un ruolo tanto importante, però era il
personaggio che, secondo me, meglio si adattava al carattere originale della
sorella di Sasuke/Light, anche se, in realtà ci sono un po’ di differenze...
Spero che
questo capitolo ti piaccia! Al prossimo! Ciao ciao!!^^
Sakuchan_94: ciao neechan!! Sono troppo contenta che questa storia ti piaccia! Anche
se, secondo me, esageri. Io non sono un granché a scrivere, sei molto meglio tu
e dovresti saperlo! Per quanto riguarda l’IC, sono contenta che tu trovi i
personaggi aderenti al carattere originale! Sono proprio soddisfatta quando
riesco a riprodurre bene il carattere di un personaggio!^^
A-ehm... per caso ti ho fatto aspettare
tanto? Sai com’è, la pigriz... scuola mi prende molto
tempo!^^’
Ok, spero che
anche questo capitolo ti piaccia! Al prossimo! Ciao ciao!!^^
Darkshin: ciao!! Grazie per i complimenti!
A Sai, come shinigami non ci avevo proprio pensato a
dire il vero!^^’
Spero che
questo capitolo ti piaccia!^^
Al prossimo! Ciao
ciao!!^^
Grazie a Erykuz,
Klarai, mirachi
e Rinoagirl89 per aver messo la storia tra le seguite!
Adesso vi
saluto! Al prossimo aggiornamento!
Mata ne,
Nihal