La mattina successiva, Rose si svegliò con un forte mal di testa.
Era andata a dormire piuttosto tardi la sera prima, tormentata dalle
conseguenze che la scommessa con Malfoy avrebbe potuto causare nella sua vita.
Ma poi, rincuorata dal pensiero che Scorpius, conoscendolo, non si sarebbe compromesso più di tanto né
tantomeno avrebbe compromesso la sua posizione da superstar, facendosi
vedere insieme ad una come lei, si era abbandonata al
sonno…
Ciò naturalmente, aveva comportato un notevole ritardo la mattina
successiva.
Quando Rose si era svegliata, barcollante e stordita, non si era ritrovata
in mezzo al solito caos mattutino, generato dalle sue compagne di stanza. Anzi,
regnava un silenzio inconsueto, segno che le altre se ne erano già andate.
E questo significava solo una cosa: ritardo.
Recuperò la sua divisa pulita dall’armadio e schizzò nel bagno, tentando di
lavarsi, pettinarsi e darsi un contegno nel minor tempo possibile.
Nel giro di venti minuti, raggiunse la sala grande per la colazione, con i
capelli scompigliati e la borsa, stracolma di libri, che sbatacchiava da una
parte all’altra.
Identificò subito i suoi cugini al tavolo dei Grifondoro: impresa non
difficile, considerato il marchio rosso che li contraddistingueva.
Li raggiunse, posando con poca grazia la borsa sul tavolo. Il suono sordo
causato dall’impatto, fece si che sei teste si voltarono verso di lei.
- Dom, si può sapere perché non mi hai svegliata? - disse subito, rivolta a
sua cugina Dominique.
- Qualcuno si è svegliato con la luna storta, stamattina - bisbigliò Albus
a mezza voce, facendo ridacchiare Hugo. Per la maggior parte dei pasti, Albus
si univa ai cugini al tavolo dei Grifondoro, rinunciando a stare con i suoi
compagni di Serpeverde.
La bionda le rivolse uno sguardo innocente con i suoi occhioni azzurri -
Rose… ti svegli sempre all’alba. Ho pensato che ti avrebbe fatto bene dormire
qualche minuto in più.
Rose rimase a bocca aperta di fronte al ragionamento della sua cugina
preferita, che sembrava non fare una piega.
- Dom, erano le sette e mezza! - le fece notare Rose, afferrando un
biscotto alla cannella - Non c’era tempo per dormire … e sì, Al, sono
nervosa. Quindi attento a quello che dici.
I cugini si scambiarono un’occhiata d’intesa, che non sfuggì all’attenta
vista di Rose.
Tuttavia, decise di mordersi la lingua e di lasciar perdere. Non aveva
tempo per discutere anche con loro.
Doveva riuscire a passare in biblioteca, prima della lezione di pozioni e
doveva sbrigarsi.
- Succo di zucca, Rosie?
- Grazie, Lily - rispose Rose, rivolgendole un sorriso. Lily era così dolce
che era impossibile tenerle il muso.
Il suo malumore, comunque sembrò migliorare nel giro di pochi minuti.
Chiacchierare e ridere insieme ai suoi cugini era la miglior cura. E poi, Albus
e Dominique erano i suoi migliori amici: parlare con loro gli fece dimenticare
tutti i motivi per cui il suo umore aveva quasi raggiunto il livello zero.
Con la promessa che il pomeriggio si sarebbero incontrati per una partita a
Quidditch, i più piccoli del gruppo si allontanarono per andare a lezione,
lasciando Rose, Albus, Dominique e Roxanne a finire la colazione.
- Rose… non mi hai più raccontato di ieri - disse ad un certo punto
Daminique - Quanto è stato tragico il rientro con Malfoy?
A sentir pronunciare quel nome Rose si accese come un cerino. Notò che
Albus corrugò la fronte davanti alla sua espressione spaesata. In qualsiasi
altra occasione Rose non avrebbe esitato ad elencare tutti i lati negativi
della pseudo gita con Malfoy.
Ma stavolta non poteva.
“Non puoi o non vuoi, Rose?” domandò una vocina nella sua testa.
Vocina che fece, all’istante, la stessa fine del grillo parlante di Pinocchio.
- E’ stato… tollerabile… - disse infine, abbassando lo sguardo sul suo
succo di zucca.
- Che vuol dire…? - iniziò Dominique, scuotendo la sua fluente chioma
bionda, ma si bloccò all’improvviso.
Nessuno aveva parlato, ma Rose percepì all’istante la presenza di qualcuno
alle sue spalle.
Si voltò di pochi gradi, scontrandosi con due profondi occhi grigi…
- Buongiorno, splendore.
Rose dovette ammettere a sé stessa di non essere troppo stupita. Nonostante
avesse sperato - davvero? - che
Malfoy si fosse “dimenticato” o che almeno avrebbe rinunciato alla scommessa,
sapeva che non sarebbe stato così.
A malincuore doveva stare al gioco, altrimenti avrebbe dovuto fare i conti
con gli effetti collaterali dell’incantesimo.
Senza guardare i suoi amici, borbottò un flebile - Ciao, Scorpius.
Codarda. A quel punto aveva davvero paura ad alzare lo sguardo. Paura che
in pochi istanti si trasformò in vero e proprio orrore quando Scorpius,
scavalcando agilmente la panca per sedersi accanto a lei, le passò un braccio
intorno alla vita.
Indietreggiò impercettibilmente, nel momento in cui vide Scorpius sporgersi
verso di lei…
- Cerca di sforzarti un po’ di più, Weasley - le bisbiglio nell’orecchio -
Altrimenti non vale.
Rose, prima lo incenerì con lo sguardo, dopodiché stiracchiò le labbra in
un sorriso. O qualcosa di simile.
- Meglio - disse Scorpius, con il suo solito sorrisetto sornione.
- Ehm ehm.
Entrambi si voltarono nell’udire qualcuno schiarirsi la gola.
A quel punto Rose fu costretta ad alzare lo sguardo, nonostante fosse l’ultima
cosa che avrebbe voluto fare. Se avesse potuto, avrebbe passato la vita a
fissarsi i piedi.
Dominique li guardava a bocca aperta: un’espressione di stupore dipinta sul
suo viso venereo.
Roxanne ridacchiava senza contegno, coprendosi la bocca con la mano.
Con timore, Rose si voltò a guardare Albus e con sorpresa notò che la sua
espressione non era né di sorpresa, né di ilarità. Era piuttosto… scetticismo.
- Si può sapere che sta succedendo? - chiese Albus, inchiodandoli con i
suoi occhi verdi.
Rose avvampò, senza dire niente. Anche perché, in effetti, non aveva pronta
nessuna spiegazione credibile che potesse giustificare quell’assurda
situazione.
Per fortuna, fu Scorpius a prendere in mano la situazione.
- Ma come, Rose non te lo ha detto?
- chiese Scorpius, tranquillo - Abbiamo deciso di frequentarci.
Così dicendo aumentò la stretta sui fianchi di Rose, che annuì all’indirizzo
del cugino, imbarazzata.
- CHE COSA?
Malfoy ridacchiò, passandosi con nonchalance una mano tra i capelli. Rose
si ritrovò a pensare che forse le ragazze di Hogwarts avessero ragione.
Scorpius era davvero bello.
Oggettivamente bello, sia ben chiaro, niente di più.
- Al, non vedo perché la cosa ti stupisca tanto. - disse Scorpius,
afferrando il bicchiere di Rose e bevendo qualche sorso di succo di zucca,
sotto lo sguardo basito di Dominique.
- Non… non lo capisci? - ripetè Albus - Scorp, stiamo parlando di te e
Rose! Di voi! In sette anni non vi siete scambiati parole che non siano stati
insulti!
Rose sorrise entusiasta, la vittoria si presentava più vicina del previsto.
Rivolse uno sguardo a Scorpius che sembrava perfettamente a suo agio. Nessuna
preoccupazione nel suo sguardo.
- Bè… le cose sono cambiate, adesso - spiegò Scorpius, come se la
situazione fosse assolutamente normale.
A Rose, in quel momento, sembrava che la normalità fosse lontana anni luce.
- Davvero? - incalzò Albus, corrugando la fronte.
- Certo, io e Rose…
- Non voglio saperlo da te - lo interruppe Albus - Voglio che sia lei a
dirlo. E’ vero, Rose?
Rose incontrò lo sguardo del cugino e per un momento le sembrò di leggere
qualcosa in più della semplice curiosità…
“No, ti stai sbagliando Rose”, si disse. Non poteva essere come
pensava.
Rose fece l’unica cosa che poteva fare.
- Sì… sì, è vero.
Sostenne lo sguardo serio del cugino, sperando che lui capisse che stava
mentendo.
“Avanti, Al. Avanti!”.
Ma lui distolse lo sguardo.
- Ehm… wow! - esclamò Albus tentando di sembrare entusiasta - Questa sì che
è una sorpresa…
Scorpius rise, evidentemente sollevato per aver scampato il pericolo; Rose
sapeva che anche lui si era accorto del tentennamento di Albus - Puoi dirlo
forte, amico.
Esattamente dell’umore opposto sembrava essere Rose.
In realtà lei contava sull’intuito di Albus; sperava che lui si accorgesse
della farsa, dopotutto era la persona che la conosceva meglio.
Dannazione!
- Che ne
dici se ti accompagno a lezione, Rosie? - la voce di Scorpius la
distolse dai suoi pensieri.
- Non credo ce ne sia bisogno… - rispose Rose, tentando di darsi un
contegno.
- Insisto.
A quel punto, Rose comprese che era più semplice arrendersi subito per evitare
altre situazioni imbarazzanti. Anche se ormai…
- E va bene. - disse infine, alzandosi e afferrando la borsa. Decise di
uscire di scena il più velocemente possibile.
Anche Scorpius si alzò, non accennando a togliere la mano dalla vita di
lei.
- Allora… a dopo! - disse Rose, rivolta ai suoi cugini, tentando di
sembrare spontanea.
- Certo, Rose - rispose Roxanne.
Albus si limitò ad un cenno del capo.
Prima di incamminarsi, Rose lanciò un ultimo sguardo alla sua migliora
amica e quando i loro occhi si incontrarono, Dominique le mimò una parola con
la bocca - Tollerabile?
Rose comprese che si stava riferendo alla risposta che le aveva dato pochi
minuti prima.
Prima che la situazione degenerasse.
- Dico, sei impazzito? - sbraitò Rose, mentre si allontanavano, sfilando
tra i grandi tavoli della sala grande, sotto gli occhi degli altri studenti -
Come ti è venuto in mente di fare un’uscita del genere con i miei amici? Con
Albus!
- Calma, Weasley - la bloccò lui, divertito - E’ una scommessa, ci devi stare
per forza. E ti ho lasciato tutta la serata, ieri.
- Stavo cercando il momento giusto! - si giustificò lei. Evitò di dirgli
che in realtà, sperava che lui avesse deciso di rinunciare.
- Bè, poteva andare peggio, no Weasley? - le disse avvicinandosi di nuovo
al suo orecchio. Rose immaginò che agli occhi degli studenti che li spiavano,
poteva sembrare che si stessero scambiando effusioni. Sicuramente, era quello
lo scopo di Scorpius.
Rose allora, sorrise maliziosa, alzandosi sulle punte dei piedi per raggiungere
il suo viso - No, Malfoy - disse candidamente - Ma potrebbe andare molto peggio
a te, se non togli immediatamente la tua manaccia dal mio fianco.
Scorpius rise forte, ma obbedì, seguendo Rose fuori dalla Sala.
*
Inutile dire che nonostante Rose avesse tentato di evitare per tutto il
giorno i suoi familiari, la sera, in Sala Comune, fu vittima di un vero e
proprio agguato.
- Rose! - si sentì chiamare, mentre furtivamente aveva cercato di
raggiungere la scalinata del suo dormitorio per andarsi a nascondere.
- Hei, Dom… - disse imbarazzata - Che ci fai qui? E’ piuttosto tardino…
Effettivamente lo era. Rose aveva temporeggiato il più tempo possibile in
biblioteca, finché non l’avevano praticamente buttata fuori. Ma a quanto pare
non era stato sufficiente a far desistere Dominique dall’aspettarla.
Dando un’occhiata in giro, Rose si accorse che in Sala Comune non c’era
nessun altro.
Per fortuna.
- Non provarci, Rose Weasley! - disse Dominique alzandosi e puntandole un
dito contro perfettamente smaltato - Adesso tu mi racconti tutto! Tutto!
E non omettere i particolari!
Rose aveva immaginato che quella situazione si sarebbe verificata e così,
onde evitare di essere presa in contropiede, come era avvenuto quella mattina
in sala grande, si era preparata una scusa credibile.
- Oh, Dom… non è niente di importante! - disse, sperando di apparire
sincera - Ci stiamo frequentando e… non sappiamo come andrà a finire.
Dominique battè le mani, tutta eccitata. I suoi occhi azzurri sprizzavano
felicità.
Questo, per Rose, significava che Dominique era da escludere dal’elenco dei
potenziali “smascheratori della farsa”.
- Merlino, Rose! Ma ti rendi conto? Scorpius Malfoy! - squittì - Come hai
potuto non dirmi niente!?
Rose sospirò - Te l’ho detto Dom, è da poco che ci vediamo… Non è una cosa
importante.
- Lui non sembra pensarla così… - disse Dominique, alzando le sopracciglia.
Evidentemente si stava riferendo all’atteggiamento fastidiosamente galante
che Scorpius aveva avuto per l’intera giornata. Dopo l’uscita a colazione e
averla accompagnata a lezione, era venuta a prenderla per andare insieme alla
lezione di erbologia, insistendo per portarle la borsa, sotto gli sguardi
estasiati di un gruppetto di ragazzine del quarto anno. Per tutto il giorno era
stata la sua ombra.
- Oh, bè…
- Dai, Rosie! - la riscosse Dominique - Perché sei così restia?
Voglio dire… nessuno avrebbe pensato che voi due… insomma… pensavamo vi
odiaste! Però… Merlino, è Scorpius Malfoy! Può essere arrogante quanto ti pare,
ma resta un figo pazzesco!
Rose sorrise di fronte al trasporto dell’amica e sprofondò nella poltrona.
Alla fine Dominique non aveva tutti i torti… di certo Malfoy aveva tutti i
difetti del mondo… ma non poteva negare
che fosse alquanto affascinante.
E poi… essere l’oggetto delle sue attenzioni non era stato affatto
spiacevole, anzi.
Ma… lui lo faceva solo per vincere la scommessa, non per lei, pensò Rose.
Quei gesti gentili, non erano per lei.
Tuttavia… se doveva subirli ,per forza, tanto valeva godersi il
momento. Magari ne avrebbe cavato anche qualcosa di buono…
- Sì, Dom… hai ragione! - disse ,ridendo - Ha il suo… fascino!
Rimasero a chiacchierare ancora un po’, ridendo e scambiandosi commenti da
ragazze, come facevano da circa una vita.
Rose si sentiva decisamente più serena rispetto alla mattina: sapeva che l’impatto
era stato superato.
Ormai tutti, o quasi, sapevano di lei e Scorpius. Doveva resistere un’altra
settimana e sperare che qualcuno si accorgesse che stavano recitando.
Ma ormai il peggio era passato.
O per lo meno, era quello di cui Rose era convinta…
Ma evidentemente, la responsabile e previdente Rose, per la prima volta
nella sua vita, aveva sbagliato a fare i conti.
Di grosso.
Ammetto che questo capitolo è un po’ piatto dal
punto di vista dei “fatti“, ma era necessario.
Vi anticipo che con il passare dei “giorni“, la
situazione tenderà a degenerare sempre di più, sfuggendo dalle mani dei
protagonisti.
E adesso, cosa più importante, voglio
ringraziare tutti voi che avete letto e state seguendo questa storia!
Un GRAZIE speciale a coloro che hanno recensito,
in particolare:
Quigon89: Ti devo un doppio “grazie”! Sia per i
complimenti sia perché la tua è stata la prima recensione!! Come notato anche
tu, le linee della storia sono già abbastanza segnate… resta da vedere se i
personaggi riusciranno a restare nei limiti imposti! James… arriverà. E ti
rivelo che mi è piaciuto un sacco scrivere il capitolo in cui compare la prima
volta… non posso dirti il perché, altrimenti svelo troppo!! Alla prossima!
MAd wOrLd: Grazie mille, sono felice che l’espediente
della scommessa non ti sia sembrato banale. Sì, in effetti stavolta sono
direttamente loro a scommettere… mi sembrava carina l’idea di vederli giocare
(anche sporcoXD) per vincere. In questo capitolo non c’è stato ancora niente di
ciò, come avrai notato, ma dal prossimo la situazione subirà dei risvolti…!
Nabiki93: Eccolo qua il secondo capitolo! Come
ho già accennato, questo capitolo non è tanto “ricco”… serviva solo per
lanciare la bomba! E adesso si inizia il gioco. Grazie tante per aver
recensito, alla prossima, se ti va!
Memi: Ciao, cara!
Eh, sì… “sono tornata” abbastanza presto, neanche io l’avrei immaginato! E’ che
quella della scommessa mi era sembrata un’idea carina, associata a Rose e
Scorpius perché nessuno dei due si sarebbe rassegnato all’idea di perdere. Quindi
ho pensato che poteva essere divertente quanto entrambi fossero disposti a
giocarsi pur di vincere… Ho letto con
piacere che sei l’unica ad essersi accorta del fatto che solo Rose ha posto le
condizioni in caso di vincita… a quanto pare Scorpius ha già iniziato a giocare
sporco, senza che Rose se ne accorgesse! Grazie mille per la recensione, mi ha
fatto davvero piacere.
Onee San: Sono
felice che il capitolo ti abbia incuriosito! Immagino che il secondo non sia
servito molto a far passare la curiosità, ma ti anticipo che dal prossimo ci
saranno dei risvolti importanti e poi…
sempre peggio! A presto se vuoi e grazie per il tuo commento!
Dal prossimo capitolo:
Proseguì, ma poco dopo udì soltanto i suoi passi
risuonare nell’ampio corridoio.
Scorpius si era fermato. La luce fioca delle fiaccole
illuminava il suo volto, stranamente contratto in un’espressione pensierosa.
- Ah, no? E cosa apprezzano? - disse Scorpius
improvvisamente. Non stava scherzando, era serissimo.
Gli occhi grigi brillavano al riflesso della luce,
mentre la fissava in attesa di una risposta.
Rose ebbe quasi paura. Non era il Malfoy che conosceva
quello.
Dov’era la spavalderia, la sicurezza, l’atteggiamento altezzoso?
Chi era quello?
- Andiamo, Malfoy - disse Rose, tentando di rompere il
silenzio. La sua voce era più acida di quanto avesse voluto - Sei benissimo di
cosa parlo. E’ ciò
per cui le ragazzine ti corrono dietro, no?
Si pentì subito di aver parlato…