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Autore: Rein94    29/10/2009    3 recensioni
Sulfus si rende conto dei propri sentimenti per Raf,ma lei è innamorata di Raoul, un terreno... La versione a fumetti si è fermata proprio a questo punto,ed è da qui che parte la mia storia!
[Raf/Sulfus ~ FF Ispirata alla Versione a Fumetti]
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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forbie4 Capitolo 4

Raf POV

Stanotte, alla fine, non sono riuscita a dormire. Quando Uriè e Miki sono tornate dalla cena, mi hanno comunicato la “grande notizia” su Sulfus. Allora non stava scherzando quando me l’ha detto, parte sul serio. Sono rimasta immobile, stringendo a me le coperte. Ho provato a chiudere gli occhi, ma il sonno non arrivava mai. Invece c’era l’angoscia, un’angoscia strana e crescente, unita alla mia decisone di non piangere più. Più e più volte mi sono morsa il labbro inferiore con forza, abbracciandomi contemporaneamente le braccia come per trattenermi. Non mi piace ammettere di poter essere debole. Uriè è quella comprensiva che ti ascolta sempre quando ne hai bisogno, Miki è quella che con le sue battutine ti risolleva il morale, e io sono quella sempre sorridente che non si deprime mai e continua a credere nel fatto che tutto si aggiusterà. Non voglio essere così diversa dal solito. Mi sono girata dalla parte opposta alla finestra, verso la porta; non volevo vedere la luna. Non volevo vederla perché magari la stava guardando anche lui, che era il pensiero insistente che non riuscivo a togliermi dalla testa. E così sono rimasta, accoccolata fra le coperte, guardando la stanza diventare sempre più chiara con il sorgere del sole. Saranno le sei ormai. Le mie amiche in questo istante staranno salutando Sulfus che se ne va, come tutti gli altri a parte me del resto. Sto cominciando a pentirmi di aver deciso di non andare a salutarlo, ma sono troppo orgogliosa per scendere semplicemente le scale e dire qualcosa del tipo “Divertiti e fai buon viaggio” sorridendo forzatamente, sono troppo orgogliosa e soprattutto troppo egoista. Egoista? Per cosa poi? Per non riuscire a fingere che sono felice che lui se ne vada? Insomma, io sono un angelo. Pura, bella, innocente, e roba del genere. L’egoismo e l’orgoglio non fanno parte della mia natura, forse è per questo che ultimamente mi sento così strana…
Sento la porta socchiudersi, e chiudo gli occhi di scatto. Forse è Uriè che vuole chiedermi di nuovo se sono sicura che non voglio salutarlo, e magari ricominciare con i suoi “Perché?” detti con un tono totalmente ingenuo. Tengo gli occhi leggermente socchiusi, quanto basta per avere un’idea della persona che è entrata nella stanza. Sento dei passi che si bloccano all’improvviso, esattamente come il battito del mio cuore non appena capisco chi è entrato. E ora che faccio? Grido? Lo caccio via? …Lo abbraccio e lo prego di restare? Oppure rimango immobile? Faccio fatica a respirare, ed ho paura che se ne accorga. Si inginocchia ai piedi del mio letto, e comincia a parlare. “Raf…” Mi sa che è la prima volta in assoluto che lo sento chiamarmi per nome, forse è per la sorpresa che sento le mie guancie farsi roventi. “Mi dispiace…sul serio per come mi sono comportato” non mi ha mai parlato in modo così diretto, così dolce. Attraverso le mie ciglia riesco a vedere il suo sguardo; spaventato, deciso, commosso…Qualsiasi mio pensiero si blocca all’improvviso quando vedo che si sta avvicinando pericolosamente. Cos’ha intenzione di fare? Ferma il suo viso vicinissimo al mio, riesco quasi a sentire il suo caldo respiro affannato. Sento il mio cuore che batte all’impazzata, non riesco più a focalizzare la realtà. Mi sembra che abbia mosso il suo braccio fino a portarlo all’altezza del mio viso, ma non ne sono sicura. Poi, sento qualcosa di caldo sfiorare il contorno delle mie labbra. Poi, lui si rialza. Sento il contrappeso del materasso a cui si appoggia per mettersi in piedi, e i suoi passi verso la porta. Cosa gli prende ora? Perché se ne va all’improvviso? E io, perché mi sento così disperata al pensiero che se ne stia andando? Si ferma, come se non fosse troppo convinto di voler varcare la porta.  “Mi mancherai, angelo” Ah si? E allora perché stai uscendo? Perché sento il rumore della porta che si chiude dietro di te? Perché sento i tuoi passi che si allontanano dalla mia stanza? Se davvero ti mancherò così tanto perché te ne vai? Sei solo uno stupido, ma dirlo dentro di me non serve a niente. Sospiro, e mi alzo dal letto ancora frastornata. Socchiudo la porta della mia camera, sperando di cogliere la sua figura riapparire dalla grande scalinata. Mi tocco le labbra, sono bollenti. Stringo forte la maniglia, fino a far diventare le mie nocche bianche. Faccio un  piccolo passo incerto, seguito da altri più sicuri e veloci. Corro più velocemente che posso, sento i miei passi che seguono il ritmo del mio cuore. Una domanda si affaccia nella mia mente “Perché?” vorrei capirlo anche io, per questo voglio parlargli. Perché lui non può arrivare, ferirmi, farmi piangere, parlarmi in modo dolce solo quando non posso sentirlo, toccarmi le labbra e andarsene; non glielo permetto. Perché io lo volevo quel bacio, volevo le sue labbra premute sulle mie. Ti mancherò, stupido di un diavolo? È il contrario, sei tu che mancherai a me. Non voglio che tu te ne vada, e ho intenzione di dirtelo. Io non sono una vigliacca sai? Non mi va più di scappare.
Vedo la tua figura di spalle che è a due passi dall’entrata dell’edificio, e senza ben sapere dove ho trovato il coraggio, urlo il tuo nome.


Sulfus POV

“Sulfus!” Mi giro di scatto, riconoscerei quella voce fra mille. Accenno un movimento verso di te, ma mi blocco; ho deciso di non fare passi falsi. Dato che ultimamente ogni volta che ti incontro finiamo per litigare, d’ora in poi seguirò il tuo umore per decidere che atteggiamento usare parlando con te. Esempio: mi sembri piuttosto arrabbiata. Quindi credo che mi atteggerò da indifferente un po’ scocciato. Provare non costa niente comunque, no? Mi metto le mani in tasca, e cerco di apparire il più annoiato possibile dalla tua presenza. “Che vuoi zuccherino alato? “ E ti pareva che non finivo per esagerare…non ne faccio proprio una giusta davanti a te vero? Tu ti mordi il labbro inferiore e stringi i pugni, prendi un respiro come per soffocare la rabbia e cerchi di parlare il più tranquillamente possibile “Che c’è Sulfus? Se non ho gli occhi chiusi non riesci a parlarmi senza offendermi ogni secondo?” Rimango con la bocca semiaperta, in uno stato confusionario. Eri sveglia allora. Sono proprio fregato, eh? Lei sembra calmarsi un po’ alla vista della mia espressione, e parla un po’ più a bassa voce “Per una volta, possiamo parlare seriamente senza litigare?” Annuisco lentamente, non troppo sicuro di essere d’accordo con quest’idea. Accenni un piccolo sorriso imbarazzato, e con un piccolo sospiro cominci a parlare “Ok, spiegami allora” Mi sento crollare il mondo addosso. Non solo nonostante fossi sveglia non hai ancora capito niente, ma parli in modo talmente ingenuo da farmi sembrare che tu mi voglia prendere in giro. Se non ti conoscessi bene, ci crederei sul serio che ti stai solo divertendo alle mie spalle. E poi comunque proprio qui, davanti a tutti dovevi chiedermi una cosa del genere? Cosa ti aspetti che io risponda?
Ok, mi restano due possibilità: dirti la verità una volta per tutte oppure continuare a mentire a te e a me stesso. Tu sembri spazientita dal mio silenzio, e ricominci con le tue domande “Dato che non ti decidi a rispondere allora andrò un po’ più sullo specifico: perché mi hai quasi-baciata?” Faccio istintivamente un piccolo passo indietro, cercando di inventarmi una qualche scusa plausibile “Ehm…non credo siano affari tuoi” lei aggrotta le sopracciglia, e capisco che continuando così non riuscirò di certo a togliermi da questo guaio. Faccio un respiro e mi giro dall’altra parte “Possibile che tu non abbia ancora capito che ti stavo prendendo in giro? Non c’è quasi più gusto, ci caschi sempre…” che strano, la mia voce è così debole… Sento dei piccoli passi, poi qualcosa afferrarmi per una spalla costringendomi a girarmi. Mi punta un dito contro “Ma ti senti quando parli? Non riesci a convincere nemmeno te stesso!” Beccato in pieno. E pensare che mentire era la mia specialità…Non abbasso lo sguardo, non voglio farlo di fronte a te. Tu ripeti, con voce quasi cantilenante “Allora mi vuoi spiegare o no quello che è successo? La verità, per favore”  Mi sa tanto che non c’è più via di scampo…solo che sono curioso “Perché ti interessa tanto saperlo, scusa?” Ora sei tu ad esitare, eh? Arrossisci di scatto, e cominci a tormentarti una ciocca di capelli come sempre quando sei nervosa. “Ehm…ho il diritto di saperlo no? Mi hai quasi baciata!” Non mi trattengo più, l’idea di fare l’indifferente alla fine non ha funzionato, dato che ci stiamo praticamente urlando contro DI NUOVO. “Bè, scusami se ti è dispiaciuto così tanto, ti assicuro che non si ripeterà mai più! Dopotutto me ne vado no?” Mi volto arrabbiato e comincio a camminare allontanandomi, non ce la faccio a sostenere questi litigi con lei. “Non è così…” è praticamente un sussurro, ma l’ho sentito. Mi volto lentamente, e mi accorgo che hai abbassato lo sguardo. Cosa ti aspetti che faccia ora? Anzi...Cosa mi aspetto io da te? Rimani in silenzio per un attimo, prima di alzare di scatto la testa e alzare la voce “Non è così! È solo che io non ti capisco proprio! Mi tratti male di continuo, e mi fai piangere sempre…e poi ogni tanto mi rivolgi quelle occhiate così ferite che mi fanno stare male, e ricominci a trattarmi male. Mi vieni a cercare addirittura in mezzo alla città solo per dirmi che finalmente non sarai più costretto a vedermi, e poi entri in camera mia mentre dormo e non solo mi dici che ti mancherò, ma mi quasi - baci! Te ne vai tranquillo, e quando ti chiedo spiegazioni reagisci così. Non ci capisco più niente! E poi…” abbassa leggermente il tono di voce, arrossendo “…e poi perché non mi hai baciata?” Shock, black out più totale. Sento che il mio cervello non è più in grado di elaborare pensieri di forma compiuta. Perché non ti ho baciata dici? Lo vuoi sapere sul serio? Io non credo proprio, scusa. Comunque sono affari tuoi se ci rimani di sasso. Sospiro rassegnato, la domanda che mi ha fatto è troppo precisa per poterla evitare, e a quanto pare la mia abilità innata per mentire si è presa una vacanza. “Non ti ho baciata perché non avrebbe avuto senso. E poi non te la saresti presa? Voglio dire, tu hai già il tuo caro terreno no?” Non voglio sentire la tua risposta, e mi giro di nuovo facendo un piccolo passo. “MA SI PUò SAPERE PERCHè DEVI SEMPRE DECIDERE TUTTO DA SOLO? IO NON HO ANCORA DETTO NIENTE, QUINDI VUOI FERMARTI?” fai un piccolo respiro e riprendi “Insomma, tu hai parlato no? Quindi ora non scappare via. Ora tocca a me,no?” Bè, il tuo ragionamento fila; devo darti ragione. Me ne devo stare qui ad ascoltarti e a sentire il rumore del mio cuore che va in pezzi una volta che avrai finito di parlare. Cavoli però, che schifo. Sono in una situazione orribile, e non posso fare a meno di essere felice di averti davanti a me. Parla, avanti. Parla e distruggimi. Dimmi che ti disgusto, e che nel tuo cuore non c’è mai stato posto per me. Però sbrigati, perché questo silenzio fra di noi non lo sopporto più.

FINE 4° capitolo! Ormai mi sto divertendo a lasciarvi sempre in sospeso…cm sn perfida vero? xD
Commentate x favore, spero v piaccia ^^
  
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