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Autore: PattyOnTheRollercoaster    07/11/2009    2 recensioni
E' mai possibile che io m'innamori sempre della persona sbagliata? Prima Bella, che rischiavo di tramortirla con una carezza, ma adesso abbiamo superato il limite!
L'unica persona che mi dovrebbe odiare e con la quale io non dovrei avere niente a che fare... mi piace.
Questa è la storia più patetica che abbia mai sentito, ed è la mia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Poor teddy-bear!

Stavo appeso sul tetto del condominio dove abitava Lil, ormai stava diventando una brutta abitudine. Era passato quasi un mese dallo scontro con gli Assassini. A casa Lil e Matthew litigavano. Era per quello che mi stavo sprecando in una brutta imitazione dell’uomo ragno, alle nove di domenica mattina, sul tetto di un condominio, quando invece tutti i poveri cristi avrebbero dovuto starsene a casa. Dopodiché sarei andato a caccia nel boschetto vicino.
“Ma mi spieghi che cosa ti dà fastidio esattamente?” chiese per la centesima volta Lil esasperata.
“Non è adatto a te, tutto qui!” rispose Matthew.
“Ma cosa vuol dire non essere adatti?! E’ la più grande stronzata che abbia mai sentito! E poi perché proprio adesso vieni a fare il fratello preoccupato? Come ti permetti dopo avermi lasciata qua praticamente da sola?!”.
“Quello che faccio sono cazzi miei e tu non ti devi impicciare! Intanto io lavoro!”.
“Ah bel lavoro, questo si. Se avessi finito la scuola non saremmo già più qua!” sbraitò Lil. “Comunque io non ho mai detto che è il mio fidanzato. Siamo soltanto amici. Non posso nemmeno scegliermi gli amici adesso? Io non ti ho mai detto niente sulla tua compagnia!”.
“Avresti anche da ridire qualcosa?” chiese allora Matthew.
“Un sacco di cose avrei da ridire! Ma ora me ne esco!”. Sentii qualche fruscio e una porta sbattuta. Poco dopo vidi Lil attraversare la strada a passo svelto con la borsa a tracolla. Mi spostai e la seguii dall’alto. Lei mise le cuffie e iniziò ad ascoltare musica. Sforzandomi un po’ riuscii a distinguere le note della canzone. La conoscevo: era un brano di Tchaikowski che le avevo consigliato di ascoltare, anche se la musica classica di questi tempi non è molto apprezzata.
Sorrisi, al pensiero di Lil che ascoltava musica classica, e saltai giù dal palazzo avviandomi verso casa. Da lì con la macchina sarei arrivato al bosco.
Stavo cacciando da quasi un ora. Avevo già catturato un cerbiatto ma non mi bastava: era da molto che non andavo a caccia, così dovevo fare rifornimento. In quel momento non ero assetato come prima, così mi presi il gusto di seguire la mia preda. Era un orso bruno, molto probabilmente non ancora del tutto adulto. Lo segui mentre camminava a passi pesanti nella foresta. Si stava dirigendo verso la parte abitata, dove non era raro trovare escursionisti o gente che faceva una semplice passeggiata.
Mettiamola così, mi dissi, sto salvando un ignaro essere umano che potrebbe avventurarsi da queste parti.
Mi appiattii a terra, tanto da risultare invisibile. In un momento l’orso si voltò verso di me. Fu allora che saltai, più in alto di quanto fosse realmente necessario, e morsi l’orso sulla clavicola. L’animale si agitò, cercò di colpirmi e mordermi, ma ormai gli stavo succhiando via la vita. Con un gemito orribile si accasciò piano a terra, mentre succhiavo il suo sangue caldo, che andava a fiotti giù per la mia gola.
Improvvisamente sentii un odore ancora migliore. Più acuto e più dolce di un qualsiasi orso bruno. Alzai famelicamente lo sguardo per sapere che cos’era a mandare quel profumo così buono. Non mi ci volle molto per scorgere una figura che mi guardava a bocca aperta, gli occhi spalancati e il corpo tremante.
“Lil” sussurrai atterrito. Mi accorsi che un po’ di sangue si era riversato sulla mia maglietta, dato che avevo ferito l’orso anche al ventre e alla testa. Cercai di pulirmi alla bell’e meglio, ma fu inutile, anzi, l’unico risultato che ottenni fu quello di sporcarmi ancora di più. Nel frattempo Lil si riscosse e cominciò a correre via.
Cosa dovevo fare? Lasciarla andare? Avrebbe raccontato qualcosa a qualcuno? Se così fosse stato l’avrebbero presa per pazza o mi avrebbero fatto domande scomode. Mi affrettai a correrle dietro e in meno di cinque secondi l’avevo raggiunta. Con gesti controllati la presi per un braccio e la feci voltare verso di me. Lil si dimenò emettendo un piccolo singhiozzo di paura e, con uno spintone, mi allontanò di qualche metro. Stupito, la guardai correre via di nuovo. Aveva acquistato le caratteristiche di un Assassino? Era diventata più forte, questo di sicuro. La seguii ancora  e questa volta mi imposi. La presi per le due braccia e, siccome continuava ad agitarsi, gliele portai dietro la schiena.   
“Lilian ascolta, posso spiegarti tutto” le dissi all’orecchio con tono supplichevole.
“Tu sei… ma che cosa sei?!” gridò lei cercando di liberarsi con movimenti frenetici.
A quel punto dissi una cosa davvero stupida. “Sono Edward, sono io! Per favore, ascolta!”.
“No, mostro! Lasciami!” urlò Lilian.
Fu allora che la lasciai andare. Ero così turbato per quello che aveva detto che la lasciai. Lei, per il troppo slancio, cadde a terra. Si voltò e mi osservò. Nel suo volto riuscivo a vedere la paura e la disperazione. Ero io a causare tutto questo? Davvero? Indietreggiai di qualche passo, senza staccare gli occhi da lei, mi lasciai cadere su un tronco e rimasi lì, con la testa fra le mani. Dopo quasi un minuto sentii Lilian muoversi al mio fianco e, sorpreso, la sentii sedersi affianco a me. La guardai di sottecchi.
“Che fai? Non scappi?” le chiesi amaramente. Lei abbassò lo sguardo. “Ti faccio paura? Ti faccio orrore?”.
Lilian deglutì. “Un po’ di paura” ammise. D'altronde era comprensibile. Mi aveva appena visto uccidere un orso grande il doppio di me e bere il suo sangue. Mi chiesi come faceva a starmi accanto.
“Tu … hem”, non trovava le parole, così glielo dissi io.
“Bevo il sangue degli animali, perché è l’unica cosa che mi mantiene in forze oltre … al sangue umano” dissi sospirando. “Sono davvero un mostro” sussurrai poi. Sentii la mano tremante di Lilian che si posava sulla mia spalla, esitante. “Non mi vuoi nemmeno toccare”.
“Non è vero” disse stringendomi la spalla. Prese un gorsso respiro e mi abbracciò. Mi strinse forte, come se mi volesse schiacciare. Per quando era possibile, rimasi senza fiato. “Non sei un mostro. Scusa” bisbigliò Lilian. Siccome non sembrava intenzionata a mollarmi la osservai.
“Vuoi restare appiccicata qui per sempre?”.
“No, sarebbe noiosissimo. Però per staccarmi ho bisogno di pensare di non essere stata troppo crudele. O per meglio dire stronza”.
“Stronza è una parolaccia” osservai acutamente.
“Caspita ma come lo hai capito?” chiese lei sciogliendo l’abbraccio stritolatore. “Non è che … mi spiegheresti questa cosa?”.
Sospirai. “Hai presente i Vampiri?”.
“Certo”.
“Ecco”.
“Oh. Tutto qui?”.
“Forse dovresti parlare a tuo fratello di questa cosa” dissi dubbioso.
“Perché?”.
“Andiamo, ti porto da lui. Anche lui deve dirti un po’ di cose”.
“Vorresti dirmi che mio fratello è un Vampiro?” chiese turbata.
“No, no.” mi affrettai a dire, “Però dovrebbe davvero spiegarti un paio di cose su di lui”.
Passammo da casa mia perché volevo cambiarmi. Consigliai a Lil di restare in macchina, altrimenti si sarebbe attardata a parlare con i miei. Con loro avremmo discusso dopo. Dopodiché l’accompagnai a casa per parlare con Matthew.
Entrando scorsi un uomo che dormiva sdraiato sul divano con una bottiglia di birra affianco.
“Ciao papà” sussurrò Lil con sguardo a metà fra l’annoiato e l’arrabbiato. Prese la bottiglia e, soppesandola, decise che poteva berne un sorso. Andammo in camera, dove trovammo Matthew che leggeva, steso sul letto.
“E tu che ci fai qui?!” chiese non appena mi vide. “L’hai portato per darmi fastidio?”.
Lil prese un lungo respiro. “No, è che … ho scoperto chi è. Mi ha detto la verità. Però da quel che ne so anche tu devi dirmi qualcosa, vero?” chiese lanciandomi poi un’occhiata esitante. L’espressione di Matthew mutò. Se prima era semplicemente arrabbiato ora era furioso.
“Che cosa?”. Ci guardò come se fossimo impazziti e mi si avvicinò. “Chi sei tu per arrivare qui a … a mandare tutto a puttane? Stavamo benissimo prima che arrivassi tu!”.
“Matt” lo ammonì Lil mettendosi in mezzo a noi due, che ci stavamo guardando in cagnesco. “Ormai è fatta. Dimmi quello che mi devi dire” disse impazientemente.
Matthew sospirò e la guardò risentito. “Sono un Cacciatore di Vampiri”. La frase rimase in sospeso per un po’. “Dì qualcosa …”.
“Io?” chiese Lil.
“Hai ragione” disse Matthew.
“B’è se non avete più nulla da dire allora posso dire io qualcosa” dissi.
“Un’altra cosa?” chiese Lilian.
“Si, credo che anche tu stia diventando un Assassina, o Cacciatrice, come si voglia” cominciai.
“Perché?” chiese Lil spaventata.
“B’è io posso leggere nella mente di tutti, tranne che nella tua, e …”.
“E nella mia?” chiese Matthew.
“Nella tua si” risposi ghignando. Matt sbuffò.
“E perché la mia no? Ho qualcosa di strano?”. Ma perché nessuno pensa che sia io quello strano quando dico di saper leggere nel pensiero?
“No, tu sei a posto. Secondo Carlisle ti stai trasformando lentamente in Cacciatrice quindi i tuoi sensi si stanno acuendo e, inoltre, la mia vicinanza durante la trasformazione ti ha fatto sviluppare delle … una specie di anticorpo al mio potere”.
“Ok, questa è una grande presa per il culo. Quello che ho visto prima era un manichino lanciato contro un … peluche ciccione a forma di orso!” esclamò Lil sedendosi sul letto e mettendosi il viso fra le mani.
“Lily” la chiamò Matt, “è vero. Se vuoi una prova …”. Prese un taglierino e si fece un’incisione sul pollice. Io trattenni il respiro ma dopo nemmeno trenta secondi, davanti ai nostri occhi, la ferita si rimarginò. Lil rimase con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta. “Ascolta, mi dispiace di non avetelo detto.” disse Matthew mortificato, “E’ stato strano”.
“Non fa niente” bisbigliò Lil. “Solo che è strano davvero”.
Una nuvola si spostò, e un improbabile raggio di sole entrò dalla finestra all’improvviso. D’istinto, mi ritrassi e mi allontanai dalla luce.
“Non dirmelo, ti sciogli al sole?” chiese Lil con sguardo critico.
“Vorrei far sparire questa brutta teoria” dissi sbuffando, e misi una mano sotto la luce.

E così avevo detto tutto: avevo sviscerato per bene l’argomento dieta, la lettura del pensiero e avevo accennato a particolari come il respiro, la mancanza di sonno e la velocità. Mi avevano pregato di parlare della mia famiglia così, siccome era improvvisamente uscito il sole e non potevo tornarmene a casa senza sembrare uno Swarosky gigante, li accontentai.
Verso le sei il sole era già calato da un po’ grazie alle corte e buie giornate Inglesi, ma io ero ancora lì. Una donna grassottella e con profonde occhiaie entrò nella stanza.
“Volete da mangiare?” chiese appoggiata allo stipite della porta.
“No grazie ma” si affrettò a dire Matt. “Stiamo uscendo”.
Lil non fece commenti ma, appena fuori dalla porta, si lamentò: “Però io ho fame”.
“Anche io. Stiamo andando in pizzeria” disse Matt allegro contando dei soldi.
“Ma dove li hai presi così tanti?” chiese stupita Lil.
“Dal portafoglio”.
“Il tuo?” chiesi, controllandomi le tasche.
“No quello di mio padre. Tranquillo” mi disse con un ghigno poco rassicurante.
“Li hai presi da papà? Ma sei scemo? Sono … quasi duecento sterline!” sbraitò Lil contandole.
“Lo so è incredibile che papà abbia tenti soldi addosso” disse Matt dando la metà a Lil e mettendo il resto in tasca.
“No, è incredibile se non ti staccherà la testa quando torneremo a casa” disse lei preoccupata guardando altrove.
“Non preoccuparti. Se li spenderemo tutti non ci saranno prove a nostro carico” disse Matt.
“Come se servissero delle prove” disse lei guardandolo preoccupata, ma Matt la ignorò.





Eh... prima o poi doveva scoprirlo!
Allora, ho deciso che Lil poteva avere un forte impatto con la vera natura di Edward perchè, essendo così diversa da Bella (che, se ci fate caso, non ha mai visto Edward comportarsi da vero Vampiro), avrebbe potuto accettare la cosa. Insomma, Bella ha scoperto che Edward era un Vampiro perchè l'ha salvata, ma vedendolo che uccide un orso immagino sia diverso. Più spaventoso, Lil ha avuto davvero la sensazione che Edward fosse pericoloso.
E qui, veniamo alla seconda cosa che ho da dire: alla fine non ho fatto allontanare Lil perchè, non essendo lei isterica, ha visto che Edward non voleva farle del male.
Ed ecco tutto! :D
Ora passiamo alle recensioni, alle mia fantasticose recensitrici! :)

vannagio: eh già, povero Edward, in amore non è molto fortunato! In questo capitolo Lil ha una parte importante, spero che la sua reazione non sia sembrata innaturale. Secondo te com'è? B'è grazie mille per la recensione, ciao! ^^

KissyKikka: non ti preoccupare, anche io diverse volte faccio la figura della saccente, e ogni volta penso 'Ma quanto sarò rompi quando faccio così?' XD Comunque, come vedi, Lil ha passato il momento di preoccupazione e si è messa subito a litigare con il fratello, non appena quello è guarito. Però hai ragione, ho voluto fare un fratello protettivo, e nel prossimo capitolo si capirà il perchè (prossimo capitolo: molto triste T^T). Grazie per aver, ancora una volta, recensito! Grazie davvero di cuore, un bacio! <3

Un saluto a tutti i Preferiti e le Seguite, un bacio a tutti quanti by
Patty.


P.S.
Avviso Importante: in questo capitolo nessun orso è stato maltrattato. XD
   
 
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