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Autore: Miss_Slytherin    07/11/2009    6 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Dedico questo capitolo a Zia, che anche se non è ancora riuscita a recensire, ascolta i miei continui scleri su Lily, Scorpius e tutti i protagonisti di Poisonous Lily…grazie. Ti voglio bene.

 

 

 

                                                        CAPITOLO 12

                                                             A day with Scorpius

 

Il bambino sedeva tranquillo al grande tavolo del salone e studiava attento la scacchiera. Di fronte a lui, una bimba di all’incirca cinque anni era seduta composta, con la stessa espressione seria sul viso. Infine mosse una pedina, e il re bianco saltò via dalla scacchiera indignato.

-Scacco matto!- annunciò trionfante la giovane Cassiopea Sofia Malfoy, con un sorrisino soddisfatto sulle labbra di bambina. Aveva appena cinque anni, ma era già un asso degli scacchi.

Scorpius Hyperion Malfoy storse la sua bocca da bambino di sette anni, e strinse gli occhi grigi sorprendentemente simili a quelli del suo progenitore.

-Ancora! Voglio giocare ancora!- pretese Scorpius testardo. Era inaccettabile che la sua sorellina minore lo battesse sempre!

-Uffa Scorpius, è già la quinta volta che vinco io- replicò Cassiopea incrociando le braccine sul petto. La loro discussione riguardo al proseguimento del gioco venne interrotta dall’arrivo dell’affascinante Astoria Greengrass in Malfoy, che veleggiò nella sala con grazia inaudita. Apparentemente ignorò la bambina bionda che aveva sollevato gli occhioni verdemare su di lei e si rivolse al figlio maggiore:

-Scorpius tesoro, tuo padre vuole parlare con te. Ti aspetta nel suo studio- e gli scoccò un sorriso affettuoso; nessuno parve notare che Cassiopea era tornata a fissare insistentemente la scacchiera.

Stranito, Scorpius attraversò gli innumerevoli corridoi di Malfoy Manor che separavano la sala ricevimenti dallo studio di suo padre. Studio che era un luogo vietatissimo per Scorpius e Cassiopea: suo padre, uno degli alchimisti più famosi e bravi del paese, vi lavorava giorno e notte; lì erano conservati ingredienti rari e preziosi, testi perduti o banditi da secoli, ed era naturale che Draco Lucius Malfoy desiderasse che i suoi adorati figli tenessero alla larga le loro zampine da lì.

Quando arrivò, lo studio era vuoto: evidentemente suo padre doveva essersi momentaneamente allontanato per prelevare qualche altro ingrediente dagli altri armadi di provviste sparsi per il castello. Così Scorpius si sedette sulla poltrona, attendendo paziente il ritorno di suo padre. Ma i minuti passavano, e di Draco neanche l’ombra. Decise così di alzarsi e di fare un piccolo giro esplorativo della stanza. Osservò ammirato i liquidi contenuti nelle varie ampolle e boccette, lesse con la boccuccia spalancata titoli che mai avrebbe immaginato di vedere ed infine si fermò davanti ad un alto armadio di legno scuro. Le ante erano semi aperte e così Scorpius poté intravedere quello che riconobbe come un Pensatoio. Sapeva quale fosse la funzione di quell’oggetto perché aveva letto qualche informazione in uno dei libri che sua madre lo obbligava a leggere mensilmente; Astoria Greengrass voleva che suo figlio fosse il migliore in tutto.

Scorpius non aveva assolutamente intenzione di ficcare il nasino aristocratico nei ricordi o nei pensieri di suo padre –che lui vedeva come l’essere più perfetto sulla Terra- ma inevitabilmente venne risucchiato dal trasparente liquido vorticoso del Pensatoio.

Gli sembrò di precipitare in un tunnel scuro per anni quando finalmente batté il regale fondoschiena su un duro pavimento di pietra. Guardandosi velocemente attorno capì di trovarsi nella Sala Comune di Serpeverde: vi erano molti studenti, intenti a studiare ai grandi tavoli, a chiacchierare seduti sulle poltrone o semisdraiati su divanetti verdi. Con sommo stupore, fra questi riconobbe suo padre, o meglio suo padre ai tempi della scuola. A giudicare dal suo aspetto doveva avere all’incirca quindici anni; dunque doveva frequentare il quinto anno.

Era alto –le gambe che spuntavano dal divanetto erano molto lunghe- e aveva già un fisico asciutto e ben modellato; gli allenamenti di quidditch dovevano avergli giovato. Ma ad attrarre l’attenzione di Scorpius fu il viso di Draco: un espressione da re del mondo stampata sul volto, le labbra tese in un mezzo sorrisino ironico, gli occhi argentati che scrutavano altezzosi tutti gli altri studenti. Emanava fascino regale, con quella sua aria da Purosangue perfetto. Apparentemente stava parlando con una ragazza - che era completamente ammaliata da lui: pendeva dalle sue labbra, lo fissava adorante, in attesa anche solo di una sua carezza – ma intanto si guardava intorno, come se stesse cercando qualcosa. L’oggetto della sua attenzione entrò qualche attimo dopo: tredici anni di bellezza infantile, Astoria Greengrass fece il suo ingresso in sala comune. Scorpius era affascinato: aveva l’opportunità di vedere i suoi genitori quando ancora non sapevano che sarebbero diventati tali.

-Ehi Greengrass!- l’apostrofò Draco con un tono che al piccolo Scorpius sembrò arrogante. Astoria si voltò, e quando individuò il proprietario della voce che l’aveva chiamata, storse le labbra seccata.

-Che vuoi Malfoy?-

Draco sogghignò dell’irritazione chiaramente percepibile nella voce di Astoria e poi domandò:

-Allora, anche oggi sei riuscita ad incendiare il laboratorio di Lumacorno?-

Scorpius si sarebbe aspettato di tutto, ma non che suo padre prendesse in giro sua madre con cattiveria; e soprattutto non avrebbe mai creduto umanamente possibile che sua madre arrossisse. Eppure fu quello che accadde: le guance di Astoria si tinsero di rosso, mentre lei lottava per non abbassare gli occhi umiliata. Draco allora rise, vedendo che era riuscito a metterla in difficoltà:

-Aaah cara la mia Astoria, sai che sei l’unica Serpeverde così tanto imbranata da non riuscire a mettere insieme quattro ingredienti senza rischiare di far cadere questa catapecchia di scuola in un solo attimo?-

Questa volta Astoria si fece forza e tentò di rispondere:

-Fatti gli affari tuoi Malfoy!- ma non ebbe l’effetto sperato, ovvero quello di mettere a tacere Draco, che per tutta riposta la prese ancora in giro, facendole il verso:

-Fatti gli affari tuoi Malfoy!- ripeté con vocetta stridula. Astoria allora gli dette le spalle, e cercando di mantenere un minimo di dignità, se ne andò verso il dormitorio.

Scorpius si sentì risucchiato verso l’alto e un attimo dopo si ritrovò nello studio di suo padre; ma Draco non era ancora arrivato e così ebbe modo di tornare a sedersi. Mentre aspettava l’arrivo di suo padre, Scorpius decise che da grande sarebbe diventato bello, affascinante, arrogante e presuntuoso come lui.

 

                                                              *****

 

Scorpius Malfoy si svegliò di cattivo umore. Ringhiò in modo poco umano quando Edward tentò di rivolgergli parola e fissò truce Derek che aveva avuto l’ardire di augurargli il buon giorno.

-Buon giorno un cavolo!- replicò, ritenendo che non fosse ancora il caso di prenderlo a parolacce.

-Ci siamo svegliati male?- domandò allora Edward, sistemandosi il cravattino della divisa davanti allo specchio.

Scorpius grugnì, infilandosi la camicia nei pantaloni. Quello era il massimo che potevano sperare di ottenere.

I motivi di tale incazzatura erano vari. Punto primo: orario catastrofico. Due ore con la McGranitt, che sembrava averlo preso di mira –eredità di suo padre forse?- poi Erbologia con quell’idiota del professor Paciock che nutriva un’aperta antipatia per lui ed infine Cura delle Creature con quel decerebrato di Hagrid. Punto secondo: punizione con Gazza, perché era stato beccato a far prendere vita alla divisa di un Grifondoro, dandogli l’aspetto dell’animale che quegli stupidi veneravano tanto, ovvero un grifone. Inoltre il giorno prima avevano anche perso la seconda partita di campionato con i Corvonero, perché quell’idiota del loro Portiere si era fatto squalificare alla fine per un’insignificante spintarella al Cercatore avversario e così avevano dovuto mettere in porta una riserva alquanto deludente. Non c’era dunque da stupirsi che Scorpius avesse le balle in giostra.

Scese in Sala Comune senza guardare dove andava, talmente era preso dai suoi crucci, e andò a sbattere contro qualcuno.

-Ehi, razza di idiota, non guardi dove vai?- domandò seccato Scorpius fulminando con gli occhi grigi il malcapitato. La malcapitata, sarebbe meglio dire, dato che la ragazza che Scorpius aveva quasi scaraventato a terra era niente meno che Lily Luna Potter. E ti pareva, si disse Malfoy continuando a guardarla male, quando una giornata inizia male non può che continuare male. Infatti. La prima persona a capitargli a tiro doveva proprio essere quell’irritante sanguesporco!

-Guarda tu dove vai, non è mica colpa mia se quella chioma platinata che ti ritrovi ti finisce davanti agli occhi impedendoti di camminare come una persona normale, anziché come una scimmia cieca!- ribatté lei, seccata. Merlino, quanto non la sopporto! pensò Scorpius chiedendosi se fosse il caso di mandarla al Diavolo.

-Ma va al Diavolo Lilian- esclamò dieci secondi dopo Scorpius, sorpassandola.

Raggiunse la Sala Grande senza altri particolari incidenti –se non si conta la matricola finita dentro un’armatura a causa di un’occhiata che a Malfoy non era piaciuta- con espressione perennemente incazzata sul volto. Per la serie le sfighe non vengono mai da sole, aveva appena cominciato a rilassare il cipiglio severo grazie alla sua giornaliera dose di caffeina, quando una vocetta stridula –ulteriore danno al suo mal di testa- lo distrasse dall’assunzione della sua droga, alias il caffè.

-Buongiorno Scorps! Ti vedo sbattuto, tutto bene caro?-

Ancora prima di sollevare gli occhi grigi dalla tazza, Scorpius seppe di chi si trattava.

Melissa Summers, Slytherin primo anno, compagna di dormitorio di sua sorella Cassiopea.

Era il tormento di Scorpius sin dalla nascita: sua madre, Samantha Fisher in Summers era stata grande amica di sua madre, Astoria, ai tempi della scuola e, anche da sposate, avevano mantenuto un rapporto d’amicizia tale per cui riuscivano a passare insieme almeno le vacanze estive in una delle tante tenute dei Malfoy o dei Summers. Detestata sia da Cassiopea, che la riteneva una sciocca bambina viziata –e per meritarsi questo giudizio da Cassiopea Sofia Malfoy bisognava davvero essere fuori dal comune- sia da Scorpius, del quale si era perdutamente innamorata alla tenera età di sei anni, Melissa era la ragazzina più petulante e fastidiosa sulla faccia della terra. Finita a Serpeverde probabilmente per via del sangue che le scorreva per le vene, aveva deciso di fare della persecuzione di Scorpius l’unico scopo della sua vita. Cercava di seguirlo ovunque, ossessionandolo, e sbucava da ogni anfratto del castello, accompagnata dalla sua migliore amica Isabelle Blackwell –che nutriva una non tanto velata infatuazione per Derek- solo per chiedergli come stava o tormentarlo con altre inutili questioni. Scorpius sopportava tutto questo per due semplici motivi: primo, essere messo su un piedistallo era ciò che il giovane Malfoy preferiva sopra ogni altra cosa, vanesio com’era; secondo riteneva che tenersi buona Melissa fosse un ottimo punto di partenza per crearsi uno stuolo di ammiratrici degno di questo nome, essendo Melissa una “trascinatrice di masse”. Melissa Summers era per Scorpius, in conclusione, ciò che Pansy Parkinson era stata per Draco.

Prima ancora che potesse rispondere, Scorpius sentì qualcuno sogghignare silenziosamente; Lily Potter aveva evidentemente colto “Scorps” e “caro”.

-Bene Melissa, ma gradirei che non strillassi: fortunatamente non sono ancora sordo ma al momento un gran mal di testa mi affligge- rispose poi freddo, sperando che Melissa cogliesse il messaggio. Speranza vana, Melissa attaccò a parlare con un tono superiore ai centomila decibel, non curante degli orchi che sbattevano le clave contro le pareti celebrarli di Malfoy.

L’aiuto venne proprio da Lily che, non curandosi di Melissa, si piazzò di fronte a Scorpius, con la sua tipica espressione di chi è disgustato da tutto e tutti, per interrompere lo sproloquio della compagna di dormitorio.

-Malfoy, non vorrei disturbare ma, sai, avrei qualche problema con la pozione assegnata da Lumacorno a noi del primo…- disse, con tono da falsa damigella in difficoltà – Lily era un genio in Pozioni- spiazzandolo completamente. Lily Potter di sua spontanea volontà faceva qualcosa per un’altra persona? E non una persona qualsiasi, ma Scorpius Malfoy. Quest’ultimo non perse occasione per liberarsi di Melissa e, cogliendo la palla al balzo, replicò, come se anche lui fosse un mostro di generosità:

-Certo, se vuoi posso aiutarti anche ora…-

Chiunque avesse conosciuto sul serio Lily e Scorpius, avrebbe capito al volo che stavano fingendo: nessuno dei due si sarebbe mai comportato così civilmente l’uno con l’altra, soprattutto non dopo che la Potter era stata mandata al Diavolo proprio da Scorpius.

Così Lily e Scorpius lasciarono il tavolo di Slytherin e con esso una Melissa alquanto perplessa e seccata per il fatto che l’oggetto dei suoi desideri le era stato appena soffiato via da sotto il naso; appena furono fuori dalla portata degli altri studenti, Scorpius chiese diretto:

-Avanti Lilian, che cosa vuoi in cambio per avermi salvato dal carcere, nel quale sarei finito per l’omicidio di Melissa Summers?-

Scorpius sapeva infatti che Lily Potter non faceva mai niente per niente e dunque si aspettava a buon ragione che lei chiedesse un favore in cambio. Lily finse di pensarci, stringendo gli occhioni violetti, e poi disse:

-Sai, il mio guardaroba è spaventosamente vuoto, perciò se riuscissi a venire con te a Hogsmade ti sarei infinitamente grata…ma sai, qualora non volessi, potrei fare una chiacchieratina con Melissa…- e condì il tutto con il sorrisino made in Lily Potter.

Dieci minuti dopo Scorpius si avviava a Trasfigurazione dopo l’ennesimo patto stretto con Satana.

-Perché parlavi con Lily?- gli chiese Edward sedendosi accanto a lui, prima che la McGranitt arrivasse; a Scorpius parve di scorgere una punta di gelosia nella voce dell’amico.

-Cos’è, segui tutti i suoi spostamenti?- lo rimbeccò Scorpius, più sgarbatamente di quanto fosse solito fare. In realtà sapeva che Edward aveva un debole per Lily sin dall’inizio e che aspettava solo che fossero un po’ più cresciuti per provarci.

-Ovvio- ammise Edward e Scorpius fece per rispondere quando qualcuno disse:

-Quando il signor Malfoy ci degnerà della sua attenzione, forse potremo iniziare la lezione-. Ecco, la McGranitt era arrivata ed era appena iniziata la tortura. Naturalmente Scorpius la degnò appena di un’occhiata, prima di mettersi a seguire con espressione di chi sta concedendo un enorme favore. D’altronde trattava tutti così, come se il solo fatto che stesse ad ascoltare o parlasse con qualcuno fosse una grazia divina. Non erano solo gli occhi di Scorpius ad essere di ghiaccio, ma anche il suo carattere: era freddo, altero, snob, arrogante, spocchioso e scorbutico; ci voleva una gran pazienza per essere suo amico e sopportare l’umore nero o l’indifferenza che mostrava perennemente, eppure tutti sembravano fare a gara per essere vicini a lui. Il nome Malfoy incuteva ancora un certo rispetto, e l’aspetto dell’algido erede di Draco non faceva altro che mantenere e aumentare la fama di bello-stronzo-e-maledetto made in Malfoy. Della serie più sei bastardo, più ti amano.

Sebbene Scorpius apparisse in tutto e per tutto uguale a suo padre, c’erano però alcune differenze fra loro, meno evidenti ma altrettanto radicate. Draco non aveva nutrito un particolare amore per la musica, mentre Scorpius era in grado di passare ore e ore a suonare il pianoforte, totalmente immerso in sé stesso e in ciò che le sue dita producevano; Scorpius poi apprezzava la buona letteratura magica e in generale le forme d’arte, mentre a Draco di tutto ciò non avrebbe potuto fregare di meno. L’amore per la cultura sembrava essere l’unico tratto preso da Astoria, dato che poi erano i geni Malfoy a prevalere in lui.

Dopo Trasfigurazione, Scorpius si trascinò a Erbologia, resa divertente unicamente dal fatto che lui, Derek ed Edward passavano tutto il tempo a ridere del professore, che nonostante li detestasse cordialmente era restio a punirli e togliere loro punti. Divertimento che proseguì a Cura delle Creature Magiche dove, anziché disprezzare apertamente Hagrid, Scorpius preferiva metterlo in difficoltà facendo una serie infinita di domande sull’argomento che stavano studiando, scatenando le risatine delle altre Serpi, che ormai da tre anni assistevano a quel teatrino.

Ci sono tuttavia incidenti destinati a verificarsi di generazione in generazione.

Hagrid aveva appena finito di spiegare che gli Ippogrifi vanno trattati con gentilezza perché una minima scortesia può scatenare la loro ira quando Scorpius, con lo scopo di far arrabbiare il Mezzogigante e di metterlo in cattiva luce, esclamò sprezzante:

-Io scommetto che racconta un sacco di palle…vediamo come sono irascibili questi Ippogrifi!- ed entrò nel recinto dove Hagrid teneva la prole dell’ormai defunto Fierobecco, ovvero uno splendido esemplare femmina di Ippogrifo, che possedeva magnifiche piume blu azzurrine e penetranti occhi scuri. Scorpius avanzò a passo deciso verso di lei, e Fiamma –così Hagrid l’aveva presentata loro- sentendosi minacciata si alzò sulle zampe posteriori per poi ricadere in avanti così velocemente che Scorpius non ebbe neanche il tempo di capire che un suo artiglio gli aveva appena strappato la divisa e ferito un fianco. Con sommo orrore vide il sangue sgorgare ma a disgustarlo di più fu il fatto che Hagrid lo sollevò fra le braccia per trasportarlo in infermeria più rapidamente.

 

 

                                                     ******

 

Melissa Summers entrò in Sala Comune gridando al morto, attirandosi l’attenzione di mezza Slytherin riunita lì per un meritato pomeriggio di relax dopo le lezioni del mattino.

-Chi si è ferito?- domandò Richard Morrison, ricciuto Serpeverde del quinto anno, distogliendo momentaneamente la sua attenzione dalla pozione che stava preparando in un angolo.

-Scorpius! Scorpius Malfoy!- ripeté Melissa, indignata dal fatto che non si fosse subito capito.

-Cosa?! Mio fratello?- domandò Cassiopea, prestando per la prima volta in sette mesi attenzione a Melissa.

-Sì, sì! Quell’Hagrid ha portato un Ippogrifo a lezione che ha fatto uno squarcio enorme sul fianco di Scorpius!- spiegò Melissa concitata e subito maledizioni e insulti all’indirizzo di Hagrid si diffusero per la Sala Comune.

Cassiopea intanto si era affrettata a raggiungere l’infermeria, seguita da Glorya Zabini lievemente preoccupata, e da Lily, che non vedeva l’ora di sapere come Malfoy avesse fatto a ferirsi in modo così idiota.

 

Quando Scorpius riaprì gli occhi, era ancora più incazzato di quando si era svegliato.

Non era bastato perdere a Quidditch, finire in punizione, fare colazione con Melissa Summers che gli strillava nell’orecchio e successivamente venire salvato dalla Potter, ora doveva anche finire in infermeria per colpa di quel deficiente che portava a lezione animali altamente infiammabili!

La prima cosa positiva della giornata fu il sorriso di Cassiopea, che sua sorella gli scoccò quando si accorse che si era svegliato. Accanto a lei, sedeva Lily Potter che si stava facendo raccontare per filo e per segno l’accaduto da Derek, con Edward che commentava di sottofondo; Glorya, guadagnandosi in questo modo l’eterna gratitudine di Scorpius, stava cercando invece di tenere fuori dall’infermeria Melissa e le sue amichette urlanti, che strepitavano per fargli visita.

-E così, da genio quale sei, hai avuto la brillante idea di avvicinarti ad un Ippogrifo senza neanche fargli l’inchino…- disse Cassiopea, mettendo su un’espressione da mamma preoccupata che poco si addiceva al suo regale viso.

-Malfoy, vorrei farti notare che per quanto Hagrid racconti generalmente un sacco di frottole dato che è sprovvisto di cervello, aveva ragione quando diceva che gli Ippogrifi sono particolarmente irascibili- questa era Lily, che invece se la godeva un mondo a sbeffeggiarlo.

-Certo, se avessi avuto un minimo di sale in zucca, ora non necessiteresti di una trasfusione…- aggiunse Glorya, con tono di rimprovero; Scorpius era molto protettivo –anche se non l’avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura- anche con lei, oltre che con Cassiopea. Per due estati infatti Scorpius aveva trascorso parte delle vacanze estive dai Zabini, sviluppando così una singolare amicizia anche con Glorya. Non era un legame lampante, eppure c’era.

-Avete finito?- domandò Scorpius seccato. Non aveva bisogno certo di altri rimproveri!

-Se sei stupido…- commentò Derek, dando man forte alle tre Slytherin.

-Se pensi che gli Ippogrifi abbiano gli artigli per sport…- proseguì Edward, sogghignando ironico.

-Smettetela di rompere- ordinò perentorio Malfoy, ma nessuno se lo filò neanche di striscio e tutti continuarono allegramente a prenderlo in giro.

È proprio vero, si disse il giovane rampollo di casa Malfoy, mentre qualche ora più tardi cercava di prendere sonno in infermeria –operazione resa difficile da un Tassorosso pieno di piaghe che russava nel letto affianco- quando una giornata inizia male, non può che finire peggio.

 

 

 

Spazio Autrice:

 

Salve! Vorrei subito premettere una cosa, prima di passare al capitolo e alle recensioni.

Lo scorso capitolo per un mio errore di traslazione da word all’html non sono immediatamente apparse le rispose alle recensioni di iceathena, BlackFra92, 979, Kattiva97 e Red_apple. Essendomene accorta il giorno dopo ho avuto modo di correggere la dimenticanza solo il pomeriggio successivo e per questo domando scusa: non vorrei mai che pensaste che non ho voluto spendere neanche 5 minuti per le risposte alle vostre bellissime recensioni! Non mi passerebbe neanche per la testa di non buttare giù almeno due righe di ringraziamento, sarebbe davvero scorretto e ingiusto nei vostri confronti, dato che è grazie alle vostre recensioni se continuo a postare e non ho lasciato perdere sin dall’inizio…Comunque poi ho aggiunto la parte che mancava, spero ve ne siate accorte! In ogni caso, chiedo perdono per questo mio inconsapevole errore.  

Okay, detto questo passiamo a questo dodicesimo capitolo. Ho voluto scrivere questo capitolo su Scorpius per darvi un’idea più precisa di lui e per evitare che sembrasse la fotocopia di Draco. Padre e figlio sono sì molto simili (entrambi hanno un brutto rapporto con gli Ippogrifi direi…) ma ci sono alcune differenze fra loro che rendono Scorpius un po’ più unico. Spero si veda e che questo capitolo vi sia piaciuto.

Ringrazio chi mette la storia fra seguite e preferiti, chi legge senza recensire e chi invece mi lascia commenti che apprezzo tantissimo ovvero, a questo capitolo, Iceathena, Lady Lynx, e _Le_3_Sclerate_The_Best.

 

Iceathena: sono contenta che continui a piacerti e soprattutto che tu recensisca : ) grazie!!! Ah, spero di essere stata anche abbastanza veloce :P baci!!!

 

Lady Lynx: eeh sì, devo dire che in futuro Lily e Caroline non andranno più tanto d’accordo, questa è la classica quiete prima della tempesta : ) per quanto riguarda Glorya e Cassiopea sarebbe stato davvero ingiusto farle diventare semplici cagnolini da riporto mentre Beatrice è paziente (beata lei!!!). Grazie per la recensione, alla prossima!!

 

 _Le_3_Sclerate_The_Best: ben venute!!! Vi ringrazio tantissimo per la duplice recensione, che mi ha fatto davvero tanto piacere leggere. Spero mi diciate cosa ne pensate anche di questo capitolo…ma passiamo a quello precedente:

Per Ashley: si Lily/Scorpius è il pairing principale, quindi posso dirti con una certa sicurezza che prima o poi accadrà qualcosa…bisogna vedere quanto prima e quanto poi :P mentre James non può che essere tonto quanto il padre in questioni di cuore! Sono contenta che la storia ti piaccia, alla prossima! Baci!!

Per Mary: anch’io detesto Roseeee!!!! Non si è ancora visto in questi capitoli, ma prima o poi tutta l’antipatia che nutro per lei verrà fuori!! Grr!! Altrochè clemente, io sono contentissima per la recensione che mi hai lasciato, spero di trovarne tante altre in futuro! Grazie mille, baci!!!

  
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