Dedico
questo capitolo a Zia, che anche se non è ancora riuscita a
recensire, ascolta
i miei continui scleri su Lily, Scorpius e tutti i protagonisti di
Poisonous
Lily…grazie. Ti voglio bene.
CAPITOLO 12
A day with
Scorpius
Il
bambino sedeva
tranquillo al grande tavolo del salone e studiava attento la
scacchiera. Di
fronte a lui, una bimba di all’incirca cinque anni era seduta
composta, con la
stessa espressione seria sul viso. Infine mosse una pedina, e il re
bianco
saltò via dalla scacchiera indignato.
-Scacco
matto!-
annunciò trionfante la giovane Cassiopea Sofia Malfoy, con
un sorrisino
soddisfatto sulle labbra di bambina. Aveva appena cinque anni, ma era
già un
asso degli scacchi.
Scorpius
Hyperion
Malfoy storse la sua bocca da bambino di sette anni, e strinse gli
occhi grigi
sorprendentemente simili a quelli del suo progenitore.
-Ancora!
Voglio giocare
ancora!- pretese Scorpius testardo. Era inaccettabile che la sua
sorellina
minore lo battesse sempre!
-Uffa
Scorpius, è già
la quinta volta che vinco io- replicò Cassiopea incrociando
le braccine sul
petto. La loro discussione riguardo al proseguimento del gioco venne
interrotta
dall’arrivo dell’affascinante Astoria Greengrass in
Malfoy, che veleggiò nella
sala con grazia inaudita. Apparentemente ignorò la bambina
bionda che aveva
sollevato gli occhioni verdemare su di lei e si rivolse al figlio
maggiore:
-Scorpius
tesoro, tuo
padre vuole parlare con te. Ti aspetta nel suo studio- e gli
scoccò un sorriso
affettuoso; nessuno parve notare che Cassiopea era tornata a fissare
insistentemente la scacchiera.
Stranito,
Scorpius attraversò
gli innumerevoli corridoi di Malfoy Manor che separavano la sala
ricevimenti
dallo studio di suo padre. Studio che era un luogo vietatissimo per
Scorpius e
Cassiopea: suo padre, uno degli alchimisti più famosi e
bravi del paese, vi
lavorava giorno e notte; lì erano conservati ingredienti
rari e preziosi, testi
perduti o banditi da secoli, ed era naturale che Draco Lucius Malfoy
desiderasse che i suoi adorati figli tenessero alla larga le loro
zampine da
lì.
Quando
arrivò, lo
studio era vuoto: evidentemente suo padre doveva essersi
momentaneamente
allontanato per prelevare qualche altro ingrediente dagli altri armadi
di
provviste sparsi per il castello. Così Scorpius si sedette
sulla poltrona,
attendendo paziente il ritorno di suo padre. Ma i minuti passavano, e
di Draco
neanche l’ombra. Decise così di alzarsi e di fare
un piccolo giro esplorativo
della stanza. Osservò ammirato i liquidi contenuti nelle
varie ampolle e
boccette, lesse con la boccuccia spalancata titoli che mai avrebbe
immaginato
di vedere ed infine si fermò davanti ad un alto armadio di
legno scuro. Le ante
erano semi aperte e così Scorpius poté
intravedere quello che riconobbe come un
Pensatoio. Sapeva quale fosse la funzione di quell’oggetto
perché aveva letto
qualche informazione in uno dei libri che sua madre lo obbligava a
leggere
mensilmente; Astoria Greengrass voleva che suo figlio fosse il migliore
in
tutto.
Scorpius
non aveva
assolutamente intenzione di ficcare il nasino aristocratico nei ricordi
o nei
pensieri di suo padre –che lui vedeva come l’essere
più perfetto sulla Terra-
ma inevitabilmente venne risucchiato dal trasparente liquido vorticoso
del
Pensatoio.
Gli
sembrò di
precipitare in un tunnel scuro per anni quando finalmente
batté il regale
fondoschiena su un duro pavimento di pietra. Guardandosi velocemente
attorno
capì di trovarsi nella Sala Comune di Serpeverde: vi erano
molti studenti,
intenti a studiare ai grandi tavoli, a chiacchierare seduti sulle
poltrone o
semisdraiati su divanetti verdi. Con sommo stupore, fra questi
riconobbe suo
padre, o meglio suo padre ai tempi della scuola. A giudicare dal suo
aspetto
doveva avere all’incirca quindici anni; dunque doveva
frequentare il quinto
anno.
Era
alto –le gambe che
spuntavano dal divanetto erano molto lunghe- e aveva già un
fisico asciutto e
ben modellato; gli allenamenti di quidditch dovevano avergli giovato.
Ma ad
attrarre l’attenzione di Scorpius fu il viso di Draco: un
espressione da re del
mondo stampata sul volto, le labbra tese in un mezzo sorrisino ironico,
gli
occhi argentati che scrutavano altezzosi tutti gli altri studenti.
Emanava
fascino regale, con quella sua aria da Purosangue perfetto.
Apparentemente
stava parlando con una ragazza - che era completamente ammaliata da
lui: pendeva
dalle sue labbra, lo fissava adorante, in attesa anche solo di una sua
carezza –
ma intanto si guardava intorno, come se stesse cercando qualcosa.
L’oggetto
della sua attenzione entrò qualche attimo dopo: tredici anni
di bellezza
infantile, Astoria Greengrass fece il suo ingresso in sala comune.
Scorpius era
affascinato: aveva l’opportunità di vedere i suoi
genitori quando ancora non
sapevano che sarebbero diventati tali.
-Ehi
Greengrass!-
l’apostrofò Draco con un tono che al piccolo
Scorpius sembrò arrogante. Astoria
si voltò, e quando individuò il proprietario
della voce che l’aveva chiamata,
storse le labbra seccata.
-Che
vuoi Malfoy?-
Draco
sogghignò
dell’irritazione chiaramente percepibile nella voce di
Astoria e poi domandò:
-Allora,
anche oggi
sei riuscita ad incendiare il laboratorio di Lumacorno?-
Scorpius
si sarebbe
aspettato di tutto, ma non che suo padre prendesse in giro sua madre
con
cattiveria; e soprattutto non avrebbe mai creduto umanamente possibile
che sua
madre arrossisse. Eppure fu quello che accadde: le guance di Astoria si
tinsero
di rosso, mentre lei lottava per non abbassare gli occhi umiliata.
Draco allora
rise, vedendo che era riuscito a metterla in difficoltà:
-Aaah
cara la mia
Astoria, sai che sei l’unica Serpeverde così tanto
imbranata da non riuscire a
mettere insieme quattro ingredienti senza rischiare di far cadere
questa
catapecchia di scuola in un solo attimo?-
Questa
volta Astoria
si fece forza e tentò di rispondere:
-Fatti
gli affari tuoi
Malfoy!- ma non ebbe l’effetto sperato, ovvero quello di
mettere a tacere
Draco, che per tutta riposta la prese ancora in giro, facendole il
verso:
-Fatti
gli affari tuoi
Malfoy!- ripeté con vocetta stridula. Astoria allora gli
dette le spalle, e
cercando di mantenere un minimo di dignità, se ne
andò verso il dormitorio.
Scorpius
si sentì risucchiato
verso l’alto e un attimo dopo si ritrovò nello
studio di suo padre; ma Draco
non era ancora arrivato e così ebbe modo di tornare a
sedersi. Mentre aspettava
l’arrivo di suo padre, Scorpius decise che da grande sarebbe
diventato bello,
affascinante, arrogante e presuntuoso come lui.
*****
Scorpius Malfoy si svegliò di cattivo umore.
Ringhiò in
modo poco umano quando Edward tentò di rivolgergli parola e
fissò truce Derek
che aveva avuto l’ardire di augurargli il buon giorno.
-Buon
giorno un cavolo!- replicò, ritenendo che non fosse ancora
il caso di prenderlo a parolacce.
-Ci
siamo svegliati male?- domandò allora Edward, sistemandosi
il
cravattino della divisa davanti allo specchio.
Scorpius
grugnì, infilandosi la camicia nei pantaloni. Quello era
il massimo che potevano sperare di ottenere.
I
motivi di tale incazzatura erano vari. Punto primo: orario
catastrofico. Due ore con
Scese
in Sala Comune senza guardare dove andava, talmente era
preso dai suoi crucci, e andò a sbattere contro qualcuno.
-Ehi,
razza di idiota, non guardi dove vai?- domandò seccato
Scorpius fulminando con gli occhi grigi il malcapitato. La malcapitata,
sarebbe
meglio dire, dato che la ragazza che Scorpius aveva quasi scaraventato
a terra
era niente meno che Lily Luna Potter. E ti pareva, si disse Malfoy
continuando a guardarla male, quando una giornata inizia male non
può che
continuare male. Infatti. La prima persona a capitargli a tiro doveva
proprio
essere quell’irritante sanguesporco!
-Guarda
tu dove vai, non è mica colpa mia se quella chioma
platinata che ti ritrovi ti finisce davanti agli occhi impedendoti di
camminare
come una persona normale, anziché come una scimmia cieca!-
ribatté lei,
seccata. Merlino, quanto non la sopporto! pensò Scorpius
chiedendosi se fosse
il caso di mandarla al Diavolo.
-Ma
va al Diavolo Lilian- esclamò dieci secondi dopo Scorpius,
sorpassandola.
Raggiunse
-Buongiorno
Scorps! Ti vedo sbattuto, tutto bene caro?-
Ancora
prima di sollevare gli occhi grigi dalla tazza, Scorpius
seppe di chi si trattava.
Melissa
Summers, Slytherin primo anno, compagna di dormitorio di
sua sorella Cassiopea.
Era
il tormento di Scorpius sin dalla nascita: sua madre, Samantha
Fisher in Summers era stata grande amica di sua madre, Astoria, ai
tempi della
scuola e, anche da sposate, avevano mantenuto un rapporto
d’amicizia tale per
cui riuscivano a passare insieme almeno le vacanze estive in una delle
tante
tenute dei Malfoy o dei Summers. Detestata sia da Cassiopea, che la
riteneva
una sciocca bambina viziata –e per meritarsi questo giudizio
da Cassiopea Sofia Malfoy bisognava
davvero
essere fuori dal comune- sia da Scorpius, del quale si era perdutamente
innamorata alla tenera età di sei anni, Melissa era la
ragazzina più petulante
e fastidiosa sulla faccia della terra. Finita a Serpeverde
probabilmente per
via del sangue che le scorreva per le vene, aveva deciso di fare della
persecuzione di Scorpius l’unico scopo della sua vita.
Cercava di seguirlo
ovunque, ossessionandolo, e sbucava da ogni anfratto del castello,
accompagnata
dalla sua migliore amica Isabelle Blackwell –che nutriva una
non tanto velata
infatuazione per Derek- solo per chiedergli come stava o tormentarlo
con altre
inutili questioni. Scorpius sopportava tutto questo per due semplici
motivi:
primo, essere messo su un piedistallo era ciò che il giovane
Malfoy preferiva
sopra ogni altra cosa, vanesio com’era; secondo riteneva che
tenersi buona
Melissa fosse un ottimo punto di partenza per crearsi uno stuolo di
ammiratrici
degno di questo nome, essendo Melissa una “trascinatrice di
masse”. Melissa
Summers era per Scorpius, in conclusione, ciò che Pansy
Parkinson era stata per
Draco.
Prima
ancora che potesse rispondere, Scorpius sentì qualcuno
sogghignare silenziosamente; Lily Potter aveva evidentemente colto
“Scorps” e
“caro”.
-Bene
Melissa, ma gradirei che non strillassi: fortunatamente non
sono ancora sordo ma al momento un gran mal di testa mi affligge-
rispose poi
freddo, sperando che Melissa cogliesse il messaggio. Speranza vana,
Melissa attaccò
a parlare con un tono superiore ai centomila decibel, non curante degli
orchi
che sbattevano le clave contro le pareti celebrarli di Malfoy.
L’aiuto
venne proprio da Lily che, non curandosi di Melissa, si
piazzò di fronte a Scorpius, con la sua tipica espressione
di chi è disgustato
da tutto e tutti, per interrompere lo sproloquio della compagna di
dormitorio.
-Malfoy,
non vorrei disturbare ma, sai, avrei qualche problema con
la pozione assegnata da Lumacorno a noi del primo…- disse,
con tono da falsa
damigella in difficoltà – Lily era un genio
in Pozioni- spiazzandolo completamente. Lily Potter di sua spontanea
volontà
faceva qualcosa per un’altra persona? E non una persona
qualsiasi, ma Scorpius Malfoy.
Quest’ultimo non perse
occasione per liberarsi di Melissa e, cogliendo la palla al balzo,
replicò,
come se anche lui fosse un mostro di generosità:
-Certo,
se vuoi posso aiutarti anche ora…-
Chiunque
avesse conosciuto sul serio Lily e Scorpius, avrebbe
capito al volo che stavano fingendo: nessuno dei due si sarebbe mai
comportato
così civilmente l’uno con l’altra,
soprattutto non dopo che
Così
Lily e Scorpius lasciarono il tavolo di Slytherin e con esso
una Melissa alquanto perplessa e seccata per il fatto che
l’oggetto dei suoi
desideri le era stato appena soffiato via da sotto il naso; appena
furono fuori
dalla portata degli altri studenti, Scorpius chiese diretto:
-Avanti
Lilian, che cosa vuoi in cambio per avermi salvato dal
carcere, nel quale sarei finito per l’omicidio di Melissa
Summers?-
Scorpius
sapeva infatti che Lily Potter non faceva mai niente per
niente e dunque si aspettava a buon ragione che lei chiedesse un favore
in
cambio. Lily finse di pensarci, stringendo gli occhioni violetti, e poi
disse:
-Sai,
il mio guardaroba è spaventosamente
vuoto, perciò se riuscissi a venire con te a
Hogsmade ti sarei
infinitamente grata…ma sai, qualora non volessi, potrei fare
una
chiacchieratina con Melissa…- e condì il tutto
con il sorrisino made in Lily
Potter.
Dieci
minuti dopo Scorpius si avviava a Trasfigurazione dopo
l’ennesimo patto stretto con Satana.
-Perché
parlavi con Lily?- gli chiese Edward sedendosi accanto a
lui, prima che
-Cos’è,
segui tutti i suoi spostamenti?- lo rimbeccò Scorpius,
più
sgarbatamente di quanto fosse solito fare. In realtà sapeva
che Edward aveva un
debole per Lily sin dall’inizio e che aspettava solo che
fossero un po’ più
cresciuti per provarci.
-Ovvio-
ammise Edward e Scorpius fece per rispondere quando
qualcuno disse:
-Quando
il signor Malfoy ci degnerà della sua attenzione, forse
potremo iniziare la lezione-. Ecco,
Sebbene
Scorpius apparisse in tutto e per tutto uguale a suo
padre, c’erano però alcune differenze fra loro,
meno evidenti ma altrettanto
radicate. Draco non aveva nutrito un particolare amore per la musica,
mentre
Scorpius era in grado di passare ore e ore a suonare il pianoforte,
totalmente
immerso in sé stesso e in ciò che le sue dita
producevano; Scorpius poi
apprezzava la buona letteratura magica e in generale le forme
d’arte, mentre a
Draco di tutto ciò non avrebbe potuto fregare di meno.
L’amore per la cultura
sembrava essere l’unico tratto preso da Astoria, dato che poi
erano i geni
Malfoy a prevalere in lui.
Dopo
Trasfigurazione, Scorpius si trascinò a Erbologia, resa
divertente unicamente dal fatto che lui, Derek ed Edward passavano
tutto il
tempo a ridere del professore, che nonostante li detestasse
cordialmente era
restio a punirli e togliere loro punti. Divertimento che
proseguì a Cura delle
Creature Magiche dove, anziché disprezzare apertamente
Hagrid, Scorpius
preferiva metterlo in difficoltà facendo una serie infinita
di domande
sull’argomento che stavano studiando, scatenando le risatine
delle altre Serpi,
che ormai da tre anni assistevano a quel teatrino.
Ci
sono tuttavia incidenti destinati a verificarsi di generazione
in generazione.
Hagrid
aveva appena finito di spiegare che gli Ippogrifi vanno
trattati con gentilezza perché una minima scortesia
può scatenare la loro ira
quando Scorpius, con lo scopo di far arrabbiare il Mezzogigante e di
metterlo
in cattiva luce, esclamò sprezzante:
-Io
scommetto che racconta un sacco di palle…vediamo come sono
irascibili questi Ippogrifi!- ed entrò nel recinto dove
Hagrid teneva la prole
dell’ormai defunto Fierobecco, ovvero uno splendido esemplare
femmina di
Ippogrifo, che possedeva magnifiche piume blu azzurrine e penetranti
occhi
scuri. Scorpius avanzò a passo deciso verso di lei, e Fiamma
–così Hagrid
l’aveva presentata loro- sentendosi minacciata si
alzò sulle zampe posteriori
per poi ricadere in avanti così velocemente che Scorpius non
ebbe neanche il
tempo di capire che un suo artiglio gli aveva appena strappato la
divisa e
ferito un fianco. Con sommo orrore vide il sangue sgorgare ma a
disgustarlo di
più fu il fatto che Hagrid lo sollevò fra le
braccia per trasportarlo in
infermeria più rapidamente.
******
Melissa
Summers entrò in Sala Comune gridando al morto,
attirandosi l’attenzione di mezza Slytherin riunita
lì per un meritato
pomeriggio di relax dopo le lezioni del mattino.
-Chi
si è ferito?- domandò Richard Morrison, ricciuto
Serpeverde
del quinto anno, distogliendo momentaneamente la sua attenzione dalla
pozione
che stava preparando in un angolo.
-Scorpius!
Scorpius Malfoy!- ripeté Melissa, indignata dal fatto
che non si fosse subito capito.
-Cosa?!
Mio fratello?- domandò Cassiopea, prestando per la prima
volta in sette mesi attenzione a Melissa.
-Sì,
sì! Quell’Hagrid ha portato un Ippogrifo a lezione
che ha
fatto uno squarcio enorme sul fianco di Scorpius!- spiegò
Melissa concitata e
subito maledizioni e insulti all’indirizzo di Hagrid si
diffusero per
Cassiopea
intanto si era affrettata a raggiungere l’infermeria,
seguita da Glorya Zabini lievemente preoccupata, e da Lily, che non
vedeva
l’ora di sapere come Malfoy avesse fatto a ferirsi in modo
così idiota.
Quando
Scorpius riaprì gli occhi, era ancora più
incazzato di
quando si era svegliato.
Non
era bastato perdere a Quidditch, finire in punizione, fare
colazione con Melissa Summers che gli strillava nell’orecchio
e successivamente
venire salvato dalla Potter, ora doveva anche finire in infermeria per
colpa di
quel deficiente che portava a lezione animali altamente infiammabili!
La
prima cosa positiva della giornata fu il sorriso di Cassiopea,
che sua sorella gli scoccò quando si accorse che si era
svegliato. Accanto a
lei, sedeva Lily Potter che si stava facendo raccontare per filo e per
segno
l’accaduto da Derek, con Edward che commentava di sottofondo;
Glorya,
guadagnandosi in questo modo l’eterna gratitudine di
Scorpius, stava cercando
invece di tenere fuori dall’infermeria Melissa e le sue
amichette urlanti, che
strepitavano per fargli visita.
-E
così, da genio quale sei, hai avuto la brillante idea di
avvicinarti ad un Ippogrifo senza neanche fargli
l’inchino…- disse Cassiopea,
mettendo su un’espressione da mamma preoccupata che poco si
addiceva al suo
regale viso.
-Malfoy,
vorrei farti notare che per quanto Hagrid racconti
generalmente un sacco di frottole dato che è sprovvisto di
cervello, aveva
ragione quando diceva che gli Ippogrifi sono particolarmente
irascibili- questa
era Lily, che invece se la godeva un mondo a sbeffeggiarlo.
-Certo,
se avessi avuto un minimo di sale in zucca, ora non
necessiteresti di una trasfusione…- aggiunse Glorya, con
tono di rimprovero; Scorpius
era molto protettivo –anche se non l’avrebbe mai
ammesso neanche sotto tortura-
anche con lei, oltre che con Cassiopea. Per due estati infatti Scorpius
aveva
trascorso parte delle vacanze estive dai Zabini, sviluppando
così una singolare
amicizia anche con Glorya. Non era un legame lampante, eppure
c’era.
-Avete
finito?- domandò Scorpius seccato. Non aveva bisogno certo
di altri rimproveri!
-Se
sei stupido…- commentò Derek, dando man forte
alle tre
Slytherin.
-Se
pensi che gli Ippogrifi abbiano gli artigli per sport…-
proseguì Edward, sogghignando ironico.
-Smettetela
di rompere- ordinò perentorio Malfoy, ma nessuno se lo
filò neanche di striscio e tutti continuarono allegramente a
prenderlo in giro.
È
proprio vero, si disse il giovane rampollo di casa Malfoy,
mentre qualche ora più tardi cercava di prendere sonno in
infermeria
–operazione resa difficile da un Tassorosso pieno di piaghe
che russava nel
letto affianco- quando una giornata inizia male, non può che
finire peggio.
Spazio
Autrice:
Salve!
Vorrei subito premettere una cosa, prima di passare al
capitolo e alle recensioni.
Lo
scorso capitolo per un mio errore di traslazione da word
all’html non sono immediatamente apparse le rispose alle
recensioni di iceathena, BlackFra92, 979,
Kattiva97 e Red_apple.
Essendomene accorta il giorno dopo ho avuto modo di
correggere la dimenticanza solo il pomeriggio successivo e per questo
domando
scusa: non vorrei mai che pensaste che non ho voluto spendere neanche 5
minuti
per le risposte alle vostre bellissime recensioni! Non mi passerebbe
neanche
per la testa di non buttare giù almeno due righe di
ringraziamento, sarebbe
davvero scorretto e ingiusto nei vostri confronti, dato che
è grazie alle
vostre recensioni se continuo a postare e non ho lasciato perdere sin
dall’inizio…Comunque poi ho aggiunto la parte che
mancava, spero ve ne siate
accorte! In ogni caso, chiedo perdono per questo mio inconsapevole
errore.
Okay,
detto questo passiamo a questo dodicesimo capitolo. Ho
voluto scrivere questo capitolo su Scorpius per darvi un’idea
più precisa di
lui e per evitare che sembrasse la fotocopia di Draco. Padre e figlio
sono sì
molto simili (entrambi hanno un brutto rapporto con gli Ippogrifi
direi…) ma ci
sono alcune differenze fra loro che rendono Scorpius un po’
più unico. Spero si
veda e che questo capitolo vi sia piaciuto.
Ringrazio
chi mette la storia
fra seguite e preferiti, chi legge senza recensire e chi invece mi
lascia
commenti che apprezzo tantissimo ovvero, a questo capitolo, Iceathena, Lady
Lynx, e _Le_3_Sclerate_The_Best.
Iceathena:
sono contenta che
continui a piacerti e soprattutto che tu recensisca : ) grazie!!! Ah,
spero di
essere stata anche abbastanza veloce :P baci!!!
Lady
Lynx:
eeh sì, devo dire
che in futuro Lily e Caroline non andranno più tanto
d’accordo, questa è la
classica quiete prima della tempesta : ) per quanto riguarda Glorya e
Cassiopea
sarebbe stato davvero ingiusto farle diventare semplici cagnolini da
riporto
mentre Beatrice è paziente (beata lei!!!). Grazie per la
recensione, alla
prossima!!
_Le_3_Sclerate_The_Best:
ben venute!!! Vi ringrazio tantissimo per
la duplice recensione, che mi ha fatto davvero tanto piacere leggere.
Spero mi
diciate cosa ne pensate anche di questo capitolo…ma passiamo
a quello precedente:
Per
Ashley: si Lily/Scorpius è il pairing principale, quindi
posso
dirti con una certa sicurezza che prima o poi accadrà
qualcosa…bisogna vedere
quanto prima e quanto poi :P mentre James non può che essere
tonto quanto il
padre in questioni di cuore! Sono contenta che la storia ti piaccia,
alla
prossima! Baci!!
Per
Mary: anch’io detesto Roseeee!!!! Non si è ancora
visto in
questi capitoli, ma prima o poi tutta l’antipatia che nutro
per lei verrà
fuori!! Grr!! Altrochè clemente, io sono contentissima per
la recensione che mi
hai lasciato, spero di trovarne tante altre in futuro! Grazie mille,
baci!!!